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Autore: paige95    09/01/2018    2 recensioni
Un amore grande può essere veramente finito?
/Almeno vent’anni di matrimonio alle spalle e due figli adolescenti. Ron e Hermione però - nonostante i presupposti potrebbero far pensare il contrario - non avevano esitato a firmare il loro divorzio, la fine della loro vita insieme e il fallimento del loro amore. /
Dedicata con grande affetto a HarryPotter394
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Riprendiamo da dove ci siamo interrotti
 
 
Si sentivano leggeri, entrambi avevano riscoperto una serenità che da molto tempo non attraversava il loro cuore. Quei pochi giorni di riscoperta pace erano talmente stati bramati che sembravano addirittura un sogno dal quale si sarebbero presto svegliati.
 
Tutto aveva assunto un’atmosfera diversa, tranne ovviamente il Ministero. Ron non ne poteva davvero più immerso in quelle decine di verbali, odiava il lavoro di ufficio, era rimasto indietro - come sempre d’altronde -, ma desiderava solo tornare a casa. Ormai la penna che teneva stretta tra le dita scorreva da sola sulla carta senza la necessità di alcun incantesimo e persino la concentrazione iniziava a perdere colpi. Lui era decisamente portato per altro, preferiva l’azione a quei compiti sedentari, anche se era pienamente consapevole che sua moglie lo preferisse al sicuro tra le quattro mura del suo ufficio.
 
Da ore ormai era seduto a quella scrivania e solo quando, sfinito, si decise ad alzare lo sguardo sull’orologio, si accorse che il tramonto era passato già da un pezzo, anzi Hermione lo aveva probabilmente già dato per disperso, nonostante le avesse detto di avere del lavoro da terminare.
 
Gettò lo sguardo fuori dalla finestra aperta e notò che l’imbrunire iniziava inesorabile a scendere. Le belle giornate estive si erano accorciate, fra non molto la bella stagione avrebbe ceduto il passo ad un clima più umido e piovoso che rattristava sicuramente di più, specie se si era soli e chiusi in un ufficio a lavorare, con la sola luce della lampada ad illuminare la scrivania.
 
Era decisamente tardi, sicuramente al Ministero non era rimasto più nessuno, se non le guardie notturne, così si ripromise di terminare l’indomani, dopotutto non faceva quella gran fatica ad interrompere quel lavoro particolarmente noioso. Tutta burocrazia, inutile a suo parere, ma sicuramente era un’opinione che non esternava davanti a sua moglie, ligia com’era all’ordine e al dovere. Il giorno successivo sarebbe stato il primo di settembre, i suoi figli sarebbero ripartiti per Hogwarts e di certo non voleva trascorrere quell’ultima sera lavorando, visto che poi non li avrebbe rivisti fino alle vacanze di Natale, su questo punto almeno Hermione avrebbe concordato, per lo meno era ciò che sperava.
 
Si alzò con il solo desiderio di dimenticarsi per qualche ora di quelle scartoffie e di ritornare dalla sua famiglia, felice come non mai di essere riuscito a riunirla. Aprì la porta dell’ufficio con una certa enfasi, si voltò alzando la bacchetta per spegnere la luce, ma dovette bloccarsi immediatamente quando comparve una risa divertita alle sue spalle. Qualcuno di inaspettato dall’altra parte stava per bussare alla sua porta.
 
 Il solito distratto, Ron. Stavi dimenticando la lampada accesa 
 
 Hermione! Pensavo fossi tornata a casa ore fa 
 
 Sì, ma sono tornata indietro. Ero in pensiero, non mi hai avvisata che tardavi 
 
 Scusa, avevo del lavoro arretrato. Ma mi pareva di averti avvisata. O forse no, non ricordo. Fatto sta che, se non termino, mi sgridi. Comunque stasera ho perso la cognizione del tempo 
 
 Ron, non fa niente se ritardi con le consegne. Almeno non stasera, i ragazzi domani partono  
 
Sua moglie aveva una velata tristezza negli occhi, che lui non riuscì pienamente a comprendere. Si spaventò inevitabilmente, che altro c’era?
 
 Tesoro, che hai? 
 
