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Autore: Fran_s    16/01/2018    1 recensioni
L'ennesima storia d'amore iniziata per sbaglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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(Vi consiglio la playlist con cui sto scrivendo la storia: https://www.youtube.com/playlist?list=PLM4qnO1zfks-wq8QGdfFquY8_J4t16Apf; è soggetta ad aggiornamenti)

Era finalmente arrivato il fine settimana ad Hogwarts e la maggior parte dei suoi studenti si stava preparando per andare a Hogsmeade. Persino Hermione aveva accettato di abbandonare la biblioteca per qualche ora ed andare con i suoi due migliori amici a liberare la mente.
Uno dei pochi a non aver intenzione di lasciare le mura del castello era il nuovo arrivato nel gruppo ogni giorno più potente dei Mangiamorte, Draco Malfoy. Stava infatti aspettando che i suoi compagni di casa uscissero dalla Sala Comune per potersi dirigere inosservato verso la stanza delle necessità per portare avanti il suo compito impartitogli dal Grande Signore Oscuro in persona.
I suoi ormai ex migliori amici erano ancora in un angolo della stanza a parlottare, non sembrava proprio fossero intenzionati ad andarsene a breve.
“Che razza di deficienti” si ritrovò a pensare. Giorno dopo giorno sentiva la sua anima abbandonarlo sempre di più, aveva gli occhi gonfi e occhiaie bene definite, ma loro non sembravano essersi accorti di nulla. L’avevano lasciato allontanarsi senza preoccuparsi di lui.
“Serpi” sussurrò, ma ancora prima di concludere la parola si ritrovò con un ghigno nervoso sul volto. Insomma, lui stesso stava progettando di uccidere Silente, non poteva permettersi di mal giudicare qualsiasi altra persona.
Vista l’ora decise di alzarsi comunque dalla sua poltrona per camminare verso l’uscita, ma si fermò subito quando si sentì chiamare proprio dall’angolo della stanza in cui i suoi “amici” erano radunati.
– Draco, stai andando anche tu al villaggio?
Voltò di qualche grado la faccia per permettere loro di poter vedere almeno in parte la sua faccia quando con disgusto diede loro un “no” secco.
– Allora vieni con noi?
Sembrava essere un’affermazione più che una domanda, allora si girò completamente per rispondere, ma, vedendo le loro espressioni preoccupare, esitò di quel tanto da permettere alla Parkinson di continuare.
– Ultimamente ti vediamo, se ti vediamo, soltanto a lezione. Ci chiediamo cosa tu faccia tutto questo tempo da solo. Sta succedendo qualcosa di grave?
Draco si rese conto di non potersi permettere ulteriori indagini da parte dei suoi compagni e per non insospettirli li assecondò.
– Forse un po’ di aria fresca mi farebbe bene – finse un sorriso curvando leggermente la testa di lato – programmi di oggi?
I Tre Manici di Scopa era parecchio affollato quel giorno cosicché i cinque Serpeverde si ritrovarono costretti a dover condividere parte del loro tavolo con alcuni Corvonero. Nel giro di mezz’ora al tavolo si era unito anche qualche Tassorosso e Grifondoro. Ovviamente non mancavano all’appello la Mezzosangue, il rosso e lo Sfregiato, notò il Purosangue.
La tensione nel mondo magico era parecchia ed è proprio per questa ragiono che i ragazzi sentivano il bisogno di sfogarsi bevendo qualcosa e stare in compagnia, non dando peso alla Casa di provenienza degli altri compagni.
Malfoy non si degnò di ascoltare i loro discorsi e si limitò a mandare giù un bicchiere dopo l’altro. Perso com’era nei suoi problemi, si accorse forse tardi che i ragazzi, i quali avevano creato quello che doveva assomigliare a un ovale intorno al tavolo, lo stavano osservando sperando in una sua reazione.
Si rese anche conto che, a quanto pare, lui non era stato l’unico a bere più del dovuto.
– Cosa volete? – Draco notò gli occhi dei compagni davanti a lui alzarsi in cielo in reazione alla sua domanda.
– Non hai ascoltato neanche una parola della spiegazione del gioco, vero? – chiese la Parkinson.
– O forse voi non siete bravi a spiegarlo, no? – rispose il biondo in tono, inutile dirlo, sprezzante.
La sua giovane amica allora si affrettò a spiegargli che quello che stavano facendo è un gioco babbano proposto da Seamus. Gli disse che il suo nome è “gioco della bottiglia”, ecco spiegata la bottiglia stesa al centro del tavolo, con il collo diretto verso di lui. Era semplice: si faceva girare e i due a cui era indirizzata dovevano baciarsi. Avevano anche aggiunto un po’ di magia: il colore che prendeva il liquido al suo interno (verde, giallo o rosso) definiva il tipo di bacio che ci si sarebbe dovuto scambiare.
