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Autore: Blacky98    01/01/2018    6 recensioni
A volte i figli, bombardano i genitori con domande sulle loro origini, specialmente se adottati.
Questo vuole essere un ipotetico confronto tra Leia e Bail e Breha sulla sua provenienza, sulla famiglia e sull'essere amati e voluti. Con un pò di ansia, ma tanto amore i due cercano di spiegare la bellezza della loro famiglia
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bail Organa, Breha Organa, Principessa Leia Organa
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Portraits of Alderaan'
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Mamma di pancia, mamma di cuore

 
«Mamma, ma io, da dove vengo?» chiese Leia alla regina che le stava pettinando i lunghi capelli.
Breha per un attimo si sentì paralizzata, erano anni che aspettava questa domanda e che mentalmente cercava di trovare una risposta soddisfacente, eppure in quel momento non sapeva cosa dire.
«Allora? I bambini da dove arrivano?» continuò ad incalzarla la bambina.
A quel punto la donna riuscì finalmente a riscuotersi dalla momentanea crisi di panico «Amore, che ne dici se ne parliamo stasera anche con tuo padre? D’accordo?»

 
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La sera stessa nella grande camera matrimoniale una preoccupata Breha si stava tormentando le mani impaziente di essere raggiunta dal marito. L’uomo fece il proprio ingresso proprio in quell’istante e non appena vide lo stato in cui versava la moglie si precipitò al suo fianco
«Mia colomba, cosa ti turba?» chiese con una nota di sorpresa il senatore
«Leia ha chiesto delle sue origini e da dove vengono i bambini» rispose lapidaria la regina, lasciandosi sedere poco elegantemente sul letto e aggiunse «le ho detto che ne avremmo parlato stasera insieme, ma Bail cosa possiamo raccontarle? È speciale e proprio per questo capirebbe che le stiamo raccontando una bugia, oltre a darle un brutto esempio»
L’uomo con dolcezza, abbracciò la donna e le sussurrò «Le parleremo della nostra famiglia e di quanto importante è lei, va bene? Non ti preoccupare»

Più tardi i due entrarono nella camera della piccola, si sedettero ai lati e le misero in grembo una scatola
«Lelila, aprila» la incoraggiò Bail
La scatola conteneva un proiettore olografico riportante lo stemma della casata degli Organa. Con trepidazione la principessa lo fece partire.
«Questi siamo io, le mie tre sorelle e i miei genitori il giorno del mio nono compleanno, vedi, avevo la tua età» raccontò il vicerè «e questa invece è tua madre, sempre a nove anni con sua sorella più grande alla festa annuale di Alderaan»
«Sei molto bella con questo vestito blu, mamma» lo interruppe Leia.
«Fin da piccola, a quanto pare ero destinata a vestire di blu» replicò la donna, sorridendo all’indirizzo del marito.
«Questa invece rappresenta tua madre poco prima del nostro fidanzamento, all’età di diciotto anni» continuò a spiegare Bail.
«Invece questo è il giorno del nostro matrimonio, io con il tradizionale abito bianco e Bail con i colori della sua casata. Sai ne è passato di tempo, eppure me lo ricordo come se fosse ieri: l’emozione, la paura dell’ignoto e il senso di responsabilità che gravava sulle nostre spalle» raccontò con dolcezza la regina, allungandosi a stringere la mano del marito.
«Però io non sono arrivata subito, vero?» chiese la bambina
«No Leia, tu compari molto più avanti» rispose il senatore. Fece una pausa e con voce tranquilla disse «Tesoro mio, hai sempre saputo che non sei uscita dalla pancia della mamma come i tuoi amici, ma al contrario che vieni da più lontano. Guarda la tua pelle, è bellissima eppure è molto più chiara della nostra, come i tuoi capelli. Ma questo non significa che sei diversa, anzi noi non notiamo la differenza, sei speciale»
«Si però se non sono stata nella tua pancia, come faccio a essere tua figlia?» chiese un pò confusa la principessa.
«Sei sempre stata nel mio cuore» rispose Breha e proseguì «Non sempre le mamme di cuore coincidono con le mamme di pancia»
«Però io voglio assomigliare a te, come i miei amici» replicò Leia.
«Anche se non le assomigli fisicamente, hai molto della mamma. Hai il suo sguardo, la sua intelligenza, il suo cuore» la rincuorò l’uomo.
«Ma quindi se tu sei la mia mamma di cuore, dove è la mia mamma di pancia? E perché non sono con lei?» domandò impaziente la bambina.
«Proveniva da un posto molto lontano da qui, molto bello: pieno di prati verdi, di edifici eleganti e persone gentili proprio come lei»
«Ma quindi non mi voleva con sé? Mi ha dato via perché non ero abbastanza per lei?» chiese tristemente la piccola.
«Amore no, tu non centri assolutamente. Era molto triste perché non poteva tenerti ma rischiava di metterti in pericolo e non voleva. E poi non si dice dare via, è brutto persino con gli animali. Ti ha dato un’opportunità» si affrettò a rispondere Bail.
«Ma mi voleva bene?» replicò con una nota di incertezza Leia.
«Certo che ti voleva bene, eri il suo tesoro più prezioso, come tu lo sei per noi ora» disse la regina, stringendo la piccola mano della bambina.
«E lei dove è ora? E io sono come lei?»
A quella domanda i due coniugi si guardarono brevemente un attimo prima di riprendere a parlare, come spiegare ad una bambina di nove anni il concetto della morte, questa era la domanda che occupava i loro pensieri.
«Lei adesso non c’è più, è in un posto migliore e da lì ti guarda. E si, hai la sua stessa tenacia e voglia di vivere» spiegò il senatore e aggiunse «e voglia di aiutare gli altri»
«Però io non la vedo» replicò sconfortata Leia.
«È vero non la vedi, però lei è sempre affianco a te. Se vuoi puoi provare a scriverle qualcosa così saprà che stai pensando a lei» propose la donna.
«Mi sembra un’ottima idea, però ora potete solo stringermi?» domandò la piccola.
«Certo amore nostro, tu sei nostra figlia, ricordatelo sempre e potrai chiederci tutte le volte che vorrai di abbracciarti» dissero all’unisono i due. E con molta dolcezza la strinsero, mentre gli ultimi raggi di sole scomparivano dietro le Tre Cime.