 Niente, scusa, è solo che è stata un’estate alquanto incasinata e per mesi non rivedremo Rose e Hugo. Sì, insomma, le vacanze dei ragazzi sono volate e abbiamo trascorso ben poco tempo con loro, presi com’eravamo da altro. Credo mi mancheranno più del solito, nonostante negli ultimi anni non siano stati solo con me 
 
Ma, nonostante quella malinconica confidenza, Ron non poté proprio fare a meno di esternare un sorriso, che lasciò perplessa Hermione.
 
 Io non sono così triste, sai? Dopotutto quando ci ricapitano dei mesi tutti per noi?! 
 
Quel sorriso lievemente imbarazzato di lui contagiò la tristezza di Hermione. Si intimidì davanti a quelle allusioni, ma la sua fantasia si spinse perfino oltre rispetto a ciò che aveva probabilmente in mente il marito.
 
 Hai ragione, Ron. In effetti potremmo addirittura pensare ad un altro figlio. Ci pensi, rivivere quei bellissimi momenti! 
 
Lui però non sembrava affatto convinto, anzi quel gigantesco sorriso che le aveva rivolto si spense, lasciando il posto a mille dubbi.
 
 No, aspetta, io non intendevo quello 
 
Lei però pareva ignorarlo totalmente, immersa com’era nei suoi viaggi mentali.
 
 Il primo bagnetto, la prima parola, i primi passi 
 
 Le notti in bianco. Hermione, non pensarci neanche, non ho più vent’anni 
 
Sorrise davanti a quell’espressione spaventata e cercò di tornare con i piedi per terra, dopo che quei meravigliosi ricordi, che aveva seriamente rischiato di perdere, l’avevano riportata indietro nel tempo di parecchi anni.
 
 A parte le nottatacce, è stato un periodo stupendo. Ma, tranquillo, credo anche io che sia ora di prenderci un po’ di tempo per noi 
 
Concordava pienamente con lei. La scrutava e si rendeva davvero conto di quanto fosse sempre bellissima, probabilmente per lei il tempo non passava e il roseo colorito che aveva riacquistato la faceva sembrare sempre la ragazzina che aveva sposato anni addietro.
 
 Magari a casa nostra 
 
Aveva pronunciato quelle parole sovrappensiero, portando la sua consorte a rattristarsi leggermente e sorprendendola.
 
 Come? 
 
Aveva parlato troppo presto, ma cercò di rimediare, prendendola per mano e facendola entrare nell’ufficio, guidandola fino alla scrivania e stavolta la lasciò lui perplessa.
 
 Ora chiudi gli occhi, ho una sorpresa per te 
 
Lei lo ascoltò fidandosi ciecamente e chiuse le palpebre senza troppe domande. Sentì uno strano sferragliamento contro il legno davanti a sé, che nel silenzio tombale del Ministero venne sicuramente accentuato.
 
 Ron. Cosa sono? Chiavi? 
 
Allungò una mano e ricevette la conferma alle sue ipotesi, udendo il sommesso sorriso di lui, probabilmente pronto ad assistere alla sua già prevista reazione. Aprì gli occhi e fece girare quel mazzo tra le mani incredula sotto gli occhi attenti del marito.
 
 Queste sono le chiavi di 
 
Le rinnovò un sorriso, consapevole che lei le avesse riconosciute.
 
 Di casa nostra 
 
Le guardò ancora più incredula dopo quella ulteriore conferma. Erano le chiavi della loro bellissima villetta. Quante volte si era pentita di averla perduta e con essa i dolci momenti che avevano vissuto tra quelle mura. Non riuscì a trattenere una piccola lacrima per la commozione, il suo cuore era ricolmo di gioia per quella inaspettata sorpresa, ma ovviamente non poté proprio fare a meno di porsi qualche giustificata domanda. Si voltò verso di lui sempre più perplessa, la commozione lasciò il posto ad un quesito in particolare.
 
 Come accidenti hai fatto? L’avevamo venduta 
 
Forse si sarebbe dovuto aspettare quella domanda, la sua espressione diventò mortificata, temendo per le possibili ripercussioni di quel gesto.
 
 Credo mi sia sfuggito un piccolo incantesimo 
 
Ron tentò di minimizzare, ma i suoi occhi colpevoli non lo aiutarono di certo ad essere convincente.
 
