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Autore: Light2015    09/01/2018    0 recensioni
E' quando tutto sembra essersi sistemato che sorgono i veri problemi. Un arresto e un ricatto non saranno le sole questioni che Alex, Nicki, Mark, Cloe e Sam dovranno fronteggiare... un uomo che torna in città, una proposta al momento sbagliato e un segreto tra amici mineranno tutto ciò che di certo è stato negli ultimi due anni. E allora... come what may, qualsiasi cosa accada, verso il gran finale...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20
Wedding


Attesa, cerimonia, foto con i parenti, foto con gli amici, foto da soli, pranzo, foto con parenti, foto con amici, foto da soli, aperitivo serale. Eravamo all'aperitivo serale. Nemmeno fosse un matrimonio reale, avevamo prenotato una terrazza con giardino a Malibù a pochi chilometri da casa nostra per la sera. Speranzosi che parte degli invitati, dopo la lunga giornata, decidesse di rincasare prima... ma ciò non avvennne. Volevano la torta e le bomboniere che, come era stato deciso dalla wedding planner, sarebbero state distribuite all'aperitivo serale. E allora eccoci. Il giardino terrazzato sul mare di Malibu al tramonto, i fiori, lo champagne, gli abiti eleganti e un perenne sorriso stampato in faccia nell'incrociare gli sguardi di amici e parenti mentre passeggiavo cercando lei. La ritrovai subito, era impossibile non vederla. Gli abiti classici da sposa non le erano piaciuti ("troppo treatrali e pacchiani" aveva detto), aveva quindi indossato un finissimo abito lungo di Dior bianco. I capelli raccolti, l'anello e la fede al dito, il sorriso, una linea invidiabile. Era l'eleganza fatta a persona. Era immersa in una lunga conversazione con due mie cugine del Meryland... o forse erano loro immerse in una lunga conversazione con lei. Ragion per cui decisi di andare a salvarla.
- "Posso portarvela via per un po'?"
- "Alex! La stavamo giusto riempiendo di chiacchere... potevi farcela conoscere prima del giorno delle nozze"
- "Davvero, non sapevo nemmeno avesse così tanti cugini" disse Nicki. È vero, non glielo avevo detto. L'avevo portata a conoscenza della mole di parenti solo al momento di conteggiare gli inviti al matrimonio. Riuscii a trascinarla via quasi subito e ad allontanarci un po' dalla folla al centro del giardino.
- "Ieri sera ero incazzato nero"
- "Non è una cosa carina da dire a tua moglie il giorno del matrimonio"
- "...perchè non c'eri. E alle nove non sapevo più cosa fare, una noia..."
- "Eri d'accordo sul fatto che avrei dormito da mia mamma la sera prima"
- "Lo so" dissi abbracciandola imbronciato come un bambino di cinque anni "ma è stato brutto comunque"
- "Non succederà più"
Tirai fuori una busta dalla tasca interna della giacca. Mi era stata recapitata per posta la mattina stessa.
- "Tieni"
- "Cos'è?"
Non risposi, lasciai che la aprisse. Sospirò nervosamente quando vide il contenuto.
- "Tu c'entri qualcosa?" mi chiese.
- "Ti assicuro di no, ha fatto tutto da solo..."
Era un assegno intestato a lei da diecimila dollari con un biglietto.
"Cinquemila dollari sono per il prestito che mi hai concesso, gli altri cinquemila accettali come regalo di nozze. Ti voglio bene, papà.
PS: un saluto ad Alexander"
Rinfilò biglietto e assegno nella busta con un sorriso.
- "Alexander... come hai fatto?"
- "Che vuoi che ti dica?! Ho i miei metodi!" risposi imitandola. "No scherzo, ripeto: ha fatto tutto da solo" Lei rise e mi baciò.
Tornammo verso la parte centrale del giardino e ci andammo a sedere sui divanetti dove si erano arenati anche Mark e le ragazze. Avevo trovato sinceramente commovente l'abbraccio tra lui e Nicki avvenuto prima della cerimonia. Le cose si erano sistemate tra loro ed erano tornati amici come prima... come prima che arrivassi io.
- "Il vestito di Dior regge" disse lui.
- "Con quello che ho mangiato domani non mi andrà più bene comunque"
Sam si alzò di scatto con il bicchiere in mano.
- "Devo fare un discorso!" urlò. L'ultimo di chissà quanti bicchieri. Il chiacchiericcio cessò e si voltarono tutti.
- "Dai venite qui! Non posso urlare"
- "Oddio Sam per favore" disse Cloe cercando di coprirsi la faccia.
La folla si unì intorno alla zona dove eravamo noi.
- "Ci siete tutti?"
Un "si" abbastanza convinto si levò dal giardino.
