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Autore: Break_in_heartland94    07/01/2018    0 recensioni
Freed è da sempre innamorato di Laxus, eppure, c'è qualcosa che li divide, lo sente e una parte di lui ha paura di oltrepassare quella barriera come se sapesse che qualcosa di terribile potrebbe accadere. Sembrerebbe una tipica situazione amorosa, ma ciò che non sanno è che c'è davvero qualcosa che pende sulle loro teste e gli impedisce di poter vivere serenamente tutto quello: cosa possono fare contro un destino vecchio di secoli? Rischiare e accettare le conseguenze, o ignorarlo e continuare la loro solita vita?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Fried Justine, Luxus Dreher, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Million Dreams
Capitolo 1
Tightrope
 
 
Some people long for a life that is simple and planned
Tied with a ribbon
Some people won't sail the sea 'cause they're safer on land
To follow what's written
But I'd follow you to the great unknown
Off to a world we call our own
 
 
Sembrava una mattina come le altre, niente era cambiato, e oramai ci si era abituato anche fin troppo: forse aveva smesso di credere che qualcosa potesse davvero accadere dopotutto.
Si era alzato presto, aveva fatto i suoi soliti esercizi di stretching e si era sistemato per poter essere in perfetto orario e ordine, così da poter portare la colazione a Laxus.
Oramai Bickslow, abituato agli orari del coinquilino non diceva più niente, ma anzi ne approfittava per poter scroccare la colazione senza che l’altro si lamentasse più di tanto.
Freed sapeva che Laxus non amava essere servito e riverito, ma voleva prendersi cura di lui, per cui alla fine il mago del tuono si era dovuto arrendere all’insistenza del compagno di avventure: peccato che, facesse resistenza su altri fattori, o almeno era quello che pensava Freed.
Lasciò la colazione di Bickslow sul tavolo in cucina, conscio che si sarebbe svegliato di lì a poco, e si era premunito di lasciargli del caffè e dell’aspirina visto che ieri era tornato ad un orario improponibile e se l’era spassata chissà dove, chissà come.
Non voleva neanche saperlo.
Come leader doveva prendersi cura di tutti, oltre che come amico.
Era dunque uscito di casa e si era diretto verso l’abitazione di Laxus, non ci mise molto, e con un abituale movimento della mano prese le chiavi di riserva ed entrò in casa.
-Per Mavis, che macello!-
Esclamò, vedendo la casa in disordine, era passato un ciclone per caso?
-Qui ci vuole una bella pulizia…a quanto pare gli esercizi runici dovranno aspettare- Commentò fra sé e sé, dopotutto, doveva tenere la mente allenata, ma quella era un’emergenza, quindi doveva per forza concentrarsi su Laxus…che a proposito…dov’era?
Andò verso la sua stanza, anche se come al solito ebbe un momento di esitazione: se lo avesse trovato in una situazione compromettente? Se era con qualcuno o qualcuna?
Gli si gelò il sangue nelle vene, stupida gelosia. Poteva però anche essere ferito! Fu questa motivazione che gli diede il coraggio di aprire la porta: la finestra era aperta, niente di insolito visto che lo faceva sempre, e Laxus dormiva ancora a letto.
Si avvicinò e lo osservò dormire: sembrava piuttosto calmo, e gli piaceva quell’espressione sul suo volto. Sorrise leggermente, ma senza che se ne rendesse conto si era avvicinato, come poche volte aveva potuto, sembrava quasi riuscire a sentire l’odore dei suoi capelli e della pelle, oltre che al ritmo del suo respiro.
Sentendosi uno sciocco, si ritirò e decise di lasciarlo dormire: se si fosse svegliato e l’avesse scoperto? Che figura ci avrebbe fatto? Non doveva di certo rischiare in quel modo!
Chiuse lentamente la porta dietro di sé e fece un respiro profondo, appena si fu calmato, sistemò la colazione al tavolo per Laxus, e si rimboccò le maniche per poter ripulire tutto.
Sapeva che Laxus avrebbe borbottato come suo solito al riguardo, ma Freed lo faceva con piacere, lui voleva prendersi davvero cura di lui, forse anche per questo l’altro si era arreso.