 Che incantesimo? 
 
 Credo di aver Confuso qualcuno 
 
 Ron! Hai usato la magia contro dei Babbani?? 
 
 Non mi arresterai, vero? Ti prego, tutto tranne Azkaban 
 
 Ti dovrei togliere la bacchetta, sei un pericolo pubblico! 
 
La guardava seriamente mortificato per aver scelto un metodo alquanto discutibile per raggiungere il suo scopo, ma lei non riusciva proprio ad essere arrabbiata con lui, almeno non dopo tutto quello che aveva rischiato per la sua famiglia. A quegli occhi dolci che la supplicavano non avrebbe di certo potuto comunicare una nuova condanna, probabilmente avrebbe condannato se stessa pur di non rivederlo dietro quelle sbarre.
 
Gli sorrise, porgendogli un leggero bacio sulle labbra.
 
 Per stavolta passi, signor Weasley. Ma le ricordo che alla prossima è cartellino rosso 
 
 Scusi, Ministro, ma mi ha ammonito? Sicura sia la decisione giusta? 
 
La guardava con aria di finta sfida, adorava scontrarsi con ogni tipo di autorità, ma era decisamente più divertente se l'autorevole ruolo lo ricopriva sua moglie.
 
Lo guardò amorevolmente, rivivendo per un istante l’attimo di commozione per l'immenso regalo che le aveva fatto. Si diresse verso la porta sotto gli attenti occhi di lui.
 
 Ron, vieni? 
 
 Sì, arrivo. Prima spengo la luce 
 
Disincantò lo sguardo da lei e si affrettò a premere il pulsante della lampada, per poi seguirla.
 
 
***
 
La mattina della partenza era sempre particolarmente caotica, specie se la famiglia in questione era Granger-Weasley e il Weasley in questione aveva deciso di prendersi attimi di riposo quando in casa c’era il putiferio.
 
Ron se ne stava comodamente sul divano a leggere la Gazzetta del Profeta fresca di stampa e intorno a sé sfrecciava avanti e indietro Hermione per raggiungere Rose e Hugo, chissà per quale motivo, in piena crisi di nervi.
 
Alla ventesima volta che passò davanti a suo marito, una certa dose di nervi saltò anche a lei. Si bloccò all’ennesima richiesta di aiuto di suo figlio proprio davanti a Ron, che continuava comunque ad ignorarla immerso pacificamente nelle ultime novità.
 
 Ron 
 
Cercò inizialmente di mantenere un tono pacato, ma l’ira dentro di lei cresceva.
 
 Che c’è? 
 
Non la degnava nemmeno di uno sguardo, continuava beato la sua lettura, rispondendole distrattamente.
 
 Ronald 
 
Tutti i suoi propositi di pace stavano inesorabilmente scemando e quando raggiunse il vertice della rabbia la sua mano si fiondò sul giornale, strappandoglielo dalle mani, prendendolo totalmente alla sprovvista.
 
 Tesoro, mi faresti la grande cortesia di andare a vedere cosa vuole tuo figlio? 
 
Quell’improvviso tono pacato a seguito di quel gesto furioso non faceva affatto ben sperare.
 
 Hermione, tanto vorrà te 
 
 Perché non ci teniamo il beneficio del dubbio, ti alzi da quel divano e glielo chiedi?! 
 
L’espressione di sua moglie lasciava decisamente poco spazio di replica, così con un sospiro obbedì. Hermione alzò gli occhi al cielo esasperata, prima di dirigersi verso la stanza di Rose, che non sembrava meno disperata del fratello.
 
 Mamma! Guarda 
 
La ragazza, appena la donna mise piede nella camera, allargò l’uniforme all’altezza della vita e le mostrò un grande buco nella stoffa, lasciando la madre un po’ perplessa.
 
 Rosie, cosa diamine hai fatto con la tua uniforme per conciarla così? 
 
 Non lo so, mamma, ma aiutami 
 
La donna si allontanò un momento e quando tornò, fece esattamente l’ultima cosa che la figlia si potesse aspettare. Si sedette sul letto, prese la ragazza per l’uniforme, invitandola ad avvicinarsi e si mise a rammendare la stoffa con ago e filo.
 
