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Autore: Strawbana    31/12/2017    0 recensioni
Una what if incentrata su una fantasia che mi è venuta in mente ascoltando la canzone No More di Hatsune Miku.
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Dopo una serie di spiacevoli eventi, il quattordicenne Kageyama Reiji si rifiuta di uscire di casa e di vedere anche i suoi stessi parenti. L'unica persona di cui accetta la presenza è Cassandra Andrei, una sua compagna di scuola di origini italiane che lavora part time nel negozio che consegna mensilmente delle provviste a casa del ragazzo. Lentamente, la giovane riesce a far uscire Kageyama dal suo guscio, convincendolo a riprendere la normale routine quotidiana. In seguito i due ragazzi si troveranno insieme ad affrontare il crudele trattamento che adolescenti giapponesi riservano a coloro che ritengono diversi. Fra pregiudizi, bullismo e sofferenza i due ragazzi riusciranno a trovare la strada per un futuro felice?
Bana part~
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kageyama Reiji, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Kageyama riaprì pigramente gli occhi. Cassandra, seduta sul divano affianco a lui continuava a carezzarlo teneramente. Vedendo il suo ragazzo in estrema difficoltà, l’italiana l’aveva portato a casa sua, permettendogli di sfogarsi e rimanendogli sempre vicino. Lentamente Reiji si era calmato, cullato dalle attenzioni della fidanzata, ed era crollato in un sonno leggero.

Svegliandosi però l’ansia era tornata, anche se differente da quella di prima. Il ragazzo si mise dritto, tenendosi la testa.

-Devo mettermi a studiare…

Subito anche Cassandra si mise a sedere composta.

-Ma Reiji… Sei sicuro?  Si sta facendo tardi e tu hai avuto una giornata intensa…

Il ragazzo si lasciò scappare un singhiozzo, il suo volto era una maschera di preoccupazione.

-Se non mi posiziono decentemente ai prossimi esami mi bocciano! Non voglio passare un altro anno in quel buco infernale…

La castana si chinò sul suo fidanzato, carezzandogli la schiena per rassicurarlo.

-Andrà tutto bene Reiji, se ti impegnerai riuscirai di sicuro a ottenere un buon risultato.

Cassandra sapeva che la cosa era difficile: Kageyama aveva da recuperare un sacco di lezioni su tutte le materie e lei stessa avrebbe voluto iniziare ad aiutarlo da quel pomeriggio, ma dopo ciò che era successo a scuola non era stato possibile.

Un’idea balenò in testa alla ragazza che iniziò a sorridere dolcemente, facendo alzare il volto al suo fidanzato.

-Che ne dici di dormire qui con me stasera? Così non dovremo preoccuparci di fare troppo tardi!

Reiji la guardò con occhi languidi. Non desiderava altro che rimanere con lei al sicuro in quella casa piccola e accogliente, tanto diversa dalla sua, fredda e vuota.

-Sì, mi piacerebbe! Però le mie cose…

Il ragazzo non voleva tornare al suo appartamento per recuperare il necessario per la notte, non voleva affatto tornare a casa in realtà. Aveva paura di trovare Daisuke ad aspettarlo.

Non era strano, l’allenatore l’aveva raggiunto spesso a casa per parlargli e un nuovo confronto con lui era l’ultima cosa che Kageyama voleva.

Cassandra gli carezzò una guancia, continuando a sorridere.

-Non ti preoccupare, passo io a recuperare tutto! Tu rimani qui e inizia pure a studiare. Non ti vergogni se metto mani tra le tue cose, no?

Con il tono scherzoso dell’ultima affermazione la ragazza riuscì a strappare un sorriso al fidanzato.

-No, certo che no… Vai pure Cass, e grazie…

Dopo aver istruito Reiji su cosa studiare e da dove iniziare, Cassandra uscì.

Rimasto solo, Kageyama aprì un libro e iniziò a far scorrere pigramente gli occhi sulle parole stampate, ancora troppo stanco per concentrarsi appieno nello studio.

La sua mente si faceva rapire facilmente dalla fantasia, immaginandosi una vita insieme a Cassandra, lontani da quella città e da tutto il dolore che gli era stato inflitto lì.

Il ragazzo indugiò a lungo sul pensiero di quando la ragazza sarebbe tornata, di quanto sarebbe stato bello accoglierla con calore e da quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva detto “bentornato” a qualcuno.

Quando sentì la serratura della porta scattare, il cuore di Reiji saltò un battito.

Vedendo la sua ragazza tornare, con le guance arrossate per la corsa appena fatta e i capelli scompigliati a causa del vento, Kageyama non poté fare a meno di sorridere. Probabilmente se non fosse rimasto intrappolato in quella serie di eventi sfortunati non avrebbe mai avuto occasione di rivolgere la parola a Cassandra, non avrebbe scoperto quanto quella ragazza poteva essere gentile, divertente e rassicurante. Era davvero felice di averla incontrata, anche se quello significava accettare tutto quello che gli era successo. Il pensiero di essere legato all’italiana rendeva il tutto più sopportabile.

-Cass… Bentornata.

Sentendosi rivolgere la parola, Cassandra si girò subito verso il fidanzato, sorprendendosi nel vederlo sorridere. Nonostante questo ricambiò con un sorriso pieno di calore.

-Scusa se ti ho fatto aspettare, sono a casa!

 

I due passarono la serata a studiare, con Cassandra vicino Kageyama riusciva a essere più concentrato e l’italiana lo metteva in condizioni di non pensare ad altro, cucinando per lui e sistemandogli una stanza per la notte.

