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Autore: Longriffiths    08/01/2018    9 recensioni
Storia ideata nel 2013, corretta e revisionata. Buona lettura a tutti!
Dal testo;
"Con una zampata del mannaro, il segugio cadde in terra precipitato da tre metri d’altezza, emettendo una flebile lamentela. Quest' ultimo s’affrettò a pararsi sull'umano ormai privo di vita, accucciolandosi sul cadavere accarezzandogli delicatamente uno zigomo con la lingua umida, mentre gli artigli del famelico animale laceravano anche la sua carne in un ennesimo ululato rivolto alla sfera luminosa alta nel cielo.."
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, I Malandrini, Lily Evans, Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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{Torre di Astronomia, 1976, 22:00 P.M.}
 
Chi di voi è in grado di darmi nomi e definizioni delle quattro fasi lunari?
 
 L’eco del vociare del professore disperdeva i suoi toni nell’aria, al punto che molti degli studenti presenti alla serale lezione, dovettero spostare i singoli banchi di legno in avanti per assicurarsi di non trascrivere sulle pergamene a loro disposizione, le parole udite ad intermittenza componendo frasi prive di alcun senso logico. La luna, quel satellite privo di luce propria che accompagnava il buio delle notti insonni con la sua naturale bellezza, capace di deliziare gli occhi di tutti –o almeno, così sarebbe dovuto essere- coloro che volgevano lo sguardo ad essa, era l’argomento principale. Remus Lupin, trascorreva il suo tempo posto tra gli ultimi banchi dell’aula rigirando tra i polpastrelli una delicata piuma d’aquila, nella più totale incuranza del tentare di spingere i propri amici all’ascolto della domanda posta dall’insegnante, ed il prestare o meno egli stesso attenzione alla richiesta fatta, per una volta. Il giovane difatti, sapeva tutto di quella falsa bellezza, esattamente come l’oggetto in sé conosceva tutto del ragazzo. Era parte indelebile di lui, impressa nel suo stesso essere, di cui ne era non per sua volontà diretta, inesorabilmente schiavo. Condannato a lei. Un ennesimo sospiro spezzò il glaciale silenzio, mentre la mano di una sagoma presente sfrecciava al di sopra della sua fluente chioma ramata, in attesa del consenso dall'uomo all’essere interpellata.
Ed infine, il Plenilunio: col passar dei giorni, la Luna continua a spostarsi dal sole tardando il suo tramonto, e la parte visibile agli osservatori diventa sempre più grande, finché non viene a trovarsi completamente illuminata. Trattasi si ‘Luna piena’, e dovrebbe capitare questo fine settimana.
Eccellente signorina Evans. dieci punti a Grifondoro. E adesso, vi prego di osservare..
Un fremito improvviso al solo pensiero, vagò in cerca del suo bersaglio insediandosi in ogni vertebra della ritta spina dorsale del moro, provocandogli uno spiacevole e per niente invitante senso di profondo disagio. Quanto avrebbe voluto appartenere alla categoria meravigliosa di persone, che pensava a quel corpo celeste come una fida consigliera in cui trovare conforto, come luce nelle tenebre più oscure, come qualcosa a cui lasciarsi andare. Provava invidia nel vedere con quanta naturalezza, gli altri esseri umani osservavano sereni e sognanti, quel che era per lui un burattinaio in grado di muoverlo e comandarlo. Era tremendamente stanco di nascondersi al resto del mondo per la sua natura mostruosa, per quello che il fato aveva scelto al posto suo. Alzò piano le iridi al cielo, avvertendo poco dopo il tocco insicuro del palmo di una mano sulla spalla. Accortosi del disagio dipinto a colori nei tratti del suo volto, Peter per quanto riuscisse, tentò il conforto che solo uno dei suoi migliori amico poteva trasmettere, rivolgendogli un debole sorriso, ed incitando da parte sua il resto della combriccola a smettere di creare scompiglio. Ciò che desiderava ora, era unicamente dormire.. dopo aver assunto la sua notturna dose di cioccolato.
 
