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Autore: Khailea    02/01/2018    1 recensioni
[][Star vs. the Forces of Evil]In guerra nessuno è completamente vincitore. Ciascuno deve sopportare numerose perdite per arrivare ad ottenere i propri obbiettivi, c'è però anche la timida voce di qualcuno che chiede la pace, anche se per arrivare a questa prima si dovrà dare prova della propria fiducia.
Il pensiero che un mostro alloggi nel palazzo della famiglia Butterfly sembra impossibile, ma attraverso i suoi occhi si potrebbe svelare quali siano le ombre e le luci al suo interno.
(Quarta ed ultima parte della storia riguardante un mio OC, questa sarà divisa in più capitoli, la parte precedente è Everything for you)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati sedici anni dal giorno in cui mi sono unita ai soldati del mostro immortale, colui che da bambina evitò la mia morte durante il grande massacro dei mostri.
E' così che viene chiamato quell'avvenimento che purtroppo non sembra aver ancora fine, molti sono caduti ed altrettanti cadranno sotto le armi dei mewmans, ma ancora non ci arrendiamo.
Ho servito Toffee al meglio che ho potuto, ogni volta che andavamo in battaglia m'assicuravo nessuno gli si avvicinasse più del dovuto facendogli perfino da scudo.
Spesso sono stata incaricata di svolgere determinate missioni considerate suicide, ma so che mi sono state assegnate con la certezza della riuscita. Che si trattasse di andare ad assassinare un generale mewmans, di distruggere le loro scorte o semplicemente di spiarli ho sempre accettato impegnandomi al massimo per non fallire. Vedere la delusione negli occhi del mio generale è qualcosa che non accetto.
Amo gli incarichi che mi vengono affidati anche perché in questo modo ho una vicinanza maggiore nei suoi confronti rispetto ad altri, Toffee ha conosciuto tutto di me avendo prova della mia lealtà nei suoi confronti, non c'è però solamente la lotta in questo mio nuovo mondo.
I rapporti con gli altri soldati si sono solidificati ogni giorno di più soprattutto con Rasticore, che mi ha insegnato a combattere, e con Arwen, a causa del fatto che sono una Septarian e della magia che ho utilizzato per avere una capacità rigenerativa al pari di quella del generale il mio corpo non è cambiato da quando ho raggiunto l'età adulta, non una ruga può colpire il mio viso, ma il suo sì.
Con il passare del tempo ho iniziato a notare dei cambiamenti del corpo di quella che considero una fidata amica, alcune piume stanno prendendo ad ingrigirsi e delle rughe si formano attorno ai suoi occhi, le ferite riportate durante le battaglie sono numerose sulle sue gambe e purtroppo non sono in grado di svanire.
Mi chiedo se sia questo il prezzo da pagare per una vita praticamente inestinguibile, assistere all'invecchiamento delle persone a cui si tiene.
L'accampamento in questo momento è stato spostato in una delle zone più fitte della foresta della morte certa, nonostante il luogo sia molto vicino al palazzo della famiglia Butterfly è anche incredibilmente sicuro visto le sue insidie che scoraggiano le persone ad entrarvi.
E' anche abbastanza grande da non permettere una facile localizzazione delle persone al suo interno.
Ovunque gli alti alberi dalle chiome scure sembrano emettere un presagio di morte attraverso i deboli sibili del vento che attraversano le logore cortecce, dei fori in alcuni di queste assomigliano quasi a dei volti agonizzanti e le liane che scendono da alcuni rami possono facilmente confondersi con i serpenti.
In questo luogo perfino gli alberi in effetti possono ucciderti, come i salici sanguinanti, robusti quasi quanto le querce sono ricoperti da grossi aghi, anche solo sfiorare uno di questi provoca una ferita abbastanza grave da provocare il dissanguamento totale del malcapitato. Si dice che le foglie siano diventate rosse a causa della quantità di sangue che ha bagnato le radici dell'albero.
Il terreno è per la maggior parte coperto da dei lunghi ciuffi d'erba sotto cui è facile mancare di vedere un fiore carnivoro, posare il piede su uno di questi è più doloroso che metterlo dentro una tagliola.
