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Autore: Fatelfay    05/01/2018    0 recensioni
Essere al servizio di un regnante a causa di un patto non è mai stato fra i suoi progetti per il futuro, ma quando si vive molto a lungo non si può prevedere tutto. Molto spesso ci si adatta ai cambiamenti e al passare dei secoli.
Fra le tante cose non previste non c'era nemmeno quella di trovare una Regina decente o che i compiti assegnati riguardassero così lietamente spesso guerre e uccisioni, proprio ciò di cui è in cerca.
Ci sono però altre piccole sorprese che possono ancora cambiare per il meglio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: la storia inizia con la fine di una battaglia e una testa mozzata. Questo è il motivo del rating giallo.
Se non è di vostro gradimento non leggete.
La storia è interamente narrata in seconda persona.
 


Un Dono per Sua Altezza


 
 
Hai le mani lorde di sangue, come tutto il terreno intorno a te. Non che sia una novità, visto che tutti devono morire prima o poi e che con il lavoro che fai è ovvio sporcarsi un po'.
Non ti importa davvero, visto che ami il tuo lavoro e appena potrai darti una ripulita, ci sarà qualcosa di magnifico ad attenderti.
Scuoti il capo e il sangue sul tuo volto schizza tutto intorno a te. Ti pulisci a malo modo la fronte con un braccio poi ti chini per afferrare uno dei cadaveri ai tuoi piedi. Sorridi mentre lo decapiti e ti allontani con calma dal campo di battaglia con la testa sotto braccio. Ti dispiace solo non aver catturato l'avversario vivo, dopo tutte i problemi che ha causato, ma anche così non è stata una pessima giornata. Inoltre, dato che le notti si stanno allungando, meglio un nemico morto in più che in meno.
Torni all'accampamento con calma, scavalcando e saltando i cadaveri che hai mietuto quel giorno, mentre fischietti un antico inno di guerra ormai dimenticato dai più. Ti dispiace solo di non trovare più avversari decenti da fin troppo tempo. Anche la persona di cui porti la testa sotto braccio, sebbene abbia causato molto scompiglio e preoccupazioni, non era chissà che avversario da affrontare vis-a-vis. Si è rivelata essere una delusione, una battaglia leggermente meno noiosa delle altre. Forse, in verità, è il tuo sangue misto a renderti migliore degli altri sul campo di battaglia. O la consacrazione. O la tua esperienza. Ci sono un altro paio di cose che ti sono di vantaggio in guerra e, forse, dovresti tenerle in considerazione quando trovi tutto troppo facile.
Scavalchi con un salto aggraziato alcuni cadaveri di ambo le parti che sono caduti uno sopra l'altro. Non avevi notato che fosse accaduto un macello del genere alle tue spalle. Forse anche perché i nemici sono riusciti a isolarti dal resto della squadra. Ridacchi pensando che, nonostante le perdite subite dalla tua fazione, i tuoi nemici ne abbiano incassate di più. Almeno adesso, forse, avranno capito che è meglio lasciarti tra le tue file. Raggiungi l'accampamento in poco, evitando di calpestare i cadaveri e mantenendo comunque un passo svelto. Noti con compiacimento come gli altri soldati ti guardino spaventati, ma provino a sorridere per dissimulare la paura che incuti loro. Sorridi allegramente, mentre cambi presa sulla spada, mostrando che non ti rivolterai contro di loro. Non hai ancora capito perché mai siano tutti convinti che una notte aspetterai che tutti dormano per sgozzarli nel sonno. Cosa che hai già fatto tempo addietro per ottimi motivi, ma che non rifaresti mai adesso. Non quando hai ottimi motivi a sfavore di tale scelta.
Cammini a passo spedito verso la tua tenda, quella nelle retrovie e ben distanziata dalle altre, visto che nessuno riuscirebbe a dormire sapendoti nelle vicinanze. Non ti importa, visto che non conosci nemmeno i loro i nomi e i loro volti sono invisibili sotto gli elmi. I drappi dell'ingresso si aprono davanti a te e tu entri sorridente. Subito, i due servi alle tue dipendenze richiudono l'entrata per mantenere l'interno caldo come hai ordinato loro di fare e ti si avvicinano subito per esserti d'aiuto. Lasci la testa mozzata a quello alla tua sinistra.
