Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    17/01/2018    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea
Khal
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha
Diana
Nadeshiko
Vladimir
Ayame
 
 
 
Quel giorno la scuola Werewolf's Shadow era decisamente diversa dal solito. Sparsi per il giardino erano stati costruiti diversi tendoni bianchi con all'interno vari tipi di giochi o tavoli pieni di dolciumi.
La gente, anche che non faceva parte dell'istituto, camminava allegra lungo percorsi segnati da dei palloncini colorati, perfino i professori sembravano starsi rilassando.
La cosa più interessante però erano le studentesse che camminavano tra il perimetro dell'istituto, tutte loro infatti erano vestite da maid, si distinguevano tra vari tipi e giravano in massa in determinate zone ma a nessuna era mancata questa nuova uniforme.
La voce del preside chiaramente udibile dagli altoparlanti parlò calorosamente a tutti i presenti.
-Vi ringrazio per essere accorsi in molti per partecipare al festival del lupo!In questa giornata le lezioni sono state annullate e sono stati sistemati numerosi stand per il vostro divertimento, con la cortese partecipazione delle nostre studentesse e di alcuni studenti volontari. Speriamo che possiate godervi una splendida giornata.-
 
 
-Speriamo che possiate godervi una splendida giornata. Come pensa che posso godermela conciata così?!-
Come tutte le ragazze dell'istituto anche Seraph si era dovuta vestire da maid, indossava una corta gonna blu con delle balze bianche verso i bordi che le arrivava poco sopra le ginocchia, lo stretto bustino dello stesso colore era legato grazie a degli stretti lacci rosa, alle basse spalline a sbuffo bianche seguivano poi le lunghe maniche dell'abito che il più delle volte nascondevano le mani delle ragazze.
Costretta ad indossare anche dei tacchi la bionda si trovava decisamente a disagio vestita in quel modo, si trovava in una delle classi allestite come dei bar, al posto dei banchi c'erano numerosi tavolini e sedie su cui i ragazzi aspettavano in trepida attesa l'arrivo delle meravigliose cameriere, le quali portavano le bevande o i cibi richiesti.
Solo una tenda separava i tavoli dalla "cucina" se così si poteva chiamare visto si trattava di quei pochi strumenti adatti a preparare piatti e bevande semplici, era lì che Seraph si era rintanata
-Potrebbe sempre andare peggio, pensa se fossi stata costretta a vestirti da animale.-
Come lei anche Ailea cercava un po' di riposo, come la compagna sulla schiena teneva la spada anche lei alle cosce teneva legati i fidati pugnali, apparentemente si trovava meno a disagio dell'altra in quella situazione ma non poteva dire le piacesse.
-Potrei anche esser da tutt'altra parte se è per questo.-
Non sopportava gli sguardi di tutti quei ragazzi su di sé, infatti la maggior parte delle volte in cui qualcuno la chiamava per prendere le ordinazioni non mancava mai di calpestargli il piede o sbattergli il piatto sulle dita.
Non tutti però si trovavano a disagio come lei, Nadeshiko ad esempio si muoveva con allegria e leggerezza per la stanza, trovava adorabile quell'abitino ed era la prima volta le capitava di partecipare ad un festival simile.
Per la sua allegria era tra le cameriere preferite del bar, cosa che non fece molto piacere  Vladimir, lui infatti era occupato nel ruolo di buttafuori e faceva l'impossibile per impedire a quanti più maschi possibile d'entrare.
Anche se dava la schiena alla stanza aveva i suoi mezzi per assicurarsi nessuno l'infastidisse, utilizzando delle piccoli cimici collegate all'orologio da polso che teneva con sé. Oltre a questo il suo abito era composto da dei semplici jeans neri, una maglia grigia a collo alto ed una giacca nera.
Una delle piccole cimici notò qualcosa che lo fece presto voltare, uno dei clienti aveva ordinato per la terza volta un bicchiere d'acqua, e la cameriera richiesta era proprio la sua ragazza.
Stringendo i pugni ed assumendo il fare più cupo possibile s'avvicinò al cliente guardandolo storto.
-Se ordini un altro bicchiere d'acqua ti butto dalla finestra.-
-Hey amico stavo solo...-
Non appena il ragazzo aveva alzato una mano Vladimir gli aveva afferrato il polso e con pochi convenevoli l'aveva trascinato fino alla finestra, non fu difficile una volta aperta buttarlo di sotto facendo lega sulle proprie gambe.
Erano a pochi metri d'altezza quindi non era preoccupato delle conseguenze, ed almeno aveva dato un avviso a tutti quanti.
Purtroppo non solo i ragazzi avevano notato il suo comportamento, presto Nadeshiko avvicinatasi l'aveva afferrato per l'orecchio trascinandolo fuori dall'aula.
-Mii si può sapere cosa ti prende?!Spaventerai i clienti!-
Sorridendo leggermente Vladimir si massaggiò l'orecchio, non aveva tenuto conto che anche lei lo avrebbe potuto vedere.
-Beh, mi sembrava uno scroccone...-
-Non sono scema, meglio che mi dici la verità.-
Ovviamente lei la sapeva già ma non per questo lui poteva evitare di risponderle sinceramente, la sincerità era una cosa molto importante per lei ed anche per questo lo metteva alla prova. L'istinto del ragazzo fortunatamente gli impedì di fare altri danni.
-Ero geloso...-
Disse in un sussurro appoggiando il viso sulla spalla di lei, baciandole delicatamente il collo, sperava che così lei si sarebbe ammorbidita.
-Lo sapevo.-
Rispose lei vittoriosa colpendolo leggermente sulla testa, le faceva piacere però che nonostante ci fossero molte altre ragazze lui si preoccupasse solo per lei.
-Sei così bella vestita così...-
-Anche tu però non sei niente male, magari potremmo tenerci questi vestiti.-
-Hey voi due, cercatevi una stanza dopo che avrete finito di lavorare.-
La voce di Seraph interruppe la coppia che fu costretta a separarsi, Nadeshiko alzò gli occhi al cielo per quella brusca interruzione, non stavano facendo nulla di male, non c'era bisogno di fare così, ma non aveva voglia di discutere quindi si limitò a tornare al lavoro.
Nel frattempo Ailea era impegnata a lavare alcuni dei piatti nella cucina, i capelli più volte le finivano davanti al viso e doveva fare i salti mortali per sistemarseli senza bagnarseli, due gentili mani presto arrivarono in suo soccorso.
-Vuoi che ci pensi io a pulire?-
Non solo le femmine erano incaricate di fare le maid, anche alcuni dei ragazzi erano stati costretti a partecipare, tra cui Khal, vestito in quel momento da cameriere, con una camicia bianca, i pantaloni marroni ed un grembiule verde.
-No ma grazie per il pensiero, come va lì fuori intanto?-
Non c'è nulla d'interessante come qui dietro.-
Erano diventati da poco una coppia ma il ragazzo non mancava d'avvicinarsi ad ogni occasione, anche in quel momento dove tutti potevano vederli, per la verità però a Ailea stava bene anche così. Almeno le ragazze che tentavano d'avvicinarsi potevano capire che lui non era più disponibile.
-Magari dopo vengo ad aiutarti con i tavoli.-
-Oppure potremmo andare a fare l'inventario del magazzino.-
-Ma l'hanno appena fatto.-
-Lo so.-
Per lui era solo una scusa per restare da soli, non voleva farle fare cose che non si sentiva ma non per questo dovevano stare a metri di distanza, non appena lei capì l'allusione divenne leggermente rossa e tentò di nascondere un sorriso mordendosi le labbra.
Nel frattempo Seraph era tornata oltre la tenda sbuffando, non poteva credere di dover perfino evitare che una coppietta flirtasse durante il lavoro.
-Ailea io mi prendo una pausa...tu riesci a...-
Ammutolì quando vide Khal così vicino alla ragazza, non disse però nulla limitandosi a concludere la frase.
-Gestire il bar.-
-A-ah si arrivo. Non pensavo però ti stancassi così rapidamente.-
-Sopportare tutti i clienti ed anche i colleghi che non fanno nulla prende molte delle mie energie.-
Così dicendo la ragazza se ne andò camminando a passo svelto oltre la porta.
 
