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Autore: Elizabethlc91    05/01/2018    0 recensioni
Josephine Evans; ragazza con gli occhi azzurri, alta 1,75 cm, capelli castani. È una ragazza che ha avuto tutto nella vita: una bella famiglia, una bella casa e persone che la amano davvero.
Quando ha soli 16 anni i suoi genitori benestanti, decidono di mandarla in una scuola privata a Milano. La stessa scuola che ha frequentato suo padre. Sperano di darle il futuro che merita, dato che è una ragazza molto intelligente e dedita allo studio. Lei spera di diventare un medico, perché ha perso sua nonna, alla quale era molto legata, quando era molto piccola a causa di una malattia. Da allora sogna di poter fare qualcosa per migliorare la medicina.
Adesso ha 19 anni e decide di iscriversi all'università.
Lei ha avuto il suo primo amore, nella città in cui è cresciuta fino ai 16 anni, ma purtroppo le cose non sono andate come sperava. Il suo cuore però ha continuato a battere in tutti questi anni per lui, Nate Wilson.
Quando però i suoi occhi incontrano un altro sguardo, quello di Jason smith, è subito colpo di fulmine. Quando sarà costretta a tornare nella sua città natale, si ritroverà una realtà che non poteva minimamente immaginare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Sono completamente andata in panico, nell'aver notato di aver perso la collana di mia nonna. Devo tornare da quel ragazzo subito, perché per me quella collana non è un semplice oggetto, ma ha un valore affettivo troppo grande per me. Me la regalò mia nonna, e lei era fondamentale per la mia vita. <>, mi volto verso la mia amica, presa dal panico. <>, asserisco agitata. <>, chiede perplessa la mia amica, inarcando un sopracciglio da cui traspare tutta la sua perplessità. <> Boccheggia incredula di ciò che ha appena udito, cominciando a fissarmi maliziosa. <>, dalla sua espressione si capisce che non è una semplice domanda, ma che insinua altro. <>, esclamo. <>, le ricordo che glielo avevo già accennato. Lei scuote la testa in segno di dissenso, continuando a non distogliere il suo sguardo su di me. <>, ridacchia. <>, la sua bocca si incurva in un sorrisetto laterale. <> <>, socchiudo gli occhi in una fessura, incenerendola con lo sguardo. Per lei è inconcepibile che qualcuno possa dormire con un ragazzo senza farci sesso. <>, ride di gusto, perché non mi crede, <> <>, cerco di farle capire, <>. Il sorriso che pochi secondi fa aveva sulle labbra svanisce, sostituito dai sensi di colpa che avverte nel sapere di avermi lasciata lì con quel ragazzo, mentre lei era a divertirsi. <>, abbassa la testa, e sospira rumorosamente, non riuscendo a guardarmi più negli occhi. <>. Tento di rassicurarla. <>Mi chiede curiosa. <>, le dico, nonostante io non abbia alcuna voglia di rivedere quell'odioso, ma anche sexy ragazzo. Se ci penso, se rivedo i suoi occhi, sento ancora quel sussulto che mi ha provocato non appena mi ha toccato. È stata una sensazione strana, ma anche bella. Nessuno a parte Nate, mi aveva fatto provare qualcosa soltanto con un tocco. E arriva questo sconosciuto, e senza nemmeno sapere chi sia, mi provoca mille sensazioni attraverso un tocco. <> Mi chiede inarcando un sopracciglio. <> le faccio uno sguardo da cui si denota tutta la mia frustrazione. <>. In realtà è più la seconda. Non mi va di vederlo da sola, non perché penso che possa succedere qualcosa, ma perché non mi fido delle mie sensazioni quando c'è quello sconosciuto. Sicuramente sarà stato solo un momento, ma preferisco fare così. <>, si mette una mano nel mento, mentre mi guarda negli occhi. <>, domando non capendo la sua espressione. <<È così brutto?