- Puliscila, mettila sul vassoio d'argento e coprila con un panno di cotone. Tienila fuori dalla tenda e assicurati che i corvi non la tocchino.- Il servo annuisce immediatamente e si affretta ad ubbidire. Non ti sfugge come sia sconvolto dall'ordine appena ricevuto. Non dovrebbe esserlo visto che non è la prima volta che porti a casa qualche parte dei tuoi nemici e tantomeno una testa, ma a pensarci bene è la prima volta che capita con questi due nuovi servi. L'altra ti porge entrambe le mani con i palmi rivolti verso l'alto, in attesa di ordini. La ignori mentre ti dirigi verso la tinozza che ti aspetta già colma di acqua fumante. Appoggi la spada ancora sporca di sangue sopra di essa e ti lavi alla svelta le mani. L'acqua si tinge di rosa. Allunghi una mano verso la serva che intanto ti ha portato l'asciugamano verde che usi solo per la tua fidata lama. È una stoffa pregiata di damasco, intessuta di un metallo raro e prezioso. Avvolgi la spada nel tessuto e la pulisci alla svelta. Appena torna affilata e brillante l'appoggi sul tavolo in centro alla tenda. Ti spogli lasciando l'armatura leggera sull'unica sedia presente e ti immergi nell'acqua fumante della tinozza. Solo allora la serva si azzarda a toccarti. Inizia a massaggiarti le spalle, poi risale il collo, mentre l'acqua bollente si tinge di sangue e le arrossa le dita. L'hai addestrata bene e quando inizia a massaggiarti in cuoio capelluto, sospiri felice.
Ti godi le sue dita esperte, mentre districa i grumi di sangue dai tuoi capelli e inizia a pettinarli. Appena finisce, scivola sul tuo collo, massaggia le spalle e inizia a dedicarsi alle tue braccia. Lasci cadere la testa all'indietro, gli occhi socchiusi, mentre inizi a fare le fusa. L'altro servo è già tornato e inizia a prendersi cura dei tuoi piedi. Sanno fare il loro lavoro e dopo la giornata sul campo di battaglia, essere trattati così è una manna dal cielo. Ti godi il messaggio e quando ti senti meglio, fai cenno loro con una mano di smetterla. Il servo ai tuoi piedi riempie subito la brocca con l'acqua che bolle sul fuoco e si affretta a tornare per sciacquarti via le ultime tracce di sangue. Ti alzi mentre lui ti rovescia addosso l'acqua fumante e la serva ti passa l'accappatoio. Ti avvolgi in esso non appena l'ultima macchia di sangue scivola via. Ti asciughi in fretta e ti accomodi sul tuo letto accanto al fuoco, mentre la serva inizia a spazzolarti i capelli. Li cosparge di unguento e si assicura che siano ben asciutti prima di inginocchiarsi ai tuoi piedi, accanto all'altro servo che ti ha appena messo le babbucce.
- La testa è a posto?- Il giovane si affretta ad annuire.
- L'ho messa sotto il coprivivande per impedire che si danneggi.- Fai le fusa e affondi le mani tra i capelli dei tuoi servi per dar loro qualche carezza di apprezzamento. Sono davvero bravi.
- Domani tenete la mia tenda chiusa e impedite a chiunque di entrare. Non voglio avere alcun tipo di fastidio.- I servi annuiscono immediatamente. Senti però la femmina voltare la testa e alzare lo sguardo su di te. Chini lo sguardo su di lei e la esorti a farti la domanda che ha sulla punta della lingua.
- E per la guerra?- E' una ragazza intelligente che sa leggere fra le righe e capisce al volo le tue intenzioni e pensieri.
- Ci penserò io.- Lei annuisce e torna a guardare davanti a sé. Fai loro un altro paio di carezze prima di appoggiare la schiena alla testata del letto, allungare le gambe sulla coperta e riaggiustare quanto sia aperto l'accappatoio.
- Portami lo specchio.- Il giovane corre a prenderlo e te lo porta con tutta la cautela di cui è capace. Gli fai segno di accomodarsi sul letto e lui obbedisce sedendosi fra le tue gambe ma stando attento a non sfiorarti nemmeno per sbaglio. Togli il drappo che copre la superficie lucente e lo lasci alla serva che lo piega con cura e rimane in piedi in fondo al letto. Il giovane si assicura che lo specchio sia all'altezza giusta e tu gli fai qualche cenno per aggiustare meglio la posizione. Poi disegni sulla superficie gelida un antico pittogramma con un dito e aspetti pazientemente che abbia il suo effetto. Il segno brilla e lo specchio smette di riflettere la tua immagine, mentre le stanze private di sua Maestà appaiono. Aspetti con calma che sua Altezza si accorga del tuo tentativo di contatto e nel giro di un paio minuto senti dei passi affrettati avvicinarsi. La figura nota della Regina appare composta davanti a te, senza far trasparire la benché minima emozione. Mente bene e sa controllare i propri istinti, due ottime qualità per qualsiasi regnante. Forse è per questo che non hai ancora mietuto vittime nel suo esercito.