 
 
{Dormitorio maschile, Grifondoro; 1:00 A.M}
 
Jaaames!!Lo sguaiato urlo terrorizzato levatosi dalla gola di Sirius, aleggiò nell’aria risultando percettibile appena malgrado la foga immessa nello svuotare appieno i polmoni, sotto l'ululato del lupo mannaro intento in una forsennata corsa motivata dall'istintiva sete di sangue ,ai confini del Castello. Qualche ignota causa ai tre, aveva loro impedito la trasformazione in Animaghi, che nella loro forma umana avevano involontariamente alimentato la fame della bestia priva di senno, e adesso uno di loro lottava con tutta la forza e la volontà albergata in corpo per sfuggirgli, scovando un qualsiasi luogo al margine della foresta Proibita, consono a fargli da nascondiglio. Ma questa, non bastò. Sirius osservava la scena a lui dinanzi pietrificato, al contrario di Peter giacete al suolo, svenuto. Desiderava disperatamente accorrere in aiuto al Malandrino, poter fare qualcosa, e concentratosi al massimo costrinse ogni lembo del proprio corpo ad obbedirgli, trasformarsi. Lo scoccare delle lancette non era affatto a suo favore, poiché  il lupo aveva quasi raggiunto il ragazzo. Era una lotta contro il tempo, ma finalmente, dopo quelli che parvero interminabili secondi, un grande alano nero correva al massimo delle possibilità in direzione dei compagni. Quando giunse a destinazione però, un gemito intriso di dolore lo avvertì che era già troppo tardi. Le sue zampe s'inzupparono assieme al terreno di un liquido cremisi, proveniente dal corpo inerme del moro. A quella vista, trattenersi fu impossibile, e senza pensare di star aizzandosi contro uno dei suoi amici più cari, Sirius balzò piombando sul petto del lupo, cercando quantomeno di allontanarlo dal ragazzo. Con una zampata del mannaro, il segugio cadde in terra precipitato da  tre metri d’altezza, emettendo una flebile lamentela. Quest' ultimo s’affrettò a pararsi sull'umano ormai privo di vita, accucciolandosi sul cadavere accarezzandogli delicatamente uno zigomo con la lingua umida, mentre gli artigli del famelico animale laceravano anche la sua carne in un ennesimo ululato rivolto alla sfera luminosa alta nel cielo... 
 
NO!Remus si mise a sedere di scatto sul letto in cui era assopito. La fronte madida di sudore che imperterrito continuava a scendergli sulle gote annesso alle scie salmastre provenienti dai suoi occhi impauriti, mentre l'ansia pareva divorarlo dall'interno. Tremava incontrollabilmente, rendendosi conto dopo qualche minuto di essere al sicuro in Dormitorio, e in un rapido gesto scoprì le sue gambe dal lenzuolo precipitandosi ai letti dei suoi amici, aprendone le tendine rosse per accertarsi che fossero ancora lì, tutti