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Autore: Ladyhawke83    31/12/2017    2 recensioni
Ho scritto questa fanfiction per l'obbligo del gioco della pagina Facebook del giardino di Efp. L'obbligo assegnatomi era di scrivere una storia in un qualsiasi fandom che si ispiri ad un ricordo natalizio della mia infanzia. Ed ecco i miei personaggi di D&D in un AU, che si prendono in giro utilizzando come termine di paragone i personaggi della serie televisiva Fantaghirò.
Spero vi piaccia!
Il tutto ha un sapore comico-demenziale!
Buona lettura!
Ladyhawke83
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mago Versus Mago
 

 

“Ciao Isabeau! Ti disturbo?” Chiese il mezzelfo, varcando la soglia di casa Logan-D’Anjou.

“Mi ha mandato Nak'ell, dice che…” 

“Shhhh! Non interrompere, è il momento topico questo!” Disse lei, bloccando le parole di Vargas a metà, mentre fissava lo schermo del televisore con occhi lucidi.

“Ma che stai facendo?” Chiese il mago perplesso, poggiando il pacchetto, da parte del figlio Nak’ell, sul tavolino del soggiorno.

“Shhhh… siedi e lasciami sentire!” Disse Isabeau, muovendo nervosamente le mani.

“Non dirmi che stai guardando per l’ennesima volta la replica di Fantaghirò 3?” Disse lui, gettando uno sguardo stupito allo schermo mentre si avvicinava al divano rosso, senza però accomodarcisi sopra.

“Embè? Hai qualcosa in contrario mago?” Chiese la druida, indispettita dal tono di scherno dell’ex compagno.

“No, no, se ti piace quel tipo di uomo “sono-ombroso-sono-figo-ma-non-lo-dico” non sono affari miei, ma non dirmi che il personaggio di Tarabas è credibile nel ruolo del cattivo e dannato…” Disse Vargas con sufficienza.

“Non toccarmi Tarabas… Lui è stato il mio primo amore!” Ammise Isabeau indignata.

“Credevo di essere stato io il tuo -primo amore-“ puntualizzò il mago, mentre lei metteva in pausa il video, creando un fermo immagine con il volto di Nicholas Rogers che la fissava malizioso al di là dello schermo.

“Beh, sì, ma non di quando avevo dieci anni…” gli ricordò lei.

“Perché credi che abbia scelto te?” Gli chiese infine, voltandosi verso di lui, in attesa di una risposta.

‘Non mi dirai che è perché ti ricordo il tizio ombroso-tenebroso-solitario?” Disse lui, con un’espressione a metà tra l’indignato e il perplesso.

“Tarabas, si chiama Tarabas!” Isabeau era evidentemente decisa a difendere quello strano personaggio della sua infanzia.

“Tarabas uff, come vuoi… però davvero non capisco cosa c'entro io con quella sottospecie di stregone belloccio!” Continuò a Vargas che si sentiva offeso dal paragone.

“Uhm, guardati…” disse la druida, avvicinandosi al mezzelfo per posizionarlo di fianco allo schermo con ancora in bella mostra il volto di Tarabas nel fermo immagine.

Vargas la lasciò fare, sbuffando lievemente, voleva vedere dove la donna dai capelli biondo cenere sarebbe andata a parare.

“Tu porti i capelli lunghi, lisci, con quel lieve accenno di barba, i tuoi lineamenti sono gentili, i tuoi occhi… beh no gli occhi no…i tuoi sono scuri, però ammetterai che siete molto simili, il mio tipo insomma!” Disse lei, farfugliando le ultime parole in imbarazzo vista l’occhiataccia di lui.

“Dovrei sentirmi lusingato?” Chiese lui, alzando lievemente un sopracciglio.

“Mi stai paragonando ad uno che dice di essere stato sempre solo, innominato, in una caverna, in compagnia della perfida madre che non lo ha mai amato. Non è una bella cosa, fa un po' da sfigati!” Vargas lo disse con un tono sarcastico, soprattutto calcando il proprio disprezzo sull’aggettivo “sfigato”.