 Mamma, pensavo conoscessi qualche semplice incantesimo per sistemarla 
 
 Tesoro, i buoni vecchi metodi babbani sono sempre utili 
 
Le rivolse un sorriso, mentre rapidamente terminava il suo lavoro, facendo tornare l’uniforme come appena uscita dal negozio di Madama McClan.
 
 Mamma? 
 
 Dimmi 
 
 Mi sarebbe tanto piaciuta una sorellina, sai? 
 
 Lo so, Rosie, anche a me. Ma ti consiglio di non confidare questo desiderio a tuo padre 
 
Le rivolse un nuovo sorriso, prima di dirigersi verso la camera di Hugo. Ma prima che riuscisse ad arrivare a destinazione, incrociò Ron lungo il corridoio.
 
 Che voleva Hugo?  
 
 Te. Ti stavo venendo a chiamare 
 
Gli proferì quelle ultime parole scocciato e riprese il suo cammino. Peccato che la moglie non fosse dello stesso parere, lo afferrò per un braccio, impedendogli ulteriori passi.
 
 Dove credi di andare? 
 
 A leggermi la Gazzetta in santa pace 
 
 Non pensarci neanche 
 
Iniziò a tirarselo dietro ancora più scocciato, mentre proseguiva il cammino verso la stanza del figlio.
 
 Hugo, che guaio è successo che non poteva risolvere tuo padre? 
 
Il ragazzo le mostrò lo stemma dei Grifondoro mezzo penzolante dalla divisa. Riprese ago e filo, inforcò gli occhiali e diede qualche punto anche lì, senza però riuscire ad evitare di proferire qualche pungente parola.
 
 Che diavolo avete combinato l’ultimo giorno ad Hogwarts tu e tua sorella? Ron, ma non potevi usare qualche incantesimo per sistemarlo? 
 
 E quale incantesimo? Non ne conosco, non è rotto, è scucito 
 
Hermione sorrise per quella risposta e abbassò la voce per evitare di farsi sentire dal marito.
 
 A volte mi chiedo seriamente come abbia fatto tuo padre a superare l’esame di abilitazione per diventare Auror. Credo che sia stato merito dello zio Harry 
 
 Hermione, ti ho sentito. Sono proprio qui, sai? 
 
Finì di rammendare attentamente l’uniforme del figlio, prima di rivolgersi nuovamente seria al marito.
 
 Ronald, visto che sei qui, renditi utile e inizia a preparare i bagagli in auto 
 
L’ascoltò, anche se con decisamente poca voglia. Iniziava ad avere seri dubbi sul motivo per il quale si fosse sposato. Fortunatamente molto presto non ne trovò solo uno, ma almeno un centinaio. 
 
***
 
Quando finalmente tutti furono pronti, si diressero verso la stazione di King’s Cross, arrivando qualche minuto prima che si invitassero tutti gli studenti a prendere posto. Ma per i saluti c’era sempre spazio.
 
 Ragazzi, mi raccomando, appena arrivate ci avvisate e non voglio gufi quest’anno dalla preside o dai professori. Intesi? 
 
Rose e Hugo guardarono la madre con aria innocente come se non sapessero di cosa stesse parlando.
 
 So che è stata per colpa della nostra separazione se stavate così male, ma ora non avete alcun motivo di essere tristi, giusto? 
 
Gettò un’occhiata a Ron che seguiva attentamente le parole di sua moglie.
 
 Mamma, durante le vacanze di Natale torniamo nella nostra casa, vero? 
 
 Certo, Hugo  Ron era intervenuto con entusiasmo  Ma ora vi conviene andare, credo che il treno stia per partire 
 
La consapevolezza dell’imminente partenza dei figli iniziò a rattristare visibilmente anche lui.
 
I due giovani si apprestarono a salire, quando Hermione bloccò all’improvviso la figlia.
 
 Rose! Mi raccomando, tesoro, cerca di convincerlo 
 
 Non preoccuparti, mamma, ci penso io 
 
La ragazza rivolse un sorriso rincuorante alla madre per poi salire sulla carrozza. Ron però rimase perplesso all’udire quelle parole.
 
 Chi deve convincere nostra figlia? 
 
Hermione lo ascoltò distrattamente, mentre commossa salutava Rose e Hugo attraverso i finestrini.
 
