Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: DameVonRosen    29/12/2017    2 recensioni
Un Sandor Clegane crudele e spietato, ma anche incoerente, sofferente e combattuto, che mai vorrebbe fare i conti col proprio passato e con le proprie paure, ma che col tempo si renderà conto dell'inevitabilità di questo scontro.
Storia ambientata nel contesto di GOT, con personaggi nuovi e completamente scollegati rispetto ai libri o alla serie TV; solo alcuni sono stati estrapolati, cercando di farlo nel modo più fedele possibile, mantenendo inalterato il loro Background, la loro storia e il loro carattere.
Amo le storie in stile SanSan, ma in giro ce ne sono davvero molte e il rischio di ripetere quanto già prodotto da altri, o anche scadere nel banale e nel "già letto" era alto. Ho quindi optato per qualcosa di differente :) adoro il personaggio del Mastino, adoro quella sua profonda complessità che ogni tanto emerge.
Non temete se all'inizio il nostro amato Sandrone è apparentemente posto in secondo piano rispetto alla storia, non sarà sempre così ;)
Attenzione: possibile (probabile) linguaggio volgare, scene violente o contenuti forti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Bronn, Nuovo personaggio, Sandor Clegane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buongiorno a tutti!
Scrivo solo per informarvi che ho cambiato (nuovamente) lo stile narrativo ahahahah (non odiatemi, c'è dietro una logica a questi cambiamenti APPARENTEMENTE casuali).
Buona lettura :)



 
Due anni dopo




<< Potrei sapere perché è stato portato così poco vino?! >>

<< Poco vino?! >>

<< Già, sembra la sagra dell’astemio e dello sfigato. Mi raccomando, non dimenticare la birra scura. >>

 
Nymeria rise e fece portare altro vino. Bisognava festeggiare e l’alcool non poteva certo mancare, aveva ragione l’uomo.
Non mancava molto al ricevimento, si rese conto: gli ospiti sarebbero arrivati di lì a qualche ora; si preoccupò che tutto fosse sistemato e si avviò verso la serra. Col tempo era stata ingrandita e restaurata per poter accogliere più piante e per fare posto a due nuove statue, ed era proprio lì che Nymeria si stava dirigendo. Era stata lei a chiedere che fossero costruite lì, affinché non restassero fuori alla mercé delle intemperie o chiuse in qualche buia cripta. Dovevano stare alla luce e in un luogo di pace, e non si poteva scegliere luogo migliore di quella serra.

<< Buongiorno, Bronn. >> esordì appoggiando una mano ai piedi della statua, guardando in alto verso il volto dell’uomo raffigurato. Gli faceva visita ogni giorno, ogni giorno gli parlava, rideva e scherzava con lui, oppure talvolta restava a contemplarlo in silenzio, senza proferire parola. Non sapeva perché lo faceva, ma col tempo si rese conto che quella routine per lei era come ritornare per un momento a casa sua, ritornare ai momenti in cui era felice e spensierata. Stava bene a Klegane’s Keep, davvero bene, però era comunque un luogo ostile e molto diverso dalla sua terra d’origine e, benché non si facesse mai mancare viaggi in terre nuove e lontane, ogni tanto sentiva il bisogno di rivivere la sua vecchia casa.
Bronn le mancava, avrebbe voluto condividere con lui quegli anni di gioia, avrebbe voluto vederlo lì con lei a fraternizzare con Sandor, avrebbe voluto che non se ne fosse mai andato. Per questo cercava di parlargli ogni giorno, anche nella sua mente e nei suoi pensieri, convinta che da qualche parte egli potesse sentirla e, in qualche modo, vivere ancora con lei.

“Credo di essermi meritata questa vita, ma lo meritavate anche voi, amico mio. Ho creduto fino all’ultimo che vi fosse la possibilità di tornare indietro, di redimermi per aver lasciato che moriste per me, ma la verità è che non si può tornare indietro. Niente sarà più come prima e niente che farò potrà mai ridarvi ciò che vi è stato portata via. Bronn, vi chiedo ancora una volta di perdonarmi e di starmi vicino in questa vita. Prego per la vostra anima, perché trovi finalmente la pace.”

Restò per un po’ lì con lui, per poi andare alla seconda statua, quella di Elinor. Mise una rosa tra le dita di marmo e restò in silenzio per qualche minuto, prima di andarsene.

Si avviò verso l’interno del palazzo, mentre ormai il sole iniziava a tramontare, pensando a Starfall e alla sua famiglia: pensò a Irina, alla quale aveva scritto delle lettere e aveva chiesto di venire a farle visita. Non era mai accaduto e ne comprese le ragioni, anche se ne sentiva la mancanza ogni tanto, così come della sua famiglia in generale. Tailon e Mia ogni tanto venivano a trovarla, ma più passava il tempo, più si rese conto che quelle visite erano mosse più dalla cortesia che dalla volontà di vederla. I rapporti erano pressoché buoni, ma niente a che vedere rispetto a come erano prima che accadesse tutto quanto; forse era anche giusto così, si ritrovò a pensare.

