Ringrazio anche solo chi legge.
Pallottole cinesi
Chon era immerso nella vasca da bagno
colma di schiuma, di
fronte a quella dov’era immerso O’Bannon.
“John Wayne… Naaah,
questo soprannome è anche peggio di Shangai Kid”
disse Roy. Si portò alle
labbra una bottiglia e ne bevve il contenuto fino a svuotarla, la
lasciò cadere
sopra le altre che costellavano il pavimento.
Wand ridacchiava ripetutamente senza
motivo, aveva le
pupille dilatate e gli occhi liquidi. Sollevò tra le mani un
po’ di schiuma
candida e vi soffiò, ridendo più forte nel
vederla volare.
Roy l’osservò e
ghignò, aveva le guance accaldate.
< Quanto cazzo è
figo questo dannato cinese e non se ne
rende conto… è come un bambino ingenuo, come
è un dio con le arti marziali.
Da quando lo conosco la morte non fa
altro che miracolarmi >
pensò.
Chon versò del contenuto
di un’altra bottiglia di liquore in
un bicchierino e lo bevve di colpo, canticchiando piano.
O’Bannon si
piegò in avanti e lo baciò, leccandogli le
labbra, gustandosi il sapore del liquore.
“Roy, ma questo non si
fa!” gridò Chon, sgranando gli occhi
dal taglio orientale.
“Dalle tue parti”
ribatté Roy.
“No, è immorale
e basta” borbottò Wand, arrossendo.
“Cho, te l’ho
detto tante volte. Il sole sorgerà anche dalle
tue parti, ma è qui che tramonta. Devi andare oltre i tuoi
pregiudizi” rispose
Roy. Si ritrasse e sospirò.
< Chi voglio prendere in giro?
Potrei non piacergli e
basta. Non siamo i protagonisti dei miei libri, queste cose nella
realtà non
succedono > pensò.
“Roy…”
disse Chon, accarezzandogli un braccio. Vide l’altro
rabbrividire e avvertì un calore al bassoventre.
“Mnh…”
mugolò Roy.
“Sei bravo quanto a
sparare?” chiese Wand con tono
indagatorio.
O’Bannon
s’indicò con la mano, sgranando gli occhi.
“Cho, tu mi offendi. Hai
forse dimenticato quante donne attendono
con ansia il mio ritorno?” chiese con voce tremanti.
“Roy, ma quelle le
paghi” gli fece notare Wand.
“Parla l’uomo che
non è riuscito nemmeno a consumare con sua
moglie” borbottò O’Bannon.
“Primo, ero drogato e mi
sono addormentato. Secondo, lei era
una scaltra indiana che ha sistemato tutto in modo da fregarmi. Terzo,
pensavo
solo alla principessa” si lagnò Wand.
“Che ti ha mollato in
tredici” sussurrò Roy, sporgendosi di
nuovo in avanti.
Cho gli premette la testa contro la
fronte.
“Ti ricordo che
l’indiana ha lasciato anche te” soffiò.
“Posso averne milioni come
lei” ribatté Roy con tono
sprezzante.
“Allora perché
lo stai proponendo a me?” chiese Wand. Entrambi
respiravano piano, fissandosi negli occhi, con espressioni tese.
“Perché siamo
compagni d’avventure. Lo sanno tutti che i
compagni d’avventure fanno questo genere di cose”
mentì Roy, sentendo la gola
secca.
“Non è che lo
vuoi utilizzare in uno dei tuoi libri per
aumentare le vendite?” lo punzecchiò Wand.
“Uomo di poca
fede” rispose Roy.
< Anche perché lo
faccio già utilizzando i miei sogni. E
sta veramente funzionando tra le signore, è con quei soldi
che ci stiamo
mantenendo > pensò.
“Con te? Sempre”
disse secco Wand.
“Bene, vuol dire che almeno
ti sto mettendo un po’ di sale
in zucca. Allora, vuoi provare?” chiese Roy, sfiorandogli il
naso con il
proprio.
< Non posso negare che
l’ho immaginato spesso. Da quando
abbiamo dormito insieme dopo la battaglia di cuscini, mentre ricordavo
quando
eravamo legati, però… è
così difficile accettare fino a questo punto di
cambiare la mia vita. Già ero la delusione di mio padre e
mia sorella >
pensò Cho.
“Prima qualche
bicchiere?” chiese.
“Qualche bicchiere
sia” rispose Roy, passandosi la mano nei
corti e morbidi capelli biondi.
< Così ci faremo
coraggio a vicenda > pensò.