 
-Nya guarda questo posto Astral!Siamo stati proprio bravi nya!-
I due fratelli erano stati assegnati ad una delle attrazioni principali di quel festival, la classe in cui si trovavano era stata riempita d'oggetti spaventosi e separata da dei muri di cartapesta, in assenza di luci sembrava in tutto e per tutto una casa stregata.
Lacie era stata truccata come una maid zombie, viso, gambe e braccia erano state dipinte di grigio ed alcuni truccatori avevano fatto in modo sembrasse ferita, l'abito che indossava era composto da una gonna nera strappata in più punti e macchiata con del finto sangue, anche il bustino era strappato e mancava una delle due maniche. Il suo compito era quello di star fuori dall'aula ad attirare i clienti ma ogni volta entrava per partecipare alla scena.
Astral invece era uno dei mostri che avrebbero dovuto spaventare le persone, non era vestito in maniera particolarmente diversa dal solito, i pantaloni marroni erano stati strappati e dal ginocchio era stato sistemato un finto osso sporgente grondante sangue, la camicia strappata rivelava grossi squarci sul suo petto mentre ad una delle mani mancava un dito, per far questo avevano dovuto legarglielo e sistemare una grossa quantità di trucco in modo fosse realistico. Nascondendosi nell'ombra doveva saltare fuori all'improvviso e far urlare di terrore chiunque, ma ovviamente doveva anche assicurarsi che la sorella non combinasse pasticci.
-Si, è tutto fantastico ma non dovresti girare per la stanza...-
 Era già la quinta volta che la sorella rischiava di rompere qualcosa ed iniziava ad esser molto stanco.
-Ma Astral come posso star fuori se è qui che ci si diverte nya?-
-Semplicemente non oltrepassando la porta, ma se vuoi dopo possiamo andare a fare qualche giro insieme.-
-Oppure potresti lasciarmi entrare per divertirci adesso nya.-
Non c'erano compromessi, a meno che non fosse in grado di distrarla con qualcosa avrebbe continuato imperterrita.
-Lacie se vuoi possiamo lavorare insieme nel frattempo, il mio turno da mostro è finito.-
A parlare era stata Johanna, anche lei lavorava in quella stanza ed era tra le ragazze che oltre a fare le maid dovevano anche sostituirsi nel ruolo di mostro.
Non le piacevano molto le case dell'orrore e per questo era grata che l'altra fosse lì, con la sua allegria e dolcezza riusciva a non sentirsi circondata da quell'atmosfera tetra.
-Mmmh nya come sei fortunata a fare anche il mostro Johanna. Io devo stare solo fuori non è giusto nya!-
 Sorridendole la bionda annuì prendendole intanto la mano, mentre la ragazza era impegnata a parlare la stava lentamente portando fuori dalla porta.
-Pensi di riuscire a gestirla tutto il tempo della fiera?-
A parlare era stata Grace, anche lei lavorava lì come mostro e maid, ogni volta che Lacie aveva combinato qualcosa aveva dovuto aiutare a sistemare ma non era stato un grande problema per lei, infondo si divertiva molto di più.
-Non lo so...è un tornado.-
-Magari potresti provare semplicemente a lasciarla andare.-
-E lasciare che distrugga ogni cosa?Grazie ma no grazie.-
Era un'ipotesi da scartare a prescindere, almeno per lui, facendo spallucce la rossa tornò  al proprio lavoro, prima o poi il ragazzo avrebbe ceduto e certamente ne avrebbe viste delle belle.
Intanto fuori dalla stanza Lacie muoveva la coda a tempo di una canzoncina canticchiata sul momento, Johanna standole vicino cercava il più possibile di distrarla ma anche se apparentemente poteva funzionare in realtà Lacie era ben concentrata sul proprio obbiettivo.
-Come ti sembra questo festival?-
-Molto carino nya, ci sono tante cose da fare ed i professori non ti sgridano se corri per i corridoi nya.-
-Si hai ragione, finiti questi turni poi possiamo anche andare dove vogliamo.-
-Si non vedo l'ora nya!Anche se vorrei tanto che Astry mi lasciasse giocare nya.-
-Magari più tardi, devi solo aspettare.-
-Mmmh ma è tanto noioso aspettare nya.-
-Dipende dai punti di vista, il tempo sta passando anche mentre chiacchieriamo e questo non significa per forza che t'annoi no?-
-Forse nya.-
Alla fine non aveva tutti i torti, Johanna era simpatica e così il tempo passava sempre più rapidamente, nel mentre si impegnavano per far entrare quante più persone possibili.
Quel lavoro in parte rendeva soddisfatta anche Grace, per quanto non fosse abituata a vestirsi in quel modo c'era di peggio, ed il suo lavoro consisteva nel spaventare gli altri.
Gli urli di alcune ragazze la facevano ridere talmente tanto che aveva bisogno di alcuni minuti per riprendersi.
-Ci sai fare con queste cose.-
Disse Astral guardandola, anche lui si divertiva ma il dover sorvegliare la sorella non gli concedeva molto spazio.
-Grazie, nemmeno tu sei male, devi solo concentrarti un po' di più.-
-Forse, ma le pistole compensano.-
Rispose il ragazzo tirandole fuori dalle custodie.
-Tipico dei maschi, cercare sempre di compensare.-
Rispose la rossa ridacchiando leggermente, Astral non rispose intuendo si trattava solo di una battuta, ma si impegnò per far spaventare la prossima vittima che si stava avvicinando.
 
 
 
La stanza che forse attirava più persone era quella in cui lavorava Lighneers, lì le finestre erano state coperte ed in vari punti avevano sistemato alcune particolari luci soffuse viola e rosse, dalla parte opposta della classe si trovava un lungo bancone dietro a cui il ragazzo lavorava come barman agitando le bottiglie in aria. Le maid volontarie erano vestite tutte con delle strette tutine nere che lasciavano scoperte le gambe e parte dello stomaco, alcune di loro avevano anche delle cinghie borchiate che di tanto in tanto usavano contro i clienti.
L'atmosfera era carica d'eccitazione ma nulla di simile era successo lì dentro, era una specie d'inganno per chi non era dentro, questi ultimi potevano solamente bere.
Lighneers era piacevolmente soddisfatto del suo incarico, ci sapeva fare con le bevande e l'abito nero da cameriere gli donava, fischiettando stava preparando un bicchiere per uno dei clienti quando una voce lo interruppe.
-Ti va di bere qualcosa con me?
La voce suadente di Ayame gli era arrivata alle orecchie provocandogli un brivido lungo la schiena, purtroppo però non in senso positivo.
-Che ci fai qui!-
Disse stupito perdendo per un secondo la calma, era convinto d'essersi liberato di quella sanguisuga!
-Ora studio in questa scuola, così potremmo stare sempre insieme.-
-Ah no no no no no no no no no no. No. Mi spiace ma non ho tempo per queste cose quindi, grazie per esser venuta qui ed arrivederci.-
-Haha sei veramente simpatico.-
Disse la ragazza accarezzandogli il braccio, era così felice d'esser riuscita ad iscriversi subito, ma vista la ricchezza della sua famiglia non era stato certo un problema.
-Allora, ti va di bere qualcosa?-
-Mi spiace ma ho accettato nostro signore cthulhu nel mio cuore ed ho rinunciato all'alcol.-
-Oh ne sei sicuro?-
Chiese lei versandosi addosso il bicchiere per convincerlo.
-Sicurissimo, vado a cercare qualcosa da pulire.-
Usando questa scusa Lighneers saltò dall'altra parte del bancone correndo fuori dalla classe, non poteva credere che quella pazza l'avesse trovato.
-Lo sapevo io che non sarei dovuto venire a scuola oggi...-
Cercò di allontanarsi il prima possibile quando sentì la ragazza saltarle addosso come la sera prima.
-No non di nuovo!-
-Non hai idea di quanto mi sei mancato, perché non vieni a vivere da me?-
-Piuttosto dormo sotto ad un ponte.-
Rispose lui freddo spingendo le mani contro il viso di lei per allontanarla, ma era ormai saldata completamente.
-Mh no non penso sia il caso, molto meglio un lussuoso hotel.-
Rispose lei sorridendo, non avrebbe certo dormito per strada come una barbona, aveva certi standard particolarmente alti infondo.
-Cosa vorresti fare mio caro fidanzato?-
-Capire quando ho accettato questa cosa.-
-Nel momento esatto in cui i nostri occhi si sono incontrati.-
-A saperlo avrei rivalutato la donazione degli organi.-
La gente che passava cercava di trattenersi dal ridere ma al posto loro anche lui probabilmente avrebbe reagito allo stesso modo, il vero problema era quando s'avvicinavano delle ragazze, Ayame era molto possessiva, non aveva intenzione di perdere il suo uomo ed aveva molti modi per riuscirci.
-Che cosa avete da guardare!Andatevene prima che vi stacchi le gambe!-
Normalmente quasi tutte le avrebbero risposto a modo ma il suo sguardo da pazza era talmente convincente da farle allontanare.
-Ci sono tanti bei ragazzi per i corridoi, non potresti attaccarti a loro?-
-Io voglio solo il meglio, e quello sei tu. Non ti lascerei per nessun motivo al mondo.-
-Credimi io non sono perfetto, soprattutto non per te!Ho tanti difetti,  sto spesso in silenzio, non sono molto socievole, posso irritare in vari modi, mangio con la bocca piena.-
Pur di farle cambiare idea sarebbe diventato anche insopportabile per tutti, stava volutamente esagerando nella propria descrizione ma purtroppo per lui servì solo a ricevere un bacio sulla schiena.
-Come sei carino Lighneers.-
Qualsiasi sua caratteristica agli occhi della ragazza serviva solo a renderlo unico.
-Posso scommettere tutto quello che vuoi che ti farò cambiare idea.-
Disse il ragazzo convinto.
-Va bene, se vinco sarai mio per sempre.-
Forse quella era una delle volte in cui non era il caso fare delle scommesse.
 
 
 