- "Nicki... come sai i tuoi gusti in fatto di uomini mi hanno sempre lasciata perplessa. E Alex... tu non sei un'eccezione"
Risate.
- "Detto questo... mi ricordo il giorno in cui si sono incontrati la prima volta. Non si sono detti una parola"
Risate moderate.
- "Ma si sono scambiati uno sguardo. Anzi... lo sguardo... quello che mi ha fatto capire che saremmo stati qui oggi"
La signora Moore si portò una mano al petto commossa.
- "Una sera mi ricordo che Nicki è venuta a dormire da me, era parecchio sbronza come al solito"
- "Sam!"
- "Vivace! Volevo dire vivace..."
Risate.
- "Erano le tre e mezza di notte, io volevo solo dormire ma lei ha iniziato un delirante monologo su quanto fosse bello, gentile e quant'altro... si erano conosciuti da poco ed era molto romantica al riguardo e ha continuato così per interminabili minuti. 'È un bravo ragazzo, ha gli occhi azzurri, studia, è divertente' e via così. Aveva chiaramente bevuto o certe cose non le avrebbe mai dette! Comunque... mi stavo addormentando con lei che parlava quando ad un certo punto le sento dire in modo rabbioso 'e quanto vorrei venire stringendogli quei dannatissimi capelli"
Risate. La signora Moore e i miei genitori sorrisero visibilmente imbarazzati.
- "Oh mio Dio..." Nicki si voltò verso di me e affondò il viso tra il mio collo e la mia spalla.
Ridevo anche io "Questa non la sapevo!"
- "E sono passati mesi prima che si mettessero insieme! Capite la frustrazione sessuale di questa ragazza?!"
Risate.
- "E Alex è un uomo anomalo... voglio dire, legge libri impegnati, non mangia carne al sangue e a quanto pare non si addormenta subito dopo aver fatto sesso!"
Altre risate.
- "Quindi si Nicki, un po' ti invidio... ma te lo meriti un ragazzo così... uno che ti porti la colazione a letto, un mazzo di rose rosse quando meno te lo aspetti, che sopporti me e Gabi ognivolta che facciamo irruzione in casa vostra e che abbia occhi solo per te. Lo sappiamo noi due... che non è sempre stato tutto così semplice e idilliaco... quindi ti auguro il meglio, davvero e... vi voglio bene ragazzi"
Scattò un sincero applauso e Nicki si alzò per andare ad abbracciare Sam la quale, prima che la gente si allonatasse di nuovo, aggiunse in modo da farsi sentire da tutti: "Allora stasera ci vediamo per quella cosa a tre di cui avevamo parlato?!"
- "E smettila!"
Risate.
Era ormai il crepuscolo e iniziavo a desiderare nel profondo di tornare a casa. Mi ero appena reso conto che la musica in sottofondo era cambiata quando Nicki mi prese per mano e mi trascinò al centro del giardino, costringendomi ad improvvisare un ballo lento.
"Tell me... I'm your baby
and you'll never leave me"
- "È Lana del Rey?" le chiesi.
- "Stavolta no" ["Tell me" by Johnny Jewel ft. Saoirse Ronan - NDR]
"Whisper... that you love me
That you'll never leave me"
- "Sei bellissima"
"Be mine for always
I'll be yours forever"
Le accarezzai una guancia e la baciai dolcemente. Restammo li in piedi a ciondolare sotto gli occhi di tutti sulle note di quella canzone... finchè questa non finì... lasciando spazio al suono disturbante delle sirene della polizia. Nessuno lo notò. Solo io e lei. Ci fermammo a guardarci. Mi sentii improvvisamente agitato. Il suo sguardo nervoso, la sua mano ancora nella mia. Bloccati, in un attimo di terrore. Guardammo Mark, Sam e Cloe. I loro sguardi erano tesi come i nostri. Il suono delle sirene andò scemando, si allontanavano. Tirammo un sospiro di sollievo. Non erano per noi. Non quel giorno. Forse non lo sarebbero mai state. Sapevo che i ladri di lusso non sarebbero mai stati presi. Che NOI non saremmo mai stati presi. Ma tutto quello che si potesse desiderare noi lo avevamo ottenuto con niente. Non guadagnato, non meritato... e per questo c'era un prezzo da pagare. Il dubbio. Il dubbio che un giorno quel mondo perfetto sarebbe potuto crollare. Avevo la possibilità concreta di vivere la vita che avevo sempre desiderato... se solo non fosse per quelle ombre. Quante volte avremmo udito il suono delle sirene della polizia? Quante volte ci saremmo guardati negli occhi pregando che non fosse il nostro giorno? Un dubbio col quale avremmo dovuto convivere. Un patto col diavolo. Una contropartita.
Ma eravamo pronti. Qualunque cosa accada. Come what may.

 

   
 
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