interi. Ringraziando internamente il padre fondatore della sua Casa si avviò nuovamente nel suo letto, abbandonandosi ad un pianto silenzioso, di sollievo e disperazione. La leggerezza della mancata realtà dell’incubo, e la consapevolezza che sarebbe potuto accadere davvero prima o poi, forse proprio quella notte, fra meno di diciassette ore. Quel pensiero, lo accompagnò per il resto della mattinata, sino a condurlo ancora nel mondo dei sogni.
...
Destato da alcuni fastidiosi bisbigli, schiuse lentamente un occhio assistendo alla scena nel proprio campo visivo, ossia James seduto ai piedi del materasso su cui era, che incitava Sirius, appoggiato al suo comodino, a svegliarlo, ed in conclusione un Peter alquanto disperato che ricordava loro l’inutilità della questione. Remus annunciò il suo stato di veglia tossendo leggermente, provocando un’insolita allegria nel compagno che allargò le braccia in segno di benvenuto verso il giovane, ancora intontito e per niente in vena di sorbirsi una marea di sciocchezze di primo mattino.
Amore mio!La sveglia nuova -e per giunta, la preferita di Remus- cadde sul pavimento infrangendosi all’istante, seguita da un verso di assoluta disapprovazione, ed un paio di cuscini lanciati con forza in direzione della testa di Sirius, che per davvero poco riuscì a evitare.
Hai rovinato tutto, sacco di pulci!
R-Remus io gliel'ho detto d-di non svegliarti per questo..
Questo cosa, esattamente?
Wormtail, non lo spaventare, altrimenti ci farà storie..  
Prongs, NO.
Oh andiamo Lupacchiotto adorato, solo una, piccola piccola!Ammiccò lui, avvicinando il pollice e l’indice per sottolineare l’espressione.
Si, Moony, ne tu né nessun altro vi accorgerete che tutte le armature al terzo piano saranno saltate in aria, proprio sotto il naso di Gazza.. per favore, facci divertire almeno un po’ prima di stasera.Il ragazzo ammirò i due nel mettere in atto un muso lungo piuttosto credibile, e successivamente, il loro tipico sorriso angelico fasullo. 'Patetici..' Sospirando rassegnato, strofinò gli occhi indicando con la mano aperta la porta in movenze teatrali, sorridendo sinceramente divertito dalla situazione. Ai due d’altro canto, apparve un preoccupante luccichio alle scure iridi, e lasciandosi attendere per niente s’affrettarono a raccogliere un indefinito numero di provette dai loro cassetti insieme a qualche altra diavoleria, sicuramente prelevata senza permesso dalle scorte di qualcuno. Prima di lasciare la stanza, bloccarono il ragazzo in una ferrea presa stampando numerosi baci lungo ogni parte del suo viso, trascinandosi Peter in modo tale da assicurarsi un palo.
Sei il migliore Moony, ti amo da morire. 
Aah, toglietevi di dosso!
 
