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Autore: Altair4    07/01/2018    0 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anche se i nostri avventurieri erano su Paico da soli quattro giorni, avevano trovato il modo di riunire tutti i ribelli. Molti, per sfuggire ai Ghu, si erano nascosti nei boschi e nelle zone più impervie del pianeta. Pacor aveva trovato la frequenza giusta e potevano comunicare tra di loro con le ricetrasmittenti, senza rischiare di essere scoperti. Ṡénza aveva disegnato una mappa della zona dove i Ghu stavano organizzando le astronavi per attaccare Vera e Terzia. Ora i loro sospetti erano una certezza. Grazie alle sue capacità di ibrido Xiariano aveva già ispezionato la zona e scoperto dove tenevano gli scienziati. Purtroppo non erano tutti nella stessa struttura, ma in due tende ai capi opposti della grande pista di atterraggio, dove era stanziata l’intera flotta dei Ghu in attesa di partire. Treodor, Pacor, Ṡénza e Lonodor discutevano un possibile piano per liberare i prigionieri.
         -La pista di atterraggio ha una forma rettangolare, le due tende sono situate vicino ai vertici del lato più stretto rivolto ad est, non sono lontanissime, ma saremo costretti ad usare due squadre di salvataggio. Forse così almeno uno dei due gruppi se la caverà- Diceva Lonodor.
         -No! Tutti si salveranno, non lascerò che vi prendano- Rispose stizzita Ṡénza.
         -Non falliremo!- Aggiunse Treodor.
         -Stasera farò l’ultima ricognizione e piazzerò le cariche, voglio essere sicura di non tralasciare nulla, sembra che le ronde seguano un ordine particolare, però fanno il cambio della guardia ad orari leggermente diversi ogni volta, devo ancora capire secondo quale logica. Dobbiamo assolutamente liberare gli scienziati e tecnici tra un cambio e l’altro della guardia per avere più tempo per portarli tutti in salvo. Sei sicuro Lonodor che quelle grotte di cui parlavi andranno bene?-
         -Sì Ṡénza, corrono sotto il monte e c’è un’uscita dalla parte opposta, in caso ci trovassero…l’unica incognita è la solita…il monte era un vulcano, dovrebbe essere sicuro, ma non ne abbiamo la certezza…- Rispose Pacor.
         -Speriamo che Paico non si risvegli tutto insieme e ci faccia alla brace- Commentò Treodor e aggiunse -ci sono state scosse di recente?-
         -Il mese scorso ci sono stati grossi movimenti sismici, gli scienziati dicono che per i prossimi giorni dovrebbe essere un periodo tranquillo…ma non si sa mai- Pacor si era rivolto subito a qualche collega scienziato che ancora riusciva ad esercitare di nascosto.
         -Scusatemi, vado un attimo a riposare, stasera mi aspetta una nottataccia, il piano lo definiremo domani mattina quando sarò sicura dei dettagli-
         -Vuoi che venga con te?- Disse Treodor.
         -Ma dici ora?- Ṡénza lo guardò con disapprovazione.
         -No…dicevo stasera, per la ricognizione- Rispose con sguardo preoccupato.
         -Mi rallenteresti, sono più efficiente da sola-
Ṡénza si allontanò, le era preso un mal di testa sospetto, temeva che le convulsioni potessero tornare. Il sintomo cominciava sempre così e lei era lontana da diversi giorni dall’effetto benefico di Xiar, dove il fenomeno non poteva verificarsi. Per sicurezza prese una capsula di Leviatin, il farmaco che aveva rubato dal laboratorio della base di New Heaven a Johannesburg. Sorrise fra sé mentre ripensava a come aveva raso al suolo quella struttura degli umani. Non aveva avuto altra scelta, doveva impedire che continuassero quegli inutili esperimenti di clonazione uomo-Xiariano. Il farmaco che aveva inventato il dottorando, che appunto si chiamava Steven Leviatin, non era difficile da riprodurre, solo che ne aveva rubato così tanto da avere una scorta per diversi anni ed inoltre sapeva che sarebbe bastato tornare su Xiar per stare subito bene. Preso il farmaco, si sdraiò su un giaciglio nella sua tenda allestita in poco tempo nel bosco, la zona dei crateri non era lontana.