Mentre ripuliva, aprì un cassettone, e vi trovò una strana raccolta di oggetti…erano i suoi oggetti! O meglio, dei regali che gli aveva fatto negli anni, più quando erano piccoli in realtà, di recente non ne faceva quasi più, gli sarebbe sembrato imbarazzante o strano forse.
Sorrise però nel vedere che aveva conservato tutto, e anche con parecchia cura, fu una cosa che gli riscaldò il cuore: tra questi c’era un piccolo cilindro di metallo un po’ rovinato e bucherellato e una base di rame che lo teneva in piedi. Era il primo regalo che fece a Laxus, se ne era quasi dimenticato! Bastava mettere una candela dentro e girare, tutti quei segni e buchi sul cilindro, grazie alla luce della candela, davano vita ad un sacco di forme o giochi di luce al buio. 
Una cosa quasi stupida a conti fatti, ma gli fece tenerezza ricordare la faccia di Laxus quando gli aveva mostrato come funzionava. Non aveva un centesimo all’epoca, era stato fatto con degli scarti che aveva trovato, ma ci aveva messo delle notti a montarlo, e alla fine lo aveva apprezzato più di quanto si aspettasse.
Chiuse alla fine il cassetto lentamente, e lo fece giusto in tempo.
-Immaginavo che fossi tu…- Disse una voca impastata ancora dal sonno: Freed si girò, vedendo Laxus che era uscito con pantaloni del pigiama e canottiera. Lui cercava sempre di non farci caso, ma alla fine l’occhio cadeva sempre a squadrarlo, anche se per pochi secondi.
-Non ti ho svegliato vero?-
-No, tranquillo…-
Disse avvicinandosi al tavolo e vedendo la colazione per lui.
-Sai che avrei sistemato tutto dopo no? Non c’era bisogno che facessi le pulizie e mi portassi la colazione-
-Ne abbiamo già parlato mi sembra- Rispose Freed, appoggiandosi al bancone. –Se ero costretto non lo avrei mai fatto credimi…e poi se posso aiutare i miei amici lo faccio sempre volentieri-
Laxus sorrise leggermente.
-Alle volte credo davvero che tu sia troppo buono per questo mondo-
-Buono? Non mi sembra di esserlo-
-Oh si, lo sei, in modo quasi infantile- Disse, e l’altro lo guardò, cercando di capire dove voleva andare a parare con quel discorso. –Mi piace questa cosa- Quella frase lo mandò in tilt momentanea: avvampò come non mai, sapeva dentro di sé che non intendeva in quel modo, ma comunque era stata una sensazione davvero strana sentire quelle parole.
-Ehy, tutto bene? Sei bordeux! Hai la febbre? Te l’avevo detto che non dovevi affaticarti!- Disse Laxus subito, senza pensare a ciò che aveva detto, o almeno così sembrava apparentemente.
-Nono! Solo una botta di calore!- Disse cercando di dissimulare l’imbarazzo.
-Oh…vuoi sederti?-
-Si, forse è il caso-
Freed si sentì un idiota, ma come poteva fare altrimenti? Aveva chiaramente capito tutt’altro, quando invece Laxus non intendeva niente di tutto quello che gli stava passando per la testa.
-Come ti senti?-
-Meglio-
-Senti, ora smettila di lavorare, è chiaro che sei stanco, vieni! Ti accompagno a casa a riposare, mi vesto un attimo e ci sono-
-Ok…- Sussurrò semplicemente, lui non era proprio stanco ma era meglio che glielo lasciasse credere: così osservò Laxus agguantare la colazione per mangiarla mentre si dirigeva in camera per cambiarsi velocemente. Lui decise di voltare lo sguardo in direzione della finestra, e attendere: per fortuna non ci volle molto, e appena l’altro fu pronto, si alzò e uscì di casa insieme a lui.
Rimasero in silenzio per un po’, finchè Freed non decise di parlare.
-Non pensavo ti fossi conservato tutti i miei regali-
-Conservo i regali di tutti voi-
Rispose dopo un po’ Laxus, e con ‘voi’ intendeva chiaramente il suo gruppo fidato.