{Sala Comune del Gridondoro; 8.04 A.M}
 
Dorcas Meadowes non badò affatto d’essere scesa in sala Comune con indosso il pigiama. Al momento, era davanti al fuoco adagiata su s una poltroncina, di fronte a tre delle sue amiche con la quale più adorava passare le giornate: Lily Evans, Alice Griffiths, e Marlene Prince. La bionda sorrise alle coetanee, sistemandosi una treccia scomposta su di una spalla.
Non dovevamo bere tutto quel caffè ieri sera per riuscire a vedere l'alba.
Tu non avresti dovuto, guarda come sei ridotta! Non credo ti faccia bene il caffè, Doe.Marlene ricevette una gomitata non affatto gentile come la persona che l’aveva inflitta, sbuffando contrariata in direzione di Alice. La Caposcuola sorrise divertita, schiarendosi la gola.
Sai, ho letto che le mele fanno lo stesso effetto, potresti provare con quelle.Un leggero rumore di passi marcati interruppe la conversazione delle ragazze, ora intente a fissarsi l’un l’altra scambiandosi occhiate d'intesa, perfettamente sicure di sapere chi stava per dar loro il buongiorno in quella tranquilla domenica. Sicuramente qualcuno che si alzava così presto in quel giorno di riposo, o non riusciva più a dormire -come al caso loro- o non aveva affatto buone intenzioni. Lily sbuffò irritata, scompigliandosi i capelli per il nervosismo. In tuta risposta, Alice sollevò un sopracciglio posandole una mano sulla spalla.
Vuoi che ci pens.. Non riuscì a terminare la frase che tre ragazzi con le mani dietro al schiena e il viso in angelica espressione apparvero.  
DOVE CREDETE DI ANDARE?- Lily scattò in piedi con le mani sui fianchi, assottigliando le labbra come solo la McGranitt sapeva fare.
Evans! James fece tre passi in avanti verso la rossa tirando in dentro la pancia per evitare che il rigonfiamento dovuto al mantello dell'invisibilità si notasse troppo sotto la camicia. 
Bella giornata, non trovi?
Potter, che diavolo ci fate alzati a quest'ora?
Potrei domandarti la stessa identica cosa, Evans.
Noi non stavamo facendo nulla di male a differenza vostra.
..Del tipo?
Non lo so, ma Remus non è con voi, il che significa che non potrà fare nulla per fermarvi, qualunque cosa stiate per fare. Quindi, o tornate a letto o chiamo la McGranitt e mi invento qualcosa per farvi punire!
Ma allora anche i Prefetti dicono le bugie, mh? Non si fa, sei proprio una ragazzaccia.
Potter. Intimò lei mantenendo un tono stranamente calmo, che non promise niente di buono.
Dimmi subito cos'avete in mente. E dopo avermelo detto, scordatevelo e tornate di sopra.
Altrimenti?
Vi toglierò dei punti.
La tua perfidia mi sorprende.
Potter, potresti fare come ti dico così da evitare danni permanenti alla tua faccia?Sul volto di James comparve un ghigno provocatorio, seguito dalla faccia di quest’ultimo portatasi al livello di quella della rossa tanto da permettere ai loro nasi di sfiorarsi.
Solo se esci con me, Evans.Le sussurrò poi a fior di labbra, con voce ferma e sensuale. Ella, lo afferrò immediatamente per la cravatta messa in malo modo spingendolo all'indietro, con le gote rosse sia per l'imbarazzo che per la rabbia di quell’affronto.
Neanche sotto tortura, neanche se fossi l'ultimo uomo sulla faccia della terra, nemmeno se Godric in persona dovesse venire a mettere buona parola di te con me, Potter!
Allora buona giornata a tutte, care signorine. Si avvicinò ancora una volta scroccandole un sonoro bacio sulla guancia, e correndo poi insieme ai due amici fuori dalla sala Comune sghignazzando, attraverso il buco del ritratto dopo aver accennato un inchino.
Io.. io lo ODIO!Esasperata, mentre le altre se la ridevano di gusto, crollò su uno dei divani massaggiandosi le tempie.
A proposito, perché Remus non è con loro? Non è che sta male?Intervenne dopo Dorcas, gettando uno sguardo sulle scale del dormitorio maschile.
Remus.. quel ragazzo tanto impacciato, allegro, spiritoso, timido, di due anni più grande di lei. Dall'inizio dell'anno precedente, ella aveva compreso di provare qualcosa per lui, dal momento che ogni qualvolta che le volgeva un sorriso o anche solo chiedeva com'era andata la sua giornata, avvertiva stormi di Ippogrifi sfrecciarle da una parte all'altra del suo stomaco, esattamente come in quel momento, con la sola immagine di lui proiettata nella sua mente innamorata. Resasi conto degli sguardi delle altre, batté le palpebre un paio di volte.
Mi sa che torno di sopra. A dopo, ragazze. 
 