Non sono nemmeno rare le creature capaci di eliminare in pochi secondi i viandanti, come ad esempio delle gigantesche piante carnivore cresciute esattamente in mezzo ad alcuni dei sentieri, uniche ancore di salvataggio per chi si è perduto nel bosco.
Sono abbastanza grandi da mangiare un cavallo intero ed anche per questo quanto la loro bocca è completamente aperta non è facile vederle, arrivando da una parte all'altra del sentiero nascondono i denti sotto foglie e cespugli.
Forse però è anche per il pericolo che ci circonda che si apprezza maggiormente la bellezza del cielo notturno, in mezzo a ciascuna foglia si può trovare una stella luminosa avvolta sotto il velo dell'aurora che in questo periodo dell'anno si può osservare.
In questo stesso momento, circondata da null'altro che le ombre della foresta, sto guardando per l'ennesima volta la quiete che dall'alto mi pare si prenda gioco della sofferenza sotto d'essa.
Non molto distante dall'accampamento si trova un piccolo lago dall'acqua cristallina e potabile, non è molto profondo e dalla riva opposta si trova una piccola caverna senza nulla di particolare al suo interno.
Anche se il vento gelido continua a farmi venire dei leggeri brividi su tutto il corpo è qui che io mi trovo, al centro di quest'acqua pura vestita con solamente il mio intimo, ho lasciato i miei abiti vicino alla riva nascondendoli dentro uno dei cespugli, non disponiamo di robuste armature come i mewmans perciò quasi non fa differenza se l'avessi indossata o meno.
Sono qui perché semplicemente avevo bisogno di riposare, il lento dondolio dell'acqua provocato dalla mia coda che si muove mi pare sia quasi in grado di massaggiare i miei muscoli, con il viso puntato verso l'alto prendo dei profondi respiri cercando di non pensare a nulla.
Rimango immobile anche quando sento un odore familiare avvicinarsi, se non fosse per il mio olfatto non mi sarei mai accorta della presenza del generale.
-E' stata una giornata molto dura, non è vero?-
La sua voce quasi mi fa provare un brivido più forte di quello causato dal freddo, che siano ordini o parole di cortesia l'ascolterei sempre.
-Se me lo chiedesse potrei affrontarne più di cento così.-
Dico voltandomi chinando il capo in segno di rispetto, non sono imbarazzata per le mie condizioni.
-Hai svolto un'eccellente lavoro rintracciando la posizione dei soldati e scoprendo i loro turni di ronda. Non ci vorrà molto prima di mettere in atto una trappola che faccia sembrare siano stati attaccati dalle creature nella foresta.-
-La ringrazio per il compito che mi ha affidato.-
-Non serve mi parli in modo così formale Syrh, non stiamo discutendo di strategie d'attacco o di mansioni importanti.-
-Va bene.-
Lo guardo muoversi verso la grotta e sedersi in una parte sporgente d'essa.
-Non hai freddo così?-
-Un po', ma non importa.-
-Sei venuta qui perché qualcosa ti preoccupa?-
-Si.-
Può sembrare che sia costretto a togliermi le parole di bocca ma in realtà io rispondo ad ogni sua domanda, non ho mai voluto dargli informazioni non richieste per questo mi limito a fare così. Con un gesto della mano m'invita ad avvicinarmi ed io rapidamente lo faccio, senza però uscire dall'acqua.
ora l'acqua m'arriva solamente ai polpacci invece che all'ombelico come prima.
-Stai iniziando a renderti conto di come sia vivere più a lungo degli altri?-
Rimango in silenzio per qualche secondo, per giorni ho tenuto fermo il velo di questo pensiero ma alla sua domanda questo velo è scomparso rivelando ogni cosa.
-Si, mentre ero sola non ho mai pensato a questo ma ora che ho passato anni insieme agli altri...mi chiedo cosa accadrà.-
-Purtroppo qualcosa che non possiamo controllare. Prima o poi quasi tutti loro moriranno, noi che al contrario non possiamo sparire per la vecchia possiamo solo andare avanti.-
-Non credevo di dover affrontare nuovamente il dolore di perdere qualcuno...-
Dico con sguardo affranto, prima ho perso il mio villaggio ed ora sono destinata a perdere i miei amici.