La mattina dopo i due si avviarono a scuola tenendosi per mano e Reiji non mollò la presa sulla ragazza neanche quando furono raggiunti dalle amiche di lei.

Il castano era troppo stanco per provare imbarazzo, non aveva il tempo né la voglia di preoccuparsi per cose così futili. Le amiche di Cassandra poi non creavano grossi problemi.

-Dove siete finiti ieri? Abbiamo provato ad aspettarvi ma siete completamente scomparsi.

Disse Emi, scrutando i due con aria pensierosa.

-Scusatemi, volevo venire a salutarvi, ma Kageyama si è sentito male e l’ho accompagnato a casa…

Reiji sapeva che era tutta una scusa, ma il tono di Cassandra era così gentile e dispiaciuto che per un attimo il ragazzo pensò che fosse esattamente come diceva lei.

-Non ti sei ancora rimesso del tutto, Kageyama?

Con la sua bassa statura e i suoi occhi grandi, Aina sembrava ancora una bambina delle elementari, ma la timida preoccupazione con cui si rivolgeva al ragazzo le conferiva un senso di maturità, come una sorella maggiore che si preoccupa per i suoi fratelli.

-Sì, mi capita ancora di stare male… Ma non posso permettermi di stare a casa, ho già troppe lezioni da recuperare.

Una sonora pacca raggiunse la schiena del ragazzo, facendolo quasi cadere.

-Beh, se hai bisogno di una mano e Cass non si trova non farti problemi a chiedere a noi. Sei il fidanzato della nostra amica, dopotutto!

Vedendo Reiji a un passo dal capitombolo per la pacca di Emi, l’italiana fulminò l’amica con lo sguardo, cercando poi a gesti di allontanarla dal ragazzo per evitare che facesse altri danni.

Un’atmosfera così cordiale sembrava strana a Reiji: abituato a essere un solitario anche prima di chiudersi in casa, essere circondato dalle risate di altri ragazzi, essere vittima di scherzi innocenti e oggetto delle premure di qualcun altro erano esperienze nuove, che non gli dispiacevano così tanto. Non riusciva però a farsi trasportare da quell’atmosfera rilassata, la paura di incontrare Daisuke e l’angoscia degli esami imminenti lo inchiodavano alla realtà.

Neanche una volta raggiunta la Raimon Reiji volle lasciare la mano della fidanzata. L’accompagnò fino alla sua classe, riluttante all’idea di separarsi da lei per la giornata scolastica. Mentre ascoltava sovrappensiero le chiacchiere delle tre ragazze, Kageyama vide con la coda dell’occhio una figura familiare che gli fece gelare il sangue nelle vene.

-Ah, Kageyama! Finalmente ti sei degnato di tornare!

Hibiki Seigou, il capitano della squadra di calcio della scuola, faceva lezione proprio nell’aula affianco a quella di Cassandra e vedendo il suo ex compagno non si era fatto problemi a rivolgergli la parola.

Di tutti i ragazzi della squadra, Hibiki era forse la persona con cui Reiji aveva il rapporto migliore. Nonostante questo il castano non aveva voglia di parlarci, voleva tagliare i ponti con tutto ciò che gli ricordava Daisuke. Non rimanendo molto sorpreso dal silenzio dell’altro, Seigou continuò a parlare.

-È vera la storia che lasci il club di calcio?

Kageyama deglutì a fatica, evitando di guardare l’altro negli occhi.

-Sì…

Hibiki alzò le spalle.

-Comprensibile, in fondo sei stato assente un sacco di tempo. Avrai da studiare un sacco, non ti saresti concentrato sugli allenamenti… Va beh, il problema sarà farlo capire al coach. Non sai che testa ci ha fatto stamattina chiedendoci di te, se sapevamo cosa ti fosse successo… Ha detto che ieri gli hai urlato contro e quando è andato a casa tua per parlarti una ragazza gli ha tirato un libro in testa quando gli ha chiesto di te. Secondo me ha bisogno di una vacanza…

I quattro ragazzi rimasero in silenzio, guardando Hibiki esterrefatti. A interrompere quel momento ci pensò il suono della campana che annunciava l’inizio delle lezioni.

-Beh, meglio andare. Ci parlo io con l’allenatore, gli dico di lasciarti stare almeno fino agli esami. Ci vediamo in giro, Kageyama.

Anche dopo che Hibiki si fu congedato i quattro ragazzi rimasero in silenzio, sconvolti da quello che avevano appena sentito.

Kageyama sapeva che più o meno tutto quello che gli era stato riferito era vero, ma la parte sulla ragazza era nuova anche per lui. Reiji si girò verso la sua fidanzata, che era diventata rossa come un peperone. Era lei la ragazza di cui Hibiki stava parlando? Per Emi era così, infatti la corvina scoppiò in una sonora risata proprio in faccia dell’amica.

-Hai tirato un libro al coach Endou?!

Cassandra cercò disperatamente di tappare la bocca all’altra, ancora più rossa di prima.

-Zitta! Guai a te se lo racconti in giro.

Guardando il comico bisticcio tra le due ragazze, Kageyama sorrise appena. Cassandra era davvero pronta a fare di tutto per lui.

 

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Angolino rotondo

Ahahahahah, e anche questo capodanno capitolo! Non ho avuto tempo di betarlo, sarà pieno di errori ecce cc ma sono di fretta. Se quest’anno non aggiorno più spesso avete il diritto di fustigarmi. Ora vado che sono (come al solito) in ritardo. Buon anno a tutti!

Ci sentiamo presto,

 

-Lau ° 3 °

 

   
 
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