 Scorpius Malfoy 
 
 COSA?? 
 
Ci mise qualche istante a realizzare l’espressione scioccata del marito.
 
 Lo deve convincere a perdonare Draco. Dopo quello che ha fatto per noi, direi che è il minimo, non trovi? 
 
 E un biglietto di ringraziamento non era sufficiente? Dovevi per forza usare nostra figlia come esca? 
 
Hermione scoppiò a ridere davanti alle parole decisamente inappropriate del marito.
 
 Ron, ma di che esca stai parlando? Non la mangia mica, fanno solo due amichevoli chiacchiere 
 
 E le deve proprio fare con mia figlia? 
 
Si era stufata di quell’insensato impeto iperprotettivo di suo marito, così quando il treno scomparve alla loro vista, si voltò e si avviò verso l’auto.
 
***
 
Rose era alla disperata ricerca dell’erede dei Malfoy, guardò in ogni scompartimento, ma erano tutti pieni di studenti e di lui nemmeno l’ombra.
 
Attraversò lo stretto corridoio, quando si ritrovò in prossimità dell’ultima carrozza. Entrò, andando a colpo sicuro e infatti lo trovò proprio lì nella più completa solitudine, immerso a contemplare il paesaggio che sfrecciava fuori dal finestrino. Non si accorse della presenza della ragazza che lo fissava, totalmente incurante della reputazione che precedeva Scorpius.
 
 Scusa. È libero? 
 
Il ragazzo alzò lo sguardo su di lei con uno scatto e con un’evidente poca voglia di conversare.
 
 Ti sembra occupato? E se è libero un motivo c’è, non voglio compagnia 
 
Riprese ad ammirare il paesaggio, ignorando la presenza della ragazza. Lei però non sembrava intenzionata ad arrendersi.
 
 Sono Ro 
 
 Sì, so chi sei. Rosalie Granger-Weasley, giusto? La figlia del Ministro della Magia e del Vicecapo del Dipartimento degli Auror 
 
Scorpius proferì quelle parole con ribrezzo, ma lei non accolse quell’evidente provocazione.
 
 Preferisco Rose, sono Rosalie solo all’anagrafe. E a quanto pare la reputazione dei miei genitori precede anche me. Vero, Scorpius Malfoy? 
 
Gli fece un certo effetto sentire pronunciare il suo nome con un tono tanto pacato e amichevole.
 
 Di quali genitori stai parlando, Weasley? Io non ho genitori 
 
Rose si sedette con disinvoltura proprio di fronte a lui, nonostante il ragazzo le avesse espressamente detto di volere restare solo.
 
 Questo non è assolutamente vero, Scorpius. Tuo padre è vivo e sono certa che gli manchi 
 
Quella considerazione alquanto amichevole e personale, lo fece voltare di scatto verso di lei, palesemente irritato.
 
 Mi stai dicendo che una come te che ha tutto, un padre, una madre, una famiglia, vuole venire a dare lezioni di vita a me? Tu non sai niente di me, Weasley. Non hai la più pallida idea di cosa significhi perdere la madre, quindi evita di raccontarmi storie sulla tua vita perfetta. Ti ripeto, se il posto era vuoto, un motivo c’era 
 
Rose rifletté solo un istante sulle dure parole del ragazzo, prima di riuscire a mettere insieme un discorso che potesse fare breccia nel grande dolore che aveva percepito ascoltandolo.
 
 Hai ragione, Scorpius, io non ho la più pallida idea di cosa voglia dire perdere la madre ed è grazie a tuo padre se lei è ancora viva. Ero venuta per chiederti di ringraziarlo, probabilmente se non fosse stato per lui mio padre sarebbe ancora ad Azkaban e mia madre non ci sarebbe più   pronunciare quelle parole non era stato semplice nemmeno per lei, ripensando ai momenti che aveva vissuto  Perdonalo, Scorpius. Ha fatto tutto il possibile per salvarla ed ora ha solo bisogno di te 
 
Continuava a non risponderle e nemmeno a rivolgerle lo sguardo, così Rose, avendo terminato il suo discorso, si alzò con l’intenzione di tornare dai suoi amici e parenti. Le improvvise parole di Scorpius fermarono i suoi passi.
 