Per ora un Corvonero aveva dovuto baciare sulla guancia un Serpeverde e un Grifondoro aveva dovuto dare un bacio a stampo a una Tassorosso.
Possibile che era così concentrato a definire e ripassare ogni parte del suo piano, per quanto l’alcol gli potesse concedere, da non essersi reso conto di nulla?
– Stiamo veramente facendo un gioco babbano? Quante stronzate.
Seamus arrabbiato per le parole di Draco, l’unico a risultare contrario, aprì la bocca per parlare quando una voce in fondo al tavolo attirò l’attenzione di tutti.
– Cos’hai, mica ti vergognerai a dover dare qualche bacio davanti a tutti? Ti pensavo diverso Malfoy.
Era da parecchio tempo che Draco e Potter non si stuzzicavano a vicenda, forse proprio perché entrambi avevano ben altro a cui pensare in quei mesi.
– Io? – rise – per me possiamo anche aggiungere l’opzione “scopata”, al gioco.
In fin dei conti, mancava terribilmente ad entrambi lo scambio di battute offensive che erano soliti darsi anni prima.
“È l’alcol che lo sta facendo parlare” pensò Harry cercando di far mente locale su quanti bicchieri gli avesse visto trangugiare. Avrebbe accostato qualsiasi aggettivo negativo al nome della sua nemesi scolastica, ma sicuramente quel linguaggio non faceva parte dell’educazione che i genitori gli hanno impartito negli anni.
Il Prescelto vide Malfoy staccare la schiena dallo schienale della sedia con una certa difficoltà per poi portare la mano alla bottiglia e farla ruotare. Il ghigno sulla sua faccia non lo aveva ancora abbandonato.
Quando la bottiglia si fermò Draco seguì con lo sguardo la direzione in cui puntava. Alzò gli occhi e non c’era possibilità che si potesse rifare il giro per dubbio. La persona segnata era ben definita.
“Merda” pensarono entrambi.
Draco non tanto perché quello era un ragazzo, insomma non aveva mai negato (e tantomeno affermato, però) la sua omosessualità. Ma per il nome, il viso e tutto il resto di quella persona.
Una botta di caldo lo persuase, iniziò a sudare.
“È l’alcol” si convinse.
Harry, invece, perché non poteva rifiutarsi al gioco dopo quello che proprio lui stesso aveva detto a Malfoy. Il fatto che la persona con la quale avrebbe dovuto scambiare un bacio fosse proprio Draco, sicuramente non aiutava.
Sentì il sangue salirgli fin sopra la testa, il sudore iniziò a bagnare alcune parti dei suoi indumenti.
“È l’alcol” si convisse.
Il silenzio incombé sulla tavolata, ma Ron lo rovinò tossendo.
– C-comunque… Va bene dai, non sei mica obbligato… Voglio dire, non mi sembra il caso – balbettò Ron sostenuto dal movimento verticale della testa di Hermione.
Dopo un primo momento in cui era rimasto con qualsiasi muscolo immobile, grazie anche agli alcolici nello stomaco, a Draco comparve sul viso il solito sorriso maligno.
– Cos’hai, mica ti vergognerai a dover dare qualche bacio davanti a tutti? Ti pensavo diverso Potter – fece, imitando con una vocina le parole di poco prima.
Non che morisse dalla voglia di baciarlo, ma non si sarebbe mai mostrato debole davanti agli altri. Sperava veramente in cuor suo che Potter si rifiutasse.
Harry però non rifiuta mai una sfida e tantomeno la perde, è pur sempre un coraggioso Grifondoro. Mentre si alzava dal tavolo sentì Ron sussurrare mentre gli toccava il braccio – Miseriaccia Harry, non faro lo scemo.
Quando Harry gli fu quasi davanti, Draco si alzò dalla sedia e sistemandosi l’elegante giacca nera quasi gli ammiccò. Era ben consapevole di essere bello e sicuramente, il suo abbigliamento gli donava uno stile che nessuno lì dentro possedeva.
Quando erano a pochi centimetri di distanza, Malfoy notò guardando il viso di sfida di Potter che anche lui doveva aver bevuto parecchio.
Harry lo osservò un attimo chiedendosi come il ragazzo difronte ai suoi occhi potesse risultare così elegante nonostante il viso evidentemente distrutto per qualche problema che lo affliggeva, probabilmente per il padre, pensò. Nonostante non sembrasse, anche lui dovrebbe provare dei sentimenti.
Erano ancora più vicini.
– Malfoy, mi raccomando, la bottiglia è rossa: passionale.

 
​Fran
   
 
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