 
-Benvenuti!-
Un coro di cordiali saluti accoglieva tutti i clienti che entravano nel bar più dolce di tutta la scuola, ogni angolo era stato decorato come una nuvoletta ricoperta di zucchero filato, sul soffitto erano state attaccate delle caramelle giganti e l'unica cosa che si poteva comprare erano dei dolci.
Alcune cameriere avevano il compito di rimanere davanti alla porta, tra queste c'erano Milton ed Hope, entrambe erano vestite con una corta gonna bianca dai bordi rosa, all'estremità di queste erano state sistemate alcune strisce di morbido cotone in modo da far sembrare l'abito ancora più morbido. Il bustino sprovvisto di maniche era di una delicata tonalità di rosa, con alcuni ricami azzurri lungo i fianchi. Sul capo tenevano un adorabile cappellino a forma di tazzina.
Entrambe non si trovavano particolarmente a disagio con quei vestiti, erano sì dolci da far cariare i denti ma nulla di troppo eccessivo per metterle in imbarazzo.
La maggior parte dei clienti erano poi ragazze o coppiette che nemmeno se ne accorgevano.
A consegnare i piatti c'erano gli altri camerieri, ovvero Alexander, Jack e Daimonas, purtroppo a causa di scarso personale maschile c'erano state solamente due divise da uomo, pantaloni azzurri e camicia bianca, e per il terzo sfortunato era toccato vestirsi da ragazza. Di tanto in tanto Hope scivolava dentro alla classe portando le ordinazioni al posto suo, infondo non era un grosso problema svolgere due compiti contemporaneamente, soprattutto se uno consisteva solo nel salutare.
La sfortuna aveva deciso di baciare Daimonas, con il corpo minuto ed i capelli lunghi sembrava quasi una femmina, per questo nessuno poteva prenderlo in giro per il suo vestiario, tuttavia lui faceva di tutto per evitare di farsi vedere.
Non apprezzava il rosa o quell'abito in generale, fortunatamente non gli avevano tolto il cappello ma era comunque una magra consolazione...
-Hey, tutto bene?-
Jack da quando quella giornata era iniziata non aveva smesso di stargli vicino, aveva cercato di convincerlo a dare a lui quell'abito femminile ma gli altri non avevano sentito ragioni, rispetto a Jack Daimonas aveva un aspetto più femminile quindi non ci sarebbero stati problemi nemmeno per i clienti, le numerose cicatrici inoltre sarebbero state fin troppo in vista.
-Mh...-
Senza guardarlo Daimonas mugolò debolmente, dopo ciò che era successo l'altro giorno non era ancora certo di volergli stare vicino, la presenza di Milton lo rassicurava anche se avevano compiti diversi, se avesse avuto bisogno certamente lei l'avrebbe aiutato, o almeno così sperava.
-Se vuoi posso portare io questi piatti al tavolo.-
Disse Jack indicando le fette di torte affogate nella panna, almeno così avrebbe evitato che il ragazzo si sentisse ancor più a disagio.
-Si grazie...-
Fin quando poteva aiutarlo non c'era nulla di male a rispondergli, non gli passò però i piatti, si allontanò solo di qualche passo in modo che prendendoli i loro corpi non fossero troppo vicini.
Intanto dall'altra parte della stanza Hope ritornata nel suo ruolo di cameriera si muoveva come un fulmine prendendo tutte le ordinazioni e preparando ogni cosa con il ritmo migliore potesse tenere, non era la prima volta che lavorava in un bar per questo motivo era così abituata.
Non le veniva difficile nemmeno sorridere continuamente.
-Sei veramente instancabile Hope.-
Alexander al contrario suo si muoveva con molta calma e non sorrideva quasi mai, mantenendo un atteggiamento distaccato ma professionale, soprattutto quando alcune ragazze provavano a fargli il filo.
-Grazie, mi trovo bene a fare queste cose.-
Anche se non poteva nascondere le dava sempre molto fastidio quando qualcuna tramite lei cercava d'arrivare ad Alexander, sentiva come un nodo nello stomaco ed il forte impulso a cacciarle.
-Magari un giorno potremmo andare insieme in un bar simile.-
Sorridendo la ragazza annuì felice, in quel periodo stavano uscendo insieme spesso ed ogni volta non si era mai annoiata.
Davanti all'entrata fortunatamente, almeno per quel momento, molte meno persone avevano iniziato ad entrare, visto anche che ormai erano pieni.
-Non pensavo ci fossero così tante persone interessate ai dolci.-
Disse Milton sorpresa bevendo un sorso d'acqua.
-E' anche l'estetica del bar che attira tutti, poi con un cosino così dolce davanti a chi non verrebbe voglia d'ordinare qualcosa?-
Rispose Johanna sorridendole divertita, quel lavoro non era stancante e quando capitava riusciva anche a messaggiare con Mattia.
-Tra non molto potremmo anche riposarci, chissà quante altre cose hanno fatto in giro per la scuola.-
Aggiunse la bionda con gli occhi che brillavano, nella sua vecchia scuola non facevano tutti quei festival, massimo un ballo a fine anno, trovarsi in situazioni simili era divertente ed emozionante.
-Hai già qualche idea di dove andare?-
Domandò Milton sorridendole, lei sperava di potersi rilassare insieme ai suoi amici.
-Effettivamente no ma cercherò d'evitare tutto ciò che è spaventoso hahah.-
-Posso capirti.-
Di tanto in tanto Milton controllava con lo sguardo Daimonas, fortunatamente Jack gli stava sempre dietro aiutandolo quando sembrava averne bisogno.
-Certo che Daimonas sta veramente bene vestito così, lui e Jack sembrano quasi una coppia se vista da lontano.-
Disse Johanna senza pensarci, Milton dovette trattenere una piccola risata, effettivamente i due erano molto dolci insieme, almeno in quel momento. La ragazza non sapeva se il suo amico fosse mai stato innamorato ma pensò che Jack non fosse una scelta così brutta.
-Si vestito così non è difficile pensare sia una femmina, credo però che appena il suo turno finirà andrà subito a cambiarsi.-
-Al posto suo penso che anche io farei così, non manca molto almeno.-
Dopo un certo orario tutti gli studenti erano liberi di girare per il festival, i professori ed altri addetti avrebbero preso il loro posto durante i lavori, sfortunatamente però i più esagitati approfittavano di quell'ultimo periodo di tempo per infastidire alcuni compagni.
Come ad esempio un gruppo di cinque ragazzi appena entrati nel loro bar, erano alcuni che frequentemente bullizzavano Daimonas e certo non potevano lasciarsi scappare quel momento.
-Hey fighettina, vieni qui.-
Sedendosi al tavolo urlarono contro al ragazzo che immediatamente sobbalzò, non aveva voglia di creare problemi e soprattutto d'attirare l'attenzione.
-Hey dico a te!-
Uno dei ragazzi fece per lanciargli contro la forchetta ma il braccio di Jack impedì che questa colpisse Daimonas.
-Penso che sia meglio per voi andarvene.-
Disse serio il ragazzo avvicinandosi.
-Certo nuvoletta di zucchero, non appena avremo parlato con quello sfigato.-
-E' meglio per voi andarvene.-
Tutti e cinque iniziarono a ridere divertiti per quel tentativo di proteggere Daimonas, quest'ultimo osservava la scena non sapendo come agire, certo Jack non poteva sentire il dolore ma era giusto metterlo in mezzo?
-Bene, allora prima chiacchieriamo con te, poi con lui.-
-A me sta bene, non vi permetterò nemmeno di guardarlo.-
Tutti e cinque ridendo s'alzarono uscendo dal bar, era ovvio pensassero che avrebbero vinto facilmente, ma non era mai una buona cosa sottovalutare il proprio avversario.
Daimonas li guardò allontanarsi incerto su cosa da fare, cercò di seguirli ma lo sguardo di Jack lo bloccò, era chiaro non volesse che venisse ma non ne capiva il motivo.
Perché aveva dovuto prendersi quella responsabilità?
Milton vedendo l'amico in difficoltà lasciò il suo posto avvicinandosi per confortarlo.
-Andrà tutto bene, sono sicura che Jack non avrà problemi con loro.-
-Lo so ma...-
Era solamente il non capire ciò che lo rendeva così inquieto?
O c'era qualcosa di più?
Senza dire nulla l'amica gli accarezzò la spalla sorridendogli, sapeva che i due si stavano avvicinando anche se avevano avuto alcuni incidenti durante il percorso, ed avrebbe fatto di tutto per aiutare Daimonas a trovarsi a proprio agio con l'altro.
Alexander durante quella conversazione si era premurato solamente che Hope stesse bene, al contrario quest'ultima si era fermata sperando non accadesse nulla di grave, in parte poteva ritenersi soddisfatta ma ora Jack poteva venir ferito da quei cinque, non trovava giusto lottasse da solo.
Avvicinandosi ad Alexander cercò un po' di conforto e sostegno.
-Credi dovremmo avvertire qualcuno?-
-No, se la caverà benissimo.-
-Ma è da solo contro cinque persone...-
-Ricorda però la sua particolarità, non penso poi che quei tipi siano buoni a qualcosa.-
Le sue parole non aiutarono molto la ragazza e poteva intuirlo anche dal suo sguardo, non sopportava vederla infelice, per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche immischiarsi in faccende altrui.
-Se lo desideri posso andare a vedere come sta finito il turno...-
-Lo faresti veramente?-
-Per te sicuramente.-
Un nuovo sorriso ed un inaspettato batticuore comparvero nella ragazza, anche se non per interesse verso il compagno di classe era felice che le avesse risposto in quel modo, pensò che forse era il caso di fare qualcosa di carino per le sue gentilezze.
 
 
 
 
-Chiunque riuscirà a far cadere il ragazzo in acqua riceverà un premio!-
La voce di Diana era abbastanza alta da permetter d'essere udita da chiunque nel raggio di parecchi metri, al contrario delle altre la ragazza aveva deciso di lavorare nelle bancarelle fuori dalla scuola, sparse per tutto il prato.
Non aveva potuto evitare d'indossare l'abito da Maid anche se era leggermente diverso dalle altre, aveva infatti più uno stile da donna pirata. Indossava una lunga gonna verde con una cintura al fianco, una camicetta bianca dalle spalle basse ed una bandana arancione con un teschio sulla testa.
Sammy era vestita in un modo simile al suo ma aveva anche una benda sull'occhio.
Lavoravano entrambe assieme a Zell, lasciato in verità in costume da bagno, ad uno dei giochi più popolari, il ragazzo era sistemato in bilico su una sedia sopra una gigantesca vasca e chiunque avesse centrato il bersaglio l'avrebbe fatto cadere, ancora però nessuno c'era riuscito.
Le due in ogni caso s'impegnavano per attirare molte persone, non solamente perché l'idea di vederlo zuppo le divertiva ma anche perché potevano sbizzarrirsi senza restrizioni.
-Avete paura per caso?Guardate che è facilissimo ma se volete chiedo a delle ragazze.-
Urlò Diana in un punto a caso della folla, ovviamente i ragazzi più facili da provocare non tardarono ad arrivare, il numero però non preoccupò minimamente Zell.
Osservava tutto il festival nel più completo relax, fortunatamente era una bella giornata ed in questo modo non avrebbe nemmeno sofferto il freddo, alcune delle idee di Diana erano state molto divertenti ed intriganti nell'aver attirato il pubblico.
Un nuovo cliente si è avvicinato all'attrazione afferrando una delle palline da baseball offerte da Sammy, sembrava molto forte ma questo non bastava, serviva anche una buona mira per far cadere Zell.
La mira fu proprio ciò che gli mancò quando lanciò la pallina.
-Magari cerca di mirare più in basso.-
Disse Zell incrociando le braccia, l'altro tentò una seconda volta ma nuovamente fallì.
-Ultimo tiro!-
Sammy sorridendo diede la terza ed ultima pallina per permettergli di far cadere Zell, il cliente rimase a far fare prove per almeno due minuti buoni, sembrava quasi potercela fare ma purtroppo nonostante riuscì a centrare il bersaglio la forza non era abbastanza.
-Riprova la prossima volta, ora muoviti o si forma la fila.-
Disse Diana roteando la propria lama per farlo muovere, aveva capito già dal primo sguardo che non ci sarebbe mai riuscito.
-Quale fila?-
Chiese ingenuamente Sammy guardandosi intorno.
-E' solo un modo di dire piccolina.-
Rispose la ragazza accarezzandole la testa.
-Zell hai bisogno di qualcosa?-
-No grazie Sammy, per il momento mi godo soltanto la vista della fiera.-
-Posso venire anche io?-
Chiese la piccola sorridendo, dalla sua altezza non vedeva altro che le gambe di tante persone.
-Meglio di no o rischieresti di far cadere entrambi.-
-Beh sarebbe ora, ancora nessuno è riuscito a farti entrare in acqua.-
-Che vuoi che ti dica Diana, sono fortunato.-
-Mh, secondo me quest'affare non funziona.-
Disse la ragazza avvicinandosi al bersaglio, Zell subito scattò aggrappandosi al manico che reggeva la sedia.
-Hey non fare scherzi.-
-Tranquillo, voglio solo controllare che non ci sia nulla di rotto.-
Rispose la ragazza iniziando a picchiettare contro il legno con il pugno.
-Fallo quando non sono q...-
Non riuscì a terminare la frase che la sedia si ribaltò facendolo cadere, Diana aveva colpito con troppa forza il bersaglio e così l'aveva fatto cadere, con una mano sul  viso cercò di trattenersi dal ridere ma servì a poco.
Zell subito uscì dall'acqua che ormai era diventata gelida ed andò alla ricerca dell'asciugamano che avevano preso per quel problema.
-Dovevi proprio?!-
Chiese con i brividi sulle braccia, non gli dava fastidio esser zuppo, infondo sapeva che sarebbe potuto succedere, ma gli sarebbe piaciuto finirci quando l'acqua era calda.
-Hahah scusa Zell.-
Mentre Diana iniziò a ridere il ragazzo sorridendo leggermente le schizzò il viso con la mano gocciolante.
-Ora che sei sceso posso salire io?-
Chiese Sammy sorridendo a sua volta divertita, quei due erano molto simpatici e ad ogni sua domanda rispondevano subito.
-Magari facciamo salire Diana, tu potrai farla cadere.-
-Se io fossi su quella sedia t'assicuro che non cadrei mai.-
Rispose la ragazza asciugandosi il viso, era sicura di ciò che diceva e non solo perché molti studenti facevano schifo con la mira ma anche perché sarebbe riuscita a saltare via in tempo.
-Sei molto fiduciosa, un bagno però non fa mai male.-
-Guarda che io profumo come una rosa.-
Disse Diana facendogli la linguaccia e colpendolo leggermente sulla testa con la propria spada.
-Se ci andassi io forse scivolerei subito invece...-
Osservò Sammy, in effetti la sedia pendeva un po' in avanti e lei difficilmente sarebbe rimasta ferma tutto il tempo.
-Allora è meglio che eviti di andarci, l'acqua è veramente fredda.-
Gonfiando leggermente le guance la piccola smise d'insistere, Zell vedendola così non poté evitare di provare un minimo di tenerezza, sorridendo leggermente la sollevò mettendosela sulle spalle.
-Se proprio vuoi vedere il mondo dall'alto spero che così vada bene.-
Dopo un primo momento di stupore la piccola sorrise grata per quella gentilezza, in effetti da lassù poteva vedere molte più cose, gli stand con i dolci, i giochi, le persone che si divertivano.
 
