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Autore: TrashiamoStorie    16/01/2018    0 recensioni
I Disagiati Fomentati siamo io e altri ragazzi, tre di noi hanno deciso di scrivere fanfiction su di noi, questa storia narra le nostre avventure in un univeso manga in cui appariranno anche dei personaggi dei vari anime.
Genere: Comico, Commedia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per i corridoi non c’era quasi più anima viva, ma neppure anima morta. Tutti avevano ormai trovato modo di occuparsi nelle varie aule dell’istituto. I presidenti dei club continuavano a farsi pubblicità più o meno occulta, cercando di reclutare con metodi a volte molto discutibili i giovani pargoletti del primo anno. C’era chi offriva biscotti, chi offriva banane, chi twerkava a ritmo di K-Pop (Jonk, terzo anno, era il maestro assoluto del twerk corano). Ma in questo momento di pace e armonia dei sensi, una losca figura si aggirava tra i corridoi, il viso allungato e dai lineamenti appena marcati coperto da una sciarpa nera tirata su fino al naso, i capelli lunghi e mossi nascosti in una parrucca cinese pagata 2 euro con i saldi dell’anno del pesce arrosto del Mare dei Mostri. Lo sguardo e l’orecchio all’erta, girava appiccicata alla parete grigiastra come per nascondersi da un’eventuale pericolo. Il respiro corto e affannato, i pugni stretti. Doveva raggiungere il secondo piano, dove c’era la sede di molti club storici dell’istituto, era quasi arrivata alle scale, quando una voce spietata e cupa le fece gelare il sangue e la fece venire i brividi.

" Che cosa stai facendo conciata così, Mary?"

la giovane dagli atteggiamenti furtivi si congelò sul posto, le gambe iniziarono a tremare. Non poteva essere stata colta in fragrante, non in quel momento, non prima di aver compiuto la sua missione… non da lui. Fece finta di nulla, riprese a camminare con un’andatura più sciolta e aggraziata, come di una ballerina mutilata su un palco in fiamme, nel vano tentativo di apparire una semplice studentessa vestita da attentatrice che passeggiava per i corridoi in un orario proibito. 

"Quante volte ti ho detto di smetterla di cacciarti nei guai? E soprattutto, DOVE DIAVOLO SEI STATA PER GLI SCORSI 6 MESI, CI MANCAVA LA DORSISTA NELLA STAFFETTA MISTA SCELLERATA IRRESPONSABILE!"

Filippo implose dalla rabbia, creando per qualche secondo un buco nero che risucchiò una porta spedendola in una dimensione spazio/temporale alternativa. La ragazza finalmente si voltò, tirandosi via la sciarpa in un elegante gesto di sfida. Il corridoio vuoto era il posto ideale per un duello all’ultimo sangue.

 
"Finalmente mi hai trovata."

Sul suo volto si dipinse un ghigno crudele, negli occhi le ardeva una fiamma inestinguibile, la sua voce era come una tempesta implacabile. Nella sua mente risuonavano epicamente i brani migliori della colonna sonora di “Bastardi senza gloria”, sentiva il fruscio del vento dei condizionatori, si sentiva come Hugo Stiglitz di fronte a 13 soldati della Gestapo. 

"Mi dispiace che finisca in questo modo fratello."


 "No, non è vero."

Filippo, fratello gemello della losca e misteriosa Mary, vice presidentessa scomparsa del club di nuoto, aveva dipinta in volto l’espressione di un tacchino davanti ad un uovo di capretta: sconvolto. Aveva ancora in mano i volantini del club, l’oca, mascotte della squadra di nuoto, era l’immagine più evocativa del disagio che scorreva nelle vene dei due fratelli. La guardò spazientito, poi le lanciò in faccia una risma di manifesti, colpendola dritta sul naso informe e storto, a causa degli occhialetti della piscina troppo stretti. 

"Adesso fai il tuo dovere, altrimenti sarò costretto a farlo."

Lo sguardo di Filippo si fece malvagio e spietato, mentre la povera e indifesa sorella iniziò a tremare.


 "No… NON FARLO! NON PUOI FARE QUESTO A ME, TUA SORELLA!"