Appena si fu addormentata, le rimboccarono le coperte e si avviarono verso la loro camera.
«Sei stato bravissimo, lo sai?» disse Breha interrompendo il silenzio creatosi. E si alzò in punta di piedi a baciare l’uomo che era da ventidue anni il suo sostegno.
Accarezzandole i fianchi per tenerla appoggiata a sé Bail rispose «Nessuno di noi due avrebbe mai immaginato il giorno del nostro matrimonio che avremmo avuto in dono una figlia così speciale. Inoltre anche tu sei stata splendida. Anzi sei una donna, una madre meravigliosa»

 
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“Mamma, anche se non hai potuto tenermi con te voglio dirti che ti voglio bene lo stesso e che rimarrai sempre mia mamma. Voglio ringraziarti di avermi dato l’opportunità di avere come genitori Bail e Breha, sono fantastici, spero che un giorno tu possa conoscerli, sono sicura che potreste andare d’accordo. Questo disegno è per te, ci siamo io, mamma e papà e tu sei qui vicino a me, quella figura azzurrina. Non avendo una tua olografica, ti ho rappresentato con gli occhi marroni come i miei e i capelli lunghi. Ti voglio bene. Leia”
 
Ciao a tutti, eccomi di ritorno su questo fandom. Alcune precisazioni tecniche:
  • “Lelila” è il nomignolo che da Bail a Leia quando era piccola
  • Il punto in cui Breha afferma che è nata per portare il blu sorridendo a Bail è un riferimento al fatto che i colori della casata Organa sono il blu e il bianco (starwarswikia.com)
  • I monti delle Tre Cime esistono per davvero, ma con il nome Triplehorn Mountains; ho deciso di italianizzarle poiché l'ho fatto con altri nomi (starwarswikia.com)
  • Non so se esista il proiettore olografico, ma credo sia quel aggeggio che si vede nei film, purtroppo non sono riuscita a trovare nulla che parli direttamente di esso.
  • "Colomba mia" è il vero modo in cui chiamava Bail sua moglie, in inglese "My dove" che significa appunto colomba. (starwarswikia.com)
La storia si svolge pressappoco nel 10 BBY, essendo questa storia collegata a “Insegnami ad amare” molti riferimenti ritornano, quindi la data di matrimonio di Bail e Breha è fissata per il 32 BBY (dopo l'Alderaan Ascendacy Contention)
Finito questo, voglio solo dire che ci tengo molto a questa storia, perché è un po' il racconto di quello che ho vissuto io, essendo stata adottata. Le domande sui genitori biologici, ma lo sconfinato amore che si ha per i genitori così detti “di cuore” che non sono assolutamente genitori di serie b, sono genitori e basta. Penso che gli Organa abbiano raccontato un po' a Leia il suo essere stata adottata senza scendere nei particolari per proteggere la sua identità e quindi me li immagino così, spaventati, ma allo stesso tempo orgogliosi della figlia.
 
Il titolo della storia è lo stesso del libro “Mamma di pancia, mamma di cuore” di Anna Miliotti e Cinzia Ghigliano, spero che non me ne voglino, però era bellissimo e adatto alla fic in quanto il libro parla della stessa tematica. Vi consiglio di andarlo a leggere, merita.
Vi lascio sperando che vi sia piaciuta la storia :)
  
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