Treodor aveva osservato di nascosto Ṡénza mentre spariva dietro il bianco della tenda, rimase appoggiato ad un albero, guardò in alto. Un po' di luce filtrava tra le fronde, era confuso e preoccupatissimo per lei. Non si era mai sentito così, non aveva mai provato apprensione per qualcuno che non facesse parte della sua famiglia. Questa aliena peculiare era lì con loro a rischiare la vita, non solo per gli stessi Paichiani, ma anche per i Verani ed i Terziani che conosceva appena. Sentì di non meritarla. Forse davvero doveva lasciarla libera, lui non c’entrava nulla con questo essere perfetto. Allo stesso tempo però, sentiva che doveva proteggerla in qualche modo ed avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Si avvicinò Lonodor.
         -Senti amico…ma l’aliena…sta con te?-
         -No, lei non sta con nessuno…-
         -Allora non ti spiace se ci provo io?-
Treodor lo afferrò per il collo, la sua ferita era ormai rimarginata ed era nel pieno delle forze.
         -Quando dico che non sta con nessuno, significa che lei non vuole nessuno e che tu la lascerai in pace-
         -Ma se vuoi farti aventi tu, basta dirlo…-
         -Lei è troppo per noi, lascia perdere-
         -Se credi di valere poco amico, il problema è tuo. Se non ci provi tu, ci proverò io…ma…ho capito cosa è successo veramente…ti ha rifiutato!-
Lonodor cominciò a ridere sguaiatamente e commentò:
         -Eppure sapevo che eri un dongiovanni, che fine ha fatto il tuo fascino?-
         -Te l’ho detto, noi non la meritiamo, per lei siamo solo dei barbari sanguinari. Sai che non ha mai ucciso nessuno in vita sua? Eppure sarebbe così facile per lei…-
         -Dici che è snob? E allora perché ci aiuta?-
         -Tu non capisci, non potresti mai capire e capirla. Lei dà un valore immenso alla vita di tutti gli esseri viventi, è per questo che è qui con noi e ci tollera-
Ṡénza era sveglia e con il suo superudito aveva sentito tutto, la sua empatia aveva colpito anche Treodor, ora l’avrebbe difesa a costo della vita. Ma per la prima volta capì che il Paichiano stava maturando e che non sarebbe più stato lo stesso guerriero tutto muscoli e ormoni che lei aveva conosciuto su Xiar. Sì assopì piano piano, il mal di testa era passato, il Leviatin aveva funzionato.
David le sfiorò una guancia.
         -Sveglia piccola…devi andare-
         -Andare dove?-
Aprì gli occhi era Treodor che ancora le premeva la mano sulla guancia delicatamente.
         -Mi dispiace svegliarti, ma è ora, sei l’unica che può andare a spiare i Ghu senza essere vista…ti ho portato qualcosa da mangiare, non è granché, ma ho visto che questa zuppa la tolleri-
         -Grazie…cosa stai cercando di fare?-
         -Niente Ṡénza, ti sono grato per quello che fai e mi hai anche salvato la vita, dovrei rinascere due volte per renderti il favore-
         -Ho visto il buono che c’è in voi, vi meritate la pace…tutti la meritano, ma non basta che ci sia qualcuno che vuole aiutare, uno deve essere convinto di volerla questo aiuto e voi siete a questo punto, come Xiariana è mio dovere…-
         -Ma ci vuoi un po’ di bene? A me, Cleria e Pacor?-
Prese la mano di Treodor che carezzava la sua guancia e la strinse tra le sue.
         -Certo che vi voglio bene-
Treodor l’abbracciò forte con affetto, senza malizia.
         -Ti prego stai attenta…ho perso tante persone care…-
         -Treodor…tranquillo ho la pellaccia dura, tu hai visto solo una parte di quello che so fare, credimi…non sarà certo una ricognizione che potrà mettermi in difficoltà-
         -Sì hai ragione…adesso ti lascio mangiare in pace, ma non andrò a dormire finché non torni-
         -Va bene! Quanto siete materni voi Paichiani-
         -Non so che mi prende ultimamente, sto diventando una mammoletta come dice Pacor, deve essere colpa delle sedute di meditazione che ho fatto con gli sciamani Verani…-
         -Io ti vedo molto migliorato, secondo me non stai diventando debole, ma solo più riflessivo, vedrai, tutto questo ti servirà per il vostro progetto, per far risorgere il tuo clan e salvare il vostro pianeta-
         -Sì…sono convinto che tu abbia ragione…vado-
Ṡénza consumò in fretta il suo pasto, trasformò il suo vestito da verde foresta a nero notte, anche il viso era coperto, sembrava un ninja. Uscì dalla tenda senza che nessuno dei Paichiani se ne accorgesse ed in poco tempo era già arrivata al campo base dei Ghu. Si avvicinò alla prima tenda che conteneva gli scienziati e cronometrò il cambio della guardia. Notò che slittava sempre di un paio di minuti, non capiva se era voluto o no, ma era comunque una situazione prevedibile.  In poco tempo corse all’altro estremo della pista all’altra tenda e vide che il ritardo con cui staccavano le guardie era il solito, aveva fatto bene a tenerli d’occhio per tre sere a fila. Poi, altrettanto rapidamente, passò in mezzo alle case-navi, molte erano pronte per il volo, ma ce ne erano alcune che dovevano essere riparate. Cominciò a piazzare delle cariche vicino a quelle pronte per partire, nascondendole bene sotto terra. Sarebbero state un diversivo se la sera successiva qualcosa fosse andato storto. Captò una conversazione e rimase in ascolto.