Il ricevimento durò tutta la sera fino a notte fonda e quando terminò Nymeria restò per un attimo seduta a tavola a guardarsi intorno: Clegane’s Keep era molto cambiata col tempo e quel banchetto ne era la prova. Sandor non manifestò mai la voglia di dare feste o di invitare gente, ma non si oppose quando lei avanzò la proposta, e con il tempo divennero sempre più frequenti. La casata Clegane riacquisì il prestigio di un tempo, forse anche grazie alla morte di ser Gregor, la quale suscitò qualche domanda per un po’, ma ben presto la faccenda fu abbandonata.

<< Non vieni a letto? >> la possente voce di Sandor la richiamò dai suoi pensieri e si voltò verso di lui. Era contenta che fosse completamente guarito dalla battaglia col fratello e, benché raramente affrontasse l’argomento, sentiva che stava bene e che non vi erano più rancori. Qualche volta nominava sua sorella di sua spontanea volontà, così come ogni tanto veniva nominato Bronn: i ricordi non erano sempre dolorosi, anzi, spesso si parlava di bei momenti passati insieme, però la felicità era subito sostituita dal ricordo della loro morte e della loro mancanza. Avrebbero voluto vederli lì, con loro, a divertirsi e ad assaporare ogni momento, come una grande famiglia.
L’unica cosa che potevano fare era rendere loro omaggio cercando di vivere nel modo migliore possibile, facendo tutto quello che loro non poterono fare e, soprattutto, essere felici.

<< È andata bene, vero? >> gli chiese mentre si incamminavano nei corridoi ormai deserti del palazzo.

<< Già, mi sembra si siano divertiti tutti. >>

<< Tu compreso, ho visto quanto vino hai bevuto! >>

<< Ehi non fare la santarellina, perché anche tu non ti sei trattenuta! >>

<< Si, ma io non divento molesta quando bevo, a differenza tua. >>

<< Stai scherzando? Ti diventa la voce acuta come quella di una gallina e urli cose senza senso. >>
Nymeria lo guardò sdegnata ma divertita.

<< Come ti permetti! Io non sono una gallina! >>

<< Sto scherzando, rompiscatole, sto scherzando. >>

Un sorriso spuntò tra i baffi di Sandor, mentre camminava. Nymeria lo fermò con la mano e lo fece voltare verso di lei, per poi alzare le braccia come per abbracciarlo; egli colse la richiesta e la sollevò, lasciando che gli stringesse i fianchi con le gambe, come era solita fare sempre. Nymeria non disse nulla, semplicemente lo abbracciò silenziosamente, respirando il suo profumo nell’incavo del collo.

<< Ti amo così tanto. >>
Con una mano Sandor si staccò dalle cosce di lei e le passò il braccio attorno alla schiena, coccolandola.

<< Ti amo anche io, come mai sei così sdolcinata stasera? >>
Vi fu un momento di silenzio, prima che la ragazza prese la parola.

<< È che prima pensavo a tutto quello che abbiamo dovuto passare per poter arrivare a questo momento: pensavo a quanto abbiamo sofferto, alle perdite che abbiamo avuto, a quanto abbiamo dovuto lottare per la nostra vita, senza mai mollare, senza mai prender fiato. Penso a quanto ci siamo scannati e a quante incomprensioni ci sono state tra di noi. Non è nulla forse, ma quando ti vedo mi sento fortunata ad essere qui: ad essere viva, a stare bene, ma soprattutto a stare con te. Sono felice di condividere la mia vita con te, Sandor. >>

Lo strinse più forte ed egli restò per un bel po’ in silenzio, ad assimilare quelle parole e a respirare sua moglie fino in fondo all’anima, guardando davanti a sé. Pensò alla sua vita, a come era arrivato a quel punto e ancora faceva fatica a credere che quella sua vita fosse reale, che quel momento fosse reale. Se non fosse certo dei sentimenti che li legavano, avrebbe giurato che fosse un sogno, che mancasse qualche tassello.

<< Nymeria, c’è stata una volta in cui ti ho vista ridere e scherzare con Adrian Cassel: vi ho visti parlare e sono stato geloso di quel che vedevo, odiavo il fatto che tu, senza far niente, avessi un sacco di gente che ti volesse bene e si preoccupasse per te. Non odiavo te, odiavo quella realtà che io non avrei mai avuto, odiavo vedere tutti i giorni persone normali che si amavano, che si volevano bene, che piangevano alla morte di qualcuno di caro. Li odiavo perché sapevo che non facevo parte di quel mondo, che con me questo non sarebbe mai accaduto, che non mi meritavo una cosa simile. >>

Sandor si interrompe un attimo per guardarla, sistemandole i capelli dietro l’orecchio e sfiorandole il viso con una mano.

