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Autore: Sinfra    13/01/2018    0 recensioni
Premessa questa storia è ispirata ad un gdr fatto da me e dalla mia amica, chiunque riporti le idee senza chiedere il permesso verrà letteralmente ucciso da me e lei. Scrittore avvisato mezzo salvatoLe leggende raccontano di Lucifero come un essere crudele ed orribile. Ma magari è stato solo vittima di un destino più grande da cui ne partono altri tutti legati tra di loro. In questa storia racconterò come tutto è iniziato sperando che capitate quel povero ragazzo sommerso dal potere.
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correzione bozza: @ridley_jones_stark
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Premessa questa storia è ispirata ad un gdr fatto da me e dalla mia amica, chiunque riporti le idee senza chiedere il permesso verrà letteralmente ucciso da me e lei. Scrittore avvisato mezzo salvato
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In contemporanea la storia verrà pubblicata di efp e wattpad
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

In una casa di serafini il caos era all'ordine del giorno dato che c'erano tre bambini ancora piccoli che stavano giocando ad accappiarella, si trattava di due maschi e una femmina.
La bambina, Cassandra, aveva dei capelli tagliati a caschetto vaporosi di un biondo chiarissimo quasi bianco come il gemello, infatti anche Alaster aveva capelli bianchi, occhi verdi quasi fosforescenti ed un sorrisino che a volte faceva quasi dimenticare che era un angelo, il più grande dei tre, Razel, invece era completamente diverso, aveva i capelli neri, gli occhi viola e un sorriso freddo e calcolatore particolarmente inquietante. 
I tre bambini erano vestiti bene dato che quello era un giorno importante, infatti quel giorno Cassandra avrebbe conosciuto quello che sarebbe stato il suo futuro marito. Certo, erano entrambi ancora troppo piccoli, dovevano aspettare la maggior età di lui, ma la bambina era comunque molto emozionata sapeva che era un arcangelo: una casta inferiore rispetto alla sua di serafino ma a lei andava bene così, inoltre aveva tre anni in meno di lei e si sarebbe divertita a vestirlo come una bambola per i suoi primi anni di vita. Ben presto madre dei tre piccoli li andò a chiamare
-Su piccoli uccellini dobbiamo andare.
I tre bambini esclamarono in coro un "subito mamma" per poi correre da lei, la donna sorrise in modo freddo difronte ai suoi angioletti, poi prese per mano i due piccoli di casa di appena quattro anni e fece segno a Razel di prendere per mano uno di loro e lui rapidamente prese per mano Cassandra per evitare che si perdesse. I quattro serafini superano le mura che separava i vari cerchi e si diressero ad una delle case più lugguose e grandi, Cassandra -c'era già stata- abbandonó la mano della madre e quella del fratello maggiore per corre verso quella casa ed entrare in una stanza piena di giochi maschili dipinta con tonalità azzurre con due culle una bianca l'altra blu, nelle c'erano dei bambini identici di poche settimane uno dai capelli castani l'altro dai capelli ramati.
-Chi è Lulu?  
chiese curiosa la bambina al padre dei due bambini che era appena entrato. L'uomo sorrise a quella piccola bambina saltellante prendendo il bimbo rosso dalla culla.
-Lui, e Cassanndra si chiama Lucifero non Lulu
-Ma a me piace chiamarlo Lulu
rispose la bambina gonfiando le guance, poi volo all'altezza del bimbo baciandogli la testa
-Posso vestirlo come una bambola vero?
-Cassandra non fare l'insistente, sei piccola e lui è piccolo non lo puoi trattare come una bambola
-Ma uffa, io volevo giocare con lui!
-Tu volevi solo farlo diventare un peluche
ribattè la serafina alla figlia, poi si rivolse al padre dei due gemelli
-Come d`accordo, tu ti prenderai cura di Cassandra e in cambio il tuo moccioso la sposerà.
poi guarda la figlia con lo sguardo freddo e privo di emozioni, le avevano insegnato che i figli erano solo mezzi per fare accordi politici, nulla di più, soprattutto se si trattava di femmine. Così fece segno agli altri suoi figli di seguirla, sarebbero tornati a casa.  
L'arcangelo guardò la bambina dai capelli biondi giocare con il suo figlio più piccolo, quasi dispiaciuto per la sua situazione, tuttavia avere una figura femminile in casa gli sarebbe stato utile dato che sua moglie era morta da poco, e lui aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse con Lucifero e Michele.  
Poco dopo entrarono due bambini uno di sei l'altro di quattro anni dal loro stato nutrizionale e dal loro aspetto trasandato si poteva dire con certezza che erano due custodi.
Entrambi avevano occhi grigi inespressivi, capelli sporchi che sotto gli strati di lercume sembravano biondi e volti squadrati, seri e nonostante l'età facevano paura. Cassandra si strinse in modo istintivo alla culla del piccolo Lucifero, come se volesse proteggerlo, ma il padre dei gemelli tranquillizzò la bambina facendo le presentazioni.
-Cassandra loro sono Anael e Samuel i custodi dei miei figli. Anael si occuperà di Michgele, Samuel di te e Lucifero. Mi raccomando fate amicizia.
detto questo se ne andò, aveva delle questioni da svolgere.
La bambina guardò i due nuovi arrivati salutandoli con la manina
-Ciao io sono Cassandra
i due bambini guardarono con fastidio la piccola serafina non apprezzavano quelli come lei
-Micky e Lulu ora dormono, volete venire con me a mangiare qualcosa?
-S..
Samuel stava per rispondere in modo affermativo ma il fratello lo bloccò, non voleva problemi
-Tranquilli, io sarò la futura signora di questa casa... posso fare quello che voglio, non vi farà niente lo giuro.