 
 
I festeggiamenti di tutti furono interrotti dal suono della campanella che segnava il termine del lavoro degli studenti, ora chiunque sarebbe potuto andare dove desiderava. Certamente era una buona notizia per coloro che erano stanchi e volevano andare a casa ma altrettante persone non vedevano l'ora di scoprire come era stata sistemata l'intera scuola
La più euforica di tutti però era certamente Lacie.
-Nya si!Abbiamo finito possiamo divertirci nya!-
-Lacie ferma!Non significa che puoi metterti a correre per tutti i corridoi!-
Non appena la campanella era suonata il ragazzo era subito corso fuori verso la sorella per evitare di perderla di vista, era ovvio che in quell'occasione sarebbe subito corsa.
-Voglio vedere come sono vestite anche le altre nya, poi andare a mangiare dello zucchero filato con loro nya!-
-Va bene ma correndo così non le troverai di certo!-
Ogni volta che era vicino ad afferrarla lei gli sfuggiva di nuovo, era cento volte peggio che un'anguilla!
Molte persone all'interno delle aule furono attirate dalle risate della ragazza e tra queste c'era anche Ailea, non appena la ragazza mise il naso fuori dalla porta l'altra subito la notò e le saltò addosso.
-Nya Aileaa!-
A causa dei tacchi la ragazza cadde a terra sotto il peso della compagna di classe, sorpresa forse più degli altri della sua reazione.
-Nya Ailea hai visto quanto è bella oggi la scuola?-
-Si Lacie ma mi stai schiacciando la pancia...-
Quasi con il fiatone finalmente anche Astral era arrivato, non sapeva se ridere per la scena o se aiutare Ailea a togliersi di dosso la sorella ma almeno per il momento pensò che poteva anche lasciarla com'era, infondo era qualche minuto in più in cui non si muoveva.
-Si può sapere perché siete corsi qui in questo modo?-
Il ragazzo cercò di prepararsi una risposta non troppo ridicola alla domanda di Seraph ma quando si girò e la vide vestita da maid le parole gli morirono in gola.
Come faceva ad essere così adorabile ed allo stesso tempo così fredda?
Dopo quasi un minuto di silenzio la ragazza iniziò a sentirsi a disagio, lui continuava a guardarla in silenzio e lei non aveva idea di cosa fare.
-Vuoi smetterla!?-
Disse bruscamente tirandogli un pugno al petto.
-S-scusa...-
Se non aveva perso completamente il fiato prima il quel momento di sicuro non ne aveva più, ma ciò non toglieva quanto l'altra fosse carina vestita in quel modo.
Purtroppo per Ailea però c'era anche un'altra ragazza che dall'euforia non riuscì a non avvicinarsi.
-Ciao Lacie!-
-Ciao nya, sei l'altra ragazza con la coda.-
-Si, sono felice di rivederti, avevo giusto voglia di chiacchierare con qualcuno che capisse quanto è difficile sistemarsi la coda. Vladimir si lamenta sempre che uso troppo tempo per sistemarla ma non capisce!-
-Anche mio fratello è un gran brontolone nya, io però metto solo un fiocco.-
Rispose Lacie sorridendo agitando la coda.
-Em scusatemi eh ma sareste su di me.-
-Oh scusa Ailea.-
Rapidamente entrambe si spostarono dando modo alla bruna d'alzarsi.
-Menomale vi ho fermate subito o sareste rimaste così per ore.-
-Probabile hahah.-
Khal approfittando del momento si avvicinò a Ailea.
-Stai ferma sei sporca di polvere.-
Così dicendo il ragazzo iniziò ad accarezzarle la schiena passando dopo non molto tempo al sedere, la ragazza s'irrigidì leggermente ma non lo scacciò, se avevano una relazione doveva abituarsi anche al contatto fisico.
-Non allungare le mani.-
Disse Seraph al posto suo, lanciando un'occhiataccia a Khal, Nadeshiko invece sorrise divertita dalla situazione, sapeva ciò che il ragazzo provava per l'altra ed al contrario della bionda non avrebbe avuto problemi a sostenerlo.
-Voi due sembrate andare molto d'accordo, siete carini insieme.-
Ailea arrossì leggermente a quelle parole limitandosi a sorridere, Vladimir intanto s'avvicinò alla propria compagna sollevandola da terra.
-Sai che apprezzo ogni parte di te, non è che mi lamento ma vorrei non impiegassi delle ore per un singolo ciuffo.-
-Mi spiace ma se vuoi che una cosa sia fatta bene serve del tempo.-
Rassegnato il ragazzo sospirò mettendole una mano al fianco, non c'era modo di vincere con lei.
-Avete dei programmi su cosa fare nya?-
Chiese Lacie sorridendo.
-Io voglio vedere tutti gli stand di gadget.-
Rispose Nadeshiko scodinzolando.
-Io e Ailea dobbiamo sistemare alcune cose nel magazzino.-
Disse Khal facendo spallucce, la bruna fu molto sorpresa da quell'affermazione, non dovevano fare nulla di simile. Che volesse parlarle in privato?
-Io penso andrò a casa.-
-Non ti divertono questi festival Seraph?-
Chiese Astral non particolarmente sorpreso.
-Non molto, ci sono troppe cose frivole.-
-Ci sono però anche le competizioni sportive, io avrei voluto partecipare magari potresti venire con me.-
-E con me nya!-
Ogni volta che c'era di mezzo quella ragazza Lacie era in allerta, percepiva la seria minaccia che tra lei e suo fratello potesse crearsi qualcosa di troppo.
-Mh, non so.-
In realtà quel pensiero la stuzzicava, in quel genere di cose si trovava a suo agio, anche se non l'avrebbe mai ammesso davanti al ragazzo.
-Chissà potremmo anche gareggiare insieme.-
-Io lotto da sola per vincere.-
Fu la secca risposta di Seraph, non amava giocare in squadre, bisognava preoccuparsi per cose inutili e si rischiava di perdere la concentrazione. Non era il caso di rischiare.
Astral fu leggermente punto da quel tono, voleva solo essere gentile infondo, ma se lei voleva vincere a tutti i costi allora sarebbe potuto essere ancor più soddisfacente batterla.
-Dobbiamo andare ad iscriverci prima però sarà meglio muoverci.-
-Ooh proprio adesso nya?Volevo stare un po' con gli altri.-
-Non preoccuparti, ci sono tante occasioni per vederci.-
Disse Ailea rincuorandola, si chiedeva a qualche tipo di gara avrebbero partecipato e soprattutto da quando Seraph si faceva trascinare in queste cose, iniziò a sospettare che il motivo di tutto dipendesse da un certo ragazzo.
-Ha ragione, poi è sempre meglio arrivare prima d'altri per certe cose.-
-Ma se tu fai quasi sempre ritardo.-
Disse Vladimir alle parole della sua compagna.
-Ti sbagli, sei tu che hai un ritardo nella testa. Per le cose importanti io sono sempre puntuale.-
Rispose lei schiaffeggiandogli il fianco con la coda.
-Va bene non dico più nulla, vogliamo andare?-
-Oh non saprei, se faccio sempre ritardo forse dovrei aspettare ancora qualche ora prima d'andare.-
Disse Nadeshiko incrociando le braccia.
-Dai sai che non intendevo offenderti, ti prenderò lo zucchero filato va bene?-
C'erano vari modi per riappacificarsi con lei, uno di questi era con qualcosa di dolce.
-Mmmh...-
Nonostante la titubanza iniziale non passò molto prima che Nadeshiko gli afferrasse il polso trascinandolo via, non gli avrebbe però comunque parlato per tutto il tragitto verso lo zucchero filato.
Dopo di loro anche Astral, Seraph e Lacie uscirono dalla classe per andare ad iscriversi alle gare, seguiti poi da Ailea e Khal.
 