La ragazza si tappò le orecchie, terrore puro si leggeva nei suoi occhi scuri e anonimi. Filippo si lasciò andare in una risata malefica, scaldandosi la voce affinché potesse sentirlo meglio. Sapeva bene come piegarla al suo volere.

 
"AGNI È…" 

Non riuscì a concludere la fatidica e orrenda frase che una giovane misteriosa apparve in soccorso dell’indifesa Mary, ancora terrorizzata e in lacrime a causa dei traumi degli ultimi mesi. Leggere manga faceva male, maledetta Raffaella e il suo gruppo di Yaoi che l’avevano portata al lato oscuro! 


 "FERMOOOOO!"

Una ragazza del terzo anno, tra le più popolari dell’istituto, famosa per la sua abilità del creare abiti di alta sartoria anche in mezzo ad una tornado di squali durante un’eruzione vulcanica, si parò tra i due fratelli con fare eroico. Aveva un metro da sarta personalizzato che le cingeva la vita, come fosse una cintura, numerosi spilli le spuntavano dalla camicia appena imbastita, se ne cuciva una nuova ogni ora, di ogni forma, di ogni colore, ne aveva una collezione infinita in continuo aggiornamento. Si voltò verso Mary, accasciata a terra ancora terrorizzata e piagnucolante. La ragazza sospirò, poi le se avvicinò spazientita.

" Allora, ce l’hai la roba?"

Chiese in tono minaccioso, peggiorando ancor di più lo stato di paura della piccola e non così tanto innocente Mariapia, che prese a frugarsi nello zaino convulsamente alla ricerca della roba misteriosa. 


"Sì! Sì! Devo solo trovar… ECCOLA!"

L’ex nuotatrice dalle spalle possenti e potenti come un carrarmato, dall’aria cupa e misteriosa, tirò fuori dalla sua cartella uno scapolo di un metro e mezzo per un metro e mezzo di purissima seta dorata del Bengala. Era talmente splendente, preziosa, unica, sfavillante, evanescente, succosa come un cocomero, carnevalesca, graziosa, nobile, bella ancor più di Megara di Hercules, che emanava luce propria, tanto che Filippo dovette mettersi gli occhiali da sole per non morire bruciato. Emily, questo era il nome della ragazza presidentessa del club di cucito, si lasciò andare in un boato di gioia, esplose in una nube scarlatta, che ruotò tre volte sulla testa di Mary, poi si condensò e tornò umana
-

"è MERAVIGLIOSAAAA!"

Esultò, abbracciando la stoffa.

"Grazie, Mary, non so come tu abbia fatto ma sei stata incredibile. Oggi dopo le lezioni ti dirò tutto ciò che so. "

Strizzò l’occhio, ancora al culmine della felicità. Il piano di Mary era riuscito alla perfezione e nella scuola era appena nata una nuova letale alleanza tra due delle ragazze all’apice della gerarchia scolastica, un’alleanza che sarebbe stata destinata a stravolgere le sorti del mondo e forse anche del cosmo intero. Finalmente avrebbe messo mano su informazioni segretissime che solo la presidentessa del club di cucito poteva fornirle, finalmente il suo piano stava prendendo piede. – Adesso devo andare, ci vediamo oggi in quel posto.  soddisfatta del patto appena stipulato e della ricompensa ricevuta in cambio della sua collaborazione, si apprestò ad andarsene saltellando, non potendo aspettare oltre per cucire qualcosa di magggggico con quella stoffa maggggggica.


"NON COSì IN FRETTA. "

Una voce acuta e graziosa si levò nell’aria e in fondo al corridoio apparve la delicata e esile figura di una guerriera invincibile che aveva riflessi negli occhi i suoi ricordi più truci della guerra in Vietnam. I capelli blu elettrico erano tirati in su in una coda, un’espressione d’orrore le si era stampata in volto.

" IL TUO ORLO È IMBASTITO MALEEEEEEEEEEEEEEEE. "

Accorse urlante ad osservare sconcertata l’orlo di Emily che presentava un minuscolo difettino dovuto dalla fretta, ma che l’acutissima e attentissima Aurorina, sergente maggiore dell’esercito misterioso e ultra segreto della scuola, braccio destro di Mary, non che sua bae, aveva notato. Lo prese, lo rigirò, tirò via gli spilli e lo risistemò, discutendo con Emily, che era la regina indiscussa di tutto ciò che si cuciva, riguardo a come andasse fatto.

