Pain
Si lascia scivolare a terra, al buio, chiudendo gli occhi.
Perché?
Perché soffre.
Ed ha bisogno di stare solo e in silenzio.
Sulla prima non deve nemmeno sforzarsi, è sempre stato solo, è da tutta la vita che lo è.
E non smetterà mai di esserlo.
Ma il silenzio... oh, quello non può averlo.
Perché la sua mente non glielo concederà mai.
I suoi DemOni non lo lasceranno mai in pace, il buio intorno a lui non si diraderà e i suoi occhi non torneranno mai puri come un tempo.
È immerso nella notte e lì resterà, il fuoco del dolore brucerà ancora a lungo sulle aspre cicatrici della sua liscia pelle e le parole che sente continueranno a scontrarsi contro le pareti della sua testa senza tregua.
Perché non può andare che così a quelli come lui che non hanno nessuno se non le proprie ferite.
Ma chi ha bisogno di lui, chi vorrebbe mai parlarci con il carattere che ha, chi diamine potrebbe mai amarlo con l’anima che si ritrova?
Nessuno.
E scappare non è poi così da codardi se è l’unica scelta che ti rimane.
Scappare. Da cosa poi?
Sta bene.
Continua a ripeterlo a tutti, come una cantilena...
‘Sto bene
Sto bene
Sì, sto benissimo.’
Se ripeti così a lungo una bugia prima o poi finisci per crederci anche tu?
Sto bene.
Si porta una mano al viso e resta così, immobile: ormai è perfino incapace di piangere.
Vorrebbe tanto farlo, ma ha già consumato tutte le sue lacrime.
Però può urlare.
...
E lo fa.
Vorrebbe solo che non facesse così male.