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Autore: SasuSweeTeme    11/01/2018    2 recensioni
[One shot - 798 parole]
« Rick? »
Il capo si mosse lentamente in risposta al richiamo, simulando una sbronza che in realtà, stranamente, non c’era.
Aveva ruttato -a comando, perché sapeva farlo e perché l’aria in eccesso, nel corpo di un anziano, non manca mai- e lo aveva guardato con gli occhi socchiusi di un gatto stanco.
« M-Morty-- Io dovevo fare la cacca, Morty. »

[Ci ho nascosto qualcosa dentro]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beth Sanchez, Jerry Smith, Morty Smith, Rick Sanchez, Summer Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Roberta,
che crede in me
anche troppo.
 
 
 
 
 
 
 «Tre cose occorrono per essere felici:
essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute;
 »
 
 
 
 
 
Nel guardarli uno ad uno, chino sui loro letti nel buio della notte, per un momento aveva quasi cambiato idea.
Aveva pensato che forse, scegliendo una vita mediocre come quella di Jerry e ignorando deliberatamente quell’intelligenza donatagli dalla natura per qualcosa di più semplice, sarebbe stato felice.
Forse era quella la chiave di un’esistenza soddisfacente e la risposta a tutti quei quesiti che lo assillavano da quando, venti anni prima, era scappato lasciando Dianne sola con la loro bambina.
Si era seduto piano su un angolo del letto di Beth -enorme e tristemente vuoto da quando il marito di lei si era trasferito- e l’aveva osservata dormire, stringendo le dita e infilando la mano nella tasca del camice quando la voglia di rimettere a posto una ciocca bionda scivolatale sulla guancia si era fatta sentire.
Aveva avuto anni per comportarsi da padre e li aveva bruciati tutti, uno ad uno, relegando la figlia ad una vita piena di sensi di colpa, problemi di fiducia e una gravidanza imprevista che le aveva stroncato ogni possibile di carriera.
Si era alzato silenziosamente così come si era seduto, allontanandosi con passi ovattati dalla figura dormiente dell’altra e chiudendosi la porta alle spalle, percorrendo il corridoio prima di scivolare nella camera di Summer.
Come Beth, anche la nipote dormiva in pace, con gli occhi chiusi e la guancia poggiata sul cuscino un po’ umido, sicuramente bagnato dalle lacrime che la rossa si era rifiutata di versare davanti al fratello mentre spiavano dalla finestra il padre caricare le sue cose su un camion e sparire.
Era stata fredda, quel giorno; aveva cinto le spalle di Jerry solo dopo che l’uomo l’aveva già stretta a sé ma per tutto il tempo aveva guardato annoiata oltre la schiena singhiozzante del genitore, aveva guardato il cielo.
Gli aveva ricordato sé stesso, Summer così come Beth che affogava i suoi dispiaceri nel vino rosso, e per la prima volta, da quando era atterrato nel giardino di casa Smith, Rick aveva sentito il cuore stretto in una morsa.
Uscì anche dalla stanza della ragazza e fece per inoltrarsi ancora nel buio, intento a finire quel giro di saluti silenziosi, rimanendo però bloccato nel notare la figura del nipote sulla soglia della sua stanza.
« Rick? »
Il capo si mosse lentamente in risposta al richiamo, simulando una sbronza che in realtà, stranamente, non c’era.
Aveva ruttato -a comando, perché sapeva farlo e perché l’aria in eccesso, nel corpo di un anziano, non manca mai- e lo aveva guardato con gli occhi socchiusi di un gatto stanco.
Morty era piccolo e buono, fragile, dotato di una gentilezza e di un’empatia che sicuramente non poteva aver ereditato da lui - e che Summer, chiaramente, non aveva voluto- ma piuttosto da suo padre, che lo rendeva amabile ma che comportava una sofferenza non indifferente per una persona così giovane; lui somatizzava la tristezza e ci stava male ogni volta, spesso facendosi carico del dolore degli altri.
La presenza di Rick Sanchez nella sua vita non aveva fatto altro che rendere l’adolescenza un periodo ancora più terribile e difficile.
« M-Morty-- Io dovevo fare la cacca, Morty. »
Il più piccolo aveva sorriso mesto e aveva stretto tra le dita un lembo della maglia del pigiama.
« Ma quella era la camera di Summer, Rick. »
Il vecchio si era stretto nelle spalle, scrollandole poco dopo e liquidando la situazione con un cenno della mano.
« Ormai è fatta, Morty. L’ho fatta, Morty. Va’ a dormire, altrimenti diventi ancora più stupido. »
Borbottò, posando maldestramente una mano sulla faccia del moro prima di oltrepassarlo e iniziare a scendere le scale.
Una volta in laboratorio Rick si lasciò andare sulla sedia girevole, poggiando le vecchie ossa allo schienale e ricevendo in risposta un cigolio sinistro che non seppe se associare alla seduta o piuttosto al suo corpo malridotto dal tempo.
Inclinò il capo, poggiando la nuca e chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo. Chiuse le palpebre più forte, mordendosi un labbro, lasciando che le lacrime gli scivolassero via dagli occhi e poi oltre, lungo le tempie.
Non si concesse del tempo, non si lasciò andare al pianto che gli era gorgogliato nel petto nel vedere la figlia vulnerabile, la nipote distrutta e Morty più piccolo di quanto ricordasse, le lacrime che aveva versato erano abbastanza.
Asciugò il viso con la manica del camice, rimise in ordine il laboratorio ed aprì il cassetto, guardando per un ultima volta gli appunti disordinati di un taccuino e le provette in ordine sul bancone.
Prese la pistola, la poggiò sulla tempia e, senza ripensarci due volte, premette il grilletto.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Rialzò il capo che era mattino, l’aria che profumava di uova e bacon e la schiena che doleva per la dormita improvvisata sul piano di lavoro del garage.
Abbassò lo sguardo e si sforzò di mettere a fuoco i numeri e i calcoli, li lesse più volte ma, quella mattina, non capì niente. Non avrebbe capito niente per tutto il resto della sua vita.
Rick, il nuovo Rick con il suo nuovo cervello, sorrise inconsapevole.
Poteva essere felice, finalmente.



 
 
 
 
 « ma se vi manca la prima tutto è finito. »
Gustave Flaubert.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrivere di Rick è difficile e la doccia mi rende emotiva. Mi dispiace.

A quelli che hanno scovato il finale in bianco: è il fandom di Rick & Morty e la vostra attenzione ai dettagli deve essere sempre in allerta, perché la curiosità ha ucciso in un sacco di proverbi, ma ha sempre pagato prima.
Vi voglio bene.
  
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