 
 
 
Grace e Johanna non avevano fatto in tempo a fare un singolo passo che i due fratelli erano già corsi via, la bionda rise divertita dal loro modo di fare mentre Grace sospirò.
-Vorrei avere la loro energia.-
-Sarebbe molto utile soprattutto per le verifiche.-
Rispose la bionda sorridendo.
-Comunque che cosa farai oggi?-
-Mah, non saprei, forse tornerò a casa tra poco.-
Rispose Grace rimanendo sul vago, in realtà aveva ben in mente che cosa fare ma si vergognava a farlo sapere.
Quel festival era stato annunciato diversi giorni prima quindi aveva avuto tutto il tempo per prepararsi, però era qualcosa che non aveva detto nemmeno ad Hope.
-Ah capisco.-
Disse Johanna cercando di non sembrare delusa, le sarebbe piaciuto passeggiare insieme a qualcuno ma se Grace era impegnata o non ne aveva voglia non se la sentiva di costringerla, magari avrebbe potuto chiamare Mattia per tenerle compagnia.
-Comunque se vuoi sistemo io questo posto, tu vai pure a divertirti.-
Propose Grace, non era veramente un problema per lei pulire, ma la verità era anche che lì vicino c'era tutto il necessario per il suo progetto.
-Ne sei sicura?-
-Ma certo, infondo tu sei interessata ai vari stand no?Meglio non perdere tempo.-
Continuò l'amica sorridendole, riuscendo in questo modo a convincere la bionda.
-Ti ringrazio allora, sei molto gentile.-
-Figurati, ci sentiamo dopo.-
Salutandosi entrambe presero direzioni diverse, mentre Grace si muoveva rapida per pulire la stanza Johanna scendeva verso il giardino con il telefono in mano, ormai il numero di Mattia lo conosceva a memoria e non aveva nemmeno bisogno di cercarlo in rubrica.
Fece squillare il telefono un paio di minuti mentre dalle finestre osservava il modo in cui avevano  sistemato il giardino, era pieno di colori ed allegria, era passato molto tempo da quando aveva visto qualcosa di simile.
Distratta com'era non sentì vicino a lei uno squillo di un cellulare a lei familiare.
-Hey Jo Jo, credevo che questa suoneria ti piacesse.-
Spalancando gli occhi la ragazza si fermò, non poteva credere d'aver sentito quella voce così vicina a lei, ma non era un sogno, girandosi vide Mattia che le sorrideva dolcemente. Senza riuscire a dire nulla dalla sorpresa gli saltò addosso abbracciandolo.
-Haha sei felice di vedermi?-
-Non sai quanto!-
Era come se le avesse letto nella mente o se qualcuno avesse esaudito il suo desiderio.
-Come è possibile che tu sia qua?-
-Beh ho guardato sul sito della vostra scuola che c'era un festival, e non potevo non venire per vederti  vestita da maid.-
Rispose il ragazzo arrossendo leggermente .
-Stai benissimo a proposito...-
-Grazie. Non perdiamo tempo ci sono tantissime cose che voglio mostrarti!-
Prendendogli la mano lo trascinò fino all'uscita della scuola, guardandosi intorno per scegliere la cosa migliore da cui iniziare, non c'erano solo stand da cui comprare vari oggetti ma anche attrazioni per giocare.
-Oh quello è forte!-
Disse Mattia indicando una gigantesca piscina con degli enormi palloni trasparenti all'interno, tramite delle aperture le persone vi entravano e si muovevano come criceti dentro delle sfere di plastica. Amava gli sport e tutto ciò che poteva ricordarglieli lo attirava, Johanna vedendo che si poteva entrare anche a coppie non trovò quell'idea sgradevole. Non c'era nemmeno bisogno di pagare infondo.
Dopo aver aspettato per un paio di minuti finalmente fu il loro turno, non era così semplice entrare visto che il pallone continuava a muoversi, ma questo rendeva la situazione ancora più divertente, soprattutto per lei che non finiva di ridere.
Tentando di entrare Mattia era addirittura inciampato cadendole addosso.
-Scusami Jo Jo.-
-N-no tranquillo...-
Erano completamente attaccatati l'uno all'altra ed i loro visi erano incredibilmente vicini, Johanna aveva quasi paura che potesse sentire il suo cuore battere all'impazzata. Mattia cercò di spostarsi ma rotolando fece semplicemente in modo che i ruoli s'invertissero, ora era lei che si trovava sopra di lui completamente rossa in viso.
-Em, è un gioco divertente questo no?-
Chiese lui cercando di diminuire l'imbarazzo.
-Si...si è divertente.-
Con enorme sforzo entrambi riuscirono a rialzarsi, dentro quella cosa sembrava che all'esterno stesse piovendo ma l'effetto della luce che passava su ogni singola goccia era decisamente romantico, soprattutto mentre si muovevano.
-Hahah sembra di essere dei criceti.-
-Tu Jo Jo sei la cricetina più dolce del mondo, soprattutto per le tue guanciotte morbide.-
Disse il ragazzo pizzicandola.
-Ma smettila, tu sei troppo palestrato per essere un criceto.-
Rimasero in quell'attrazione per quindici minuti, il tempo segnato sul cartellone fuori dalla piscina, uscendo per poco Johanna non rischiava di cadere in acqua, fortunatamente Mattia era con lei e la prese in braccio prima che ciò potesse accadere.
-Non preoccuparti ti tengo.-
-Siete una coppia veramente carina.-
Osservò la ragazza addetta all'attrazione, Johanna arrossì come un peperone a quelle parole, le sarebbe veramente piaciuto essere la ragazza di Mattia ma era veramente possibile?
Lui era perfetto, lei invece...
Non doveva pensarci, doveva godersi la giornata con il suo amico. Presa com'era non aveva però visto che anche lui era diventato rosso.
-Ti andrebbe di prendere qualche crepes?-
Propose il ragazzo mettendola a terra.
-Si!Al cioccolato!-
Lei adorava quei dolci, nella sua vecchia città ne mangiava sempre quando poteva, di solito con i suoi amici o con lui, era passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'aveva fatto che non aveva potuto dire di no.
Fu Mattia a pagare il dolce e le prese la crepes più grande che c'era.
-Come ti sembra?-
-Deliziosa. Grazie per avermela presa.-
-Magari per sdebitarti potresti vincermi uno di quei peluche ahah.-
Disse scherzosamente Mattia indicando un gioco a freccette con vari premi in palio, aveva però sottovalutato il carattere agguerrito della ragazza.
-Va bene.-
Lasciandogli la mano Johanna s'affrettò a raggiungere una delle postazioni e dopo essersi munita di freccette aveva iniziato a prender la mira, voleva a tutti i costi prendergli qualcosa, anche solo un braccialetto. Lui nel frattempo la guardava intenerito dai suoi modi di fare, era sempre così piena di vita che era impossibile non essere felici al suo fianco.
Purtroppo l'allegria di Johanna non bastarono a far un buon punteggio, molti colpi non riuscirono a centrare i bersagli ed altri colpivano zone con punteggi troppo bassi.
La sua aspettativa di ottenere almeno un bracciale fu l'unica cosa che si realizzò, scelse uno di quelli azzurri ma si poteva vedere quanto ne fosse delusa.
-Dovresti migliorare la mira Jo Jo.-
-Scusami...volevo prenderti qualcosa di più carino...-
Il fare giocoso del ragazzo svanì immediatamente sotto la tristezza di lei, senza dirle niente appoggiò la testa contro quella della ragazza facendo scontrare i loro nasi.
-Questo bracciale per me vale più di qualsiasi altro regalo mi abbiano fatto.-
Mentre il cuore di Johanna cominciava a battere dall'emozione Mattia le diede un leggero bacio sul naso facendola arrossire, legandosi poi il braccialetto al polso la prese per mano trascinandola nuovamente tra i colori e l'allegria del festival.
 
 
 