Approfittando della situazione, Mary provò a fuggire, non dopo aver ringraziato tutti gli dei dell’Olimpo per aver mandato la sua adorata a salvarla, ma Filippo non gliela fece passare liscia. La prese per il cappuccio della felpa e la sollevò, mentre questa urlava e sbraitava.

" ADESSO NOI ANDIAMO A NUOTARE, HAI CAPITO, SCANSAFATICHE???????? "

Mary piangeva, Filippo rideva, il mondo girava attorno al sole e le persone respiravano. 


" NON VOGLIO, NON VOGLIO! "

Piangeva la ragazza cercando di liberarsi dalla sua morsa invincibile, ma Filippo sogghignò ancora, pronto ad utilizzare la sua malvagia, crudele e criminale arma segreta contro la sua fragile mente. 


" AGNI È MORTO! "

Ma le urla di dolore e tristezza che si levarono per il corridoio non furono solo quelle di Mary, che era sprofondata nel baratro della sua tristezza per consumare quel lutto incolmabile. Dall’altra parte del corridoio una ragazza si stava disperando a quella crudele notizia, rotolandosi a terra come se stesse cercando di impanarsi come una cotoletta. Al suo fianco altre due giovani cercavano in vano di sorreggerla e placare la sua sofferenza. Raffaella, capostipite delle lettrici di manga e presidente del club dello yaoi, era ferita da quella notizia tanto quanto lo era Mary, se non anche di più. La sua nuova e fedele discepola Costanza (non Costanza d’Altavilla, quella è morta nel 1198) le stava accanto e le teneva la mano, non sapendo come reagire. Mentre l’altra ragazza al suo fianco, dal viso incorniciato da una meravigliosa chioma riccioluta, si scagliò contro Filippo e gli diede uno schiaffetto affettuoso, ma neppure così tanto.

-
"QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE DI NON TRATTARE COSì TUA SORELLA E LA TUA SIS. "

Mina, presidente del club di arte, aveva i vestiti sporchi di acrilico, cosa che fece agitare sia Aurora che Emily che iniziarono a prenderle le misure per confezionarle un nuovo abito dalla maestosa bellezza.

" SEI IN PUNIZIONE, NIENTE PIÙ ADDOMINALI DI SOUSUKE PER UNA SETTIMANA. "

E, sottomettendosi al capostipite della famiglia, dato che Mina era la fata madrina di Mary e mamma improvvisata di Filippo e Raffaella, il ragazzo lasciò andare Mary e si mise a piangere strappando in mille pezzi i volantini del club di canottaggio alpino, un club non ufficiale gestito da 3 pappagalli indigeni. 

I disguidi familiari furono risolti rapidamente e tutti, inclusa la losca Mary, tornarono a svolgere le loro mansioni. Filippo, indignato dall’ingiusta punizione, fu molto severo con i suoi sottoposti del club, uccidendo i loro poveri muscoli trapezzoidali con un allenamento sfiancante e ai limiti del sopportabile umano. Mary, che si era presa un semestre sabbatico dal nuoto, si limitò a farsi qualche andatura blanda e a galleggiare come una balena spiaggiata. Emily accettò in via del tutto eccezionale Aurorina nel suo club per quella giornata, dato che quest’ultima non ne faceva ufficialmente parte, e insieme cucirono un abito stile vittoriano, pieno di fronzoli e cose, con la stoffa bengalese fornita da Mary. Mina dipinse una tavola meravigliosa da esporre nell’atrio, colma di colori e sfumature dolci e gioiose. Stava a rappresentare l’armonia e la felicità dell’istituto e la pace che univa gli studenti. Era un’opera piuttosto utopica, ma pur sempre affascinante e emozionante. Raffaella si era calmata solo dopo aver letto 18 doujinshi yaoi ed essersi rivista qualche episodio della seconda serie di Kuroshitsuji, mentre Costanza le passava gelato da consumare per combattere la tristezza. 
Tutto procedeva tranquillo in quella felice scuola di periferia, ma quanto sarebbe durata? Quanto ancora avrebbe retto l’istituto senza essere devastato dai Disagiati Fomentati? Spoiler: circa 7 minuti e 48 secondi.
   
 
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