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Autore: Vaporeon_92    14/01/2018    0 recensioni
Inverno, freddo, neve, ghiaccio...solitudine.
Angoscia, dolore, paura...perdita.
Vita, sangue, amore...morte.
Queste sono le uniche cose che circolavano nella mente di Hideaki.
Sono le uniche cose che sentiva dentro, quelle cose che lo paralizzavano...che lo rendevano vivo, respinto dalla morte, anche se vi era ad un passo da lui, tendendogli le braccia come, una cara amica, non era ancora giunto il momento per averlo, tutto per se.
Il giorno in cui Klaus, venne ucciso...una parte di Hideaki morì con lui.
Per esattezza la sua parte animale, il suo essere kitsune (volpe artica) cessò di esistere. Un bagliore indondò il suo corpo, il calore che risediava in lui andò via, lasciando spazio ad un corpo freddo. La magia che Klaus gli raccontava spesso, come una favola, si avverò...dieventò reale su di lui. Una mutazione genetica e fisica inizò in quell'istante, partendo dalle orecchie.
Non è abituato a lasciarsi andare, all'addrestamento lo hanno percosso brutalmente affiché non mostrasse mai la sua debolezza, affinché non si rivelasse mai una femminuccia, affinché non si mostrasse sentimentalista.
"Grazie per la vita straordinaria...che mi avete fatto vivere sensei. Non passerà molto tempo, prima che ci rivedremo...potete starne certo."
Genere: Slice of life, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Inverno, freddo, neve, ghiaccio...solitudine.
Angoscia, dolore, paura...perdita.
Vita, sangue, amore...morte.



Queste sono le uniche cose che circolavano nella mente di Hideaki.
Sono le uniche cose che sentiva dentro, quelle cose che lo paralizzavano...che lo rendevano vivo, respinto dalla morte, anche se vi era ad un passo da lui, tendendogli le braccia come, una cara amica, non era ancora giunto il momento per averlo, tutto per se. La morte spesso è l'antagonista della situazione, odiata da ogni essere umano, colei che terrorizza, colei che rapisce le nostre persone care. Ma nonostante la morte avesse portato via, una persona cara, LA PERSONA CARA di Hideaki egli, pensava alla morte, come un passaggio per poter andare da Klaus...e riunirsi con lui.

 

"Salve oscurità, mia vecchia amica...
Sono tornato per parlarti di nuovo,
perché una visione un po' inquietante;
ha lasciato i suoi semi mentre stavo dormendo.
E la visione impiantata nella mia mente
ancora rimane nel suono del silenzio"


 

Il giorno in cui Klaus, venne ucciso...una parte di Hideaki morì con lui.
Per esattezza la sua parte animale, il suo essere kitsune (volpe artica) cessò di esistere. Un bagliore inondò il suo corpo, il calore che risiedeva in lui andò via, lasciando spazio ad un corpo freddo. La magia che Klaus gli raccontava d'esistere, quella 'favola' che tutte le sere prima di dormire narrava, come un cantastorie...si avverò: diventò reale su di lui. Una mutazione genetica e fisica inizò in quell'istante, partendo dalle orecchie. Quelle umane sparirono, lasciando posto a quelle da canide, che aveva quando desiderava 'trasformarsi' desiderando di vivere la sua natura animale. Le orecchie da volpe, bianche, soffici al tatto, pelose stavano sulla sua testa come se indossasse un cerchietto, che comunemente usavano le ragazze. Delle lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, occhi bellissimi, occhi come il ghiaccio. Quelle lacrime erano il simbolo, della sofferenza per un'altra perdita molto importante per lui. Piegato sul corpo dell'amato, sentì un nuovo dolore perforarlo dentro...la coda stava cercando di uscire, dalla schiena...una lotta all'ultimo grido. Le braccia che tenevano il corpo del suo sensei, il viso poggiato sul petto di Klaus, ormai sporco, ormai segnato dal dolore, piangeva. Non solo stava soffrendo per ciò che in quella casa, era successo da alcune ore, adesso soffriva per se stesso, la coda stava faticando ad uscire per mostrarsi a Hideaki, come una diversa parte di lui.

