A flicker of eternity

“When you go on for too long,
you forget what really matters.
I never want to forget.”

Ogni volta che chiudeva gli occhi, Rumplestiltskin poteva rivedere sé stesso seduto su una sedia, su un verde prato, al fianco di sua moglie, Belle. Insieme osservavano il panorama che si presentava ai loro occhi: il sole che, giorno dopo giorno, sembrava pronto a tramontare; la luce del sole che illuminava i boschi che circondavano la loro casa. Ma, ogni volta, Rumplestiltskin distoglieva lo sguardo da quel sole, troppo lontano, per osservare sua moglie, molto più luminosa dell'astro che dominava il cielo.
Ogni giorno, Rumplestiltskin vedeva la donna amata invecchiare: i capelli bruni erano diventati bianchi, il bel viso, come tutto il corpo, era la prova che per Belle il tempo non si era mai fermato. Rumplestiltskin avrebbe vissuto in eterno, finché non si fosse liberato del pugnale, ma Belle aveva un tempo. Molto presto, gli sarebbe stata portata via da qualcosa che lui non poteva contrastare.
E per qualche secondo lo sguardo del signore oscuro s'incupiva. Il pensiero che, un giorno, Belle sarebbe andata via lo torturava. E allora la guardava come aveva fatto prima di salpare per Neverland: con tristezza, perché sapeva che non l'avrebbe più rivista.
Ma poi si fissava su quegli occhi azzurri come il cielo che, meravigliati, osservavano i giochi di luce che illuminavano il cielo.
Ed il suo cuore diventava leggero.
La guardava, come l'aveva guardata la prima volta che avevano parlato al castello dopo l'incidente delle tende: stupefatto. Stupefatto dalla luce di quegli occhi e dal coraggio di quell'anima. Perché ci vuole coraggio a lasciare una vita per seguire una bestia.
La guardava, come aveva fatto di ritorno da Neverland: felicemente. Felice di poter vivere insieme a lei.
Belle era ancora la luce che faceva tremare l'oscurità di Rumplestiltskin. E quella luce non poteva essere spenta, nemmeno dal tempo. Allora, Rumplestiltskin prendeva la mano di sua moglie e la intrecciava con la sua. A quel punto, anche Belle distoglieva lo sguardo dal sole, e puntava i suoi occhi chiari in quelli scuri del marito. E sorridevano entrambi.
Il cuore di Rumplestiltskin si faceva sempre più leggero, consapevole del fatto che si sbagliava: qualcosa avrebbe sconfitto il tempo: Belle. La sua persona, Rumplestiltskin lo sapeva, un giorno sarebbe venuta a mancare, e lui non l'avrebbe più avuta fisicamente vicina, ma Belle non era solo corpo.
Belle era il cuore di Rumplestiltskin che si riempiva di luce.
Belle era Gideon ed il suo amore per i libri.
Belle era il sorriso del signore oscuro.
Belle era l'amore che aveva perforato il cuore della bestia.
Belle era una metà della tazzina sbeccata.

Ogni volta che chiudeva gli occhi, Rumplestiltskin era in grado di capire cosa fosse l'eternità: un breve spiraglio di luce in un oceano di oscurità. Belle era l'unico spiraglio d'eternità, nella vita di un uomo che era vissuto per anni ed aveva visto le persone andare e venire ma che, soltanto grazie a lei, era stato in grado di percepire la bellezza della vita.



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Nuovo anno, nuova storia ma stessa nostalgia della Rumbelle. Volevo scrivere un'altra storia, magari bella, ma mi accontento.
Spero vi sia piaciuta e vi ringrazio per aver letto.
Shattered_