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Autore: nattini1    29/12/2017    6 recensioni
Sam e Dean si trovano trasportati da Castiel per errore in un mondo parallelo, dove le loro controparti sono di nuovo due attori del famoso show «Supernatural».
Il problema? L'angelo non potrà tornare a prenderli prima di 72 ore, dato che dovrà recuperare le forze per affrontare un nuovo viaggio, quindi dovranno trascorrere 3 giorni in quel mondo alternativo, in cui stavolta sono anche una coppia… e sono felicemente sposati!
Opera realizzata per il Secret Santa del gruppo fb WAYWARD SONS AND DAUGHTERS: https://www.facebook.com/groups/waywardsonsanddaughters/, il prompt è di Lyaranna.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

L'idea di Dean era entrare nel covo con Sam e Cas (perché quei bastardi succhiasangue erano troppi e gli serviva tutto l'aiuto possibile) e fare piazza pulita di tutti i vampiri presenti a colpi di machete in perfetto stile di improvvisazione Winchester; appiccare un incendio rovesciando sbadatamente una candela nel trambusto della lotta non faceva parte del piano, ma la piccola stronza, una volta urtata (e sicuramente non da lui), aveva cocciutamente rifiutato di spegnersi ed era rotolata accanto a una tenda mandandola in breve in fiamme. Dopo un minuto, ogni cosa sembrava essere stata avviluppata dal fuoco e Dean si portò accanto a Sam, che già tossiva per il fumo, cercando con gli occhi una possibile via d'uscita, ma le pareti erano di solido cemento e le finestre erano tutte sbarrate da assi di legno. Maledetti i vampiri e il loro odio per il sole!

Cas barcollò accanto a loro e urlò sovrastando il crepitio dell'incendio: «Dean, vi trasporterò fuori di qui! Mi servirà tutta la mia energia, ci vediamo quando avrò recuperato le forze!» e senza attendere oltre posò le mani sulle teste dei due cacciatori.

Per un momento i due furono accecati da una luce bianca… «Stop! Jared, Jensen siete stati eccezionali! E voi, togliete immediatamente il faretto da lì, non vedete che li state accecando?» stava sbraitando un vecchietto con i baffi bianchi contro un addetto alle luci. Un vecchietto che avevano già visto tempo prima in circostanze assai curiose e che stava discutendo con altri due a proposito di fermo immagine e inquadrature. Guardandosi attorno i due cacciatori scorsero macchine da presa e un sacco di gente che andava avanti e indietro con quelli che sembravano copioni, ordini del giorno e oggetti di scena tra cui spiccava un vistoso medaglione con una grossa e pacchiana pietra verde.

Il primo pensiero di Dean fu: «Appena ritorno, se è ancora vivo, uccido Cas». Il secondo fu: «Porca puttana, adesso non riuscirò ad andare in bagno per una settimana, di nuovo!». Sam invece cercò di restare calmo: «Non un'altra volta! Ma perché proprio qui doveva mandarci?! Quanto tempo passerà prima che gli tornino le forze?».

Dean fece cenno a Sam di seguirlo «Dai, togliamoci di torno e cerchiamo la mia roulotte per parlare in pace» sbuffò a mezza voce e, zigzagando tra i vari membri dello staff, cercò di allontanarsi. Ma venne bloccato dal regista che era tutto sorrisi: «Siete stati fantastici ragazzi! Ah, non so dirvi quanto sia orgoglioso di voi! Anche quest'anno ci è arrivata una valanga di candidature all'Emmy! Dopo tutto questo tempo siete ormai la mia famiglia! Riposatevi e tra mezz'ora giriamo la scena con Misha e poi vi lascio liberi così potrete arrivare belli riposati per domani!». Abbracciò prima Dean e poi Sam e ritornò a dare indicazioni allo staff.