>> <> non capisco cosa voglia dire con ciò. <> riformula la domanda. Io, come per istinto arretro, rimembrando quegli occhi di ghiaccio, capaci di entrarti dentro in un solo istante, provocandoti reazione al corpo inaspettate. <>. Brutto non direi, anche se non voglio dirlo a lei perché ricomincerebbe ad insinuare cose inesistenti. <<È solo che non voglio andare sola, mi sentirei in imbarazzo>>. Ed è la verità, perché quel ragazzo mi mette in soggezione, e non so nemmeno per quale motivo. <>, annuisce, e la guardo per capire ciò che sta dicendo. <>, ride di gusto, prendendosi gioco di me. A quel punto, non le rispondo più e le faccio credere ciò che vuole. Non ne voglio parlare; voglio solo andare da quel ragazzo, prendere la mia collana e non rivederlo più. Infatti, scendiamo di sotto io e Valery, e prendiamo l'auto, cercando di ricordare la strada che ho fatto al ritorno. Inizialmente non è facile, fortunatamente, però, ho una buona memoria e riesco a portarla a destinazione. <<È quella>>, dico vedendo il palazzo dello sconosciuto, dopo qualche minuto che giriamo con la macchina. Valery posteggia l'auto, che poi è la mia, ma gliela presto spesso. Scendiamo dalla macchina, dirigendoci verso il palazzo che ho lasciato solo qualche ora fa. <>, mi dice, non appena ci fermiamo sotto il palazzo, davanti ai campanelli. Io la guardo con un espressione incerta, in realtà non so nemmeno come si fa. Infatti le faccio un sorriso imbarazzato, e gratto la mia nuca. <>, mi guarda sbigottita, <> Mi chiede incredula. <>, le ricordo, sbuffando vistosamente. "Come devo fare?" <> replica ciò che mi ha detto solo pochi minuti fa, quando siamo usciti di casa. "Si proprio brutto". Penso tra me e me, dato che il ragazzo è tutto tranne che brutto. Non è questo il problema adesso, ma che non so nemmeno il suo nome e che devo assolutamente recuperare la collana. Sbatto il piede a ripetizione, mentre continuo a guardare i campanelli come se aspettassi una qualche tipo di illuminazione. Posiziono le mani nei miei fianchi, e la mia amica mi guarda cercando di capire il da farsi. <>, piagnucolo. <>, fa il suo solito ghigno, e mi da una pacca sulla spalla. <>, la trucido con lo sguardo. <>, fa un sorrisetto laterale. Mentre sto per replicare, sento il portone aprirsi e mi giro di scatto, sperando che possa essere lui, ma invece ci rimango male quando vedo che è un'anziana signora. Esce dal portone, e invece di lasciarselo chiudere alle spalle, lo tiene fermo con le mani. <>, chiede gentilmente. "Vorrei saperlo anche io" La signora senza neanche aspettare la risposta, dice: <> probabilmente di quanto è curiosa, mi avrà pure visto uscire dalla casa di quel ragazzo. <>,la informo, per farle capire che lo conosco sul serio e che forse, così, mi lascerà entrare. Infatti, è proprio quello che fa: ci lascia passare. Saliamo le scale, per andare al secondo piano. Non appena mi ritrovo dietro la porta dello sconosciuto, suono il campanello e aspetto che ci venga ad aprire. Spero solo che sia in casa. Poco dopo, sento lo scricchiolio della porta che si apre, e non appena è completamente, scorgo la sua figura. Solo che mi immobilizzo, perché lui si presenta completamente a petto nudo di fronte a me. I miei occhi, percorrono i suoi addominali in maniera famelica, nemmeno riesco a guardarlo negli occhi. E, non appena risalgo nel suo viso, guardo i suoi occhi che sono puntati nei miei e, le mie labbra, si dischiudono involontariamente. Sul suo viso, appare in espressione compiaciuta, che mi fa risvegliare dagli ormoni in subbuglio e mi fa alterare. <>, fa un sorriso sghembo, <>, chiede il ragazzo. Il problema, che ho di nuovo ricominciato a fissarlo, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quei occhi magnetici, che mi fanno elettrizzare senza una spiegazione. <>, boccheggio. <>, si avvicina a me, facendo evaporare il suo profumo di dopobarba e facendomi sospirare. "Joey, riprenditi, è solo un ragazzo" <>, si indica con la mano, facendo ancora quel sorriso laterale. E io, come una stupida, mi perdo nel suo sorriso. Dio mio, accende i bollenti spiriti! La mia amica Valery, a questa affermazione, si volta verso di me e annuisce per farmi capire che non crede che io e lui non abbiamo fatto nulla. <>, tento di cambiare discorso. Devo riprendermi, perché sto facendo una figuraccia. <<..venuta perché ho perso la mia collana, l'hai trovata?