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Autore: Clensi    02/01/2018    2 recensioni
Ecco un altra Oneshot su evangelion, in particolare si tratta delle sensazioni di Shinji nei momenti in cui Asuka cerca di "rubargli" l'affetto che non può ottenere in altro modo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Shinji Ikari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La conosco da molto tempo ormai, ci passo tutta la giornata insieme, addirittura ci convivo, ma ancora fatico a comprenderla.

Non che lei si sia mai sforzata di essere chiara.

Sento lo scatto dell'interruttore e una sottile lama di luce proiettata sulla parete.

So che è Asuka, ormai riesco a riconoscere le giornate in cui qualcosa è diverso, quelle in cui il suo orgoglio abbassa la guardia.

Se ha bisogno di questo è solo perché si pone obbiettivi molto più alti di quelli che io potrei mai raggiungere, deve essere così, lei è molto più forte di me in tutto.

Sono passati alcuni secondi e mi accorgo di aver smesso di respirare, lentamente espiro e poi riprendo fiato, cercando di non fare rumore.

Non deve sapere che sono sveglio, o meglio, non devo renderlo così palese, probabilmente lei sa quanto me che siamo entrambi svegli ogni volta, almeno all'inizio.

Riprendo a respirare regolarmente appena in tempo, un attimo dopo sento lo scorrere della porta, è molto breve, l'ha aperta il minimo necessario per riuscire a entrare.

Devo calmarmi, riesco a sentire i battiti del mio cuore che crescono, tanto che una piccola e paranoica parte di me è convintissima che anche lei possa sentirli.

Dopo essere entrata si avvicina con cautela, sento i passi i suoi passi delicati e furtivi, tutto il contrario di com'è il suo carattere durante il giorno.

Essere il solo a conoscere questo suo lato mi riempie di orgoglio e di paura insieme, durante queste notti lei ha bisogno di me, eppure ho il terrore che finiscano.

Le sere come questa sono le uniche in cui sento di essere capito veramente da qualcuno, nei momenti prima di addormentarmi sono sereno.

Grazie ad Asuka ho compreso meglio anche me stesso, prima non mi rendevo conto di quanto la solitudine e l'ansia accompagnassero ogni momento della giornata.

L'amicizia di Toji e Kensuke riesce a rendermi sereno, a distogliere l'apatia, ma lei smuove sensazioni ancora maggiori che avevo dimenticato, o forse non ho mai conosciuto.

Rimane in piedi accanto a me per quella che sembra un eternità, ho il terrore che possa cambiare idea e tornare nella propria stanza, lasciandomi solo.

Finalmente si siede sul futon, le ho lasciato tutto lo spazio necessario, addirittura una parte delle coperte, nella speranza che ci si infili così da averla ancora più vicina.

Si sta stendendo accanto a me, più vicina delle altre volte, sento l'aria fredda sfiorarmi la schiena, ha alzato le coperte e si sa avvicinando.

Dopo un breve istante il freddo è rimpiazzato da un lieve calore, la maglietta che sto indossando è troppo corta e riesco a sentire alla base della schiena ogni piccolo spostamento dell'aria.

Alcune ciocche dei suoi capelli mi sfiorano il collo, siamo schiena contro schiena, ma non ci tocchiamo.

Non riesco più a pensare lucidamente, sotto le coperte sento il suo calore, i suoi capelli profumano.

I minuti passano e lei continua a muoversi, in maniera quasi impercettibile, ma nonostante tutto non siamo ancora abbastanza vicini.

Non è giusto.

Lei non fa che mandarmi messaggi contraddittori, se sono troppo gentile mi dice che sono debole o mi da del pervertito, se la ignoro diventa gelosa e rivuole ad ogni costo le mie attenzioni, se tento di aiutarla si sente offesa perché vuole farcela da sola, e quando la assecondo mi tratta come se la avessi abbandonata.

Adesso sta facendo esattamente la stessa cosa, si prende la libertà di entrare nella mio letto, ma non prende quello che vuole, spera che sia io a fare l' ultimo passo, così da potermelo rinfacciare, almeno nella sua mente.

Ha smesso di avvicinarsi, ma si muove ancora, seppure in modo lieve.

Sta piangendo, riesco a sentire i singhiozzi e il respiro pesante, Asuka, “la ragazza prodigio”, la più intelligente, la più capace, ora sta piangendo.

Tutta la mia risolutezza svanisce con quelle lacrime, ogni rancore nei suoi confronti non conta più nulla.

Lei è sola, come me, nonostante sia stata una ragazza prodigio, nonostante le ammirazioni di tutti, lei si sente sola.

Non riesco a capire perché sia così, ma non ha importanza ora.

Ormai sono deciso ad assecondarla, almeno la notte, quando non parliamo, ma possiamo essere sinceri l'uno con l'altra.

Mi faccio forza sul braccio destro, con molta calma mi avvicino a lei, anche se ho guadagnato pochi millimetri la sento già più vicina.

Con la mano sinistra stringo la coperta, in parte per non scoprirla muovendomi, in parte per l'emozione.

Riesco a sentire il sangue salire al volto, nella mia mente solo lei trova spazio, il suo profumo, i suoi occhi, i capelli, il suo corpo...

Se lo scoprisse mi darebbe del pervertito, forse una volta tanto avrebbe anche ragione, ma non posso farci nulla, nella mia mente lei è legata indissolubilmente al concetto di bellezza.

Quando arrivo a sfiorarla il tempo sembra fermarsi, la pelle, che prima era a contatto con l'aria rimane quasi scottata da quella di lei.

Sente caldo, ricordo che quando si è messa a dormire non aveva coperte e indossava una maglia che a malapena copriva l'ombelico, dopotutto è abituata a un clima molto più freddo.

Questo significa che lo ha fatto di proposito, si è messa sotto le coperte nonostante il caldo, voleva questo contatto dall'inizio, proprio come me.

Quando smetto di avvicinarmi siamo schiena contro schiena, ma questa volta davvero, è bollente, e riesco a sentire gli spasmi del suo pianto, la sua pelle che si muove, morbida contro la mia.

Vorrei girarmi e abbracciarla, ma non posso, arrivare a sfiorarsi in questo modo è stato quasi un miracolo, rovinerei un momento già perfetto.

Scaccio ogni pensiero di andare oltre, eppure non posso non vederla come una ragazza, e questo contatto è intimo sotto molti aspetti.

Si sta calmando, il suo respiro è più leggero, ha smesso di piangere.

Se sapesse che ora mi fa tenerezza probabilmente questo la farebbe infuriare più di qualsiasi altra cosa provi per lei, attrazione fisica compresa.

Dopo alcuni minuti comincio a rilassarmi e a scivolare nel sonno, non penso lucidamente, ma una consapevolezza si fa strada nella mia mente, dall'attimo in cui ci siamo sfiorati, non c'è stato un solo momento in cui mi sentissi solo.

 

   
 
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