Anael fece segno al fratello di andare, erani giorni che non mangiavano e Sam ne aveva un gran bisogno
-Grazie fratellone
il bambino seguì velocemente Cassandra in cucina dove la piccola inizió a prendere un tantissime di cose diverse, ricordando le condizioni in cui aveva vissuto la sua custode
-Wow
si lasció scappare il piccolo custode: non aveva mai visto così tanti cibo
-Qui ci sarà sempre cibo per te e per tuo fratello.
il ragazzino iniziò ad abbuffarsi come se non ci fosse il domani
-Guarda che nessuno ti ruba il cibo, qui ce ne è abbastanza per tutti. Anche per le due balie che devono venire per Micky e Lulu.
allora il bambino inizió a rallentare, poi quando si sentì pieno inizió a mettersi cibo in tasca per portarlo al fratello che stava controllando i gemelli
-Grazie
-Figurati
dopo che il custode si fu rinfocillato i due tornano alla camera dei gemelli dove Anael annoiato li guarda con sguardo indecifrabile
-Fratellone ho portato del cibo per te
afferma tutto orgoglioso il piccolo Sam tirando fuori i panini imbottiti di tutto e di più che aveva fatto prima lui e Cassandra. Anael sorrise e scompiglió i capelli al fratellino iniziando a mangiare piano gustandoti quei panini grondanti di cibo, non aveva mai mangiato nulla di così buono nella sua breve vita come del resto anche Sam. 
Poco dopo arrivarono due donne dall'aspetto un po' corpulento che dalle ali rigide si poteva capire che erano mezzosangue. 
Le due vedendo le condizioni dei custodi inorridirono: erano davvero sporchi, non si capiva nemmeni il colore della loro pelle.
-Noi siamo Ester e Dolores saremo le balie dei due gemelli
affermó la prima donna con il vestito azzurro per poi aggiungere indicando i due custodi
-Ma per prima cosa voi due avete bisogno di un bel bagno caldo, abbiamo già preparato le tinozze
-Non possiamo lasciare i gemelli da soli, lavate prima Sam poi al massimo mi lavo io. 
Rispose semplicemente Anael, si vedeva che avrebbe fatto di tutto per il fratellino così come Sam avrebbe fatto di tutto per lui.
-Come vuoi, chiamaci se ci sono problemi. Vieni samuel, andiamo a lavarci.  
-Con acqua vera? 
le due donne sorrisero materne a quel bambino prendendolo per mano ed accompagnandolo piano; ricordava loro quelle bambine che erano prima che loro padre le riconoscesse e le portasse li in paradiso
-Con l'acqua vera.
le due donne spogliarono piano quel bambino facendolo parlare quanto voleva, affezionandosi già a lui il suo corpo era magro quasi scheletrico.  
Nel frattempo Cassandra guardava curiosa Anael quasi affascinata da quel bambino scalzo e sporco con uno sguardo freddo insolito per un bambino della sua età, non aveva mai visto di custodi
-Come ha fatto il signor Tiberius a trovarvi? 
-Mia madre era la sua custode.
-E che fine ha fatto?
-È morta, e prima che tu lo chieda nostro padre è sparito prima che sam nascesse.
-Oh...
in quel momento Samuel rientró nella stanza: i suoi capelli erano di un biondo molto chiaro quasi bianco, aveva gli occhi color cenere, i vestiti in erano semplici ma erano di gran lunga migliori rispetto a prima.
Era il turno di Anael, il quale non aveva intenzione di farsi lavare da due sconosciute, affermó infatti:
-Io mi lavo da solo.
Dolores, che si differenziava dalla sorella per il vestito grigio, fece segno ad Ester che si sarebbe occupata lei di tutto.
-Che ne dici se Ester rimane qui con Sam, i gemelli e la signorina Cassandra tu vieni a lavarti? Io ti aiuto solo quando non riesci a lavarti certe parti.
propose
-Va bene, ma Cassandra viene con noi, non mi fido di te vecchia befana.
la donna annuì sbuffando, non era raro che i giovani custodi non volessero stare con adulti a loro sconosciuti, anche se molti non capivano il motivo. Cassandra seguì curiosa la donna ed Anael, i tre angeli entrarono nella lavanderia.
Era un ambiente molto ampio e caldo, c'era vapore che usciva dalle vasche piene d'acqua in continuazione, le due balie avrebbero dovuto anche lavare i vesti quando quelli dei bambini si sarbbero sporcati, al centro della sala c'era una tinozza molto garnde piena di acqua calda e con difianco una saponetta nuova. Anael si spoglió come se fosse una cosa normale spogliarsi davanti a degli estranei e si immerse dentro l'acqua iniziando a lavarsi. 
Inizialmente Cassandra guarda ovunque tranne che Anael, le avevano insegnato che non doveva guardare un ragazzo nudo neanche i suoi fratelli. Ma la curiosità era troppa, così spostó lo sguardo su di lui, Anael aveva la pelle tanto sporca, tuttavia sulla schiena si potevano vedere delle piccole righette bianche: cicatrici e la bimba curiosa come era non poté evitare di chiedere informazioni al giovane custode
-Come ti sei fatto quelle cicatrici?
Anael non potè fare a meno di alzare un sopracciglio possibile che davvero i serafini non sapevano le condizioni di loro poveri custodi.
-Sono la punizione per aver rubato qualche mela matura rispetto al cibo che ci danno di solito.
affermó il giovane voltandosi, allora Cassandra si avvicinó piano e lo abbracció forte non importava se si bagnava tutta.
La sua tata le aveva insegnato che se una persona ne aveva passate tante aveva bisogno di un abbraccio.
   
 
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