- A cosa devo questa tua spavalderia?- Chiede lei. Sorridi, facendo le fusa per il divertimento.
- Volevo avvisare Sua Altezza che domani sarò da lei, al castello.- Rispondi, schernendo quell'appellativo sontuoso che non ha molto significato per te. La donna ignora il tuo tono irriverente e annuisce.
- E quale motivo ti distoglierebbe dal campo di battaglia?- Chiede lei sospettosa.
- Ho degli aggiornamenti che devo riferirle di persona. Questioni di materia personale.- La tua risposta non rassicura la donna, ma lei non ti chiede di più.
- Allora a domani. Evita di spaventare la servitù.- Comanda lei.
- A domani. Dovrei arrivare nel pomeriggio.- Concludi tu e con un gesto l'immagine svanisce e lo specchio torna a riflettere la tua tenda. Ti copri gli occhi con un braccio, mentre gioia e divertimento ti fanno fare le fusa come non mai. Con un gesto della mano i tuoi servi si sbrigano a riemettere a posto lo specchio e coprirlo con il suo solito panno, mentre tu getti l'accappatoio sul tavolo. La ragazza rassetta il caos che hai appena creato e l'altro ti aiuta subito a mettere la vestaglia. Te la leghi in vita, mentre scalci le babbucce, poi ti infili sotto le coperte. Osservi i servi alle tue dipendenze assicurarsi che sia tutto in ordine, prima di tornare ai piedi del tuo letto in attesa di nuovi ordini. Sono davvero bravi, mentre in piedi, a testa china sembrano quasi due statue. È stata un'ottima giornata in cui tutto è andato per il meglio e ne sei decisamente felice. Forse potresti fare un piccolo regalo ai due ragazzi. Apri le coperte e indichi loro gli spazi vuoti intorno a te mentre fai cenno di avvicinarsi. I loro occhi si sono puntati su di te, non appena hanno sentito il fruscio delle coperte e ora ti guardano incerti. Di solito si dividono la branda tra il focolare e l'ingresso, facendo i turni per assicurarsi che il fuoco sia sempre accesso e che ci sia sempre qualcuno vigile e pronto ad esaudire i suoi desideri. È divertente vederli così sorpresi e confusi, quasi non riuscissero a capire il senso dei tuoi gesti. La ragazza non osa nemmeno chiedere chiarimenti.
- Venite.- Sorridi, mentre li inviti a prendere posto sul letto. Loro esitano un attimo, poi ubbidiscono. Sui loro volti è ancora palese la confusione e ciò ti diverte ancora di più. Si avvicinano lungo i due lati senza però osare sfiorare il letto. Li guardi entrambi, afferri delicatamente le loro mani e li tiri a te. Loro sono obbligati a salire e inginocchiarsi, cercando di occupare meno spazio possibile, sul letto.
- Sdraiatevi.- Ordini e loro ubbidiscono, rimanendo però rigidi. Copri tutti e sorridi felice, avvicinando i corpi dei due servi a te. Punti un dito verso il fuoco, disegnando nell'aria un paio di antichi pittogrammi per non far raffreddare la stanza e non far divampare le fiamme. Ti accoccoli sotto le coperte, tirandole fin sopra la tua testa e chiudi gli occhi. Ti addormenti ascoltando il respiro dei due servi.

L'organizzazione per la Festa delle Luci è lunga e laboriosa. La Regina spunta le voci sulla sua lunga lista e finisce di dare ordini ai suoi servi. Tutto sta andando come dovrebbe e le ultime notizie ricevute dal fronte sono solo fonte di ulteriore di gioia. La lunga tavolata è già apparecchiata e imbandita di ceste di frutta, mentre le candele spente coprono ogni singolo spazio lasciato libero. L'abito per la festa è in attesa sul letto della Regina. Forse, è proprio il procedere perfetto della giornata la causa dell'arrivo imprevisto di un servo terrorizzato. La Regina si alza subito dal suo scranno e osserva con cipiglio severo il giovane caduto in ginocchio davanti a lei, ma che non osa abbassare lo sguardo. Ansima, ha gli occhi spalancati e non riesce a smettere di tremare.