-Non pensavo però fossi un tipo che si attaccava agli oggetti-
-Sono i ricordi in realtà, sono la parte più importante-
Fu colpito da quelle parole, ma dopotutto Laxus era il migliore! Non poteva non avere una sensibilità nascosta ovviamente! Era consapevole che non lo faceva con tutti, dunque ciò rendeva la cosa ancora più importante.
-Hai ragione, come sempre- Disse, sorridendogli appena. Per tutto il resto del tempo non parlarono, alla fine Laxus non era un chiacchierone, ma rispettava anche quello di lui.
Arrivarono a casa e salirono, trovandoci Bickslow e Evergreen.
-Pensavo uscissi- Disse Freed guardando il coinquilino.
-Alla fine è arrivata Ever e quindi mi sono dimenticato di uscire-
-Come diavolo si fa a dimenticare una cosa simile?-
-Tu piuttosto sei tornato presto!-
-Non si è sentito bene- Rispose Laxus al posto di Freed.
-L’avevo detto che prima o poi saresti stramazzato per il lavoro! Baby, devi riposarti!-
-Non ho bisogno di una vacanza-
-Si invece- Dissero in coro gli altri tre, facendo sospirare Freed.
-E dove dovrei andare in vacanza? Non sarei tranquillo sapendo di lasciarvi da soli-
O di lasciare Laxus da solo, anche quello intendeva…ma Evergreen e Bickslow lessero fra le righe.
-Non siamo dei mocciosi- Replicò la ragazza.
-Ha ragione baby!- Si aggiunse in coro Bickslow –Sappiamo cavarcela-
-Credi anche tu che dovrei prendermi una vacanza?- Chiese Freed, guardando Laxus.
-Penso di si, devi ricaricare le batterie-
Se pure Laxus lo diceva significava che stava perdendo colpi e che quindi, aveva bisogno sul serio di un po’ di tempo per riposarsi: il suo problema era che non ci riusciva, finiva sempre per preoccuparsi e pensare ai suoi doveri.
-Ho capito, ho capito! Forse dovrei andare in vacanza…ma non saprei comunque dove andare o cosa fare… insomma…non sono esattamente tipo da festino…-
-Oh su questo non avevamo dubbi- Commentò Evergreen.
-Ehy!-
-Che c’è? Lo hai detto tu!-
-Okok, allora organizziamoci!- Disse Bickslow.
- ‘CI’ ?-
-Si, veniamo con te!- Aggiunse. –Così ci assicureremo che tu non faccia niente se non rilassarti!-
-Come diavolo pensi che possa rilassarmi se le fonti delle mie preoccupazioni vengono con me?!-
-È questo il bello! Dovrai imparare a rilassarti anche così!-
-Non sembra un piano così stupido dopotutto- Commentò Laxus sovrapensiero. –Possiamo fare una prova-
Se anche il suo Laxus insisteva così…non poteva di certo tirarsi indietro!
-E va bene…avete vinto!-
-Organizzeremo tutto noi! Tu non devi pensare a niente!-
-Già mi sto pentendo di questa cosa…- Borbottò il mago, per aver ceduto alle richieste dei suoi compagni di avventure.
Aveva la sensazione che qualcosa sarebbe cambiato, non sapeva se in positivo o in negativo, ma non lo lasciava in pace il pensiero che non sarebbe stato per nulla tranquillo, non era abituato a rilassarsi e non fare niente.
-Dove vorreste andare?- Chiese infine, sospirando rassegnando.
-Prendiamo un treno a caso e scendiamo quando abbiamo voglia!- Propose Bickslow.
-Eh?? Ma non c’è organizzazione!-
-È il bello dell’avventura!- Replicò il ragazzo.
-Per una volta possiamo fare qualcosa di pazzo!- Disse Evergreen, iniziandosi a caricare anche lei per quell’esperienza.
-Per una volta?- Disse scettico Laxus, ai suoi occhi nessuno di Fairy Tail era così calmo e tranquillo, neanche i suoi amici, ma era un discorso diverso.
-Forza, non voglio sentire obbiezioni! Tra un’ora ci vediamo tutti alla stazione, muovetevi!!- Disse Bickslow, prendendo un’insolita vena di iniziativa.
Alla fine, non ebbero molta scelta che assecondare il mago: sapevano che se non lo avessero fatto glielo avrebbe rinfacciato a vita probabilmente.
 
 
  
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