 È facile per te parlare, sai? Tua madre è salva. Ma se fosse morta, lo avresti perdonato comunque? Non lo avresti accusato di non aver fatto abbastanza per salvarla? 
 
 Sì, lo avrei perdonato, non mi sarei di certo privata anche del suo amore  si riavvicinò lentamente a lui  Scrivigli, Scorpius. Lui non aspetta altro che sapere di non aver perso l’amore di suo figlio 
 
 Tu non conosci mio padre 
 
 No, hai ragione, io non conosco Draco Malfoy, non ci ho nemmeno mai parlato, ma conosco Ronald Weasley e so che l’amore che provano per noi i nostri padri non può essere poi così tanto diverso, non credi? 
 
***
 
Un’emozione troppo grande la invase, mentre girava lentamente la chiave nella serratura e quando finalmente scattò, dopo ben due anni che non apriva quella porta, indugiò un momento prima di spalancarla.
 
Quando alla fine trovò il coraggio di entrare, una gradevole sensazione di pace la colse alla sprovvista, un piacevole senso di completezza.
 
Si guardò intorno, così spoglia forse poteva sembrare una qualsiasi villetta, identica ad un’altra, ma la mente di Hermione la vedeva decisamente in un altro modo. Mosse lo sguardo a destra e a sinistra e un fiume di ricordi le affollò la mente.
 
Uno in particolare la spinse a muovere un passo verso la parete accanto alle scale. Sfiorò il muro con la punta delle dita come se ci fosse appesa una fotografia a lei particolarmente cara.
 
 Ron, ricordi cosa c’era appeso qui? 
 
L’aveva seguita e fissava dietro di lei il punto toccato, sorridendo inevitabilmente.
 
 Sì, quella buffa foto di Hugo. Si era tirato in testa la ciotola 
 
 E tu sei corso a prendere la macchina fotografica per immortalare quel momento 
 
 Era troppo tenero il mio bambino, non volevo perdere quel momento per nulla al mondo. Rimaneva immobile per paura di farla cadere con i suoi grandi occhioni spalancati su di me 
 
Si voltò verso di lui dopo quelle parole con un orgoglioso sorriso sulle labbra. Dopo quel felice ricordo, che aveva sicuramente messo loro di buon umore, c’era ben poco ancora da dire. Era così bello per lei conservare quei ricordi ed era ancora più bello sentirli dalla bocca di suo marito. Probabilmente, come era sempre stato, gli occhi di sua moglie lo ispirarono.
 
 Sai, se non sbaglio, c’è ancora la nostra camera da letto di sopra 
 
Alzò lo sguardo verso le scale più per imbarazzo che per la reale intenzione di indicargliela. Anche il viso di lei si imporporò lievemente. Inspiegabilmente si sentirono in cuore loro quei due giovani che in quella casa avevano costruito insieme la loro famiglia.
 
 Ron? 
 
 C-che c’è? 
 
Lui domandò un po’ titubante, per paura di aver proferito le parole sbagliate, rovinando quel dolce momento.
 
 Ti amo, ma dobbiamo andare al lavoro e iniziare a traslocare, non credi? 
 
Prese la via della porta, rompendo quell’intenso contatto che si era creato tra i loro occhi.
 
 Hermione? 
 
 Sì? 
 
 Ti amo anch’io e, ti prego, la prossima volta che ti viene la brillante idea di nascondermi qualcosa, te lo puoi ricordare prima? 
 
Sorrise incantata a quelle parole.
 
 Ron? 
 
 Dimmi 
 
 Sai, ripensandoci, che problema c’è se arriviamo un po’ in ritardo al lavoro? Dopotutto sono il Ministro della Magia 
 
E detto ciò si buttò tra le sue braccia, intenzionata in quel felice giorno a trasgredite ogni sorta di regola.

 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Spero davvero che abbiate gradito questo finale, un po' di dolcezza dopo tutta l'agonia e la suspance mi sembrava dovuta 😊
 
Grazie davvero infinitamente di cuore a tutti coloro che mi hanno seguita, che hanno inserito la storia tra le preferite e le ricordate, ma un ringraziamento speciale va a coloro che hanno recensito, lasciando sempre meravigliosi commenti 😊 <3
 
Baci
-Vale
   
 
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