Faceva male, non trovava il verso di uscire, l'unica soluzione era afferrare il piccolo ciuffo che si vedeva, e tirare...ma per fare quello bisognava essere in due. Hideaki guardava il volto dell'amato, speranzoso che potesse aprire gli occhi da un momento all'altro, e magari una volta svegliatosi sarebbe accorso ad aiutarlo. Ma non era così, lui era morto, e lui doveva riuscire a trovare una soluzione per tirare fuori la sua coda, se non aveva intenzione di soffrire ancora. Allungò all'indietro le mani, afferrò il ciuffo, emise un pianto pieno di dolore...fece un bel respiro, e senza pensarci troppo tirò il ciuffo. Lo strattonamento energico permise ad essa di trovare la strada per uscire da sola, librandosi maestosa nell'aria: una coda bianca, folta, lunga era posta tra la fine della schiena e i glutei del ragazzo. Terminando così la trasformazione...o meglio, la mutazione definendolo, classificandolo come un 'Dimidium Hominem', metà uomo-metà volpe. Le caratteristiche fisiche erano quelle di un essere umano, andavano a mescolarsi con alcuni parti della kitsune, oramai deceduta...non poteva più uscire, non poteva più essere vissuta come prima...della kitsune rimaneva poco, ed era la parte più dura da accettare per Hideaki.


Il cuore vuoto, il cuore sanguinante...il cuore morto.
La perdita, le perdite...
Il dolore, l'odio...
La morte.
La perdita, le perdite...
Il sangue, il futuro svanito...
La morte.

 

Erano le cose che rimbomvavano nella sua testa, nelle sue nuove orecchie.
La testa pesante, gli occhi gonfi...il cuore stanco.

 

"Sciocchi" dissi io, "non sapete
che il silenzio cresce come un cancro.
Ascoltate le mie parole che potrei insegnarvi,
prendete le mie braccia che io possa raggiungervi".
Ma le mie parole caddero come silenziose gocce di pioggia
e riecheggiarono nei pozzi del silenzio.''


 

Avvicinò la sua testa vicino a quella di Klaus, lo guardava con lo sguardo di chi oramai aveva perso tutto.
Uno sguardo, perso...uno sguardo posseduto, uno sguardo oscuro...uno sguardo di chi non vorrebbe più vivere.


"Perchè non mi avete permesso di seguirvi? Perché non mi avete permesso di morire al posto vostro?"

Parlava al corpo, quel corpo che tra non molto sarebbe stato reclutato dagli agenti della polizia Russa.

"Perchè mi avete lasciato solo? Adesso mi trovo nella stessa situazione, la stessa situazione in cui mi trovaste undici anni fa..."

Non era abituato a lasciarsi andare, all'addrestamento...lo avevano percosso brutalmente affiché non mostrasse mai la sua debolezza, affinché non si rivelasse mai una femminuccia, affinché non si mostrasse sentimentalista. Ma di tutto quello che gli avevano insegnato, non gliene importava più...gli importava solo piangere il defunto amore. Si sdraiò accanto a Klaus, prendendo il braccio di lui, lo alzò permettendo così di poggiare la testa sul petto privo di vita, lasciò cadere il braccio dell'amato sul suo corpo, per sentirsi ancora al sicuro vicino a lui. Lo abbracciò Hideaki, lo stringeva a se per un ultima volta, prima di sparire da quella casa, dalla Siberia...da Klaus per sempre. Lo baciò sul petto, sul collo...sulle labbra, su cui caddero involontarie alcune gocce delle sue lacrime; annusò per un ultima volta il profumo, che la sua pelle emanò, per memorizzarlo nella mente, dato che sarebbe stata l'unica cosa di lui...che avrebbe portato con se. Le kitsune hanno un dono speciale, un olfatto super sviluppato: se questi esemplari annusano un profumo per la prima volta, non sarà necessario vedere il volto della persona di fronte per averne la certezza...poiché la loro mente lo collega da sola al volto, anche se costui dista di diversi metri.