“Vabbè ma cosa vuol dire! Quella è la storia, che tra l’altro non è proprio cosi, io stavo solo parlando dell’aspetto fisico…”. Si difese la druida in extremis, sfoderando un lieve sorriso, che lui non colse.

“Se è per questo, allora deduco che mi avresti voluto con gli verde-azzurri, come -colui che non deve essere nominato-“. Aggiunse Vargas citando uno spezzone della serie televisiva, e guardando Isabeau con una rinnovata ed insolita sfumatura di verde acceso nelle iridi.

“Così sono più -Tarabas-?” Chiese lui mutando rapidamente d’aspetto, con un incantesimo semplicissimo, ed assumendo le fattezze del principe tenebroso dell’infanzia di Isabeau.

La druida arrossì violentemente guardando lo schermo e nello stesso tempo il mezzelfo, lì accanto, trasformato nel potente Mago Tarabas, il nemico di Fantaghirò, e il suo sogno da bambina.

“Dai smettila!” Gridò lei, fingendo di colpirlo.

“Ah ma allora ti piace proprio tanto eh?” La punzecchiò lui, sempre con le fattezze del principe delle tenebre.

“Se non ricordo male, poi alla fine, Tarabas restava con un pugno di mosche, perché Fantaghirò non se lo fila, scegliendo Romualdo…” giunse loro la voce di Callisto, appena rincasato.

“Ti ricorda qualcosa questo finale mezzorecchie? La donna, alla fine sceglie quell’altro…” Lo voce dello stregone pungolò il mezzelfo dalla cucina, mentre si apprestava a raggiungere i due litiganti sul divano, con in mano un pacchettino.

“Così vanno le cose, ma niente è per sempre, le cose perse possono sempre essere riconquistaste…” Vargas, tornato al proprio aspetto, guardò Isabeau con un lampo di malizia negli occhi scuri, come a dire che qualcosa tra loro poteva esserci ancora. In realtà la sua era una reazione di sfida nei confronti di Callisto. Lui, e l’elfo dai capelli bianco-celesti si punzecchiavano da sempre, e da sempre si contendevano ke attenzioni di Isabeau, ed anche se ora lei era una donna sposata, per di più con Callisto, lui e Vargas non la smettevano mai, al punto da starnazzare sempre come due galli nello stesso pollaio.

“Prima che vi caviate gli occhi a vicenda, vi vorrei ricordare che vi ho amato entrambi, e che siete entrambi i padri dei miei due bellissimi figli, quindi per favore, almeno sotto le feste, non litigate!” Disse Isabeau, prendendo il pacchetto dalle mani dell’elfo, suo marito, e mettendosi in mezzo tra lui e il mezzelfo.

“E comunque lei era bellissima…” esordì Vargas trasognato, fissando Alessandra Martinez nei panni di Fantaghirò, mentre l’episodio, una volta sbloccato lo schermo della TV, volgeva al termine.

“Come? Come? Come?” Fece eco Callisto “Non dirmi che ti piaceva quell’oca di Fantapantegana” continuò l’elfo, rivolgendosi a Vargas e scimmiottando la protagonista.

“Oh beh sì, anche io sono stato bambino… e sì, Fantaghirò mi piaceva molto…” Ammise Vargas con una certa riluttanza, sotto lo sguardo sorpreso è divertito di Isabeau, che si godeva la scena.

“Nah… lo sapevo che eri un tipo prevedibile. L’eroe ama sempre l’eroina…” disse Callisto con sufficienza.

“Perché a te chi piaceva?” Chiesero in coro Vargas ed Isabeau allo stregone, che se ne stava lì a sorridere con le braccia conserte.

“Ma la strega nera, è ovvio!” Disse Callisto con assoluta innocenza, come se preferire la cattiva della storia, fosse la cosa più naturale del mondo.

“Volete mettere il fisico prorompente e statuario di Brigitte Nielsen, con quello scipito della Martinez?”.

