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Autore: Nica93    29/12/2017    0 recensioni
[Storia inventata da me]
Mi chiamo Amanda Mirasole, ho 26 anni e nella mia vita pensavo che esistesse solo il lavoro, ma mi sbagliavo.
Ecco come la mia vita si è capovolta.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sveglia. Maledetta sveglia. Suonava senza sosta e ciò voleva dire che dovevo alzarmi. Forza Amanda alzati. Parlavo anche da sola ormai. Dopo che la sveglia ormai suonava senza sosta decisi di alzarmi. Mia madre era in Giappone e mi aveva chiesto di gestire il reparto al posto suo, cosa che non mi entusiasma molto ma dovevo. Mi deci due caffè, mangiai due pacchi di biscotti e dopo che addentai anche una fetta di pizza decisi che era giunto il momento di prepararmi. Mi feci una doccia veloce e mi lavai i capelli. Mi asciugai con attenzione ogni riccio e andai a prendere i vestiti. "Essere mia madre" voleva dire doversi mettere quei completi eleganti che compravo ma non mettevo mai. Ne presi uno bianco e misi un top rosso sotto la giacca, presi i sandali con il tacco nero e ci abbiano la borsa. Misi il mio fedele rossetto rosso e i miei cerchi di oro bianco. Mi guardai allo specchio e mi dissi "Amanda sembri tua madre" Forza e coraggio. Guidai il mio maggiolino nero fino all'ospedale pensando che per due settimane dovevo svolgere i compiti più rompiscatole che ci fossero. Colloqui. Riunioni. Cene. Forza Amanda. Parcheggiai e corsi a prendere l'ascensore Era tardi, alle 9 sarebbe arrivato il nuovo Primario di Ortopedia, mia madre era andata fino in Russia per convincerlo e lui aveva accettato. " Ciao Susy " salutai un fretta la segreteria di mia madre e andai ad accendere il computer Mi tolsi il soprabito e mi sedetti. Chiamai Susy sul suo interno e le chiesi di portarmi un caffè. Mentre attaccavo ecco che entrò nel mio studio Lui. Alexander Stone. Non avevo mai visto un uomo così. Era alto, molto alto, occhi grigi e capelli neri. Aveva uno sguardo magnetico. " Buongiorno." Lo salutai. Lui mi guardò male. " Scusi lei chi è ? Avevo appuntamento con Annabeth Price. " Mi disse con una voce che mi fece accapponare la pelle " Si accomodi, mia madre è in Russia, per due settimane sarò io a sostituirla, mi chiamo Amanda, è mi dia del tu."Mi presentai e gli allungai la mani Lui i deve di stringerla me la bació. Parlammo per un paio di ore; li fece vedere un paio di foto di suoi pazienti prima e dopo l'intervento, mi disse che aveva deciso di andare in Russia perché si era innamorato di Mosca. Indagò anche sul nostro vecchio primario che aveva deciso di andarsene, pensava che non si fosse trovato bene, ma in realtà era andato a Londra. Gli mostrai l'ospedale e gli feci vedere il reparto di Ortopedia. Era simpatico e professionale. Saremmo andati daccordo.
   
 
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