-Posso capire che sia doloroso, incontrerai moltissime persone ma devi anche accettare che queste non faranno parte della tua vita per sempre. Questo non vuol dire che devi chiuderti a tutti per non star male, andrai avanti.-
Annuendo deglutisco leggermente, devo ancora metabolizzare tutto questo ma non vedo altra soluzione, però mi sento come se mi abbia letto nella mente, come se sapesse che avrei potuto chiudermi in me stessa.
-Finché potrò seguirti però non sarò sola.-
Poco dopo la mia risposta vedo il generale muoversi con uno scatto verso di me ed afferrarmi per le spalle, entrambi cadiamo in acqua ed in un primo momento non capisco cosa stia succedendo.
Velocemente mi trascina all'interno della grotta e non appena riemergiamo mi appiattisce contro la parete, il suo sguardo però è freddo e riesco ad intuirne il motivo quando sento dei rumori metallici ed il nitrire di alcuni unicorni da guerra.
-Fermiamoci qui per stanotte, sembra abbastanza sicuro.-
-Forse troppo scoperto per i miei gusti...-
-Non ha importanza, in un giorno di viaggio dovremmo riuscire a tornare a palazzo, anche se solo per una notte questo posto basterà.-
A giudicare dalle voci sono tre soldati mewmans, non sembra siano a conoscenza del nostro accampamento nonostante vi siano così vicini. Per evitare di farci scoprire Toffee mi spinge ancora di più contro la parete, i nostri corpi sono completamente uniti e riesco a sentire il suo petto alzarsi a ritmo dei respiri contro il mio. Percepisco il suo odore ed il suo calore e quasi fatico a restar concentrata sulla presenza degli intrusi. Sentiamo i tre uomini scendere dai destrieri e sistemarsi sulle rive del lago, passano vari minuti ed ancora non ci siamo minimamente mossi, fortunatamente non hanno notato i miei abiti nel cespuglio ma non sembra abbiano intenzione d'addormentarsi.
Spostando di poco la testa Toffee mi guarda con fare serio, non mi è difficile immaginare cosa voglia che faccia, annuendo appoggio il viso contro il suo petto, preferisco evitare si possa scorgere anche solo una traccia di magia provenire dalla grotta per questo mi sto nascondendo contro di lui, che sembra intuire la mia intenzione ed infatti mi abbraccia coprendomi la testa con le braccia.
Concentrandomi su tutto ciò che mi circonda nel raggio di metri prendo il controllo delle radici di alcuni degli alberi più vicini agli uomini, senza che questi se ne rendano conto faccio in modo che queste li afferrino per i piedi, non solo lo ma anche gli unicorni da guerra.
Se fossero in grado di tornare indietro da soli potrebbero allarmare qualcuno.
I soldati cercando di rompere i rampi con le spade ma questi presto ricoprono i loro corpi impedendo altri movimenti, con lentezza quasi estenuante li sto conducendo tutti verso una gigantesca pianta carnivora dalle fauci spalancate in attesa delle sue prede.
Gli uomini urlano terrorizzati quando il primo di loro viene maciullato dalle sue zanne, con un colpo secco i denti hanno attraversato il collo e con rapidi scatti stanno tritando quel che resta nell'armatura per poter liberare la carne. Presto stocca anche agli altri due che urlano disperati alla ricerca di qualche aiuto, ma questo non arriva in tempo e le loro voci si spengono.
Rimangono solo gli unicorni che forse sono più difficili da tenere immobilizzati, sono necessari almeno una decina di minuti prima che riesca a farli arrivare sulla pianta.
Questa è ormai sazia ma non sapendo fermarsi continua a mangiare la carne accumulatasi nella sua bocca, a causa dell'eccessiva quantità presto arriva a soffocare e non è più necessario alcun mio intervento.
Riaprendo gli occhi lascio che la magia usata abbandoni il mio corpo ed osservo il viso soddisfatto del generale.
-Non c'è più nessuno...-
Dico quasi in un sussurro.
