Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: steffirah    03/01/2018    0 recensioni
Due amici di infanzia, da sempre innamorati, ma costretti a separarsi. Allora giunse il momento in cui lui dovette fare una scelta, e dirle addio…. Ma non per sempre, sapeva che prima o poi si sarebbero sicuramente ritrovati. Perché quella era la loro promessa.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mokona, Sakura, Syaoran, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO
 

 
«Sono agitata.»
«Non esserlo. Andrà tutto bene. Basta che lo ripeti anche tu.»
«Andrà tutto bene.», lo echeggiai e Shaoran mi sorrise fiducioso.
«Visto? Credi nelle tue parole.»
«Andrà tutto bene! E staremo insieme per sempre!»
«Per sempre.», confermò, strizzandomi le dita tra le sue. Notai questa cosa in lui. Quanto era cambiato. Quanto era felice da quando le cose sembravano essersi risolte. Quanto sorrideva ed era allegro. Quasi come se fosse una persona nuova. E, al contempo, era il mio caro, vecchio amico di infanzia. Stava ritornando da me, come ragazzo, proprio come aveva promesso.
«Ah, Shaoran, a proposito! Riguardo alle nostre promesse -»
«Principessa, è il momento del giudizio.»
Mi voltai verso la porta d’ingresso dell’auditorium, improvvisamente aperta. Sulla soglia di essa mi attendeva il Prefetto, con un sorriso gentile. Chiesi scusa con uno sguardo a Shaoran e lui mi fece capire di andare e credere in me stessa.
Entrai dopo avergli rivolto un breve cenno di saluto; dopodiché il Prefetto mi condusse fino al podio e, non appena messami dritta di fronte ad esso, soggiunse la Preside con una bilancia, posandovela sopra. Le porsi la lettera di accettazione e lei la aprì, recitando sommessamente un incantesimo per dare vita alla bilancia. Essa si svegliò, risplendendo di una luce scintillante, pulsando col suo luccichio abbagliante, alla pari di un prezioso gioiello. Mi fu chiesto di allungare una mano verso la lettera, che allora ondeggiava a mezz’aria dinanzi a me. Tramite essa sentii sprigionarsi la magia e inondarmi, soffiando tra i miei capelli. A quel punto mi fu chiesto cosa fosse per me la magia e decisi di usare quella parola incantata: «Speranza. La speranza di poter avere un futuro sempre migliore. E di non arrendersi mai e poi mai. Essa è luce nelle tenebre, è la forza di rialzarsi, è calore che ti consola. Può solo essere usata per fare del bene perché è nutrita dall’amore più puro.»
Non appena ebbi finito di pronunciare queste parole dalla lettera scomparve la scritta “provvisoriamente”. Soltanto in quel momento compresi di essere stata ammessa in maniera definitiva. Ce l’avevo fatta!
Dopo aver ringraziato di cuore la Preside per avermi concesso quella grande opportunità mi fiondai fuori di lì. Cercai Shaoran, non stando più nella pelle, e lo trovai nel padiglione in cortile, in fondo al sentiero selciato, appoggiato alla ringhiera di marmo bianco. Poco prima di raggiungerlo lo sentii canticchiare:
«A baby goat stands on a small rock. If the sun goes down the goat goes to sleep. If the goat goes to sleep, he falls off the rock. The baby goat sleeps until the cock crows… on Oberon’s knee.»
Sorrisi a trentadue denti, correndo verso di lui, fino a saltargli addosso per la contentezza. Mi prese al volo, colto di sorpresa, ma senza lasciarmi mi chiese quale fosse stato il verdetto. Quando gli dissi che ero stata promossa il suo sorriso si allargò e mi strinse maggiormente a sé, congratulandosi, dichiarandosi orgoglioso di me. Aggiunse che aveva sempre saputo che ce l’avrei fatta, in maniera simile a ciò che vidi nel Regno delle Fate. Forse quello era veramente il nostro futuro….
«Sono contento di aver aspettato fino ad adesso. E di essere riuscito a riottenere la magia, così posso restare al tuo fianco.»  