Sam guardò Dean perplesso: «Ma non diceva che non avevamo nessun talento per la recitazione e facevamo schifo?». Dean fece spallucce e, scorgendo il profilo di un gruppo di roulotte, si diresse speranzoso verso quelle. Sulla porta della seconda c'era un cartello che recitava: «J. Ackles – J. Padalecki» e una mano ignota, ma che a Sam sembrava vagamente familiare, aveva disegnato tanti cuoricini con un pennarello rosso attorno al primo nome.

Dean fece un piccolo sorriso di sghembo: «Guarda Sammy, questa volta c'è una sola roulotte per entrambi, dici che ci hanno ridotto il budget? Eri tu con il nome polacco ridicolo e impronunciabile, vero? Mi sa che i cuori sono un messaggio di qualche mia ammiratrice!». Entrando per primo buttò lo sguardo a destra: «Non c'era un acquario da 1000 litri? Sarò diventato davvero povero… Allora Sammy, qualche idea su cosa fare genio?». E si buttò sulla poltrona più vicina acchiappando una rivista che era lì accanto e aprendola sfogliandola a caso.

Sam si passò una ciocca di capelli dietro un orecchio: «Dunque, pare che siamo di nuovo su quello stupido set, qui non c'è magia, quindi l'unica cosa che possiamo fare è aspettare che Cas torni a prenderci». Poi si fermò un momento a riflettere: «Ma il regista non ha parlato di una scena con Misha… non era quello che faceva Castiel? Quel tizio sempre attaccato a Twitter che scriveva anche quando andava in bagno… ma non era stato ucciso?».

Ma Dean aveva smesso di ascoltarlo al «qui non c'è magia»; aveva chiuso di scatto la rivista con gli occhi fuori dalle orbite e poi l'aveva riaperta sperando di aver avuto un'allucinazione e infine l'aveva gettata lontano come fosse avvelenata e aveva sputato fuori: «Sam, io mi do malato, mi chiudo qui dentro finché Cas non torna a prenderci!».

Sam rimaste di stucco dalla reazione del fratello e prese la rivista cominciando a girare le pagine. «Cosa può esserci di così terribile? Segni di una nuova Apocalisse?» chiese preoccupato.

«Peggio…» biascicò Dean passandosi una mano sugli occhi. Arrivato all'inserto speciale, Sam avrebbe preferito mille vedere dei modelli figli di puttana con la tipica posa da blue steel piuttosto che loro due… che si baciavano! E no, non c'era la possibilità che fosse un semplice bacio tra fratelli (non che a lui fosse mai e poi mai passata nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di baciare Dean). La didascalia sotto la foto recitava: «Tornano a colorare di arcobaleno i nostri pomeriggi Jensen e Jared, i protagonisti della pluripremiata serie tv Supernatural, in questa scena tratta da un loro momento intimo, come praticamente tutti quelli che hanno insieme fuori dal set!». Sam era sconvolto, ma la curiosità fu più forte di lui, dopotutto era cresciuto leggendo avidamente ogni cosa scritta che restava sotto il suo naso abbastanza a lungo da essere letta e si concentrò sul trafiletto a fianco, si schiarì la voce e incominciò: «Come ci hanno raccontato durante l'intervista rilasciata al nostro settimanale Slash demands to be shipped, Jensen e Jared si sono conosciti più di sei anni fa sul set e hanno subito legato, instaurando un rapporto di reciproca fiducia e collaborazione. Ci confessa Jensen: Tra due amici la dimensione fisica ha un’importanza molto grande, perché serve a comunicare il sentimento che provano l’uno per l’altro. Capita di abbracciarsi, di volere stare vicini, di esprimere con una carezza un sentimento di affetto profondo e continua Jared: Tra una abbraccio e l'altro ci siamo trovati, ancora coi vestiti di scena, a baciarci sotto le stelle».

«Basta, Sammy! Troppi dettagli!» interruppe Dean scattando in piedi.

Sam arrivò in fretta alla fine dell'articolo: «Quanto sono belle le otp che si sposano! E con Jared e Jensen che festeggeranno il 1º ottobre cinque anni di matrimonio, non potevamo non fare un punto della situazione e congratularci per il rinnovo delle loro promesse».