-Molto bene, sarà meglio tornare all'accampamento adesso. Ottimo lavoro.-
Ogni sua gratificazione mi riempie di gioia, a passi lenti per essere sicuri non arrivino altri soldati. Aspettando mi rivesta lui resta a guardarsi intorno, in particolare gli oggetti lasciati dai soldati, purtroppo però non c'era nulla più che qualche mappa ed alcuni appunti sul loro viaggio.
Dopo aver raccolto tutto il necessario rapidamente torniamo all'accampamento, congedandoci dopo un breve saluto.
Camminando a testa bassa porto la mano al petto come a cercar di trattenere il calore provato poco fa, se mi concentro posso ancora sentire il calore del suo corpo contro il mio...
Senza accorgermene arrivo rapidamente alla tenda che condivido con Arwen, nonostante gli anni passati non abbiamo mai voluto separarci, fin dalla prima notte ci siamo trovate bene insieme a parlare del più e del meno, credo che come me anche lei in quei momenti si senta come una normale ragazza, certe volte abbiamo tutti bisogno di sentirci così.
La tenda tuttavia è cambiata anche grazie ai compiti che abbiamo svolto, siamo riuscite ad ottenerne una più grande, di colore blu scuro, ed all'interno abbiamo due brande bianche dove riposare, lei al momento sembra dormire profondamente nella propria.
Ripensando al discorso con Toffee m'avvicino guardandola, è diventata come una sorella per me, non posso veramente fare altro che vederla appassire?
Accarezzandole delicatamente i corti capelli continuo a riflettere cercando di fortificarmi nel dolore, e senza accorgermene passano così molte ore...
L'indomani il rumore della gente mi sveglia, rimango sdraiata per qualche minuto prima d'alzarmi, noto che Arwen si è alzata prima di me e che sono completamente sola nella tenda, sciacquandomi la faccia con dell'acqua sistemata in una bacinella mi sistemo cercando poi di capire cosa stia succedendo.
Appena metto un piede fuori vedo un muro di mostri coprirmi la visuale, qualcosa dentro di me si sta agitando, non sembrano esserci buone notizie, soprattutto a giudicare dagli sguardi che vedo.
Facendomi largo tra tutti finalmente capisco il motivo di tanto astio.
Davanti alla tenda del nostro generale, si trovano una decina di mewmans, sette di loro sono semplici soldati mentre gli altri tre sono figure decisamente più viste.
Il conte Mildrew, un uomo alto, dai lunghi capelli biondi e gli occhi violacei, i suoi atteggiamenti femminili e drammatici lo rendono un impensabile pretendente per la figlia della regina, eppure dalle informazioni che abbiamo sembra che sia esattamente questo. E' vestito con degli altezzosi stivali neri, dei pantaloni marroni, una camicia viola ed un mantello blu scuro, per qualche strana ragione anche in assenza di vento sia gli abiti che i capelli continuano a muoversi. Sembra star sudando freddo, forse non è abituato a muoversi nel sangue o ad esser circondato da dei mostri, ma certamente è l'ultima persona al mondo in grado d'incutere timore.
Accanto a lui c'era Etheria, parente della regina, una donna bassa e grassoccia con due stelle rosa alle guance, i capelli verde acqua sono acconciati nel tipico modo dei nobili, un alto chignon che li raccoglie completamente, al centro di questi sembra tenere un fazzoletto viola e nella parte superiore alcune ciocche sono sistemate all'interno di due coroncine. Mi chiedo se l'abbia fatto per egocentrismo o per la mancanza di non essere la sovrana. Vestita con un semplice abito azzurro si guarda intorno con superiorità e disgusto.
Infine la figura che più sciocca per la sua presenza è la stessa regina dei mewmans, Cometa.
