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Autore: Soly Angel    03/01/2018    2 recensioni
"I monti Paoz. L’aria fresca, le farfalle, gli alberi secolari, la libertà, la pace. L’uomo si avvicinò lentamente alla donna, le prese gentilmente e cautamente una mano e gliela strinse. Un caldo tepore la invase, ma ritirò con un gesto immediato la sua mano per posarla sul suo cuore che batteva all’impazzata."
"«Tu sei... sei... mia moglie, urca! Sei la madre di mio figlio, sei la donna che proteggerei anche a costo di morire! Ho solo un modo mio d’amare, che è diverso dal tuo»"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Nulla ci dividerà mai davvero"

di seshat1816




 
Il silenzio avvolgeva ormai da ore l’intera dimora, e passi lenti pestavano il pavimento. Sospirando tristemente, la giovane Chichi aveva posato le braccia sul petto, constatando che il suo cuore batteva all’impazzata. Aveva sgranato gli occhi e li aveva sentiti pizzicare. In piedi davanti alla culla con dentro il suo bambino appena nato, la giovane mamma continuava a pensare con sofferenza a quanto suo marito preferisse allenarsi e fare giri nel bosco invece di stare insieme a lei ed al piccolo come una vera e propria famiglia. Il viso dormiente del neonato la fece sorridere leggermente e la vista pian piano si fece affuscata.
«No, non posso farlo, va tutto bene», sussurrò tra sé, ma non riuscì a calmarsi, e le lacrime presero a rigar le guance. Singhiozzando lentamente, la donna s’apprestò ad uscire dalla camera del bambino per evitare di svegliarlo. Si sentiva così sola ed abbandonata che... pat, urtò di colpo ad un qualcosa davanti a lei che le serrava il cammino e che non aveva potuto notare prima a causa degli occhi carichi di lacrime.
«Ehi, mi hai fatto male!», piagnucolò l’uomo che le dava filo da torcere con la sua solita aria ingenua e fanciullesca. Chichi si asciugò le lacrime col dorso della mano, «Sei tu che ti s-sei teletrasportato, non potevo sapere che fossi qui», sbottò per poi correre via sotto il suo sguardo sorpreso. Goku vide la porta chiudersi e la figura di sua moglie inghiottita in quella camera buia. Si grattò la nuca, come al solito, per poi avvicinarsi con cautela all’enorme rettangolo di legno che li separava.
«Chichi?», tentò, senza ottenere risposta. La sua mano sul legno freddo, la sua guancia ed il suo orecchio che premeva per tentare di sentire una risposta, ma tutto ciò che le sue orecchie udirono furono i singhiozzi soffocati della madre di suo figlio. «Chichi...», la porta venne aperta lentamente e l’aria che fuoriusciva dalla finestra aperta gli solleticò le braccia nude. Sua moglie, in piedi, gli dava le spalle ed osservava fuori dalla stanza la natura al di fuori di quella casa. I monti Paoz. L’aria fresca, le farfalle, gli alberi secolari, la libertà, la pace. L’uomo si avvicinò lentamente alla donna, le prese gentilmente e cautamente una mano e gliela strinse. Un caldo tepore la invase, ma ritirò con un gesto immediato la sua mano per posarla sul suo cuore che batteva all’impazzata. Aveva la testa rivolta ancora verso il cielo e le lacrime continuavano a sfigurarle il volto.
«E’ colpa mia?», chiese ingenuamente Goku. Sua moglie non rispose subito.
«Io... credo di aver sbagliato tutto, nella mia vita», sussurrò sconfitta la giovane. Goku sgranò gli occhi, incredulo.
«Come mai pensi questo?», domandò. La figura della donna era esile, piccola e suo marito avrebbe tanto voluto stringerla tra le braccia, ma ciò non successe. Sapeva che c’era qualcosa che non andava, sapeva che un abbraccio non sarebbe stato abbastanza, sapeva che non avrebbe ricucito la sua ferita.
«Ho costretto un uomo a sposarmi, un uomo che non mi amava», spiegò lei, con voce rotta dal pianto.
«Ecco perché tu non stai mai con me e con Gohan. Tu non mi hai mai amata», proseguì. Il tono era un po’ accusatorio, Goku si ritrasse, ma poi abbozzò un sorriso.
«Questo è ciò che pensi tu!», esclamò lui, imbarazzato. Finalmente la donna si voltò verso di lui con gli occhi ancora intrisi di lacrime.
«Come dici, Goku?». L’uomo ridusse le distanze e le carezzò una guancia morbida. La donna chiuse gli occhi e piegò la testa da quel lato, beandosi di quella dolce carezza. Suo marito avrebbe continuato ancora per molto, ma c’era una situazione da rimettere in chiaro.
«Io ti amo», sussurrò di colpo Goku, qualche secondo dopo. Gli occhi di Chichi si spalancarono, la mano di Goku smise di carezzarla e il suo sguardo si fece serio, penetrante, nell’esatto momento in cui lo sguardo di sua moglie si rattristò. «Lo dici solo per non complicare le faccende», sussurrò debolmente lei.
«Lasciami sola, Goku, non ho bisogno delle tue bugie. Scusami per averti tarpato le ali. Ero troppo ingenua ed innamorata, una bambina, io...» ma Goku non la lasciò proseguire perché la baciò con una tenerezza fuori dal normale.
«Io ti amo, Chichi» ripeté con convizione il giovane guerriero.
«Tu sei... sei... mia moglie, urca! Sei la madre di mio figlio, sei la donna che proteggerei anche a costo di morire! Ho solo un modo mio d’amare, che è diverso dal tuo», spiegò ingenuamente lui.
A quel punto sua moglie si fece coccolare dall’abbraccio caldo di suo marito, il quale poggiò la testa sui capelli lunghi e profumati della sua donna e la strinse con dolcezza e passione.
«Non dubitarne mai» sussurrò Goku sui suoi capelli.
«Nulla ci dividerà mai davvero».
   
 
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