         -Non capisco perché Whonor sia fissato con tutte queste precauzioni, ormai gli scienziati si sono rassegnati e non c’è più nessuno che abbia il coraggio di opporsi-
         -Che vuoi farci, lui dice che quei tre del clan dei Rhu sono pericolosi, che la gente li ascolta e potrebbero organizzare una resistenza-
         -Che sciocchezze, sono così pochi e disorganizzati che non potrebbero mai farci un bel nulla-
         -Intanto sono sparite delle cariche esplosive dalla polveriera-
         -Ma erano solo pochi pezzi, potrebbero benissimo aver sbagliato a contarle, tranquillizzati, ti preoccupi troppo, tutti hanno paura dei Ghu, non succederà niente-
         -Sì, forse hai ragione…-
Ṡénza si allontanò e non captò la fine della conversazione.
         -E poi ora abbiamo nuove armi rubate ai Thu e domani arriverà un nuovo esercito, verrà sistemato vicino alla tenda degli scienziati, quella più vicina al bosco, così staremo più tranquilli-
         -Ora sì che si ragiona-
Ṡénza raggiunse il campo dei ribelli, Treodor l’aspettava all’entrata.
         -Tutto ok, non se l’aspettano davvero una nostra incursione, se tutto andrà bene si sveglieranno senza scienziati-
         -Grazie Ṡénza…-
         -Ringraziami a piano riuscito!-
Ṡénza lo piantò lì e tornò nella sua tenda, aveva bisogno di parlare con Kara. Treodor andò a dormire, ormai si era rassegnato al freddo modo di fare di Ṡénza.
         -Kara, ho bisogno di te…-
Non ebbe alcuna risposta, allora si concentrò ancora di più, ma Kara non era in ascolto, probabilmente era in connessione con Tril. Dopo un buon venti minuti che Ṡénza era in attesa sentì la voce di Kara risuonarle nella mente, sembrava il canto di un angelo.
         -Ho sentito che mi chiamavi, ma non potevo mettermi in contatto con te, Tril aveva bisogno di me. Come procede il piano?-
         -Domani libereremo gli scienziati e quando sarò sicura che siano al sicuro, farò a pezzi la loro flotta-
         -Sei sicura di potercela fare? Non hai mai dovuto distruggere delle navi spaziali-
         -Assolutamente, sarà sufficiente rovinare i motori, senza scienziati e tecnici non saranno in grado di ripararli e non potranno cominciare il loro piano di invasione. Piuttosto come se la cava Tril?
         -Pensava di aver trovato una pista invece si è rivelata sbagliata. Domani Prescilla interrogherà Frero e Pepa, si ostina a volerlo fare lei, non vuole che lo faccia Tril, pensa che i Terziani potrebbero prenderla come un abuso di potere di noi Xiariani…non ha tutti i torti-
         -Sono fissati…a quest’ora Tril avrebbe risolto il caso, ne sono certa. Digli che qua va tutto bene e se filerà come abbiamo previsto, tra qualche giorno potrò tornare da voi-
         -Soltanto tu?-
         -Sì credo che Treodor e Pacor resteranno qua per ricostruire la loro società, credo che si ispireranno molto ai valori di Xiar-
         -Sono fiera di te, nessuno di noi si era avvicinato così ai Paichiani-
         -Sbagli, Tril ha cominciato tutto…tutto questo è una conseguenza del suo gesto coraggioso, se non avesse salvato la vita a Cleria, Treodor e Pacor, non sarebbe stato possibile per noi avvicinarli-
         -Lo sapevo che insieme eravate perfetti-
         -Bè…io non sono così perfetta, temo che le convulsioni siano tornate, ho dovuto prendere il Leviatin, per fortuna ne ho una scorta infinita-
         -Credevo che fossi guarita, forse non sei stata abbastanza su Xiar-
         -Temo che questo difetto non mi abbandonerà mai…-
         -Troveremo una soluzione, forse su Reugian potranno aiutarti-
         -Sarebbe stupendo, adoro quel pianeta, ci tornerei volentieri. Ma piuttosto, hai fornito a Tril tutte le sequenze di DNA?-
         -No, non ancora, mi mancano solo poche popolazioni, speriamo che l’aliena non venga dalle zone proibite…-
         -Speriamo…di’ a Tril, Cleria e Krio che ci mancano e che non vediamo l’ora di riabbracciarli-
         -Non mancherò…anche loro vi salutano con affetto-
Ṡénza si assopì nuovamente e si ritrovò tra le braccia di David.