"Grazie per la vita straordinaria...che mi avete fatto vivere sensei. Non passerà molto tempo, prima che ci rivedremo...potete starne certo."

Così con l'ultimo bacio dato, con il suo profumo nella mente Hideaki, scappò via da quella casa...abbandonando il corpo privo di vita, del compagno della sua vita.
Non poteva seppellirlo, la morte di un sicario non era cosa da poco...la morte di un sicario significava, guerra aperta tra ogni circoscrizione politica. La morte di un sicario significava che ce ne erano altri in giro, pronti da uccidere ad ogni costo. Essendo anch'egli un sicario, non potè far altro che lasciare li Klaus, per non rischiare la propria vita: sperando che gli toccasse una degna sepoltura, anche se riconosceva la bugia che la sua mente aveva prodotto.
Non gli restò più nulla, non gli restò più niente da vivere...per cui valeva la pena lottare, amare.
Vagando per le strade gelate, ricoperte dalla neve si fermò per il dolore al fianco che arrivò come un fulmine a ciel sereno...non si era accorto che stava sanguinando. 

Nella colluttazione con i cecchini, che erano li per Klaus, perché era diventato un pericolo per la Organizacija (mafia Russa) nel tentativo di proteggere il sensei, una lama affilata andò a scavare la sua carne, svenendo a terra i cecchini credendolo morto insieme a Klaus, lo 'risparmiarono'. Il corpo tremava, la mano poggiata sulla ferita era piena di sangue, doveva essere medicato immediatamente, ma di andare in ospedale non se ne parlava, se qualcuno girava la foto del suo volto, sarebbe stato morto ancora prima di vedere il prossimo tramonto. Ma in mezzo alla foresta chi poteva aiutarlo? Cadde a terra, con le ginocchia impiantate nella neve, la bocca si spalancò...il sangue vi uscì a getto, i denti digrignavano per il dolore che sentiva...la vista si annebbiò, la temperatura non aiutava per niente con i suoi -27,6° così, non avendo più forze, il corpo traballò...fino a quando non prese un ultimo slancio, per cadere sul letto di neve, dove con un emorragia interna e l'imminente ipotermia, il corpo dell'Austro-Nipponico, sarebbe stato condannato all'oblio, alla morte...come lui sperava si dall'istante in cui Klaus, chiuse gli occhi.



Spazio Autrice:
Salve popolo...come state? E' una vita che non pubblico niente qui su efp, è una vita quasi...che non scrivevo più, ma adesso sono ritornata a scrivere qualcosina di tanto in tanto. E voglio parlarvi in due righe di questa one shot: Hideaki è l'ultima mia creatura di 'carta' a cui sono più affezionata.
E' nato più o meno quasi due anni fa, è un personaggio che gioco in un GDR con una mia cara amica, alla quale è legato sentimentalmente al suo pg.
Il volpino, è un personaggio che è nato puramente per caso, anzi forse per scommessa (sempre con quella mia cara amica che vi ho citato sopra) la scommessa consisteva in: provare a muovere un personaggio maschile e complesso. Giorno dopo giorno, mi sto convincendo di riuscirci...ma la cosa più bella è che giorno dopo giorno, sento parte di me il 'mio' Hideaki...ci assomigliamo in certi punti, e sentiamo il dolore l'uno parte dell'altro.
Lo so cosa starete pensando: questa è matta xD e forse avete ragione...o forse no xD.
Insomma questo è il primo passato del ventenne, è un momento particolare della sua vita...dove da qui partiranno tante cose, e l'incontro poi con il pg della mia amica. Non so ogni quanto scriverò sulla vita di Hideaki, (poichè conosco e tengo a mente la sua storia vorrei portarvela in digitale anche a voi) essendo molto impegnata, ma se si va seguitemi in questo nuovo percorso ^^
Se volete una recensioncina fa sempre piacere xD

Il testo centrale è una canzone: The Sound of Silence dei Disturbed


Sara.

 

   
 
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