- Mia Signora.- Chiama e lei fa un lieve gesto con una mano per esortarlo a parlare: vuole aver ben chiara la situazione prima di prendere le misure adeguate.
- C'è un intruso nel castello! Non sappiamo come abbia fatto ad entrare, un attimo prima non c'era nessuno e un attimo dopo era lì. Si sta dirigendo qui e abbatte le guardie come carte da gioco, mia Signora.- Spiega lui balbettando.
- Va bene. Va' ad avvisare gli altri servi di interrompere le loro faccende e tornare tutti nei loro alloggi. Immediatamente. Vi farò sapere quando riprendere le vostre mansioni.- Ordina lei. Il giovane la guarda sbigottita e non sembra intenzionato a muoversi.
- Cosa stai aspettando? Muoviti.- Lo incita lei con voce fredda e calma. Lui si ridesta dal suo stupore, si alza, si inchina e torna da dove è venuto, senza mai voltarla la schiena.
Intanto la Regina sospira e prende la spada affilata legata dietro il suo scranno: non sia mai che si trovi in posizione di svantaggio. La maneggia per qualche secondo, prima di ripercorrere i passi compiuti dal servo, pronta ad affrontare chiunque stia spadroneggiando nel suo castello. Riesce a fare due passi nel corridoio prima di vedersi costretta a fermarsi.

Le guardie sono noiose e incredibilmente stupide. Le abbatti con precisione e destrezza, senza uccidere nessuno, visto che la Regina ti ha ordinato di non farlo. Attraversi il corridoio, consapevole di dove si trovi Sua Altezza al momento e speri di raggiungerla in fretta e senza troppi imprevisti. Sei a metà del corridoio che conduce alla sala da pranzo, che dovrebbe essere ormai pronta per la festa imminente, quando un paio di guardie ti bloccano il passo.
- Devo vedere la Regina. Immediatamente.-
- Non ha alcun appuntamento per questa mattina.- Risponde una delle guardie. Tu sbuffi per il nervoso e ricorri ancora una volta alla violenza. Non uccidi nessuno, né usi armi, ma in meno di due minuti sono tutti immobili ai tuoi piedi. Avanzi, mentre senti i passi di altre guardie giungere a fermarti. Pensavi sinceramente che fossero degli avversari migliori, ma ti stanno deludendo così tanto, che quasi ti penti delle tue scelte. Stai per attaccare le guardie che hanno già sfoderato le spade, quando una voce di donna che conosci fin troppo bene si leva imperiosa nel corridoio.
- Fermatevi immediatamente!- Le guardie si arrestano ma non abbassano le proprie armi mentre tu sorridi e alzi una mano per farti vedere.
La donna ti lancia un'occhiataccia, mentre si avvicina e richiama le sue guardie.
- Potete andare. Da qui in avanti me ne occupo io. Non fate entrare nessuno nella sala da pranzo fino a mio nuovo ordine.- Comanda lei con una voce che non ammette repliche. Le guardie esitano ma obbediscono, mentre tu continui a sorridere e le sorpassi con nonchalance. La Regina ti guarda con un cipiglio di rimprovero ma lo ignori. La segui nell'ampia sala da pranzo e chiudi la porta alle tue spalle prima ancora di ricevere l'ordine.
- Ti aspettavo per questo pomeriggio.- Inizia la donna, prendendo posto sul suo scranno e tenendo la spada al suo fianco.
- Il viaggio è durato meno del previsto.- Sorridi, prendendola chiaramente in giro. Lei non sembra divertita.
- Ti avevo detto di non causare danni nel mio castello.- Ti rimprovera lei.
- Non ho ferito nessuno gravemente. Li ho solo storditi. Puoi sincerarti tu stessa delle loro condizioni. Inoltre, mi stavo alquanto annoiando.- Rispondi senza avere la decenza di cancellarti il sorriso dal volto.
- Dovresti licenziarli tutti. Ho incontrato combattenti migliori sui campi di battaglia. Da quanto ho constatato, loro non sono in grado di proteggerti a dovere.- Aggiungi con tono alquanto infastidito.
- Per questo ho te.- Risponde la Regina. La sua voce si è improvvisamente addolcita, mentre un sorriso di vittoria le piega leggermente le labbra. Tu cerchi di non dare a vedere quanto le implicazioni di quelle quattro semplici parole non ti facciano per niente piacere.