Un raggio di luce la colpì sugli occhi e fu costretta a svegliarsi e a salutare nuovamente il suo David immaginario.
         -Sveglia bella addormentata- Disse Lonodor.
         -Ah Lonodor sei tu, dov’è Treodor?-
         -E’ di guardia, non poteva venire-
Ṡénza ancora assonnata e delusa di aver abbandonato un bel sogno, indugiava ancora nel letto, allora Lonodor lo prese come un invito e si sedette di lato al suo letto.
         -Cosa stai facendo? Ti assicuro che so alzarmi da sola-
         -E’ presto, se vuoi possiamo rimanere qui un altro po’…-
         -Scusa a fare cosa?-
Lonodor alzò il lenzuolo impunemente per sbirciare il fisico perfetto di Ṡénza.
         -Treodor dice che non vuoi nessuno, ma sono sicuro che nemmeno agli Xiariani piaccia stare sempre soli…-
         -Se la scelta è uno stupido Paichiano, senza dubbio ci piace stare soli!-
Ṡénza con rapidità fulminea era già fuori dalla tenda e lasciò lì Lonodor come un baccalà alla romana.
         -Questi Paichiani sono incredibili e Treodor non è nemmeno il peggiore di loro, aveva ragione Krio- Pensò mentre si avviava verso Treodor che sedeva all’entrata del campo.
         -Ieri sera ho dimenticato di dirti che ho sentito dei soldati che rammentavano Whonor…lo conosci?- Chiese Ṡénza.
         -Se lo conosco? E’ quel fottutissimo bastardo che ha cominciato tutto. Era sempre lui che metteva zizzania tra i clan più numerosi e forti, non mi meraviglio che guidi i Ghu in questa follia, avrà fatto fuori il vecchio capo come minimo…stasera dovremo stare attenti, sono sicuro che le nostre precauzioni non basteranno, soprattutto se c’è lui dietro a tutto-
         -Sono tre giorni che tengo sott’occhio il campo e la pista di atterraggio-
         -Non lo so, ecco…Pacor mi diceva che forse è meglio aspettare-
         -Infatti- Disse Pacor che era apparso alle spalle di Ṡénza.
         -Ma come? Voi che volete sempre buttarvi nelle avventure adesso fate i fifoni?-
         -Stavamo guardando il campo dei Ghu stamattina ed abbiamo visto che il loro esercito è raddoppiato, non l’avevi visto Ṡénza?-
         -No, ieri sera era come sempre…ma non cambia nulla, l’importante è che scoprano la fuga di tecnici e scienziati solo al cambio di guardia successivo, se saremo silenziosi non si accorgeranno di nulla e porteremo tutti in salvo-
         -Ṡénza…non credo che i nostri si limiteranno a tramortire i soldati dei Ghu…li uccideranno, ho provato a parlargli, ma non capiscono perché dovrebbero risparmiarli… quindi…ecco…preparati, ci sarà un grande spargimento di sangue- Disse Treodor.
         -Kara non approverà!-
         -Lo so! Ma non so cosa altro fare-
         -Gli parlerò io, riunite tutti al centro del campo!-
         -Non servirà a nulla…- Commentò Pacor -non cambi un Paichiano con due parole-
         -Ci proverò-
Ṡénza si pose al centro di quello che era un cerchio di Paichiani bellicosi, cominciò a parlare scegliendo le parole giuste e cercando di usare la sua empatia fuori dal comune.
         -So che i Ghu sono stati molto crudeli con voi, ma tra di loro ci sono soldati provenienti da altri clan che sono stati sottomessi, se li ucciderete comincerete una guerra infinita anche con loro e non porterà a nulla. Dovrete ricostruire una società nuova, con leggi giuste e dovrete perdonare molto o resterete in pochi su questo pianeta-
         -E quindi cosa suggerisci Xiariana?- Rispose Lonodor che, sentendosi rifiutato, aveva deciso di darle contro in tutti i modi.