 
{Hogwarts, 22:30 P.M.} 
 
'Coraggio, Remus. E' solo un'altra notte.'  Pensieri del genere erano le uniche cose che ronzavano nella mente del giovane Grifondoro. Rannicchiato sul suo letto, respirando lentamente, stringeva il lenzuolo come se non avesse alcuna voglia di lasciarlo.  
Moony, dobbiamo andare. Sei pronto?Gli occhi chiari, ora gonfi e maledettamente rossi, si posarono su Sirius. Senza rendersene conto, alzò di molto il tono della voce, irritandosi.
NO, SIRIUS! Come posso esserlo? Come posso essere pronto a diventare un mostro in grado di uccidere?Scattò in piedi parandosi di fronte all'amico, nervosamente intento a mordersi il labbro inferiore. Il giovane sospirò mettendosi di nuovo a sedere, con il viso tra le mani. Sirius strinse una mano sulla sua spalla, mentre James passava una fiala colma di liquido nero all'amico.
 Bevi, Remus.Il ragazzo strinse nelle mani la pozione, osservandola con aria disgustata. Senza pensarci di più, si tappò il naso con due dita deglutendo il conenuto tutto d'un fiato. Aspettò qualche secondo, finché che il gusto amarognolo sulla lingua non scomparve. Si ricompose, porgendo le sue scuse per il comportamento inopportuno, ricevendo pacche sulla schiena e tutta l’empatia a loro disposizione, e fu come se niente fosse successo. Guardarono l'orologio, si stava facendo tardi. I quattro amici lasciarono il loro dormitorio subito dopo essersi accertati che la sala Comune fosse deserta tramite la Mappa, con il mantello dell'invisibilità che li copriva, e il passo svelto. 
Ragazzi.. vi prego..
Moony, resisti.
Ogni passo era uno sforzo, ogni respiro lo affaticava, si sentiva debole. Le gambe come due tronchi, non aveva più forza per tenere alto il mantello sulla testa, si sentiva pesante.
J-James..
Zitto, Wormtail, non abbiamo più tempo.
M-ma.. non possiamo andare di là!
Che stai dicendo?
Guarda, Prongs!Peter indicò il corridoio che avevano imboccato per arrivare prima all'uscita, a quanto pare, non erano soli. Remus riuscì a sollevare gli occhi per guardare, c'era qualcuno in Ronda. 
Cazzo. Lily, per quanto ti voglia bene, perché proprio qui, adesso?James sorrise, trascinando il gruppo con se, stando molto attenti a non farsi scoprire. Una finestra era aperta, i raggi della Luna entravano liberamente illuminando il pavimento di pietra sotto i loro piedi. Remus prese ora a sudare freddo. Tremava, congelato. 
Moony, per favore. Cammina con gli occhi chiusi e non ti permettere di guardarla finché non saremo fuori di qui, altrimenti farò di te una soffice e costosa pelliccia da regalare alla Evans per San Valentino, intesi?
Avrebbe riso se ne avesse avuto la forza.  Adesso cercava di sorridere, ma tutto quello che riuscì a fare fu un'espressione di profonda sofferenza. Il cuore accelerò i suoi battiti, i ragazzi presero a braccetto l'amico, quasi lo sollevarono dal suolo per aiutarlo a percorrere quell’infernale corridoio, che sembrava non finire mai. Finalmente uscirono in giardino, ma il giovane non ne poteva più, iniziando a gemere di dolore. Erano ormai a pochi metri dal Platano Picchiatore, che il ragazzo cadde in terra, completamente privo di forze. Adesso urlava, cercando di reggersi sulle ginocchia, in equilibrio precario. 
Padfoot, presto!Sirius annuì trasformandosi dopo il proprio amico. Il grande cane afferrò il roditore con le zanne, correndo il direzione del prorompente albero. Quando furono abbastanza vicini, mollò la presa lasciando che il topo zampettasse velocemente alle radici, per poi premere quel nodino che fece cessare immediatamente il Platano di muovere i suoi rami, mentre i due animali cominciarono a percorrere il suo interno.  James prese il viso di Remus tra le mani, costringendolo a guardare la Luna. L’ausilio fu d’obbligo, dato l’evidente penoso stato del ragazzo. Le pupille di Remus iniziarono a dilatarsi, i denti si aguzzarono. Si sforzava di restare con la mente lucida ancora per qualche attimo, ma gli era impossibile. Era condannato alla Luna. James non poteva temporeggiare, si trasformò nell’immediato in un maestoso cervo. Con l'aiuto delle robuste corna, issò il giovane sulla sua schiena correndo, sentiva i muscoli dell'amico prendere massa, lo sentiva ringhiare, ma per fortuna, fecero in tempo. Il Lupo corse nelle Stamberga Strillante, ove poté sfogare tutta l’ira repressa. Quando tutti e quattro furono all’interno, il mannaro prese a ululare forte, graffiare le pareti ed anche se stesso, mordersi le braccia e schiantarsi contro il mobilio. I tre Animaghi non osarono avvicinarsi, a loro bastava stare seduti da qualche parte, ed accertarsi che il Lupo non potesse fuggire. Ora, non restava altro da fare che aspettare la luce del sole.
 
