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Autore: onmelancholyhill    13/01/2018    1 recensioni
Un matrimonio soffocante in cui tutto è andato storto. Un partner che con gli anni si è rivelato essere un mostro. Una storia senza via d'uscita. E' l'inizio di un incubo.
Genere: Dark, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovevo cominciare con il silenzio. Non mi avrebbero preso sul serio altrimenti. Non potevo però far loro capire quanto quel silenzio opprimesse tutta la nostra vita insieme. Non ci sarei riuscito, non ho mai brillato con le parole.
Potevo solo raccontare cosa era successo quella sera, e sperare che capissero che raccontando una sera, ne descrivevo cento, mille, duemila, tutte uguali. Speravo che potessero leggermi dentro mentre li guardavo negli occhi. Che riuscissero a sentirmi urlare. 

NON CAPITE CHE E’ SEMPRE COSI’? CAPITE COME DEVO VIVERE?

No. Dall’espressione del commissario, non è così. E’ un uomo sulla cinquantina, con baffi ben curati e capelli radi che tendono più al grigio che al nero. I suoi occhi brillano divertiti. Non mi giro per guardare quello che dovrebbe essere il segretario ma che in realtà è più un galoppino, che scrive dietro di me. So che è l’uomo davanti a me che devo convincere. E so che ho fallito.
Riesce comunque a mantenere la voce ferma per dirmi di aspettare un minuto. Quando chiude la porta dietro di sé e ci lascia soli, mi nascondo il volto tra le mani.
Come trasmettere ad una persona così quello che provo?

 

Ripenso a quello che gli ho raccontato.
Il tavolo apparecchiato per cena. Noi tre seduti a tavola, con nostro figlio al centro. I suoi occhi freddi. Non dice nulla, ma non ne ha bisogno. Non ne ha mai bisogno. Ho sempre sospettato che ormai le poche volte in cui mi rivolge la parola sia per abitudine, per svago, per noia. Come le persone che parlano al proprio cane pur sapendo di non essere capite.
Dopo, mentre sono in cucina a sciacquare i piatti prima di darli in pasto alla lavastoviglie, sento un movimento e so che è sulla porta.
“La pasta era scotta.”
Non rispondo. Per qualche lungo istante l’unico suono è quello dell’acqua che scorre nel lavello.
“Sapevo di non aver sposato un genio, cristo, ma è così difficile tenere d’occhio un fottutissimo orologio?”
Siamo sposati da dieci anni, e so bene che non devo rispondere. Aspetto in silenzio finché posso, poi mi volto. Non c’è più. Sospiro e finisco di sistemare la cucina.
E’ solo molto più tardi, quando siamo a letto, che ricevo la mia punizione. Sto per addormentarmi ormai. Siamo sdraiati dandoci le spalle, come al solito. Senza preavviso, nell’immobilità della notte, il suo piede scatta all’indietro e trova la mia schiena, sulle reni.
L’aria che esce di colpo dai miei polmoni fa un suono, sì, ma questo non vuol dire che io urli. Non devo urlare, mai. Quando, poco dopo, inizio a piangere silenziosamente, il suo respiro si è regolarizzato. Sta dormendo.

 

 La porta sbatte dietro di me e sono di nuovo nel presente. Il commissario si rimette a sedere dietro la scrivania. Ci fissiamo negli occhi per qualche momento, poi scuote la testa, con un sorriso amaro sulla bocca.
“Senta, non si può venire qui per questo genere di cose,” dice in tono sbrigativo. “Ciò che succede nella vostra casa-”
Alzo una mano e lo interrompo, non serve dica altro. Mi alzo e vado verso la porta.
Il commissario non si degna di proseguire dove l’avevo fermato. Non prova a convincermi a risedermi, non si alza e mi mette una mano sulla spalla con fare protettivo, scusandosi imbarazzato. Fa una sorta di sbuffo invece, come a dire ‘Ma guarda un po’’, e sono fuori in corridoio.
Mi guardano tutti. So che sembra paranoico da dire, ma è così. L’uomo che sta dietro il vetro all’ingresso, che mi ha indicato le sedie dove aspettare che il commissario si liberasse, ormai mezz’ora fa; quello che sta fumando fuori sulle scale; due che stanno chiacchierando sulla porta di un ufficio.
Persino il vecchietto che sta seduto ad aspettare il suo turno mi fissa.
Sono tutti divertiti. Non ci sono dubbi che il commissario, quando è uscito dall’ufficio, abbia aggiornato loro di che spasso stava avendo con me.
Sento il peso dei loro sguardi. Senza dire nulla mi avvio all’uscita e mentre esco sento ciò che dicono i loro occhi rimbombarmi nella testa.

 

Se un uomo non sa tenere a bada la propria moglie, che razza di uomo è?

 
   
 
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