         -Li stordirete-
         -Ma così poi ci verranno a cercare e loro non avranno pietà per noi!- Rispose una Paichiana nel gruppetto riunito.
         -Possiamo almeno ferirli un po’?- Chiese Pacor che voleva essere utile in qualche modo.
         -Va bene potrete ferirli, ma non ucciderete-
         -Perché?- Chiese Lonondor manifestando il pensiero di quasi tutti i Paichiani.
         -Perché tutta questa violenza è inutile-
         -Perché non gli lasciamo una bella lettera d’amore visto che ci siamo?-
Lonodor cominciò a ridere in modo sonoro, Ṡénza doveva essere più convincente, si concentrò e cercò di usare al meglio il suo potere persuasivo.
         -Devono capire cosa volete fare e devono rivoltarsi contro i Ghu. Lo sento che siete stufi della morte, tutto questo è troppo perfino per dei guerrieri come voi-
Mentre diceva questo si rese conto che non erano tutti presenti, per cui chiese:
         -Dov’è la famiglia dei Dhu?-
         -Se ne sono andati, non vogliono partecipare alla missione…- Rispose Lonodor.
         -Che cosa? Perché non me lo avete detto?- Rispose Ṡénza.
         -Non era rilevante, ci aspetteranno nelle grotte dove porteremo gli scienziati, hanno detto che prepareranno i giacigli per tutti noi. Non preoccuparti…faremo come dici tu, li feriremo soltanto…sperando che serva a qualcosa-
Ṡénza percepiva che non erano convinti al cento per cento, ma riponevano molta speranza in lei ed ammirazione, sapeva che avrebbero fatto del loro meglio.
         -Bene! Chi partecipa all’azione di stasera dovrà riposarsi, gli altri dovranno cominciare a smontare il campo e portare tutto alle grotte, la foresta sarà il primo luogo dove guarderanno- Disse Ṡénza. Il piano era stato elaborato insieme a Treodor, Pacor e Lonodor, ma Ṡénza sembrava quasi una veterana o almeno era così che voleva essere considerata, inoltre con la sua empatia riusciva a tenere uniti gli animi, ma sarebbe bastato poco perché perdesse il controllo della situazione.
 
Intanto su Vera, Tril premeva perché Prescilla interrogasse Frero e Pepa. Aveva riguardato minuziosamente tutti i dati raccolti da Ṡénza ed anche lui era giunto alla conclusione che il mistero sarebbe stato risolto una volta che fossero riusciti ad entrare nella testa dei due Verani. Anche Gilta era determinante, forse lei conosceva l’aliena misteriosa che aveva messo il veleno nei calici oppure erano stati Frero e Pepa a farlo, ma Tril non era del tutto convinto di quest’ultima opzione, pensò:
         -Non ha senso che siano stati quei due…hanno detto che hanno agito nell’interesse di Vera, deve essere stata per forza questa aliena, magari una Paichiana, ma come ha fatto ad entrare ed uscire indisturbata senza essere vista?...-  ed aggiunse ad alta voce:
         -Le Paichiane sono alte non è che puoi travestirle e spacciarle per Verane-
Cleria era come sempre al suo fianco e disse:
         -Forse non lo sai, ma esistono anche dei Paichiani nani, sono rarissimi, ma esistono, forse l’impronta è quella di una Paichiana?-
         -Sei un genio amore, se gli piacevano basse potrebbe avere senso-
Tril prese le impronte di Cleria e provò a confrontarle con quelle della misteriosa aliena.
         -No…non si assomigliano abbastanza, le tue sono molto più frastagliate, non è Paichiana…-
         -Peccato…-
         -Grazie comunque, amore-
Finalmente Prescilla li fece chiamare, si recarono alla prigione per seguire l’interrogatorio.
         -Frero, perché non mi raccontate la verità? Ormai sappiamo che siete coinvolti, lo sapete che non mi piace entrare nella testa di qualcuno, lo trovo scortese, molto scortese-
         -Prescilla, ti giuro sulla matriarca dei Lyr che tutto quello che abbiamo fatto era nell’interesse di Vera-
         -Allora chi è questa misteriosa aliena che ha ucciso il principe?- Chiese Prescilla.
         -Ci ho pensato a lungo…non può essere stata Gilta…- Rispose Frero.
         -Infatti noi non parliamo di Gilta, noi vi stiamo chiedendo dell’altra- Intervenne Tril.
         -Quale altra?- Rispose Frero- io gliene ho procurata…o meglio, Xronodor gliene ha procurata solo una ed era Gilta-
         -Gilta non lo avrebbe mai ucciso…lo amava- Intervenne Pepa.