La Regina ti esorta ad avvicinarti con un aggraziato gesto della mano libera. Tu obbedisci, mentre le tue labbra si serrano in una linea dura. Ti fermi a due passi dallo scranno e al seguente gesto della donna ti inginocchi davanti a lei. Lei sorride compiaciuta, mentre tu ti chiedi se staccarle la testa dal collo possa essere una buona idea in questo momento.
La sua mano libera volteggia a un niente dal tuo viso, ma non ti tocca mai: sa bene che deve chiederti un permesso esplicito prima anche solo di pensare di sfiorarti. La Regina ripone la mano libera sul bracciolo e sospira contenta.
- Spero questo basti a ricordare il nostro patto. Alzati pure, non gioisco nel vederti così.-
Tu obbedisci immediatamente ma non riesci a trattenere un commento sarcastico:- Davvero? Credevo d’aver visto un sorriso sulle tue labbra.- Un ghigno divertito piega le tue labbra, mentre ti rallegri con le tue stesse parole. Osservi la Regina e con piacere vedi che anche lei sta sorridendo.
- Accomodati pure.- Ti esorta lei facendo un ampio gesto con la mano per indicarti una sedia qualsiasi. Tu non ti muovi, preferendo stare in piedi.
- O fai quel che ti fa sentire più a tuo agio.- Conclude lei.
- Dai una festa?- Chiedi, mentre provi a capire come mai la tavola sia già imbandita di frutta e tutti i posti siano apparecchiati. La Regina ti guarda incredula per un attimo, poi scuote leggermente il capo e ti risponde.
- Oggi si celebra la Festa delle Luci: è la notte più lunga dell'anno e bisogna fare il possibile per assicurarsi l'alba di domani. Si accendono quindi molte luci per richiamare il sole, si sta tutti insieme per ricordarsi che c'è ancora vita anche se la notte è lunga e si fanno doni ai più piccoli. La frutta è uno dei più preziosi visto che non è facile averla con questo freddo. Prima del tramonto passeranno i bambini per gli auguri.- Ti spiega lei. Metà di quello che dice non ha davvero senso per te, ma raccogli le informazioni lo stesso.
- Se vuoi rimanere, c'è un posto anche per te.- Ti invita la Regina. La sua voce non è imperiosa, anzi suona quasi incerta o imbarazzata. La osservi attentamente, cercando di capire il motivo di quelle emozioni. Lei sostiene il tuo esame senza alcuna esitazione.
- Ti va di rimanere?- Chiede più direttamente e tu ti trovi ad annuire. Non conosci il motivo della tua risposta, ma non te ne penti. Di solito eviti le persone, ma la Regina è un altro discorso.
- Bene.- Conclude lei e si riprende immediatamente.
- Qual è la notizia importante di cui volevi parlarmi di persona?- Chiede lei tornando immediatamente al nucleo dell'incontro. Il sorriso divertito torna a piegarti le labbra, mentre ti prendi il tuo tempo. Fai un giro intorno allo scranno solo per divertirti e tenere la donna un po' sulle spine, poi ti fermi alla sua destra, dalla parte della spada.
- Mi hai dato un paio di ordini, se ben ricordi.- Inizi. Lei annuisce e la sua espressione si fa subito seria.
- E oggi è giorno di regali.- Continui, notando quanto sia ironica la cosa.
- Per i bambini.- Ti corregge lei.
- Tu lo sei ancora dal mio punto di vista.- Continui tu, con voce più dolce, e un leggero sorriso piega le labbra della Regina.
- Ho quindi un regalo per te.-
- Cos'è?- Chiede lei curiosa.
- Qualcosa che desideravi da molto tempo.- Rimani sul vago e ti guardi attorno, alla ricerca di ciò di cui hai bisogno.
- Hai uno specchio?- Chiedi, non appena ti accorgi che non ce n'è nessuno. La Regina ti guarda senza capire e annuisce dopo un paio di secondi.
- Mi serve.- Aggiungi e lei si alza. Ripone la spada dietro lo scranno e ti fa strada. Non uscite dalla porta principale, ma ne prendete una più piccola e nascosta. La segui osservando ogni dettaglio e imparando la strada a memoria. Passate per alcuni corridoi stretti e disadorni, salite e scendete un paio di scale e infine lei apre una porta. Vi ritrovate in una camera da notte in cui le tende pesanti tirate lasciano passare solo un paio di raggi di sole. La Regina si muove con disinvoltura, conoscendo a memoria la posizione di ogni mobile, e accende subito un paio di candele. Tu non ti muovi, mentre osservi la stanza: vedere al buio non ti ha mai creato alcun problema.
- Puoi usare quello.- La regina ti indica lo specchio della toilettatura.