Sul suo viso si notano chiaramente i simboli blu a forma di farfalla sulle guance, tra i capelli azzurri si trova la corona che sembra sfoggiare con tanto orgoglio, vestita con un elegante abito viola che le arriva alle caviglie tiene tra le mani la sua bacchetta, la fonte di magia più potente dell'universo. Il busto di colore giallo ha sulla punta una gemma rosata a forma di rombo con delle ali bianche ai lati, non si direbbe possa sprigionare una potenza distruttiva abbastanza forte da annientare schiere di nemici in poco tempo.
si trova a guardare negli occhi non solo Toffee ma anche il capitano che ha la responsabilità delle azioni non solo di questo schieramento ma anche di molti altri. Si tratta di un  grosso mostro dalla pelliccia verde muschio, il suo aspetto sembra più suscitare tenerezza che paura vista la sua mole rotonda, le lunghe orecchie sempre ben dritte e le minuscole ali da pipistrello, sproporzionate rispetto al resto del corpo, non servono a dargli un aspetto più autorevole. Tutto ciò che lo distingue da noi è una coroncina di legno sul capo.
Quest'ultimo sorride nervosamente spostando lo sguardo dalla solare regina al gelido fare del nostro generale.
-Bene...sono lieto ci sia stata la possibilità di far incontrare la regina con il nostro miglior generale...-
-Avreste potuto sistemare questo postaccio.-
-Etheria per favore...-
Alle parole della donna il mio sguardo s'assottiglia, basterebbe così poco per tagliar loro la testa, ma Toffee rimane impassibile mentre la regina prende parola.
-Entrambe le fazioni hanno perso troppi uomini, troppi innocenti sono stati schiacciati sotto il peso della guerra. Desidero costruire un periodo di pace tra di noi. Mi rendo conto che, visti i numerosi anni della guerra, per entrambe le popolazioni non sarà facile abituarsi all'idea, per questo motivo sono qui. Per chiedere ad uno di voi di trascorrere un determinato periodo di tempo nella mia dimora, per dimostrare che la convivenza tra mewmans e mostri è possibile.-
Alle sue parole scoppia un mormorio di dissenso e risate di scherno, alle quali presto mi unisco anche io, crede veramente dopo tutto quello che è successo una cosa simile?
Loro non sono altro che degli approfittatori, distruggono tutto ciò che è diverso e reclamano di essere gli unici padroni. Lei non sa la sofferenza che ciascuno di noi ha passato, vorrei quasi mi guardasse negli occhi e vedesse la mia infanzia, credo che non sarebbe più in grado d'affermare che è possibile la pace.
Non dopo tutto questo.
-Ed io sono lieto della vostra proposta, per questo vi ho portato qui, i soldati del generale sono tra i migliori che abbiamo. Renderebbero certamente vanto ai mostri.-
Non posso credere che il capitano creda veramente a queste parole, ma Toffee non sembra ribattere, qualcuno dovrà veramente andare via con loro?
-Scegliamo in fretta e torniamo indietro, ho bisogno di un lungo bagno...-
-Etheria...-
Quella donna mi sta facendo innervosire, come tutti sono in attesa che il generale dica qualcosa, ma tutto ciò che fa è restare in silenzio.
-Uno vale l'altro, ad esempio...quello.-
Continua la donna con un cenno della testa indicando Rasticoree, questo le risponde ringhiando leggermente mostrandole i denti affilati, i soldati sono già pronti a combattere in caso serva.
-Che ne pensate di...quella?Sembra abbastanza innocua.-
Seguendo il dito del conte vedo che ha puntato proprio verso Arwnen, il mio corpo s'irrigidisce vedendo il suo sguardo, sembra già essersi rassegnata all'idea d'andare. Inizia a fare il primo passo verso di loro quando la mia voce interrompe la scena.
-No!Andrò io!-
Sgomitando tutti intorno a me arrivo al limite del cerchio che i mostri hanno formato, qualcosa dentro di me mi dice che se lei andasse non la rivedrei più, è come una sorella per me e già temo di perderla a causa del passare del tempo, non posso affrontare ora questa paura.