«Che diavolo è questo “otp”? No, non me lo spiegare!» disse Dean sgomento.

Sam scrollò le spalle e buttò il giornale, colto da un improvviso e terrorizzante sospetto: «Devo assolutamente scoprire che giorno è oggi!». Cercò in giro per la roulotte e trovò due cellulari, ne sbloccò uno, cercando di sorvolare sull'immagine dello sfondo che ritraeva loro due che si baciavano di nuovo, e i suoi oscuri presagi si trasformarono in certezza: erano le 10 del mattino di venerdì 30 settembre. Quindi, ricapitolando, erano sposati, il giorno dopo avrebbero festeggiato cinque anni di matrimonio e non c'era traccia della morte di quel russo. Non che Dean fosse stupido, ma Sam fu più rapido ad arrivare al punto: «Non è lo stesso universo dell'altra volta!».

Furono interrotti da un discreto bussare alla porta: «In scena tra cinque minuti!». Dean si sistemò la giacca e fissò il fratello: «Ok Sammy, nuovo piano: adesso usciamo e improvvisiamo, poi cerchiamo di non fare casini e di scoprire tutto di questo cazzo di posto. Cas tornerà a prenderci e ci deve trovare qui». Sam annuì.

Uscendo, si scontrarono con un tizio grande e grosso che portava una cassetta degli attrezzi che si rovesciò a terra con tutto il suo contenuto. «Attento amico!» disse in fretta Sam e Dean nemmeno ci fece molto caso, ma quello rispose con astio: «Siete voi che dovreste stare attenti!». A quel punto, i due fratelli si chinarono ad aiutarlo a raccogliere le sue cose, ma lui scacciò la mano tesa di Sam con uno schiaffo. «Che diavolo ti passa per la testa?» gridò Dean. Il tizio rispose malignamente: «Come ti agiti! Ho notato subito dal vostro atteggiamento che eravate isterici, pardon isteriche. Mi chiedo sempre cosa ci trovino in voi, depravati! E tu spilungone, toglimi una curiosità: cosa porti in testa al posto dei capelli, un cesso per uccelli?».

La rissa fu evitata solo dall'arrivo di un ragazzo con un block notes che li esortava recarsi sul set. Cercò anche di placarli: «Non date retta a Morgan, è uno stronzo omofobo, ma sfortunatamente è l'unico che riesce a riparare qualunque cosa, ovviamente, se ne ha voglia…non è stato carino a lasciarvi la perdita d'acqua nella roulotte per due giorni. So che vi sta dando fastidio, ma vi prego di ignorarlo».

La scena da girare si rivelò inaspettatamente calzante all'umore di Dean: secondo il copione, il personaggio di Castiel, messo abilmente nel sacco dal personaggio di Sam, nella sua ingenuità aveva confessato tutta la storia del periodo in cui il cacciatore era vissuto senz'anima. E il personaggio di Dean, arrabbiato per questo, doveva «prendere a calci il suo culo angelico». Il personaggio di Sam doveva cercare di sedare la lite separando di forza i due. Dean non poteva chiedere di meglio: arrabbiato com'era con l'angelo per averlo trasportato in quell'universo assurdo (e in effetti anche per aver spiattellato al suo fratellino cose che non avrebbe mai voluto sapesse), sfogarsi contro l'alter ego di Cas sembrava una buona terapia, soprattutto dopo il recente alterco con Mr. Morgan Macho Bigotto.

Dopo svariate prove, una breve pausa pranzo, e un paio di riprese il regista era davvero molto soddisfatto, soprattutto della loro capacità di improvvisazione rispetto alle mosse che aveva insegnato loro l'istruttore degli stuntman: «È elettrizzante vedere voi ragazzi che collaborate in modo così creativo, il vostro entusiasmo mi conforta e sopratutto per una volta Jensen sei riuscito a tenere le mani a posto durante la scena. Ah, sono stato giovane anche io e capisco che voi ragazzi cogliete al volo l'occasione di un contatto fisico… ma non possiamo certo trasformare un telefilm di successo in un porno. Anche se credo che i fan apprezzerebbero un montaggio sperimentale…».