- Va bene?- Chiede poi, mentre tu ti avvicini e ne osservi la superficie. Annuisci piano e parli senza voltarti.
- Mettiti a tuo agio.- Senti la Regina sedersi sul divanetto rosso ai piedi del letto.
- E non sbirciare.- Aggiungi. Ti volti solo per controllare che abbia chiuso gli occhi. Lei sbuffa e ubbidisce. Torni a dedicarti allo specchio e tracci sulla superficie gelida un simbolo e sussurri un paio di parole. La superficie cambia, mostrandoti la tua tenda e tu immergi la mano in essa. Afferri quel che ti serve e lo porti nella camera da notte, mentre lo specchio torna normale. Torni dalla Regina e ti inginocchi davanti a lei, con un sorriso radioso in volto.
- Puoi guardare adesso.- Le dici mentre le porgi il vassoio con una mano. La Regina apre subito gli occhi e rimane un attimo perplessa nel vedere il vassoio d'argento coperto. Con la mano libera afferri il coprivivande e lo sollevi mostrandole ciò che cela. La gioia che le si dipinge sul viso, mentre spalanca gli occhi e la sua bocca forma una O perfetta, ti fanno sorridere di più.
- La battaglia è stata un piacevole diversivo dalla noia, ma è stato fin troppo facile ucciderlo. Spero sia di suo gradimento.- L'espressione stupita della Regina si trasforma in pura gioia.
- "Metti fine ai disagi che mi sta causando. Portamelo vivo. Se si dimostrasse causare troppi scompigli, portami la sua testa su un vassoio d'argento."- Reciti a memoria l'ordine vecchio di due anni. La Regina prende il vassoio dalla tua mano e lo appoggia nello spazio vuoto accanto a sé. Con il coprivivande nasconde la testa mozzata del nemico che ha disseminato sciagure nei suoi territori con le sue incursioni e che ha seminato confusione sui campi di battaglia. Finalmente uno dei suoi problemi è stato risolto e lei non potrebbe desiderare regalo migliore per la Festa delle Luci. Ti sorride felice e quell'espressione quasi infantile fa spuntare un sorriso anche sulle tue labbra.
- Posso?- Chiede con le mani alzate tra te e lei. Annuisci, dandole il permesso e quelle dita delicate si posano sulla tua chioma, accarezzandola, per poi scendere sulle tue guance e incorniciare il tuo volto per osservarlo meglio.
- Continui a sorprendermi, lo sai?- Non rispondi visto che non è una vera domanda.
- Non maledirò mai il giorno del nostro primo incontro. Forse è stato uno dei migliori della mia vita.- Continua la Regina, abbandonando la riservatezza che la contraddistingue in ogni occasione. Concede solo a te la possibilità di vederla così tranquilla, indifesa ed è forse quello che ti mantiene davvero al suo fianco. Il fatto che una donna così forte, rispettata e spesso temuta si rilassi proprio davanti a te, la creatura più pericolosa del suo regno, è quasi ridicolo. Forse ciò è dettato anche dal patto che vi lega e che ti impedisce di ferirla. Tuttavia, dubiti fortemente che chiunque altro al suo posto rimarrebbe completamente senza difese come fa la donna davanti a te.
- C'è qualcosa che desideri per questa Festa delle Luci?- Ti chiede la Regina. Ti prendi il tempo di riflettere, perché non hai una risposta pronta a tale domanda.
- Posso tenere tale desiderio per il futuro?- Chiedi visto che non ti viene in mente nulla.
- Certo.- Lei ti risponde dopo un attimo di esitazione. Rimanete in silenzio, mentre lei ti accarezza il volto e i capelli, sorridendo. All’improvviso si ricorda di qualcosa in particolare e ti lascia andare. Ti alzi immediatamente mentre anche lei si mette in piedi e tira la corda accanto al letto. In meno di un minuto, si sente un leggero bussare alla porta.
- Avanti.- Un servo entra a testa china, in attesa di ordini.
- Dì alle guardie e alla servitù di tornare alle proprie mansioni. Poi fa chiamare il sarto immediatamente e prepara la camera degli ospiti.- Il servo annuisce e, silenzioso come è arrivato, se ne va chiudendosi la porta alle spalle.
- Non devi prenderti alcun disturbo. Non ho bisogno di nuovi abiti per la festa, questi sono puliti e vanno più che bene.- Commenti, perché sai già che detesterai il sarto e qualsiasi abito su cui concorderà con la Regina. Lei scuote il capo.