Isabeau guardò l’elfo suo marito, come se avesse appena pronunciato una bestialità. Vargas non disse nulla, limitandosi a soppesare quell’affermazione, non poi così assurda, in fondo.

“E poi quelle tette! Dai… impossibile non innamorarsi!” Concluse Callisto, ignorando il volto paonazzo è abbastanza alterato di Isabeau, che si mordeva nervosamente il labbro, in cerca di qualcosa da ribattere.

“In effetti… sia la strega Nera, che Fantaghirò, quando fa la principessa, hanno delle belle forme, per non dire altro…” Ammise Vargas senza rifletterci troppo.

“Vedo che almeno nel fattore “davanzale” ci capiamo mezzorecchie!” Annunciò Callisto, abbastanza su di giri da dare un’amichevole pacca sulla spalla al mezzelfo, cercando una certa complicità maschile.

Quel che era troppo, era troppo, Isabeau si spostò di scatto, spegnendo la televisione di botto, squadrando i due uomini davanti a lei.

“Siete due cretini!” Urlò, quasi indignata, con le lacrime agli occhi, per poi andare in camera da letto, sbattendosi la porta alle spalle.

Vargas e Callisto si guardarono sorpresi e perplessi dalla reazione della bella druida.

“Dai tesoro stavamo scherzando! Era uno scherzo…” Gridò Callisto, all’indirizzo della moglie, per farsi sentire oltre le pareti della stanza.

“E comunque Tarabas, secondo me, un pensiero sulle tette di Fantaghirò l’ha fatto…” gridò anche Vargas, per farsi sentire, rincarando la dose.

“Vargas sei un maiale! Non so come ho fatto ad avere un figlio con te!” Rispose lei, sempre senza uscire dalla propria stanza, offesa e vergognosa.

“Io sì, e tranquilla non c’entra la misura di reggiseno…” Disse lui, con l’intento goffo di tirarla su, avendo capito di aver toccato un tasto dolente.

Isabeau che, da sempre, aveva il complesso del seno piccolo, si arrabbiò ancora di più, e gridò al mezzelfo di andarsene, lanciandogli addosso,  attraverso la porta chiusa, tutta una serie di colorite espressioni, che fecero impallidire Callisto, che alcune non le aveva mai sentite uscite dalla bocca di Isabeau.

“Dici che si è arrabbiata?” Chiese lo stregone al mago.

“Direi di sì, per fortuna che Isabeau ora è tua moglie… io ho già dato!” Disse Vargas sorridendo, con un misto di solidarietà e compassione per Callisto.

“Già, meglio che vada da lei, adesso… Fai gli auguri di Buone feste a Niven e a Nak’ell! Se non dovessi avere mie notizie per due giorni, chiama aiuto…” Dichiarò lo stregone cupo in volto.

“Esagerato… Portale il dono di Nak’ell, vedrai che si scioglierà… e per il resto buona fortuna!” Salutò Vargas, mentre era già sulla porta.

Lo stregone fece un cenno al mago e si preparò ad affrontare la druida e il suo furore.

“Mi servirà molto di più che questo piccolo pacchetto colorato, per far pace con Isabeau, a meno che non contenga un’oca parlante e una pietra torna-indietro!” Si disse Callisto sorridendo, mentre bussava alla porta della loro camera da letto, e sul televisore scorrevano i titoli di coda di Fantaghirò, la serie della loro infanzia spensierata.

 

 

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Nota dell’autrice:

Ho scritto questa fanfiction per l'obbligo del gioco della pagina Facebook del giardino di Efp. L'obbligo assegnatomi era di scrivere una storia in un qualsiasi fandom che si ispiri ad un ricordo natalizio della mia infanzia. Ed ecco i miei personaggi di D&D in un AU, che si prendono in giro utilizzando come termine di paragone i personaggi della serie televisiva Fantaghirò.

Spero vi piaccia!

Il tutto ha un sapore comico-demenziale!

Buona lettura!

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