Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Loulou693_    08/01/2018    0 recensioni
Mercuzio passeggiava pensierosamente tra i vicoli della città, dopo la litigata avuta qualche giorno prima con Tebaldo non si erano più visti e si stava preoccupando, e non poco!
Chissà dove si era cacciato quell’acchiappatopi!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Mercuzio Della Scala
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mercuzio passeggiava pensierosamente tra i vicoli della città, dopo la litigata avuta qualche giorno prima con Tebaldo non si erano più visti e si stava preoccupando, e non poco!         
Chissà dove si era cacciato quell’acchiappatopi!
Stava camminando con le mani in tasca e la testa rivolta verso il pavimento, quando delle mani possenti lo afferrarono e gli bendarono gli occhi. Mercuzio iniziò a dimenarsi cercando di liberarsi dalla stretta dell'uomo misterioso ma quest'ultimo gli coprì la bocca e il naso con un fazzoletto impregnato di una strana sostanza che lo gettò rapidamente tra le braccia di Morfeo.
Quando si risvegliò Mercuzio era ancora bendato, ma si trovava su qualcosa di morbido e comodo, ipotizzò un letto oppure un divano, cercò di alzarsi ma non ci riuscì. I suoi polsi erano legati con delle corde alle sbarre di quello che, oramai  supponeva, fosse un letto.
" Oh  bene, ci siamo svegliati vedo"
Mercuzio la conosceva bene quella voce e si diede dello stupido per non averci pensato prima.
"Acchiappatopi, avrei dovuto sospettarlo! Mi spieghi cosa avresti intenzione di fare?"
Mercuzio sentì Tebaldo avvicinarsi pericolosamente al suo orecchio.
"Sai, l'altro giorno avrei potuto ucciderti con molta facilità, ma poi ho pensato. Con chi mi sarei divertito te tu fossi morto? E così ho pensato ad un modo più, eccitante, per farti soffrire"
Il più grande morse l'orecchio del biondo alla fine della frase e togliendogli la benda, iniziò a far muovere la sua mano lungo i pettorali di Mercuzio che, a quel tocco, si irrigidí.
Tebaldo gettò l'occhio sul cavallo dei pantaloni del più giovane e iniziò a raggiungerlo con la mano.
"Oh Della Scala, qui sotto qualcuno si è svegliato" disse questo aggirando il "problema" e soffermandosi solo sull'inguine del ragazzo.
"Fottiti Tebaldo" urlò Mercuzio che fino a quel momento stava mordendosi il labbro.
"Eh no Della Scala, non era esattamente questo il programma della serata"
Il moro allora iniziò a massaggiare l'erezione del giovane da sopra i pantaloni, facendolo soffrire ancora di più.
Tebaldo, vedendo l’espressione sofferente ma nello stesso tempo di piacere nel viso di Mercuzio, decise di spingersi un po’ più in là, mettendo una mano nei pantaloni del riccio e iniziando ad accarezzarlo con rabbia e voglia.
Mercuzio non avrebbe resistito un secondo di più, infondo, lui amava Tebaldo. Questa relazione di sesso occasionale che avevano intrapreso i due ragazzi era solo un modo per il giovane di stare accanto alla persona che amava.
Anche se era uno stronzo, anche se lo trattava male e ogni tre per due cercava di allontanarlo.
Mercuzio lo amava così com’era e lo avrebbe amato e accettato sempre, anche se questo significava soffrire, soffrire ogni giorno e anche tanto.
Tebaldo accelerò il ritmo e il giovane Della Scala esplose di piacere nella mano del moro.
Appena giunto all’apice, Mercuzio si accucciò, per quanto le corde glielo permettessero, e iniziò a piangere rumorosamente.
Tebaldo non capiva, come mai tutto ad un tratto il giovane iniziava a piangere?
La loro relazione è sempre stata così, solo sesso, nient’altro.
Era… era forse cambiata qualche cosa?
“Mer...Mercuzio?”
“Stammi lontano, non azzardarti a sfiorarmi neanche con un mignolo, stavolta sei andato oltre Tebaldo.. io…io” disse Mercuzio piangendo.
Eccole, altre parole d’odio, Tebaldo ne aveva sentite troppe nella sua vita, qualcuna in più non avrebbe cambiato nulla.
“Io ti amo” esordì il riccio.
Tebaldo sgranò gli occhi.
Mercuzio lo amava? Colui che aveva sempre trattato quasi come un suo schiavo?
Tebaldo non riuscì a proferire parola, ma guidato da una forza che neanche lui si spiegava cosa fosse, prese un coltello.
Il biondo lo guardò impaurito e tremante, ma si tranquillizzò quando vide il moro tagliare le funi che lo legavano.
Tebaldo si avvicinò al suo viso, non disse nulla, si lasciò semplicemente trasportare accarezzando la guancia del suo angelo e baciandolo dolcemente.
Mercuzio non capiva cosa stesse succedendo ma non gli importava, finalmente aveva tutto ciò che aveva sempre desiderato.
Il più grande tolse con imbarazzo la camicia del riccio, come se aspettasse un suo consenso.
Mercuzio colse subito l’ocassione e lo baciò sorridendo levando anche a lui lo stesso indumento.
In un turbinio di baci e carezze, Mercuzio e Tebaldo fecero l’amore per tutta la notte.
Non era più solo sesso, avevano finalmente capito di amarsi l’un l’altro e nessuno mai li avrebbe potuti più separare.
Il più giovane, quasi appena raggiunto l’apice del piacere, si addormentò felice con la schiena contro il petto del più grande.
Tebaldo lo guardò sorridendo, gli scostò una ciocca di capelli, gli diede un bacio sulla guancia e lo strinse forte a sé.
“Ti amo, amore mio” disse addormentandosi  finalmente e dopo un infinità di tempo, felice.
   
 
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