«Ma se non fossi mai venuta all’accademia?», ipotizzai. D’altronde, ritenevo fosse stato un miracolo che mi avessero chiamato. O forse era stato pianificato dalla Preside?
«Non ci avevo pensato. All’epoca non guardavo così avanti nel futuro, ero solo un bambino. Ma alla fine ci siamo incontrati no? Se questo non è destino…»
«Inevitabile.», ridacchiai. Annuii, convinta che anche se non ci fossimo incontrati in questo modo, il Fato l’avrebbe reso possibile anche altrimenti. «Shaoran, prima che venissi interrotta dal Prefetto, ti stavo per dire che ho ricordato l’ultima promessa che ci siamo scambiati.»
Lui arrossì lievemente, prendendone consapevolezza. Mi lasciò, facendosi un po’ indietro, affinché potesse guardarmi per bene in viso.
«I-io…», balbettai, avvampando, sentendomi improvvisamente agitata. Mi portai le mani sul petto, augurandomi di non esplodere per l’emozione.
«Sakura.» Mi chiamò gentilmente, sorridendomi con tenerezza. «So che ormai me l’hai sentito dire già tante volte, ma stavolta ascoltami con attenzione. Sei sempre stata presente nei miei pensieri, da quando ci siamo scambiati quella promessa. Non ti ho mai dimenticata. Neppure per un momento ho smesso di pensare a te in questi ultimi dieci anni…. Sin da quando ci siamo dovuti separare, ti ho costantemente desiderata al mio fianco. Non mi sono mai rassegnato all’idea che avessi potuto perderti per sempre. Ciò non era neppure lontanamente contemplato dalla mia mente. Ma ora che ti ho ritrovata…. Ora che sei qui, non ti lascerò più. Mai più.» Mi prese entrambe le mani, a stento lo vedevo attraverso le lacrime. «Ti amo, Sakura. Resta con me, per sempre.», sussurrò, appoggiando la fronte contro la mia.
«Sì.», mormorai senza fiato. Mi feci coraggio, guardandolo commossa. «Anche io ti amo. Ti amo tantissimo, Shaoran. Così tanto che non puoi neppure immaginarlo. So di aver dimenticato parte del nostro passato insieme, ma ora che ricordo tutto, nel bene e nel male, sono consapevole di aver sempre provato questo forte sentimento per te. E non penso sia un caso che, già prima di ricordarti, fossi tanto attratta da te. Come hai detto anche tu, è il nostro destino. Perciò finalmente posso dirti tutto quello che sento. E la risposta a quella promessa che facemmo…»
Come un piccolo flash, riudii le sue parole, pronunciate con la sua voce da infante: «Promettiamoci che un giorno ci rincontreremo. E allora, se anche tu lo vorrai, ci sposeremo.»
«La risposta è “sì”. Assolutamente sì!»
«Sakura… grazie.»
Sorrise, i suoi occhi brillavano mentre avvicinava la mia mano sinistra accanto alle sue labbra, per baciarmi alla base dell’anulare. Trattenni il fiato, e nel momento in cui cessò il contatto si abbassò alla mia altezza, accostando il suo viso al mio. I nostri nasi furono i primi a sfiorarsi e, sentendomi la testa leggera, a malapena mi accorsi che aveva stretto le sue dita attorno alle mie. Attesi col fiato sospeso, ma al contempo mi sentivo così in pace…. Percepii allora un caldo, tenero tocco sulle mie labbra. In quel momento provai qualcosa di indefinibile, un sentimento così forte, raggiante, inesprimibile a parole.
Le nostre labbra si separarono e noi ci guardammo, sorridendo.
Saremo stati insieme per sempre. In eterno. Quella era la nostra promessa.



Angolino autrice:
E così finisce il mio primo - e probabilmente ultimo - tentativo di fare un crossover! La conclusione è effettivamente un po' scontata, lo so. Ed è anche un po' breve, ma adoro lasciare il resto all'immaginazione dei lettori.
Grazie infinite a coloro che hanno seguito questa storia, sperando possa essere stata di vostro gradimento ^_^
Un abbraccio, 
Steffirah
  
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