-Come mai sei voluto venire qui?-
Dal momento in cui avevano iniziato ad avviarsi verso il magazzino fino ad averlo raggiunto c'era stato un lungo silenzio tra i due. Non avevano impiegato molto ad arrivare ma per Ailea era stato qualcosa di eterno.
Il magazzino era molto grande e pieno di scatoloni, alcuni dei quali arrivavano a coprire addirittura le finestre.
Khal prima di risponderle l'afferrò per i fianchi sollevandola leggermente facendola poi sedere su uno degli scatoloni, da quando avevano iniziato a lavorare non era riuscito a toglierle gli occhi di dosso, aveva cercato continuamente un momento solo con lei ma aveva dovuto crearselo.
-Volevo solamente stare in disparte con te.-
Rispose sinceramente avvicinandosi alle sue labbra, leccandole leggermente con la punta della lingua, la ragazza strinse con le mani le maniche della camicia di lui socchiudendo leggermente le labbra.
Non era la prima volta che si baciavano ma ogni volta provava una sensazione sempre più forte, desiderava un contatto continuo e solo quello sfiorarsi non bastava.
-Ho avuto una cattiva idea?-
-N-no...-
La lingua del ragazzo passò dalle labbra, al mento, al collo, succhiandolo e mordendo in punti che aveva imparato la ragazza apprezzava.
Continuò con quel gesto per svariati minuti godendosi ogni sospiro di lei, di tanto in tanto s'interrompeva per baciarla mordendole le labbra con foga.
Con il respiro corto lei lo guardò negli occhi, avrebbe dovuto dire che non potevano stare lì, che sarebbe potuto arrivare qualcuno, ma non voleva andarsene.
-Sei veramente bellissima.-
Ancora una volta Ailea non riuscì a rispondere, non perché non avesse modo di esser gentile con lui ma perché quelle frasi erano così inaspettate che la lasciavano senza parole.
Imbarazzata lei l'attirò a sé abbracciandolo, accarezzandogli dolcemente i capelli.
-Vorrei dirti tante cose ma non riesco...-
-Hai tutto il tempo per farlo, io resterò sempre con te.-
Rispose Khal stringendola ancora più forte, ora che era sua non l'avrebbe mai lasciata andare, non importava il prezzo da pagare.
-E' strano, quasi preferisco stare qui piuttosto che passeggiare per la fiera.-
-Quasi?Allora dovrò farti star ancora meglio.-
Il ragazzo iniziò a far passare le mani sotto l'abito di lei, concentrandosi però solo sulla schiena, l'accarezzò e la massaggiò soprattutto nei punti che sentiva apprezzava maggiormente, Ailea d'altra parte si ritrovò ad esser completamente rossa quando alcuni gemiti iniziarono ad uscirle dalle labbra.
Non stavano facendo nulla di che eppure sfiorava i punti più sensibili.
Sentiva però di dover richiamare quelle attenzioni, non era molto capace ma poteva almeno provare. Imbarazzata per ciò che avrebbe fatto e temendo di sembrare ridicola avvicinò la lingua alle labbra di lui muovendola con dolcezza, fortunatamente Khal non reagì male emettendo profondi respiri.
La lingua della ragazza s'insinuò nella sua bocca muovendosi con gesti circolari sfregandosi contro l'altra, era una bella sensazione attutita tuttavia dalla concentrazione che vi stava mettendo.
Dopo il bacio si guardarono entrambi sorridendo, il loro momento personale venne tuttavia interrotto dalla porta del magazzino che si spalancò.
-VUOI STACCARTI MALEDIZIONE?!-
L'urlo di Lighneers rovinò il momento di tenerezza creatosi tra i due, non si era nemmeno reso conto che la campanella era suonata, tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento era stato cercare di togliersi di dosso Ayame.
-Oh che tenero, sei voluto andare in un luogo appartato per fare certe cose?-
-Per nascondere il tuo cadavere!-
Era ormai sull'orlo di una crisi di nervi, qualsiasi cosa che aveva fatto non era servito a nulla.
Sia Ailea che Khal furono sorpresi da quell'interruzione, anche se non si spostarono di un millimetro dalla situazione iniziale, non appena il verde li notò non gli importò minimamente cosa stavano facendo.
-Toglietemela di dosso!-
-Uh?-
Ayame finalmente notò la presenza dei due intrusi, subito si sentì in antipatia con Ailea solo per il fatto era una ragazza, ma Khal attirò maggiormente la sua attenzione.
-Uh guarda guarda chi si vede.-
Sia Lighneers e Ailea furono sorpresi dalla sua affermazione.
-Vi conoscete?-
Chiese la ragazza sentendo dentro di sé una punta insensata di gelosia.
-No.-
Fu la secca risposta di Khal, in effetti era così, non si erano mai incontrati dal vivo ma lui conosceva bene la sua famiglia.
Finalmente Ayame si staccò dalla gamba di Lighneers, mettendosi tuttavia davanti all'entrata per impedirgli di uscire.
-Dai discorsi di papà e dalle foto dei suoi concorrenti ho sentivo varie voci su di te. A quanto pare ti stai costruendo una piccola fortuna.-
Ridacchiando leggermente lei prese tra le mani la propria motosega, per la prima volta da quando l'aveva conosciuta Lighneers non sentiva il desiderio di scappare, ma solo di fermarla e capire.
-A me però non piace la concorrenza, quindi...muori.-
Continuando a sorridere Ayame si lanciò contro Khal, il quale per evitare che Ailea venisse messa in mezzo la  spinse lontana, afferrando uno degli scatoloni vuoti per farsi da scudo.
Ovviamente questo venne distrutto ma gli diede il tempo di scivolare di lato per evitare di venir ferito.
-Lascialo stare!-
Senza esitazioni Ailea prese due dei propri coltelli puntando alla schiena della ragazza, questa però nonostante il peso della motosega riuscì a fare un salto per schivare il colpo, a sua volta cercò di colpirla con la propria arma alle gambe ma Ailea imitando il suo gesto non subì alcun danno.
-Ayame fermati!-
L'urlo severo di Lighneers la bloccò, con degli occhioni da cucciolo lo guardò, come a tentare di convincerlo di lasciarla fare.
-Ma Lighneers non c'è niente di male nell'annientare la concorrenza.-
-Che intendi per concorrenza?-
Fu Khal a rispondere a quella domanda.
-Lei è la figlia di uno degli uomini più influenti nel mercato d'armi. Io non svolgo certo questo lavoro ma sto comunque accumulando una certa quantità di denaro, quindi penso voglia farmi fuori prima che possa essere un vero pericolo.-
In realtà lavorava anche in quel settore ma aveva ben altri campi.
-Ecco, mi sembra un motivo abbastanza valido no?-
Continuò la ragazza sorridendo, purtroppo Lighneers non era allegro quanto lei.
-No non lo è, non accetto che tu lo uccida per così poco. Potrà anche non andarmi a genio ma non per questo acconsentirei ad una cosa simile.-
-Oh ma dai tesoro mio...posso convincerti in...-
Prima che potesse finire la frase Khal le fece cadere addosso una scatola gigante che la intrappolò, anche se per pochi secondi, prima che potesse liberarsi il biondo perse le mani di Ailea e Lighneers correndo fuori dalla stanza.
-Bastardo non t'azzardare a portamelo via!-
Anche se erano lontani le urla della ragazza erano perfettamente udibili, si sentiva tutta la rabbia e la gelosia che provava, non faceva discriminazioni, fossero donne o uomini chiunque avrebbe cercato di portarle via il suo amore era morto.
-Non possiamo continuare a correre per sempre!-
Disse Ailea già affaticata.
-Oh si che possiamo, io posso almeno.-
Continuò il verde ottimista, era così felice d'avere un momento di "pace".
Khal però senza dire nulla si fermò all'improvviso davanti alla porta di uno sgabuzzino, aprendola spinse dentro i due chiudendo poi dall'esterno con la chiave che uno dei bidelli aveva lasciato nella serratura.
-Khal!-
-Non preoccuparti Ailea, la porterò lontano poi tornerò da te. Almeno così perderà le tracce di Lighneers per un po'.-
Il ragazzo rimase sorpreso da quel gesto, normalmente difficilmente avrebbe accettato favori da lui ma quello era un caso decisamente particolare, che poteva valere anche più di mille azioni.
-Stai attento, è pazza.-
Disse semplicemente dall'altra parte della porta, non ricevette però alcuna risposta perché il biondo era già corso via.
Ailea tuttavia tutto tranne che convinta, prese a sbattere contro la porta per cercare d'abbatterla ma era tutto inutile.
-Khal torna qui!Accidenti!-
-Ailea calmati, non gli capiterà niente.-
-E tu come fai a dirlo?Hai sentito anche tu che l'ha minacciato d'ucciderlo!-
-Si ma Ayame è pazza di me, in tutti i sensi, credo non gli farà nulla visto che gli ho detto così.-
-Ne hai la certezza?-
-No, ma almeno è qualcosa.-
-Mi spiace che ti sia capitata una ragazza simile ma non mi basta. -
Il tempo della fine di quella frase ed Ayame era già nel corridoio dove si trovavano loro, la sentirono imprecare per qualche secondo poi si allontanò, sudando freddo Lighneers attese ancora un minuto buono prima di decidere d'uscire.
-Posso scassinare la porta, non serve la butti giù.-
-Quanto ci vorrebbe?-
-Pochissimo credimi, posso?-
Chiese il ragazzo indicando i coltelli che teneva tra le mani, dopo averli ricevuti si avvicinò ai cardini della porta e lavorandoci riuscì in un paio di minuti a rimuoverli, far scivolare la porta di lato fu poi molto più semplice del resto del lavoro.
-Bene, immagino che tu andrai a cercali non è vero?-
-Tu invece andrai a nasconderti?-
-In un certo senso, il modo migliore per nascondere qualcosa infondo è sotto il naso di tutti.-
E tornare a casa con la luce del giorno era troppo rischioso.
-Buona fortuna allora.-
-Grazie Ailea, cercate di non farmela rivedere tanto presto.-
Così dicendo i due si separarono prendendo strade diverse nel corridoio, nel frattempo nonostante fosse passato pochissimo tempo sia Khal che Ayame erano riusciti ad allontanarsi di parecchio dai due. L'unico motivo per il quale l'aveva aiutato era per conquistare la sua fiducia, sicuramente quella ragazza era una gran seccatura ma sempre meglio ad altri che a lui.
Una volta raggiunto un punto adatto si fermò in attesa che lei lo raggiungesse, ciò non richieste molto tempo ma era comunque seccato dal dover aspettare.
Non appena lei lo individuò gli ringhiò contro, aveva quasi la bava alla bocca.
-Dov'è il mio ragazzo!-
-Non qui.-
-Bastardo...ti converrà dirmi dove si trova...-
-Non ho intenzione di portartelo via, è solo che mi stavi minacciando e c'era anche la mia ragazza di mezzo, quindi son dovuto scappare. Lui ci ha solo seguiti.-
-Credi che crederò ad un trucco simile?-
-No, ma se mi facessi qualcosa perderesti la sua fiducia, infondo ti ha detto di non far nulla no?-
-Mi ha detto di non ucciderti...ma non di ferirti.-
Con un colpo mirato al fianco tentò di tagliarlo con la motosega, lui però schivò facilmente ed afferrò l'arma con entrambe le mani.
-Stai solo perdendo tempo, io non ho qui la mia compagna e tu non hai qui il tuo. Per quanto ne sai qualche ragazza potrebbe starci provando con lui.-
Quelle parole la bloccarono, nessuna doveva azzardarsi a farlo, ma se non era con Lighneers come poteva esser certa non capitasse. Se fosse rimasta non avrebbe comunque potuto eliminare la concorrenza, quello era solo un motivo in più per andarsene, ma odiava il dover dar ragione a qualcuno.
Per questo motivo s'inventò un'altra scusa.
-Tsk, sei solo uno sciocco. Credi veramente cascherei in queste tue parole. Non ne vale la pena nemmeno di far sporcare la motosega con il tuo sangue.-
Girando i tacchi e puntando il naso in aria se ne andò con fare stizzito, camminando però il più lentamente possibile per evitare credesse stesse andando subito da Lighneers, solo una volta voltato l'angolo iniziò a correre più velocemente che poté.
Khal al contrario di lei non si mosse, rimanendo fermo per il tempo che occorreva.
-Idiota.-
Nel frattempo l'interesse amoroso della ragazza aveva iniziato a sentirsi molto più sereno da quando lei non era nei paraggi.
Dopo esser sfuggito ad Ayame Lighneers fischiettando aveva iniziato ad aggirarsi per i corridoi della scuola, visto che tutti erano in pausa c'erano molte più persone che cercavano qualche modo per divertirsi, e questo poteva voler dire molte occasioni di guadagnar qualcosa.
Il dettaglio migliore era però il fatto che sembrava esser il solo ad aver pensato ad una cosa simile.
-Bene bene, cosa possiamo fare?-
Serviva qualcosa che attirasse ogni persona, uomini, donne, single, coppie, doveva esserci per forza qualcosa che attirasse chiunque.
-Mh cose tenere no, cose buffe no...-
Un'idea gli balenò in testa.
-Ma certo!Semplice da costruire, poca fatica ma tanto guadagno!-
Come prima cosa spostò un gran numero di banchi all'inizio ed alla fine del corridoio in cui si trovava, li coprì poi con un telo nero e scrisse su un grande cartello "Tunnel dell'orrore".
Era la decisione migliore, si trattava di una cosa che poteva attirare chiunque e visto che lì vicino era stata allestita una stanza a tema horror non doveva nemmeno costruire i manichini.
-Menomale che non c'è più nessuno qui, la mancanza di qualche mostro non farà una gran differenza.
Utilizzò anche alcune luci in determinati punti per farli apparire ancora più grandi.
-E' incredibile ciò che si può fare con un paio d'oggetti e tanto olio di gomito.-
Disse infine il ragazzo soddisfatto, l'entrata non sembrava niente di che ma all'interno si poteva dire avesse fatto un buon lavoro.
-Per concludere il tutto mi maschererò anche io, così almeno nessuno mi riconoscerà.-
Mettendosi un gigantesco costume da lupo mannaro prese poi un sacco dentro cui avrebbe fatto mettere i soldi dei clienti, infondo non era un'attrazione gratis e l'aveva anche scritto su un secondo cartello.
La sua furbizia aveva fatto sì che si sistemasse in uno dei corridoi più percorsi dalla gente, in questo modo nessuno avrebbe potuto evitarlo.
Già dai primi clienti le cose andarono bene, non appena questi lasciavano dei soldi lui si muoveva facendoli spaventare, questo attirava già alcune persone ed il ciclo continuava senza particolari interruzioni.
-Eheh, mi piace questo festival.-
Poteva già vedere i jewels aumentare all'interno della sacca, ma il suo umore venne presto stroncato dall'urlo di una ragazza.
-Lighneers!Dove sei!-
Ayame era proprio dall'altra parte del corridoio, se non fosse stato travestito probabilmente l'avrebbe riconosciuto, sembrava alquanto nervosa ed in effetti era decisamente arrabbiata.
Non solo non aveva potuto far niente a quel biondino ma non trovava nemmeno il suo adorato, ma lei non si sarebbe mai arresa, l'avrebbe cercato anche per tutta la vita fino a quando non l'avesse trovato.
-Non ti lascerò più andare amore mio...dammi solo il tempo di trovarti.-
Lighneers si paralizzò, era come se quella dannata avesse un qualche radar per trovarlo, ma fino a quando non lo riconosceva andava tutto bene.
Arrivata davanti all'entrata del tunnel la ragazza osservò il ragazzo in costume per qualche secondo.
-Tsk, è veramente fatto male, non ne vale la pena di pagare per una cosa così semplice. Però se ci fosse Lighneers potremmo fare cose molto divertenti in questo tunnel...-
Sorridendo maliziosamente la ragazza guardò nuovamente il mostro accanto a sé, per un lunghissimo secondo Lighneers fu terrorizzato dal pensiero d'esser stato scoperto, ma non appena Ayame azionò la sua motosega questa sensazione svanì.
Ridendo la ragazza tagliò il cavallo dei pantaloni del mostro, non aveva alcun motivo particolare, ne aveva solamente voglia. All'interno del costume il ragazzo era completamente sbiancato ma non si mosse o urlò, tra l'asportazione dei genitali o il farsi scoprire da lei non era certo cosa fosse peggio.
Fortunatamente non arrivò a nessuna delle due opzioni, lei infatti si fermò prima e percorrendo il corridoio se ne andò. Solo in quel momento lui emise un piccolo ma acuto gridolino e cadde a terra.
-Ditemi che è un sogno...-
 