- Sarai a tavola con la nobiltà del Regno, non puoi indossare tali abiti. Questo non è un argomento di discussione.- Spiega lei.
- Forse dimentichi che non sono una rarità da mettere in mostra e di cui pavoneggiarsi con gli ospiti, Sua Altezza.- Commenti con acidità. Lei non sembra colpita dalla tua ostilità.
- E non è mia intenzione maltrattarti a tal modo, ma è necessario mantenere un certo decoro. Riusciremo a trovare qualcosa di adatto e che incontri i tuoi gusti.- Accetti l’offerta e la Regina sospira.
Lei si guarda attorno, ricapitolando mentalmente tutto ciò a cui deve provvedere e sembra ricordarsi solo in quel momento della testa mozzata sul divanetto. Chiama di nuovo la servitù, dando ordine di esporre la testa su una pica alle porte della città, così che tutti sappiano cosa succede ai nemici del regno.
Il servo non fa a tempo ad uscire dalle stanze della Regina che il sarto reale fa il suo timido ingresso. Fai un respiro profondo per evitare di ribellarti agli ordini che ti ha imposto la Regina e non uccidere il sarto. Speri solo che questa futilità durerà il meno possibile.

La cena è particolare e ti ricorda alcune feste a cui avevi partecipato nei secoli successivi alla tua nascita, anche se non c’è alcun accenno a violenza, putridume, libertà di istinti e follia. Sono tutti seduti educatamente alla lunga tavola, tu alla destra della Regina come ospite d’onore e silenziosa e celata guardia. Chiacchierano tutti in armoniosa tranquillità, scambiandosi educatamente complimenti e adulazioni e apportando aneddoti divertenti e interessanti, mentre bevono con parsimonia l’alcol e assaggiano le meraviglie culinarie appena sfornate dalla cucina regale. C’è tutto ciò che il palato umano possa desiderare e provare. Tu spilucchi qualcosa, rinunciando al vino e preferendo gli acini d’uva che ti macchiano le labbra di rosso. Ascolti distrattamente le chiacchiere mondane, osservando invece tutto ciò che gli ospiti non dicono. Non è la tua serata ideale, né tantomeno la compagnia che avresti voluto avere ma hai acconsentito al volere della Regina e non puoi più tirarti indietro. Almeno, la prova dal sarto è stata meno penosa del previsto e la Regina ha mantenuto la sua promessa di non sfoggiarti come rarità, lasciandoti scegliere un completo verde scuro che non mette in risalto la tua carnagione rossastra. Non è molto diverso dagli abiti che indossi giornalmente, ma devi ammettere che la stoffa pregiata è una piacevole frivolezza sulla pelle.
La cena finisce con gli ultimi raggi del sole e solo quando tutti gli ospiti sono congedati e la tavola ripulita e pronta per una seconda cena più parca, la Regina fa cenno alle guardie di far entrare gli ultimi visitatori. Rimani immobile per quasi un minuto, senza davvero capire cosa stia succedendo: una marmaglia di bambini al di sotto dei quattordici anni si riversa titubante nella sala, guardandosi attorno e tenendo la mano dei propri fratelli. I più grandi sono coloro che dirigono il corteo, forse perché hanno più esperienza, e si assicurano che nessuno degli altri inizi a correre o a far rumore per la sala. Un mormorio di stupore e ordini dati a mezza voce accompagna il corteo di bambini. Rimani a fissarli con l’incredulità dipinta in volto, senza riuscire a capire fino in fondo perché i bambini di tutta la cittadella si siano riversati improvvisamente nella sala da pranzo del castello.
Non appena anche l’ultimo bambino è entrato nella stanza e il silenzio ha preso il posto dei bisbigli, la Regina si alza e si avvicina alla folla. Le sei subito dietro, un po’ per capire cosa stia per succedere e un po’ per il timore che le possa accadere qualcosa. Lei si ferma davanti al gruppo a qualche metro di distanza e sorride calorosamente a tutti.
- Ben arrivati.- Li saluta. Loro chinano la testa ma non osano rispondere.
- Come ogni anno, siamo di nuovo qui riuniti per la Festa delle Luci e scongiurare la durata eterna della notte.-
I bambini si stringono tra di loro, completamente terrorizzati all’idea di non vedere mai più il sole.