Fu strappato dalle sue fantasie perverse da un grido di dolore; si girarono tutti verso la fonte del rumore e fecero appena in tempo a vedere Morgan, che stava controllando un pannello elettrico, fare un volo a due metri da terra e ricadere in malo modo contro alcuni bagni chimici. Il tonfo non riuscì a celare del tutto il rumore delle ossa del cranio che si rompevano con un inquietante scricchiolio.

Tutti corsero a vedere come stava il malcapitato, ma Sam si avvicinò al punto di partenza del volo e gli sembrò di cogliere un fruscio e qualcosa di lungo e verde sul pavimento che spariva. «Direi che è quasi giustizia divina: – borbottò il ragazzo col bolck notes a Dean – ogni volta che qualcuno vi insulta, finisce male! Certo, a Todd è andata anche peggio…».

«Come sta Todd ora?» si informò Dean ricordandosi all'ultimo istante che non poteva chiedere cosa gli fosse successo, visto che in teoria si supponeva avrebbe dovuto esserne al corrente.

Il ragazzo sopirò: «È ancora ricoverato con ustioni di terzo grado! Ironico eh, ritrovarsi in quell'incendio divampato dal nulla dopo che vi aveva strattonati urlandovi contro che sareste bruciati tra le fiamme dell'Inferno peri vostri peccati carnali!».

Le riprese furono sospese dopo l'incidente e tutti furono congedati. Per fortuna anche in quell'universo c'era il loro autista, Clint o Cliff, come diavolo si chiamava, che conosceva perfettamente la strada per portarli a casa dopo il lavoro. La villa era davvero bella, circondata da un giardino pieno di alberi e il salotto era la cosa più simile al Paradiso che Dean avesse mai visto: un angolo bar fornito di ogni tipo di liquore, un divano formato portaerei e una tv con lo schermo a tutta parete. Dean per prima cosa prese un paio di birre, poi si lasciò cadere sul divano e appoggiò i piedi sul tavolino di fronte, afferrando il telecomando con l'intenzione di cercare i canali porno.

Sam si sedette accanto a lui: «Dobbiamo parlare».

Dean lo ignorò e continuò ad avanzare coi canali: «Non ci pensare nemmeno, per quanto mi riguarda ho intenzione di chiudermi in questa reggia fino a domani…». Sam si spazientì e cercò di strappargli il telecomando di mano, il fratello si ribellò e finirono avvinghiati in una sorta di wrestling orizzontale.

Una voce falsamente irritata li richiamò: «Avevamo un accordo per cui non dovreste fare certe cose mentre io sono ancora in casa!». Una donna di mezza età dallo sguardo materno e divertito li fissava scuotendo il capo: «Siete tornati presto, vedo! Vi ho lasciato la cena in cucina e vi ho preparato i vestiti stirati sul divanetto della cabina armadio. Auguri per domani mattina per il rinnovo delle promesse! Ricordatevi che Cliff passerà a prendervi alle 10. Ci vediamo lunedì. Non lasciate schifezze in giro per la casa, Dio solo sa cosa riuscite a combinare in un week end! E prima di ricominciare, aspettate che io sia uscita». E con un gesto della mano li salutò.

Prima di sentire la porta chiudersi, Sam approfittò del momento di distrazione fornito dalla loro probabile governante per strappare il telecomando dalle mani del fratello, gettarlo lontano e fare il punto della situazione: «Non è andata così male oggi. E, senti, se è un universo diverso dall'altro, qui potrebbe esserci della magia, potremmo cercare di uscire con quell'incantesimo di Balthazar…».

«Certo, recuperiamo del sale del Mar Morto, del sangue d'agnello e la reliquia di un santo. Oh, aspetta, l'altra volta hanno pensato che contrabbandassimo organi!» si intromise Dean cercando di divincolarsi dalla stretta delle braccia del fratello.