 
 
 
Non tutti stavano passando un momento particolarmente tranquillo, lontani da occhi indiscreti Jack e il gruppo di cinque ragazzi era andato a nascondersi in un angolo dietro alla palestra, non c'era nessuno e sembrava al momento il posto migliore dove lottare.
Non potevano però certo immaginare che ci fossero ben due spettatori ad assistere alla lotta, Daimonas senza nemmeno avere il tempo di cambiarsi aveva deciso di seguirli per assicurarsi che Jack non subisse seri danni, come ad esempio ai fili che lo tenevano attaccato, assieme a lui c'era anche Milton, più fiduciosa rispetto all'amico ma si trovava comunque con lui perché voleva rassicurarlo e stargli vicino.
-Dovete lasciare in pace Daimonas. Non ve lo ripeterò due volte.-
La voce di Jack era gelida ma piena di minacce, nessuno dei cinque però parve minimamente intimorito.
-Altrimenti cosa ci farai grissino?-
Il più robusto del gruppo gli si avvicinò facendo per punzecchiargli il petto ma Jack rapidamente gli afferrò due dita rompendogliele.
-Basta come risposta?-
-Bastardo!-
Mentre l'altro si teneva la mano dolorante altri due corsero contro Jack per picchiarlo, erano disarmati ma potevano comunque essere pericolosi, le loro mosse tuttavia erano molto carenti rispetto a ciò che era abituato.
Schivò con facilità ogni colpo riuscendo perfino a tirare dei calci dritti allo stomaco di entrambi, all'arrivo degli ultimi due però fu più brusco, con la mano aperta colpì il naso di uno di questi rompendoglielo con un gesto secco, all'altro invece conficcò un dito in un occhio facendolo sanguinare.
Non gli importò quando uno del gruppo l'afferrò per la gola con l'intento di strozzarlo, non aveva alcun motivo per cui preoccuparsi, senza mostrargli la minima pietà gli afferrò a sua volta la gola stringendo prima con una leggera pressione poi aumentando sempre di più. Era come una gara di resistenza ma il risultato era decisamente ovvio.
Il ragazzo presto iniziò a far fatica a respirare e fu costretto a lasciare il collo di Jack per tentare d'allontanarlo, lui però non sembrava intenzionato a lasciare la presa.
Altri tre del gruppo arrivarono in soccorso dell'altro tirando il ragazzo dalla direzione opposta per staccarlo, arrivando però a staccare la mano di Jack.
In quel momento furono convinti d'esserci riusciti ma con orrore videro l'arto continuare a strangolare il ragazzo fino a quando questo non cadde a terra privo di sensi.
Solo in quel momento la mano tornò al suo padrone, non aveva pietà per persone come loro, non l'avrebbero mai meritata.
-Se vi vedrò ancora infastidire Daimonas la pagherete cara, non vi sentirete al sicuro in nessun luogo fino a quando non vi avrò trovati, non sarò più così buono.-
Daimonas guardò la scena stupito, non poteva credere che aveva fatto tutto questo solo per lui, iniziò a provare dentro di sé molti dubbi che andarono a mescolarsi a quelli già presenti, era veramente il caso considerarlo come tutti gli altri?
Milton accanto sorrideva intuendo i suoi pensieri, non appena i cinque se ne furono andati prese la mano dell'amico uscendo allo scoperto.
-Forse dovresti parlarci, te la senti?-
-Mh...va bene...-
Non ne era ancora certo però non poteva esitare sempre, tenendo lo sguardo basso s'avvicinò assieme a lei, Jack tuttavia non si mosse, cambiò solo espressione tornando sereno.
-Avete visto tutto?-
-Si.-
Rispose Milton al posto di Daimonas, ci fu un lungo silenzio tra i due ragazzi, come se entrambi cercassero le parole migliori.
-Andiamo a fare un giro?-
Chiese infine Jack indicando con un cenno gli stand, era l'unica cosa che gli era venuta in mente e sperava che potesse servire anche per riappacificarsi con Daimonas, le parole di quest'ultimo non lo delusero.
-Va bene.-
Con un sorriso sul volto Jack li seguì stando al fianco di Daimonas.
-Non vuoi andare a cambiarti?-
-Si...non mi trovo molto a mio agio così.-
-Ti vado a prendere io i vestiti, potresti cambiarti in palestra.-
Propose Milton iniziando a correre verso la scuola, non gli diede modo di rispondere perché per lei era importante che quei due facessero completamente la pace.
-Aspettatemi lì!-
Era incredibile come certe volte anche lei fosse rapida nel correre, ora però che i due erano soli per qualche motivo si sentivano tesi.
-Grazie per...per avermi difeso.-
-Dovevo, non meriti certe cose.-
Rispose Jack grattandosi la testa.
-Daimonas riguardo all'altra sera ti giuro che non volevo farti niente.-
-Me lo ha detto anche Milton...non sono convinto che tu sia una cattiva persona Jack.-
Rispose sinceramente il ragazzo, aveva bisogno di tempo per trovarsi a proprio agio con qualcuno ma non aveva problemi a dire ciò che pensava.
-Quindi non mi eviterai?-
-No.-
Era la prima volta che vedeva Jack sorridere in quel modo, sembrava veramente felice della sua risposta, iniziò però a preoccuparti che l'avrebbe costretto ad uscire, come di solito si fa con gli amici, e lui non si trovava bene a muoversi spesso in mezzo alla gente.
-Cosa ne pensi di questo festival?-
-Sembra che renda felice la gente.-
-Ed a te rende felice?-
"Questa è bella, tu che sai cos'è la felicità. Che domande idiote che fa questo zombie."
In parte Mostro aveva ragione, non era certo del significato di quella parola.
-Non penso...sono solo oggetti materiali senza un uso necessario.-
-Forse hai ragione, però almeno non ti fanno annoiare. Restare a fissare gli alberi è decisamente meno intrigante.-
Lentamente avevano iniziato a parlare entrambi, Daimonas tendeva sempre a dare risposte fredde e corte ma non per irritazione, era semplicemente il suo modo di essere, e Jack lo apprezzava anche per questo.
Non appena Milton tornò dai due il ragazzo si cambiò rapidamente, non c'era bisogno di portarsi dietro quei vestiti quindi li lasciò dove si trovavano.
-Cosa vogliamo fare adesso?-
-Non saprei, non mi sono informato sulle varie cose che ci sono.-
Disse Jack guardando la ragazza.
-Evitiamo posti troppo affollati per favore...-
-Mmh, se non sbaglio ci sono dei punti della scuola in cui pochi vanno. Ho sentito alcune ragazze parlare della zona horror.-
-Sembra interessante.-
Per uno zombie quelle cose non erano molto spaventose, ma era divertente vedere come le persone cercavano di spaventarlo.
-Per te Daimonas va bene?-
-Penso di sì.-
Provare non gli costava nulla, continuando a parlare i tre superarono tutto il cortile della scuola arrivando così nella parte meno visitata del festival.
 