         -Tu come lo sai?- Chiese Tril.
         -Me lo ha detto lei stessa e diceva che forse era meglio se lei se ne fosse andata, il principe non avrebbe mai potuto sposarla. Lui doveva sposare una Verana e per giunta sciamana, non avevano futuro…mi faceva una pena-
         -Ecco perché è così sconvolta ed ha tentato di uccidersi…comunque Pepa, tu ci hai mentito, dicevi che nemmeno l’avevi mai vista in faccia- Incalzò Tril.
         -Non volevo essere troppo coinvolta in questa storia…e non lo so se il principe ha visto qualcun’altra oltre a Gilta quella sera-
         -Ed è stato Rol ad ordinarvi di ucciderci?- Chiese Trill.
         -No, non proprio…lui ha detto solo di obbedire a Xronodor perché era volere del principe…-
         -Quindi non siete stati voi ad uccidere il principe?- Chiese Prescilla.
         -No, non lo faremmo mai, non eravamo contenti di uccidere gli alieni, figuriamoci il principe, ma Xronodor ci ha detto che, se non l’avessimo fatto, sarebbe stata la fine di Vera…noi abbiamo creduto in lui…perché crediamo in Rol…è uno sciamano giusto-
         -Ed io non lo sono?- Disse Prescilla visibilmente offesa.
         -Rol pensa che Kara ti abbia plagiato, dice che è tutto un piano organizzato dagli Xiariani-
         -E’ follia! Gli Xiariani proteggono questa galassia da secoli ormai e non hanno mai conquistato nessuno!- Disse Tril fuori di sé.
         -Xronodor ha detto che gli zirconi ed il Tetrazirconio degli Xiariani stanno per finire e noi ne abbiamo scoperto tantissimi sia negli asteroidi, sia nel terreno di Vera-
         -Questo nemmeno lo sapevo- Disse Tril –Su Xiar quasi tutto è fatto di zirconi e Tetrazirconio, quando questi minerali saranno finiti, Xiar morirà e tutte le anime del pianeta migreranno insieme nella prossima dimensione a cui sono destinati. Accettano questo destino con serenità, non oserebbero mai rubare ad altri la loro fonte di energia-
         -Tu menti, chi vorrebbe morire così?- Chiese Frero.
         -Kara e tutto Xiar esistono ormai da secoli, il loro concetto di morte non è la fine di tutto, ma la considerano una “trasformazione”, credetemi quando vi dico che non hanno paura, lo sento, lo so da sempre, da quando ho avuto il privilegio di unire la mia mente alla loro-
         -Hanno fatto fesso anche te- Insistette Frero.
         -Sono uno scienziato e non sono fesso- Gli rispose offeso Tril.
         -Rol deve essere impazzito, conosce benissimo Kara- Intervenne Prescilla.
         -Anche Rol ha un contatto telepatico con Kara?- Chiese Tril.
         -No, in realtà da diversi anni ha detto che preferisce che me ne occupi io-
         -Non è strano?-
         -No, non lo è, non a tutti piace aprire così la mente a Kara, anzi lui non lo ha mai fatto completamente, come l’ho fatto io-
         -Prescilla, penso che sia il caso di leggere la mente di Rol- Disse Tril.
         -Impossibile, non me lo permetterà mai-
         -E’ più forte di te?-
         -No…abbiamo il medesimo potere-
         -Questo non ci voleva…Prescilla ti prego di leggere le menti di Frero e Pepa, non sono convinto che ci abbiano detto tutto-
         -Lo farò. Ma solo ad uno per volta e poi dovrò riposarmi. Comincerò da Frero-
         -Non troverai nulla di nuovo, vi ho detto tutto!- Rispose sprezzante il Verano.
         -Prescilla, cerca di capire anche dov’è andato Xronodor- Disse Tril. Frero lo guardò un po’ preoccupato mentre le guardie lo tenevano fermo e Prescilla riluttante gli passava le mani intorno alla testa. Gli occhi della sciamana divennero vacui, poi aprì bocca:
         -E’ in buona fede, crede davvero che voi siate venuti per invaderci e la notte che è stato ucciso il principe ha fatto in modo che ci fosse Gilta con lui, non sa di nessun’altra aliena. Quella notte Frero arrivò nella stanza perché Gilta gli aveva chiesto di farlo, ma trovò solo il cadavere del nostro amato principe-
         -E Xronodor?-
         -Hanno visto Xronodor di recente, ha detto che doveva partire ma che prima aveva un’altra missione da compiere…non sanno qual è la missione e non sanno dove sia andato…Frero aveva capito che Xronodor non era completamente sincero…ma Frero ha fiducia in Rol…Rol gli ha promesso la mano di Pepa senza che debbano essere disonorati…non gli importa di quello che succederà a Vera, pensa soprattutto a Pepa, ma non sa quanto è grave la situazione-
         -Prescilla guarda bene, ci deve essere un’aliena da qualche parte che ha avvelenato il principe!-
         -Non c’è e se esiste Frero non l’ha mai vista…non ce la faccio più è doloroso- Prescilla si staccò da Frero e venne sorretta dalle guardie.