-No Syrh!Tu...-
-Io meglio d'altri conosco il peso di questa guerra. I vostri soldati hanno distrutto il mio villaggio, preso tutte le vite di coloro che conoscevo ed ucciso mia madre davanti ai miei stessi occhi, Ho vissuto la mia infanzia nella paura di non superare la notte, senza trovare un riparo stabile, sopportando il freddo e la fame che mi ha portata a mangiare parti del mio corpo per sopravvivere. Se intendete dimostrare che può esistere una pace tra le due specie allora scegliete qualcuno che sia morto nell'animo a causa della guerra che avete creato. Scegliete me!-
Con la voce quasi spezzata urlo a pieni polmoni queste parole, rendendomi conto che non avrei potuto fare altrimenti con nessuna delle persone che mi circondano, vedo gli occhi della mia amica socchiudersi dalla stessa paura che ho provato, sento la voce di Rasticore opporsi a questa decisione e ben presto arrivano quelle di molti altri. Io mi limito a guardare gli occhi della regina, scorgo del dispiacere e forse sgomento per le mie parole mentre gli altri sono rimasti impassibili. Se è pietà quella che vuole mostrarmi non l'accetto.
-Silenzio!-
Finalmente la voce di Toffee riporta l'ordine che si era spezzato, il cuore batte rapidamente fermo nella mia gola in attesa delle sue parole.
-Non penso che ci siano molti a favore della vostra proposta. Non posso mandare un mio soldato contro la sua volontà.-
-Osate disubbidire ad un ordine della regina?-
Il conte inizialmente ha alzato la voce con sfida ma è bastata solo un'occhiata per rimetterlo in riga.
-Forse è la vostra regina, non la mia.-
Il tossire del nostro capitano interrompe la conversazione, sembra essersi decisamente agitato da ciò che sta accadendo, ha assunto perfino un colorito pallido.
-Mi rincresce generale ma questo è un ordine di un suo superiore. La ragazza si è offerta quindi non vedo problemi in questo accordo, durerà solo qualche settimana ed al termine potremo sperare in un trattato di pace che ponga fine a questa guerra.-
La regina lo guarda con comprensione, falsa a mio parere visto che è comunque una di loro.
-Posso capire le vostre parole. Tuttavia è una situazione necessaria per costruire un regno migliore. Se il vostro soldato non sarà contrario tra un'ora manderò dei soldati per scortarvi a palazzo.-
Voltandosi mi rivolge un piccolo sorriso, circondato dagli sguardi torvi degli altri mewmans.
-Spero di vederti presto allora.-
Così dicendo tutti loro s'allontanano, ad eccezione del nostro capitano che restando fermo sorride impacciatamente, senza nemmeno accorgermene sento le braccia di Arwen circondami mentre la sua voce mi esplode nelle orecchie.
-Tu non andrai!-
Senza dire nulla mi rendo conto del significato di ciò che ho fatto, andrò sotto il tetto delle stesse persone che mi han tolto tutto, starò lontana da coloro a cui mi sono affezionata ma soprattutto non potrò servire per molto tempo la persona che mi ha salvata.
Dopo Arwen sento anche la mano di Rasticoree afferrarmi la testa, sollevando di poco lo sguardo riesco a distinguere la rabbia nei suoi occhi.
-Quei bastardi possono dire quello che vogliono ma nessuno andrà da loro.-
-Syrh, vieni con me.-
La voce di Toffee spinge il mio corpo a muovermi, il suo sguardo è feroce tanto, se non di più, quanto quello di Rasticoree, ma riesce a nasconderlo quasi perfettamente agli occhi degli altri, entrando nella sua tenda insieme al capitano lo guardo con una fitta al cuore, non tanto per il non poterlo rivedere per un po' quanto per la paura d'averlo deluso.
-Non posso accettare che lei vada, potrebbero ucciderla.-
-La regina stessa mi ha assicurato non le verrà fatto alcun male.-
-Potrebbe facilmente essere una trappola capitano, vogliamo veramente mandare qualcuno a morire?-
Sotto le fredde parole del generale il capitano sembra farsi piccolo ed impaurito, ma non c'è tentennamento nel suo modo d'agire e nemmeno il pensiero di ripensamenti.
-Sono desolato...ma la decisione è stata presa...l'accompagnerò quando sarà il momento di andare. Non aggiungo altro.-
Così dicendo esce dalla tenda lasciandoci soli, per qualche minuto Toffee si limita a guardarmi.
-Perché l'hai fatto...-
Il suo tono non è affatto quello di una domanda quanto di un rimprovero.
