13/01/2018
4 recensioniTitolo: Like silent raindrops fell
Autrice: jaybree
Beta-reader: DirtyWriter e Fiore
Personaggi: Ben Solo|Kylo Ren; Rey
Genere: Introspettivo, Angst, Slice of Life
Capitoli: 1 – Flashfic
Note personali: Sono saltata sulla nave Reylo da pochissimo. Ieri mi son lasciata trasportare dalla musica e dai feels, rileggendo una vecchia storia che avevo cestinato e che, invece, sembrava proprio parlare di loro due e per loro due. Quindi, ho giocherellato un po’ col testo e questa cosuccia è venuta fuori. Ho immaginato un momento di imbarazzante e teso Force bond dopo Gli Ultimi Jedi: la Resistenza ha trovato una base in qualche posto sperduto e la Forza tenta di riavvicinare Ben e Rey, che però si rifiuta di parlargli.
Caddero come silenti gocce di pioggia: il titolo è un riferimento a The Sound of Silence di Simon & Garfunkel, che ho passato la giornata ad ascoltare nella versione dei Disturbed.
Ringrazio tantissimo per il sostegno le gentilissime ragazze del gruppo Reylo Italia, in particolare DirtyWriter e Fiore.
Credits: I personaggi di Rey e Ben Solo, le ambientazioni e tutte quelle cose belle e strane che provengono da una Galassia Lontana, Lontana appartengono a Walt Disney Company, Lucasfilm e chiunque altro ne detenga i diritti.
La pioggia scandisce il trascorrere del tempo questa notte. Sbatte sui tetti spioventi, sulle mura decrepite della base e sulle ali incrociate degli X-Wing. Poi scivola verso il basso, lungo la strada, tra le erbacce e sul pelo bagnato di un pastore chandriliano di passaggio.
Sul vetro opaco che ti separa dal suo viso. Quel viso che, ancora una volta, si rivolge altrove pur di ignorarti.
Ti basterebbe chiudere gli occhi, concentrarti un po’, per spezzare la connessione.
Ma la pioggia che ti penetra sotto pelle è uno strano balsamo ristoratore. La senti scorrere, lasci che entri fin negli scarponi, nelle tue tasche vuote, lasci che ti bagni le braccia, la schiena, il viso. Sono colpi lievi, sciocchi – non è questa la condanna che devi scontare.
Sono quelle gocce silenziose sul vetro la tua punizione.
Leader Supremo della Galassia. Sei intrappolato in cima. Solo. Ancora.
Non ti è rimasto che un palmo vuoto che tenta di afferrare invano l’acqua.
Piove, là fuori. È la notte perfetta per l’incipit di uno dei racconti dell’orrore che piacciono tanto a Poe. Piove nella luce riflessa dei fanali, piove contro i rami degli alberi, piove sui portelloni di mezza flotta aerea.
Te ne stai chiusa dietro la finestra, protetta. E hai freddo.
Non riesci a distogliere lo sguardo dalle sue spalle curve, dai suoi vestiti inzuppati, dalla cicatrice che gli attraversa il viso. Il tuo regalo.
Dovresti chiudere le tende, spezzare la connessione e tornare a meditare, a cercare di interpretare quelle strane parole sul libro sottratto al Tempio.
Dovresti lasciare che pianga da solo le sue pene. È stato lui a scegliere quel percorso impossibile da seguire. Se ti avesse ascoltato, se avesse seguito te… Sarebbe stato così semplice permettere alla tua visione di realizzarsi.
Per favore, scrive con l’indice sulla finestra che vi separa. Sta cercando di incontrare il tuo sguardo con i suoi grandi occhi marroni - neri, quasi neri – che sembrano schiaffeggiare la tua forza di volontà.
Autrice: jaybree
Beta-reader: DirtyWriter e Fiore
Personaggi: Ben Solo|Kylo Ren; Rey
Genere: Introspettivo, Angst, Slice of Life
Capitoli: 1 – Flashfic
Note personali: Sono saltata sulla nave Reylo da pochissimo. Ieri mi son lasciata trasportare dalla musica e dai feels, rileggendo una vecchia storia che avevo cestinato e che, invece, sembrava proprio parlare di loro due e per loro due. Quindi, ho giocherellato un po’ col testo e questa cosuccia è venuta fuori. Ho immaginato un momento di imbarazzante e teso Force bond dopo Gli Ultimi Jedi: la Resistenza ha trovato una base in qualche posto sperduto e la Forza tenta di riavvicinare Ben e Rey, che però si rifiuta di parlargli.
Caddero come silenti gocce di pioggia: il titolo è un riferimento a The Sound of Silence di Simon & Garfunkel, che ho passato la giornata ad ascoltare nella versione dei Disturbed.
Ringrazio tantissimo per il sostegno le gentilissime ragazze del gruppo Reylo Italia, in particolare DirtyWriter e Fiore.
Credits: I personaggi di Rey e Ben Solo, le ambientazioni e tutte quelle cose belle e strane che provengono da una Galassia Lontana, Lontana appartengono a Walt Disney Company, Lucasfilm e chiunque altro ne detenga i diritti.
Like silent raindrops fell
Lui
Tic, tic, tic.La pioggia scandisce il trascorrere del tempo questa notte. Sbatte sui tetti spioventi, sulle mura decrepite della base e sulle ali incrociate degli X-Wing. Poi scivola verso il basso, lungo la strada, tra le erbacce e sul pelo bagnato di un pastore chandriliano di passaggio.
Sul vetro opaco che ti separa dal suo viso. Quel viso che, ancora una volta, si rivolge altrove pur di ignorarti.
Ti basterebbe chiudere gli occhi, concentrarti un po’, per spezzare la connessione.
Ma la pioggia che ti penetra sotto pelle è uno strano balsamo ristoratore. La senti scorrere, lasci che entri fin negli scarponi, nelle tue tasche vuote, lasci che ti bagni le braccia, la schiena, il viso. Sono colpi lievi, sciocchi – non è questa la condanna che devi scontare.
Sono quelle gocce silenziose sul vetro la tua punizione.
Leader Supremo della Galassia. Sei intrappolato in cima. Solo. Ancora.
Non ti è rimasto che un palmo vuoto che tenta di afferrare invano l’acqua.
E adesso ti manca.
*
Lei
Tic, tic, tic.Piove, là fuori. È la notte perfetta per l’incipit di uno dei racconti dell’orrore che piacciono tanto a Poe. Piove nella luce riflessa dei fanali, piove contro i rami degli alberi, piove sui portelloni di mezza flotta aerea.
Te ne stai chiusa dietro la finestra, protetta. E hai freddo.
Non riesci a distogliere lo sguardo dalle sue spalle curve, dai suoi vestiti inzuppati, dalla cicatrice che gli attraversa il viso. Il tuo regalo.
Dovresti chiudere le tende, spezzare la connessione e tornare a meditare, a cercare di interpretare quelle strane parole sul libro sottratto al Tempio.
Dovresti lasciare che pianga da solo le sue pene. È stato lui a scegliere quel percorso impossibile da seguire. Se ti avesse ascoltato, se avesse seguito te… Sarebbe stato così semplice permettere alla tua visione di realizzarsi.
Sarebbe bastato prender la sua mano.
Ipocrita.Per favore, scrive con l’indice sulla finestra che vi separa. Sta cercando di incontrare il tuo sguardo con i suoi grandi occhi marroni - neri, quasi neri – che sembrano schiaffeggiare la tua forza di volontà.
Ho bisogno di te.