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Autore: jinkoria    14/01/2018    6 recensioni
[MadaSaku; modern!AU][A EuphemiaMorrigan, tanti auguri ♥]
Sakura sentì spesso la bocca di Madara posarsi sul suo viso, sugli occhi stanchi e ancora un po’ lucidi perché appagata, sul collo arrossato dai morsi prima e leniti dai baci poi. E anche se Madara non lo diceva, Sakura sapeva che ognuno di quei tocchi mirava a rimarcare un interrogativo quasi arrogante, da ghigno impersonificato: Pungo ancora?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Madara Uchiha, Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A Elisa,
perché un po' di fluff non fa mai male.







Sakura strofinò la guancia contro quella che ancora profumava di dopobarba di Madara, sorridendo contro la sua pelle; solo un paio d’ore prima si era lamentata scherzosamente di quanto i suoi baci avessero iniziato a pungerla. Solo che Madara, subito dopo cena, era corso a chiudersi in bagno — Sakura lo aveva seguito con lo sguardo, dapprima perplessa, quasi preoccupata; aveva poi dovuto trattenersi dal mettersi a ridere quando il rumore della macchinetta da barba ne aveva smascherato le intenzioni. Una volta finito l’aveva raggiunta in camera, puntando le sue labbra con esigenza. A Sakura era sfuggito un gemito sorpreso, in risposta a quell’irruenza improvvisa, schiudendo la bocca quando la lingua di Madara aveva spinto nella sua fessura per intrecciarsi alla propria; l’aveva baciata a fondo e ovunque, passando le labbra lungo il corpo latteo scosso da brividi di un godimento che era il solo in grado di provocarle. Sakura si era lasciata spogliare e aveva spogliato a sua volta con urgenza, aggrappandosi alle spalle del marito quando si sentì riempire dal suo piacere, beandosi delle attenzioni che aveva ricambiato con la stessa intensità, lasciandosi avvolgere da quel corpo caldo che aveva continuato a stringerla fino ad allora.

Sakura sentì spesso la bocca di Madara posarsi sul suo viso, sugli occhi stanchi e ancora un po’ lucidi perché appagata, sul collo arrossato dai morsi prima e leniti dai baci poi. E anche se Madara non lo diceva, Sakura sapeva che ognuno di quei tocchi mirava a rimarcare un interrogativo quasi arrogante, da ghigno impersonificato: Pungo ancora?


In realtà, a lei non spiaceva. Le dava la sensazione, forse piuttosto irrazionale, che il tempo di Madara scorresse insieme al suo, nella loro convivenza; che quei baci ispidi fossero soltanto loro, della quotidianità che avevano costruito insieme. Una cosa normalissima, come un’unità di misura, dato che la barba di Madara ci metteva parecchio a crescere. Sakura prendeva quei piccoli fili appuntiti come risultato dei giorni passati trascorsi insieme. Non che ci volesse la barba perché ne fosse consapevole, ma era come la prima ruga di espressione comparsa sulla fronte di Madara: quando si erano conosciuti, dieci anni addietro, di quella linea non c’era l’ombra. Eppure eccola lì, anche quando il volto di suo marito era disteso mentre la guardava negli occhi, quasi rasserenato. Allora Sakura allungò la mano e carezzò la guancia adesso più liscia, lasciando un bacio leggero sul mento del marito, lì dove il profumo del dopobarba era più forte; lo inspirò profondamente, certa che dovesse averne un po’ anche addosso. E poi salì sulle labbra già sporte, come pronte e in attesa di lei, che Madara mosse stanco, vagamente assonnato, ma la assecondò finché non fu Sakura a separarsi.

La ragazza lo guardò, sfiorando il suo naso col proprio, sorridendo divertita. «Il procione diventa mansueto senza pelo?».

Madara assottigliò pericolosamente lo sguardo, ma fu brevissimo: sul viso invecchiato, che Sakura trovava sempre bellissimo, un ghigno machiavellico accartocciò in piccole pieghe la pelle a lato della bocca — in quel punto speculare dove a Sakura compariva ancora una fossetta. Dopodiché la sovrastò con uno scatto repentino, facendola scoppiare a ridere — il profumo del dopobarba, se possibile, ancor più forte.

«Ora ti mostro quanto sono diventato mansueto».






 


È stata una corsa contro il tempo! Avrei voluto pubblicarla ad un orario più decente ma sono riuscita solo ora a ricongiugermi col mio computer. ç___ç
Non ho granché da dire, se non che sono un po' indecisa sull'OOC della questione— no, non è questo. Voglio solo augurare, ancora una volta, il meglio a questa splendida persona che mi ha aperto un mondo su una coppia davvero bella e che. gradualmente. imparo ad amare sempre un po' di più. La oneshot (brevissima, ma perché la lemon era- ugh e l'ho rimossa) non ha chissà spiegazione, a senso mio ruota attorno al loro age gap (Madara è sui 46 anni, Sakura 28 appena), ed è un po' molto implicito che questa cosa li abbia turbati, almeno per un po', per tanti motivi, alcuni anche ovvi. Quindi Sakura è felice di crescere insieme a Madara, in un certo senso, ecco. Corrono su due binari diversi, ma insieme e allo stesso tempo.
E quindi niente, di nuovo auguri, Eli. <3

   
 
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