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Autore: Hinata937    14/01/2018    2 recensioni
Ho sempre odiato il mio nome, Bianca, simbolo di purezza io che di purezza non ho nulla..
Mi hai fatto amare il mio nome, per poi odiarlo ancora di più, tu che fra tutti mi hai abbandonato, in tutti i modi in cui si possa abbandonare qualcuno, ti ho odiato per questo, ho odiato te e il tuo cuore, gelido e freddo come il ghiaccio.. Mi hai resa uguale a te, tu che nel cuore hai il gelo..
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Il gelo nel suo cuore

Prologo

Pov Bianca 


Si dice  che quando tocchi il fondo, l’unica cosa che puoi fare è rialzarti. Io non so neppure quante volte ho toccato il fondo, ho perso il conto di tutte le volte che mi sono rialzata,sempre da sola, e sono andata avanti..
Tutte le volte che cadevo, perdevo un pezzo di me fino a diventare quella che sono ora una persona vuota, un guscio vuoto dove non entra nessuno..
Il mio nome è Bianca ho compiuto da pochi giorni 18 anni, finalmente sono “ adulta” per il mondo.. Peccato io sia dovuta diventare adulta mentalmente già da un pezzo. Abbandonata alla tenera età di un’anno non ho mai saputo chi fossero e perché mi avessero abbandonato.
La signora dell’orfanotrofio che mi ha accudito e cresciuto, Miss.Lauren, mi ha dato lei questo nome, poiché la sera in cui mi ha trovata davanti alla porta dell’orfanotrofio, era una notte di neve e ghiaccio e siccome non mi poteva chiamare Neve, anche perché sennò sarebbe stato assurdo, mi ha chiamato Bianca, ovvero il colore della neve..
Ho odiato il mio nome tante e tante volte, tutte le volte che mi ferivano, che mi lasciavano, che venivo abbandonata da qualcuno che ritenevo importante, era sempre durante una giornata di neve, credo che il destino sia abbastanza crudele..
Comunque dicevo, mi chiamo Bianca e ho da poco compiuto 18 anni, ciò vuol dire che posso andare via da dove abito ora, che non è proprio il paradiso, anzi sembra un pozzo in cui non si vede mai la fine, ecco è così definirei la casa in cui ho vissuto dall’età di 4 anni fino ad ora.
Come avrete capito si sono stata adottata all’età di 4 anni da una famiglia gentile e dolce che mi amava, almeno fino a che non sono riusciti ad avere un vero figlio loro, io all’epoca avevo 10 anni e mi era stato tolto di nuovo tutto, l’amore che avevo ricevuto non mi apparteneva più, mi hanno messo da parte, non gli importava più di me, si mi compravano giocattoli,libri e altre cose ma non si preoccupavano più per me, nemmeno quando il loro vero figlio Thomas, è cresciuto, non mi degnavano più di amore, non ero abbastanza..
Questa è stata la prima volta che sono caduta, alla tenera età di 10 anni, sono caduta e ho iniziato a perdermi, a perdere me stessa..
Sulla mia pelle porto il segno di tutte le cicatrici che ho subito nell’anima, l’abbandono dei miei genitori, la mancanza di affetto da chi diceva di  amarmi anche se non ero figlia loro, e ora la più recente, quella che mi ha causato lui, lui che più di tutti mi ha fatto odiare il mio nome, me stessa..
Lui che mi ha fatto cadere, e stavolta non so se riuscirò ad alzarmi,mi ha fatto credere nell’amore, in me stessa, mi ha fatto credere di essere pura come la neve, per poi calpestarmi e buttarmi via, lui che ha curato le mie ferite per poi sparire nel nulla, creandomi così ferite più profonde, lui che ha il gelo nel cuore..



   
 
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