- Ed ecco che tutta la cittadella si è riempita di luci, come d’usanza e noi ci apprestiamo ad accendere le ultime candele della sala.- Perdi il filo del discorso, mentre i servitori entrano e iniziano ad accendere le candele che ricoprono qualsiasi superficie disponibile. Basterebbe un attimo per dar fuoco a tutta la sala. La Regina invita tutti i bambini ad accomodarsi a tavola e ben presto la seconda parca cena viene servita. È semplice zuppa con pane caldo e frutta, un po’ di acqua e latte per i bambini e dolcetti. I bambini aspettano che la Regina dia inizio alla cena e che assaggi la zuppa nel suo piatto, poi si avventano nella maniera più pacata e ordinata possibile sul cibo. Sorridi, godendoti tale dimostrazione di istinti primari malamente controllati dai più piccoli, che cercano in tutti i modi di mangiare il più possibile prima di tornare a casa. È uno spettacolo divertente, con i vani sforzi dei più grandi di tenere sotto controllo i più piccoli. Ti ritrovi a mangiare anche tu di gusto, lasciando da parte l’uva che la Regina ha fatto portare apposta per te notando i tuoi gusti durante la prima cena. Allunghi le gambe sotto il tavolo, rilassando la postura e ignorando le buone maniere inesistenti. Anche la Regina accanto a te sembra essere più rilassata, sorride meno vistosamente, ma sembra un po’ più felice. I bambini iniziano a chiacchierare a bassa voce, ma ben presto il caos, le risa e le parole riempiono e riecheggiano nella sala. Sia tu che la Regina vi unite alle chiacchiere, entrambi abbandonate i toni pomposi che avete sentito solo l’ora prima e si iniziano a raccontare aneddoti più semplici e divertenti che non causerebbero però scalpore al di fuori della sala.
Quando si giunge alla fine, ovvero quando i più piccoli iniziano ad essere assonnati, quasi ti dispiace doverli lasciare andare. Aiuti la Regina a distribuire i frutti ai bambini e li saluti augurando loro di tornare a casa sani e salvi.

Scorti la Regina nelle sue stanze e quando le porte si chiudono e tutti i servi vengono congedati, lei tira un sospiro di stanchezza. Inizia a spogliarsi con calma, torcendo le braccia dietro la schiena per aprire l’abito e tu l’aiuti immediatamente.
- Puoi andare a risposare se vuoi. Le tue stanze sono già pronte.- Offre lei. Tu neghi con il capo.
- Le tue guardie sono incompetenti. Sei più al sicuro se rimango qui.- Stendi l’abito della regina sul letto, mentre lei si ripara dietro il paravento e si cambia per la notte.
- Puoi appoggiare il vestito lì.- Ti indica la sedia e tu obbedisci. Ti togli le scarpe e indossi la tua mise per la notte.
- Posso farti preparare un letto, se vuoi.- Propone di nuovo la Regina, ma rifiuti con un cenno della mano.
- Il divanetto va più che bene.- Lei ti sorride incerta prima di prendere una coperta dall’armadio e porgertela. La ringrazi e le fai cenno di mettersi a letto. Lei spegne le candele accese prima di mettersi sotto le coperte con un sospiro di sollievo.
- Buonanotte?- La sua voce suona incerta e tu sorridi: sembra quasi una bambina quando è intorno a te.
- Buonanotte.- Le rispondi, sdraiandoti sul divanetto e stendendoti addosso la coperta. Rimani immobile a goderti il silenzio e l’oscurità, mentre la coperta inizia a scaldarsi.
- Forse so cosa vorrei per questa Festa delle Luci.- Sussurri abbastanza forte da farti sentire dalla Regina.
- E cosa sarebbe?- Chiede lei con voce stanca.
- Posso partecipare anche alle prossime? Ma solo quando arrivano anche i bambini.- Dici.
- Non credevo ti piacessero…- Commenta lei e sai che la cosa la diverte.
- Piuttosto li trovo interessanti.- Il silenzio segue le tue parole e dopo un po’ ti convinci che la Regina si sia addormentata.
- Ad ogni modo, non c’è alcun problema. C’è sempre un posto per te alla mia tavola.- Sono le ultime parole che vi scambiate, poi cedete al sonno della notte più lunga dell’anno.
















Note del Delirio:
Grazie di essere giunti fin qui. Spero che vi sia piaciuta.
Nella primissima bozza si intitolava "All I want for Christmas is you(r head on a silver plate)", ma era troppo lungo e un po' violento. Poi ho cambiato per il titolo che trovate all'inizio. Se è un titolo orribile e avete idee migliori, offrite pure consiglio.
A questo punto non mi rimane altro che ringraziare ancora chi sia giunto fino alla fine.
  
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