Sam proseguì: «…oppure potremmo tentare di capire cosa sta succedendo sul set. Mi sembrava di aver visto qualcosa di strano».

«Strano in che senso?» domandò Dean.

«Mi è sembrato di vedere una lunga cosa verde dopo che Morgan aveva avuto l'incidente» ammise Sam. Il senso del dovere di Dean risvegliò il cacciatore che era in lui e raccontò al fratello che, a quanto pareva, non era la sola bizzarra tragedia capitata a qualcuno che ce l'aveva con loro. Poi concluse: «Senti Sam, è tardi. Magari sono solo coincidenze e tu non sei nemmeno sicuro di quello che hai visto. Domani ci tocca quella cosa e poi dopo potremmo passare in pace il resto del tempo a fare ricerche, dopotutto la caccia è l'unica normalità che conosco. Sarà meglio mangiare e poi farci una bella dormita». Sam fu d'accordo.

Al piano superiore c'erano tre camere da letto, di cui due semplici matrimoniali e una immensa con un king size e con bagno comunicante (presumibilmente la camera padronale, Sam si rifiutò di pensare «la loro camera») e una capiente cabina armadio. Si scambiarono uno sguardo e, senza bisogno di aggiungere parole, aprirono la mano sinistra e batterono per due volte il pugno destro chiuso sopra, e alla terza Sam aprì la mano e Dean strinse ancora di più il pugno. Dean sbuffò contrariato borbottando un «È stupido che la carta batta il sasso!» ed entrò in una delle camere più piccole e Sam prese possesso della più grande. C'erano due comodini di fianco al letto, una cassettiera e svariati quadri alle pareti, quasi tutte foto di loro due in vari luoghi: Parigi, Roma, una non meglio identificata spiaggia bianca. Per fortuna, in tutte le foto erano vicini, si tenevano la mano o si abbracciavano, ma non c'era traccia di baci, sembravano loro due come erano di solito. Il letto era maestoso, una nuvola di cuscini e soffici coltri. Sam si sbarazzò di tutti i cuscini tranne uno: abituato com'era ai materassi dei motel, non sarebbe mai riuscito a dormire con tutta quella roba, si sarebbe sentito soffocare. Provò a guardarsi in giro: di fronte al letto c'era una parete a specchio decorata ai bordi con motivi floreali; distolse lo sguardo e scacciò qualsiasi idea che potesse in qualche modo ricordargli suo fratello, un letto e uno specchio nello stesso pensiero e controllò dentro i cassetti. Di sicuro i loro alter ego avevano gusti raffinati: la biancheria di Armani sembrava costosa e chic. Quando aprì il primo cassetto del comodino fu sicuro che questa volta fosse stato Dean quello più fortunato: doveva razionalmente aspettarsi di trovare preservativi (ai frutti rossi, seriamente?) e lubrificante (alla menta? Chissà se insieme stavano bene?), ma per poco non gli venne un infarto quando scorse una benda nera, due paia di manette (le avrebbe aperte anche un bambino, non erano affatto robuste) e alcuni toys colorati. Preferì non aprire gli altri cassetti.

Imputò allo shock di quelle scoperte la difficoltà ad addormentarsi, ma in realtà gli mancava il familiare respiro del fratello che di solito dormiva a fianco a lui ogni notte.

 

 

NdA

 

Ciao a tutti! Questa fanfiction è pensata come se fosse una puntata di Supernatural e sarà divisa per comodità dei lettori in due capitoli. Slash demands to be shipped è una famosa pagina Facebook che magari già qualcuno di voi conosce e le citazioni relative sono riprese da un paio di post. Anche gli insulti omofobi sono, purtroppo, reali e tratti dal web (doverli cercare è stata la parte più difficile del lavoro).

Il prossimo e ultimo aggiornamento tra una settimana. Grazie a chi legge e a chi mi lascia un commento, la vostra opinione è molto importante per me!

   
 
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