<< Ma tu, mia piccola rompiscatole, tu sei entrata nella mia vita senza un motivo e senza paura, sin dal primo momento ti sei preoccupata per me e mi hai rispettato. Mi hai dato l’affetto che non avrei ricevuto in una vita intera, Nymeria. Mi sei stata accanto quando non c’era nessun altro, mi hai salvato la vita e mi hai salvato l’anima, mi hai fatto conoscere l’amore, l’amore cazzo! Non avrei mai potuto pensare di provare qualcosa di simile, mai.
Hai preso un mastino e l’hai reso un uomo, e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo.>>

Ed ella gli sorrise, commossa e con gli occhi lucidi. Non era da lui dire quelle cose e non si sarebbe mai abituata, nemmeno tra mille anni.
E Sandor sorrise a sua volta, mentre la portava nella camera da letto. Aveva voglia di fare l’amore con lei, aveva bisogno di sentirla sua, come ogni notte e ogni giorno che avevano trascorso insieme negli ultimi tempi. Non era una questione carnale per loro, non solo almeno: non era un semplice appagamento sessuale, perché quando si univano nel corpo non sentivano altro che il loro amore, non esisteva nient’altro.
Tutto il mondo si oscurava per quegli istanti, nulla più esisteva, nulla più era importante: ogni sentimento possibile era concentrato nelle loro mani, nelle loro bocche, nei loro sorrisi.
E mentre la appoggiò sul letto e la guardò negli occhi, si rese conto che anche stavolta il mondo avrebbe aspettato; le incombenze, gli impegni, i doveri di corte, ogni cosa.

La amava più di quanto fosse umanamente possibile: l’amore per lei lo uccideva e lo salvava ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. La amava, solo gli Dei potevano sapere quanto la amava e quanto era amato a sua volta. Nymeria era la sua vita e la sua morte, la sua fortuna e la sua sfortuna, il suo giorno e la sua notte, il suo piacere e il suo dolore, la sua pace e il suo tormento, la sua luce e la sua ombra.

Non sarebbe mai stato un cavaliere romantico e pieno di titoli altisonanti, non gli importava. La cosa che fece innamorare di Nymeria fu che lei non pretese mai di cambiarlo, di cambiare il suo carattere e i suoi modi, lei lo amava comunque. Tutto quello che fece fu mostrargli quanta felicità poteva ancora riservargli quella vita, nonostante ciò che era accaduto in passato; gli mostrò che non è mai troppo tardi per essere felici, per trovare la pace. Nymeria non sconvolse Sandor Clegane, non lo trasformò in qualcos’altro: lo amò esattamente per come era, un amore incondizionato e disinteressato.
Per tutta la vita si era occupato di soddisfare quello che volevano gli altri, di accumulare denaro senza un vero motivo, ma ora era diverso…

<< Tutto bene? >>
Nymeria lo distolse dai suoi pensieri e si rese conto di essere immobile, semi-sdraiato sopra di lei, da un tempo indefinito.

<< Si scusami, pensavo solo che il mondo dovrà aspettare ancora un po’. >>
Lo sguardo di lei parve confuso.

<< Di che parli? >>
E Sandor sorrise.

<< Te lo mostro subito. >>

Il tono con cui lo disse le fece ribollire il sangue nelle vene.

Si, quella notte il mondo avrebbe aspettato per un bel po’.
 


 



Eccoci alla fine di questa storia!

Personalmente mi sento in parte felice, perché vi ho fatto leggere completamente la FF, in parte triste perché ora non ho più nulla da pubblicare (PER ORA).
Ci tengo davvero molto a ringraziare tutte le lettrici e i lettori che hanno letto (e riletto) Redemption: sapere che qualcuno potesse trovare interessante e piacevole questa storia mi ha dato una botta di autostima notevole :D
A coloro che hanno recensito va la mia più sincera gratitudine: non avete idea di quanto siete stati e siete tutt’ora preziosi per me, mi avete aiutata a migliorarmi continuamente e sono certa che lo farete anche per questo capitolo ;)
Passando a ringraziamenti più generici: se sono riuscita a rendere bene i personaggi di Sandor e di Bronn lo devo sicuramente ai libri che ho letto, ma soprattutto alla serie TV “Game of Thrones”; ovviamente non sto a ringraziare produttori e attori perché avranno sicuramente altro di meglio da fare che stare a leggere questa FF ahahah :D

Parlando di cose serie: avrei intenzione di continuare a scrivere e sono indecisa fondamentalmente su due idee, tra le quali devo sceglierne una: la prima è fare una specie di sequel di Redemption, nella quale vi saranno ancora Sandor e Nymeria ma traslati di qualche anno.
La seconda è una SanSan (quindi SandorXSansa) ma molto molto particolare, contestualizzata in un ambiente diverso da quello di GOT ma NON in chiave moderna. Detto in altri termini: creerei una SanSan all’interno di un’altra storia esistente (e che tutti conoscete eheheh). È una cosa che mi attira molto ma non voglio onestamente parlarne qui sotto, per questo ho pensato che, chiunque abbia voglia di sentire di cosa si tratta, darmi dei suggerimenti o delle dritte, ecc.., può recensire qui sotto menzionando il suo interesse verso questa idea, oppure scrivermi direttamente in privato. Sarò davvero molto lieta di raccontarvi cosa ho in mente e sentire anche il vostro parere (se per voi si può fare, se è un’idea del cavolo, ecc.).

In ogni caso, grazie davvero a tutti i miei lettori e a coloro che recensiranno, ci sentiamo presto :)
M
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: DameVonRosen