>>, deglutisco, e abbasso gli occhi per cercare di non soffermarmi su di lui. Devo riuscire a scomparire in fretta, non mi piace l'effetto che mi fa. <>, cambia discorso, ignorandomi completamente. Con la mano ci fa segno di entrare. Sono tentata di rifiutarmi, ma ho già capito che se non faccio così, non me la restituirà. Lo sconosciuto ci gira le spalle e, io e Valery, lo seguiamo, ma mentre lo facciamo, Valery mi tira per il braccio. Mi giro verso di lei, notando che mi guarda con un espressione sconcerta. <>, le chiedo stizzita. <>, socchiude gli occhi in due fessure, ma ironicamente. <>, le faccio notare, <>, stringo i denti. <>, mi guarda ancora, poi continua: <> Mi sussurra, per non farsi sentire dal ragazzo che sta ancora camminando avanti a noi. <>, dico con noncuranza, anche se per qualche strana ragione, avverto un leggero fastidio farsi spazio in me. <>, esordisce il ragazzo, interrompendo la nostra conversazione. Valery, a quel punto, va davanti al ragazzo e porge la sua mano; <>, sbatte le sue folte ciglia sul ragazzo di fronte a lei. <>, con l'altra mano, attorciglia una ciocca di capelli e, con le labbra, fa un sorriso ammiccante. <>, e fa di nuovo quel sorrisino insopportabile da egocentrico. Lo odio già. Anche se mi ha aiutato, mi urta. Lancia un'occhiata verso di me, che mi fa indietreggiare, perché mi fa avere un sussulto. Sembra che ci sia sempre un conflitto dentro di me da quando l'ho conosciuto. <>, abbasso gli occhi per l'imbarazzo. Poi aggiungo: <>, gli ricordo il motivo per la quale sono in casa sua. Mi ignora completamente ancora una volta, e cambia discorso; "Lo odio, perché fa così?" <>, Si rivolge a Valery. Sa già di averla conquistata e lui fa il casca morte, come fanno tutti gli uomini con lei. È davvero tanto bella Valery, una brunetta, bassina, con gli occhi color caramello da cerbiatta. È molto consapevole dell'impatto che ha sugli uomini, ma non si è mai innamorata davvero, quindi quando sta con qualcuno, lo fa solo per gioco, ma si stanca subito. Andiamo verso la cucina e io sbuffo. Non sopporto che non mi risponda, ma dato che Valery sembra interessata, li assecondo. Vada per il caffè. Senza chiedere il mio parere, anche Valery è di questo avviso e dice: <> Arriviamo in cucina, e Jason prepara la caffettiera per fare il caffè. Ci da le spalle, ma dopo averla messa nel fuoco, si gira e rivolge le sue attenzioni alle mie amiche. Parlano tra di loro, lui le domanda cosa fa nella sua vita, si interessa a lei. Il problema è che avverto fastidio nel vedere questa cosa, ma non ne capisco nemmeno la ragione di tutto ciò. Perché mi sta confondendo così tanto? Voglio andarmene di qui. E, proprio mentre lo penso, vedo Jason che mi lancia occhiate, facendomi sobbalzare per l'impatto che ha dentro di me. Probabilmente il fastidio che avverto nel vederlo parlare con Valery è perché già non mi sta simpatico, o forse perché so che è il solito belloccio che si prenderà da lei quello che vuole per poi tornare alla sua vita come se niente fosse. Non riesco a capire come Valery ci riesca a lasciarglielo fare ai ragazzi. Lei è molto intelligente e nonostante sia molto consapevole di essere una bella ragazza, non è consapevole di quanto lei può dare. Ha avuto una brutta infanzia e questo l'ha portata ad essere