         -Devo andare a riposare…mi spiace, non posso meglio di così-
         -Questo non ci voleva, non ci siamo mossi di un millimetro, spero che agli altri stia andando meglio di così- Commentò Tril.
         -Sono sicura che andrà tutto bene- Rispose Cleria che era sempre pronta a consolarlo e a sostenerlo.
 
Era giunta la sera su Paico e tutto era pronto, Treodor si avvicinò a Ṡénza.
         -Non mi sento tranquillo, ho bisogno di discutere con te di un piano B-
         -Vuoi che ne parliamo con Lonodor…- Rispose Ṡénza sorpresa.
         -No aspetta, voglio che lo sappiamo solo noi due e Pacor-
         -Perché?-
         -Non lo so, non mi piace Lonodor…-
         -Ti posso assicurare che l’unica cosa sbagliata che gli gira per la testa è che io possa minimamente considerarlo. E’ vero, gli sembra stupida l’idea di una Paico pacifica e vorrebbe far fuori tutti i nemici, ma vuole liberare quegli scienziati esattamente come me e te!-
         -Tu non conosci i Paichiani, è la prima volta che leggi le loro menti-
         -Sì, ma non potete sfuggire alla mia telepatia, non c’è tanta differenza tra il vostro cervello e quello di un terrestre-
         -Ne sei certa? Un Paichiano è imprevedibile, potrebbe cambiare idea mentre siamo nel bel mezzo della missione-
         -No, non funziona così, se c’è anche solo un’intenzione la si può prevedere e purtroppo so che forse ucciderà alcune guardie, ma almeno gli ho fatto venire qualche dubbio-
         -Vuoi leggere la mia mente?-
Treodor aveva di nuovo appoggiato la sua mano alla guancia di Ṡénza, lei la riprese tra le sue.
         -Dopo la missione, quando saremo al sicuro-
         -Va bene…però ascoltami, conosco un altro posto dove potremmo portare tecnici e scienziati. Non si passa dal bosco è dal lato opposto della pista di atterraggio. Pacor ha parlato con un paio di vulcanologi in questi giorni e dice che vicino al lago ci sono altre grotte. Secondo loro non è pericoloso, quel lago è lì da diversi secoli, però i Ghu non ci vanno perché spesso ci sono scosse di assestamento. L’ho già detto a Pacor e siccome lui si occuperà della tenda dal lato più vicino al lago, abbiamo deciso che li porterà là. Io invece condurrò scienziati e tecnici al luogo che ha deciso Lonodor. Quando si calmeranno le acque, ci metteremo in contatto, così abbiamo davvero più chance di salvare più gente possibile-
         -Ok approvo…ma perché non vai con Pacor?-
         -Per aumentare la probabilità che almeno un Rhu si salvi…siamo solo tre-
Ṡénza lo guardò con comprensione e si aspettò che le chiedesse l’ultimo bacio prima della missione, invece Treodor se ne andò verso Lonodor senza aggiungere una parola.
All’ora convenuta, i ribelli si portarono ai due lati della pista di atterraggio, Pacor guidava il gruppo che si sarebbe rifugiato al lago, Lonodor era con Treodor nel gruppo che poi si sarebbe diretto verso le grotte del vulcano spento passando per il bosco. Ṡénza era il jolly e sarebbe rimasta a far esplodere le cariche, che aveva nascosto sotto alcune navi, quando tutti si fossero trovati in salvo. Ci fu il cambio della guardia come previsto.  Ṡénza silenziosa come un’ombra atterrò e legò vari soldati che stavano intorno al perimetro, così i ribelli arrivarono alle tende in sicurezza. Ṡénza era talmente veloce che sembrava onnipresente. Ad un suo segnale, i gruppi irruppero nelle tende, atterrando e ferendo tutti Paichiani in divisa. Lonodor stranamente non uccise nessuno, ma quando fecero per uscire con gli scienziati ed i tecnici, due grandi luci si accesero illuminando tutto a giorno, una voce conosciuta parlò.