{Infermeria, 12:10 P.M.}
 
L'infermeria era un posto tranquillo, quando Madama Chips non si presentava ogni quarto d'ora dai pazienti per chiedere come stessero, per somministrare qualche medicina vomitevole, o per urlare alle persone di non potersi alzare dal letto. Remus si era svegliato già da un po’, trovando sul suo comodino delle Cioccorane, barrette di cioccolato, e cioccolatini di vario genere. Scosse la testa che da morire gli dava il suo pulsare, i tagli sul viso e sulle braccia erano ben evidenti, e bruciavano parecchio. Scartò una barretta prendendo a mangiucchiarla, quando la porta dell' infermeria si spalancò. Sirius, James, Peter, Alice, Lily, Marlene, Emmeline e Dorcas fecero il loro ingresso, a dir poco allarmati. Le ragazze presentavano un'aria spaventata, e preoccupatissima. Tutti gli si sedettero intorno, e le mille domande non tardarono ad arrivare.
Come diamine hai fatto a ridurto così? Eh?
Calmati Marlene, sto bene, solo..
Vedi..Venne in aiuto Sirius.Ieri notte stavamo facendo un giro per il castell..
Impossibile. C'ero io in ronda, e non vi ho visti.
Abbiamo i nostri metodi. Comunque, siamo usciti in giardino e c'era qualcuno. Ci siamo divisi per cercare questa persona e.. Remus l'ha trovata, ed ha iniziato a combattere.Remus diede un forte pizzico sul fianco dell'amico, che dovette trattenersi per non urlare.
Remus, sei un pazzo. Santo cielo, come ti è venuto in mente? Hai visto chi era?
No, veramente. Affatto convinti, passarono la successiva mezz'ora a fargli il quinto grado, fino a quando Madama Chips non li invitò in malo modo a lasciare il posto via. Dopo soli cinque minuti, Dorcas era di nuovo lì, seduta su una sedia al fianco del ragazzo. Remus sussultò, e il cuore prese a battere molto più veloce di quanto avrebbe dovuto fare il normali condizioni.
C-che cosa ci fai qui? Se ti vede Mada..
Stai tranquillo. Ho chiesto qualche altro minuto.. posso stare qui ancora un po’.Ma entrambi se ne stavano in silenzio, imbarazzati. 
Allora ehm.. è vero che.. che hai duellato da solo?
Remus annuì. Dorcas si allungò verso di lui, passando delicatamente due dita sulle ferite. Piccoli brividi percorsero la schiena di lui, le guance presero lentamente colore, avvertiva le proprie mani sudate. La vicinanza tra i loro volti era troppa, o troppo poca, questo Remus non seppe dirlo a se stesso. Molte volte, le sue migliori amiche lo avevano messo al corrente -implicitamente- della cotta che la bionda aveva preso per lui, ma senza  ragionarci, aveva sempre pensato che fosse semplicemente frutto di una loro insana percezione. Adesso non era più così. Ma Dorcas non sapeva, non sapeva ciò che lui era veramente, non sapeva che quelle ferite non se le era procurate combattendo, non sapeva che non era un ragazzo normale, come tutti gli altri, che era un mostro. Eppure, qualcosa gli diceva che poteva fidarsi di lei, che se avesse saputo gli sarebbe stata vicino. Sentiva i suoi respiri sulla pelle, si sentiva bene. Dorcas si stava allontanando, e nel silenzio era possibile sentire il cuore martellarle nel petto. 'Remus, non essere codardo, fallo.' Gli diceva una parte di lui. 'Remus, si sta solo accertando che tu stia bene, non farlo.' Gli intimava l'altra. Quando era un Lupo, egli si lasciava condurre dall'istinto, e succedevano soltanto cose orribili. Da umano, forse, era diverso. Accarezzò lentamente il viso della ragazza come lei aveva fatto con lui poco prima, fino a guidarlo verso il suo. Le loro labbra si sfiorarono fino ad approfondire il contatto. Restarono così per pochi secondi, prima che Dorcas schiudesse le labbra per lasciare spazio al ragazzo, che unì lentamente la lingua a quella di lei. Le lasciarono giocare, rincorrersi, cercarsi, finché il bisogno d'aria li fece staccare, il più lentamente possibile.
I cinque minuti sono finiti.I due sobbalzarono, avvampando completamente. Dorcas fu costretta ad allontanarsi, senza per questo posargli un dolce bacio sulla fronte carezzandogli con trasporto i crini bruni scomposti sul suo capo. Egli sospirò leggero. Adesso, avrebbe finalmente fatto sogni tranquilli. 
 

 
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Salve a tutti!
L’epoca di questo mondo che più preferisco è quella dei Malandrini, ed una coppia che adoro è proprio questa! Spero che possa piacervi, la dedico interamente a paige95 (vi consiglio seriamente di passare), per ricambiare la sua infinita dolcezza!
Alla prossima! <3
   
 
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