così. <>, Jason mi lancia uno sguardo e mi risveglia da quei pensieri. Lo guardo male, odio il fatto che senza conoscermi, pensa già di me che sono una ragazzina. <> Gli rispondo male. Lui si avvicina a me, lasciando Valery alle sue spalle e dice: <> Mi guarda con i suoi occhi di ghiaccio penetranti. Non fa che trattenere i suoi occhi nei miei, quindi non riuscendo a resistere, li distolgo per prima, respirando a fatica. <>, esclamo. Lui fa un sorrisetto laterale provocatorio, poi dice: <>. Io mi innervosisco ancora di più, ma chi si crede di essere questo sbruffone pieno di se? Di solito non sono una persona arrendevole, anzi sono abbastanza testarda, ma in questo caso è lui ad avere il coltello dalla parte del manico. Quindi cerco di essere accondiscendente, e accettare ciò che mi ha appena chiesto. <>, faccio un sorriso tirato. <>. Lui, però, sembra non voler cedere. Infatti, a dimostrazione di questo, fa cenno di no con la testa. Ora che vuole? Che ragazzo fastidioso. <>, inizia, <>, allude al fatto che gli ho chiesto per favore, ridendo vistosamente per prendersi gioco di me. <>, comincio ad innervosirmi davvero, <>, abbasso lo sguardo al ricordo di mia nonna. Valery, nel frattempo, la vedo che se la ride oscillando il suo sguardo da me a lui. <>. Alza l'indice, per segnare un "uno". <> A quel punto chiedo curiosa. <>, sgrano gli occhi allibita dato che non mi aspettavo questo invito. A dir la verità, pensavo che avrebbe invitato la mia amica. <>, scuoto la testa perentoria. <>, fa l'abbraccio, guardandomi con gli occhi da cucciolo. Adesso anche lui si ci mette con questa storia? <>. Mento, perché l'ho guardato eccome, e anche molto bene. <>, giro le spalle spazientita, e vado per andarmene. Lui mi afferra per il polso, lo stringe e poi mi gira riportandomi da lui, facendo scontrare i nostri occhi. I nostri occhi si incastrano alla perfezione, il suo tocco mi fa avere scariche in tutto il corpo. Respiro in affanno, deglutisco, il mio petto si abbassa e si rialza. <<È questa che cerchi>>Sorride sardonico, uscendo dalla tasca una collana, quella collana, facendola dondolare davanti ai miei occhi. >,sbotto; lui non sa quanto è importante per me. <>, mi vengono gli occhi lucidi; mia nonna è il mio punto debole. Cerco di non far scorrere quelle lacrime che sono pronte ad uscire. Non voglio piangergli davanti. Lui abbassa la testa e dice: <>. I suoi occhi si ripuntano sui miei dispiaciuti, mi prende la mano e la apre, mettendoci dentro la collana e richiudendola. Io guardo quel movimento, non riuscendo più a muovermi, rimanendo incollata ai suoi occhi. Ma subito dopo, riprendo lucidità, cercando di scacciare quei pensieri strani che ha la mia mente su questo ragazzo odioso. <>, mi volto verso la mia amica, per andarmene da qui, e non rivedere più questo ragazzo. Valery annuisce solamente; sa che quando mi innervosisco, è meglio che non fa le sue battutine taglienti. Così, mi segue mentre mi dirigo verso la porta d'uscita. <>, tenta di fermarmi Jason, venendomi dietro. <>, mi giro a guardarlo, per capire il motivo della sua insistenza. Ma, una volta che mi giro, mi blocco di nuovo nei suoi occhi, che sono di una profondità disarmante. Abbassa la testa, sembra davvero dispiaciuto e dice:<>. Menomale che lo sa! <>, mi guarda dritto negli occhi, cercando di supplicarmi con gli occhi di accettare. E ancora una volta, mi ci perdo dentro. <>, ribatto, tornando lucida. <>,mi ricorda. Come sa di nate? A sì, ora ricordo. L'ho chiamato così quando ero drogata. <>. Dannata Valery e la sua linguaccia. <>, la guardo male e l'ammonisco con lo sguardo. <> <>, dice mister spavaldo. <>, mi apre la mano come poco prima, e mi mette dentro un biglietto. <>, mi sorride, speranzoso.
   
 
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