         -Coraggioso il vostro tentativo, ma per fortuna qualcuno di voi ha ancora un briciolo di cervello- Disse Whonor contornato dai suoi.
         -Whonor! Vigliacco di un Ghu, perché non mi affronti come un vero guerriero!- Disse Treodor e poi aggiunse rivolto a Londor -Maledizione chi ci ha tradito?-
         -Forse chi non è qui con noi?- Rispose Lonodor.
         -Dici che i Dhu…?- Treodor fu interrotto da Whonor.
         -Treodor dei Rhu! Non crederai che perda il mio tempo con te? Se poi vi chiedete chi vi ha tradito, sarò così accondiscendete da dirvelo: sono stati i Dhu, anche se ho ucciso alcuni loro parenti. Del resto sanno chi alla fine governerà su tutta Paico e cioè noi Ghu!-
Poi Whonor si rivolse a tutti i presenti:
-Ascoltatemi! Chi si unirà a noi avrà salva la vita, vi prometto energia e un pianeta migliore. Questo esercito, questa flotta che vedete servirà per conquistare ben due pianeti ricchi di Ergon e totalmente incapaci di combattere, sarà un gioco da ragazzi. Ma per fare questo abbiamo bisogno degli scienziati e dei tecnici…so che tra voi ci sono dei Rhu, consegnatemeli insieme all’aliena, vi ripeto che avrete salva la vita-
         -Non gli credete, sta mentendo, appena deporrete le armi vi faranno prigionieri e uccideranno Lonodor, perché a capo dei Thu. Lo so perché sono Xiariana e posso leggere la sua mente!-
Ṡénza era saltata su una nave spaziale e si era messa ben in vista grazie alla luce dei riflettori.
         -Le vostre menti non hanno segreti per me! Non cadremo nella tua trappola. Coraggio ragazzi! Possiamo ancora farcela-
Ṡénza premette il bottone del detonatore, sfortunatamente esplosero solo una parte delle cariche, forse alcune erano state disattivate, ma fu sufficiente perché cominciasse la battaglia. Whonor corse al riparo, mentre i due gruppi di ribelli combattevano coraggiosamente contro i soldati dei Ghu. Ṡénza, in forma Xiariana, si lanciò con la sua spada laser in mezzo alla battaglia. Con precisione chirurgica disarmava, stordiva i suoi avversari e cercava di farsi largo per raggiungere Whonor: prenderlo era l’unico modo per fermare tutto. Purtroppo più si faceva avanti, più soldati arrivavano e si accorse che ai lati della pista di atterraggio stavano preparando dei cannoni laser per uccidere i ribelli. Formò la freccia Xiariana, si librò in alto sopra la battaglia in corso e cominciò a distruggere tutte le armi laser puntate sui suoi amici tagliandole a metà con i bordi della sua navetta di duro cristallo. Quando fu sicura di aver distrutto tutti i cannoni, disassemblò la freccia, si rituffò nella battaglia e vide Treodor che lottava come un leone. il Paichiano cercava di ferire i suoi avversari senza ucciderli, i loro sguardi si incontrarono, lui le gridò:
         -Aiuta Pacor, hanno più probabilità di riuscire, va’! I Ghu non sanno dove porterà i prigionieri-
Ṡénza annuì a malincuore e corse a liberare la strada al gruppo guidato da Pacor.
         -Di qua Pacor, vieni, ci penso io a fermarli, porta tutti in salvo-
         -Arrivo Ṡénza!-
La mezza Xiariana era velocissima, atterrava soldati come se fossero giocattoli per bambini e quando fu sicura di aver fatto pulizia di nemici, corse ad aiutare Treodor e Lonodor. Mentre arrivava rapidissima dall’altra parte della pista si trovò davanti Xronodor, il Paichiano con l’armatura che si era preso gioco dei Verani e Terziani. Rimase un attimo stupita di trovarlo lì, intorno tutti si erano fermati ad osservarli, si creò un silenzio irreale. Ṡénza aspettò che parlasse.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sì lo so, le descrizioni dei combattimenti non mi vengono granché, ma tranquilli non ne leggerete molte. Treodor sta maturando e cambiando, chissà magari riuscirà davvero a conquistare Ṡénza…
Purtroppo gli sforzi dei nostri eroi non sono bastati perché tutti filasse liscio, nessuno poteva prevedere che i Dhu tradissero. Ora tutto è nelle mani di Ṡénza che non potrà più permettersi di commettere errori.
Alla prossima
Ciaux
Altair
 
   
 
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