-Io...non potevo lasciare andasse qualcun'altro.-
-Perché?Sarei potuto andare io stesso.-
-No non può. Tutti noi contiamo sulla sua guida, non saremmo dove siamo senza di lei.-
Il silenzio ritorna tra noi, forse le mie parole non sono state tanto sbagliate dopo tutto, sospirando si sfrega gli occhi continuando la conversazione.
-Vuoi veramente andare?-
-No, ma devo...ma non mi piegherò ai mewmans e tornerò da lei.-
Forse non serve aggiungere altro, non ci sarebbe stata in ogni caso una buona soluzione per tutti, ed anche se sta reagendo così so per certo che anche lui capisce questa costrizione Sedendosi sulla scrivania la colpisce leggermente con la mano facendomi cenno di sedermi accanto a lui, rapidamente mi muovo fissando poi il pavimento.
-Sembra ieri che sei arrivata qui.-
-Si...ne sono molto felice.-
-Quello scricciolo di bambina ora è diventata una donna ed una guerriera.-
Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla, in questi momenti posso solo concentrarmi su di lui lasciando scorrere via ogni preoccupazione. Nient'altro ha importanza...
-Non importa ciò che potranno dire o fare devi anche cercare di mantenere la calma in ogni situazione. Forse odierai i loro ordini ma non importa, qualsiasi scusa potrebbe esser buona per tentare d'ucciderti. E tu devi tornare, questo è un ordine ma non solo come tuo generale.-
Annuendo appoggio la testa sulla sua spalla, dal primo giorno in cui sono stata qui ho giurato d'essere la sua spada, il suo scudo e se occorreva il suo burattino, non un solo ordine ha mancato d'essere eseguito.
-C'è un modo che mi permetta di vedere cosa ti accadrà in quel luogo?-
Cerco nelle mie memorie l'incantesimo adatto a questo scopo, trovandone uno che potrebbe andare bene.
-Si, se lo desiderate, posso strapparmi un occhio ed attraverso la magia fare in modo che guardandolo vediate quello che vedo io.-
-Non c'è altro?-
-No.-
-Va bene.-
Alzandomi in piedi avvicino la mano al mio occhio sinistro, evitando di rovinarlo infilo le unghie all'interno dell'orbita cercando d'afferrarlo quanto più saldamente possibile, un dolore lancinante mi colpisce il cranio mentre la vista si spenge. Stringendo i denti strappo con forza il nervo ottico ben consapevole che agendo rapidamente il dolore non durerà a lungo. Ed in effetti è così, sento già l'occhio ricrescere e la vista tornare nitida dopo poco meno di un minuto.
Stringendo quello tolto nella mano l'avvicino alle mie labbra concentrando la magia in esso.
-Odi le mie parole, osserva il mio creato. Ogni mio segreto non sarà più celato, finché il mio sguardo a te sarà legato.-
La pupilla, sia dell'occhio nuovo che di quello tra le mie mani, viene avvolta da un fuoco violaceo dai contorni gialli, presto però questo svanisce legando tuttavia i nostri sguardi.
Sperando questo possa bastare lo consegno nelle mani di Toffee.
Il tempo per i saluti è stato meno di ciò che mi ero aspettata, Rasticore ed Arwnen hanno protestato fino all'ultimo minuto mentre salutavo tutti gli altri, Toffee è sempre stato silenziosamente accanto a me, tenendo in una sacca, ora legata alla sua cintura, l'occhio che gli ho dato.
Prima che potessi accorgermene il suono degli zoccoli di alcuni unicorni da guerra ha iniziato a farsi sempre più vicino, cinque soldati in sella ed il nostro generale a piedi sono venuti per portarmi al palazzo della famiglia Butterfly.
Voltandomi un'ultima volta mi chiedo se tutto questo non sia un sogno, se in realtà io non sia ancora nella mia tenda mezza addormentata, ma purtroppo questa è la realtà.
Come un condannato a morte seguo i soldati osservando quell'imponente costruzione che per anni si è presa gioco della povertà in cui gente come me è stata costretta a vivere.
Con il cuore colmo d'odio prego di poter ottenere con le mie stesse mani la giusta vendetta a tutto questo.
   
 
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