 
 
Una volta finito il proprio turno prima di fare altro Alexander si cambiò d'abito indossando nuovamente la propria divisa, non si trovava a suo agio in abiti troppo accesi e quello gli sembrava più adatto per restare in compagnia di Hope, anche lei si era cambiata d'abito ed in questo modo non aveva dovuto aspettare molto per uscire a fare una passeggiata con il ragazzo.
Visto l'aveva accontentata dicendo sarebbe andato a controllare come stava Jack aveva deciso di sdebitarsi con una specie di appuntamento a sorpresa, durante il quale avrebbe cercato di farlo divertire al massimo.
-Vedi Jack da qualche parte?-
Chiese la ragazza guardandosi intorno, Alexander dovette ammettere di provare gelosia per quella situazione, al momento sembrava che l'unica preoccupazione di lei fosse quel tipo.
Senza rispondere si guardò intorno, ovviamente non sarebbe potuto essere tra la folla ma in posti più isolati, quindi dovevano guardare in punti più distanti.
Fortunatamente non impiegò che più di un paio di minuti per trovarlo.
-E' lì con Daimonas e Milton.-
Guardandoli Hope sorrise intenerita, erano veramente un bel gruppo ed era felice di vedere che stavano bene.
-Grazie per avermi accompagnata Alexander. Magari adesso potremmo rilassarci insieme al festival.-
Propose lei prendendogli la mano.
-Volentieri, te lo meriti dopo aver fatto due lavori nello stesso tempo.-
-Non sono stati così duri, mi sono divertita.-
-Eri anche molto graziosa.-
Continuò lui facendola arrossire, accarezzandole col pollice il dorso della mano.
-Cosa ti andrebbe di fare Hope?-
-M-magari qualche gioco...ce ne sono così tanti però che non saprei d dove iniziare.-
-Che ne pensi di quella giostra?-
Chiese il ragazzo indicando una che si basava completamente sulla velocità, i clienti si sedevano all'interno di alcuni vagoni attaccati tramite della aste ad un meccanismo che li faceva muovere velocemente e che si alzava ed abbassava.
-Si perché no, sembra divertente.-
Effettivamente era veramente divertente, anche se all'inizio Hope aveva un po' di paura scoprì di trovarsi decisamente a suo agio su quelle cose, ridendo teneva anche le mani alzate per enfatizzare la situazione, di tanto in tanto finiva spinta contro Alexander ma per nessuno dei due era un fastidio.
Il ragazzo il più del tempo era rimasto impassibile, sorridendo solo per il semplice fatto di vederla felice.
-Forza Alexander alza anche tu le mani!-
Stringendo la mano del ragazzo gliela fece sollevare ed iniziò a dondolare assieme a lui, sentire il vento tra i capelli era una sensazione fantastica, ancora meglio fu quando scesero e scoprirono che era stata scattata una foto proprio di quel momento.
-Wow è bellissima.-
Osservò Hope.
-Ti dispiace se la tengo io Alexander?La potrei incorniciare.-
-Mi farebbe piacere, anche io la trovo molto bella, sei venuta benissimo.-
-Siamo venuti benissimo, non solo io.-
-Forse, ma tu sei decisamente la più bella.-
Sembrava che quel ragazzo fosse fatto apposta per farle battere il cuore, avevano passato insieme molto tempo in vari appuntamenti e quella sensazione cresceva sempre di più, e le scaldava il cuore in una maniera unica.
Prendendolo per mano si spostarono verso gli stand per prendere qualcosa da mangiare, anche se in realtà comprarono solo qualche caramella e del gelato.
-Sembra fatto in casa, è veramente delizioso.-
-Un giorno vorrei provarlo a fare anche io.-
Disse Hope divertita.
-Potresti farlo da me, sicuramente sarebbe ottimo.-
-Scommetto che hai un super cucina attrezzata per qualsiasi cosa hahah.-
-Hahah.-
SI vergognava ad ammettere che era vero, non voleva vantarsi delle cose che possedeva, o meglio, che il fratello possedeva, per questo motivo si limitò a ridere.
-Ho sentito che più tardi ci sarà un concerto, ti andrebbe di vederlo con me?-
Chiese Alexander cercando di cambiare argomento.
-Certo, io adoro la musica!-
Non faceva distinzioni, se una canzone le piaceva non dipendeva solo dal genere ma dall'emozione che le trasmetteva.
Inoltre sentiva anche che guardando un concerto con lui le sue emozioni si sarebbero intensificate ancora di più.
-Prima di andare abbiamo il tempo di partecipare ad un ultimo gioco, c'è qualcosa che potrebbe piacerti?-
Chiese lui dolcemente.
-Mh non saprei, guardiamoci in giro e decidiamo.-
Propose Hope prendendogli la mano, forse così sembravano una coppietta ma non le importava, si sentiva in qualche modo rassicurata dal contatto con il ragazzo, e fino a quando lui non avrebbe dato fastidio non vedeva il motivo per smettere di cercarlo.
L'attenzione di lei fu attirata dalla figura di un grosso panda peluche, era così morbido e tenero che avrebbe voluto sprofondarvi dentro.
-Oow che carino, si potrebbe perfino utilizzare come una poltrona.-
-Lo vorresti?-
Chiese lui guardandola, se lei desiderava qualcosa gliel'avrebbe dato.
-Beh mi piacerebbe ma sono molto brava in quei giochi...-
Ammise lei imbarazzata, dovevano semplicemente lanciare dei bracciali nel collo di alcune bottiglie sistemate molto vicine le une alle altre, di solito giochi simili avevano sempre qualche trucco per evitare che troppi vincessero ma lei non era comunque molto capace.
-Potrei provare io.-
-Lo faresti veramente?-
-Se può renderti felice si.-
-G-grazie Alexander.-
Forse quel gesto le fece più piacere della possibilità di portarsi a casa quel peluche, la rendeva sempre così felice e senza nemmeno particolari difficoltà.
Immersa in questi pensieri a riguardo dei suoi sentimenti Hope non s'accorse del muso del panda proprio accanto a lei, sobbalzò sorpresa nel momento in cui se ne accorse.
-Ce l'hai fatta!-
-Non è stato difficile, è molto carino però questo peluche.-
Disse lui sorridendo, in realtà per assicurasi di vincerlo prima d'altri l'aveva comprato spendendo una certa quantità di jewels, aveva approfittato della distrazione della ragazza in modo che non se ne accorgesse, ma la gioia di lei era l'unica cosa che desiderava.
-Sei fantastico!-
Senza timore Hope abbracciò entrambi, quella per lei era veramente una giornata fantastica.
 
 
-Aaah finalmente si va in pausa.-
-Non è che tu abbia fatto un gran lavoro Diana.-
Osservò Zell mentre la ragazza stiracchiandosi aveva già pensato a tutti i posti da vedere durante la fiera, la maggior parte di questi riguardavano del cibo.
-Ora possiamo andare dove vogliamo?-
-Si Sammy, ed abbiamo centinaia di delizie da provare!-
-Pensi sempre al cibo...-
-Beh Zell, è una cosa che amo, e giustamente devo trascorrerci più tempo possibile insieme.-
Rispose lei facendo spallucce.
-Perché non vieni anche tu?Magari ti divertiresti.-
Propose la ragazza, infondo per Zell non sarebbe stato un fastidio, sentiva d'aver bisogno di divertirsi un po', anche se probabilmente si sarebbe dovuto imporre di farlo.
-Vengo anche io!-
Urlò Sammy aggrappandosi alla gonna di Diana.
-Ovvio che verrai anche tu, il nostro gruppo ha bisogno di un'adorabile mascotte.-
Diana fece salire Sammy sulle sue spalle e prese per mano Zell.
-Andiamo brontolone, è tempo di divertirsi!-
Trascinandoli in mezzo alla folla la ragazza guardò ogni genere di stand meravigliandosi per quante belle cose c'erano, fece prendere a tutti delle mele caramellate e con il cellulare scattò anche una bella foto.
-Certo Zell che se sorridessi un po' di più non ti faresti male.-
Disse Diana in tono canzonatorio, il ragazzo alzando gli occhi al cielo gli ficcò la mela in bocca.
-Mangia che è meglio.-
-Hahah siete così buffi.-
-Vieni Sammy, non stare sempre sulle spalle di questa cattivona, finirà per mangiarti.-
Disse il ragazzo sollevando la bambina.-
-Mpio nmpon shono caffiva.-
Disse bofonchiando Diana, se non fosse stato per la mela avrebbe anche fatto una linguaccia al ragazzo.
-No Diana è tanto buona, dolce come quella mela.-
-Oow come sei carina.-
Disse la ragazza intenerita accarezzandole la testa.
Uno dei primi giochi che i tre provarono consisteva in una prova di forza, utilizzando un martello dovevano far suonare una campanella sistemata su un grande palo, colpendo un bersaglio si alzava una piccola sfera che doveva arrivare lassù in cima.
Sammy purtroppo non riuscì nemmeno a sollevare il martello ma si stava comunque divertendo, un giorno voleva diventare forte come i suoi amici e ci sarebbe riuscita!
Carica di determinazione e con l'aiuto di Zell colpì il bersaglio ma non riuscì comunque ad arrivare fino in cima.
-Peccato, è un buon risultato però.-
-Zell prova anche tu.-
Disse Sammy guardandolo, sorridendo il ragazzo raccolse il martello da terra e dopo aver preso la mira un paio di volte colpì, non aveva usato tutta la sua forza ma quella usata era bastata a far suonare la campana.
Ora era il turno di Diana.
-Niente male, ma lasciate fare ai professionisti adesso.-
Molte persone interessate si erano avvicinate alla scena, visto il fisico esile di lei nessuno credeva che potesse veramente farcela. Il suo sguardo però era decisamente convinto ed in effetti fu molto facile per lei sollevare il martello, roteandolo perfino un paio di volte.
-Dai Diana colpisci e basta.-
Disse Zell vedendo quanto tempo ci stava impiegando la ragazza.
-Per le cose migliori si deve aspettare, non te l'han mai detto?-
-AAAAAAH!-
Mentre parlava la ragazza non aveva prestato attenzione a cosa stava colpendo e così il martello è finito dritto sul piede di un ragazzo.
-Ops.-
Sammy dovette trattenere le risate per quella scena che aveva un non so che di comico, ma presto si fermò vedendo quante persone infuriate si erano avvicinate all'amica.
-Hey non è colpa mia, è colpa di Zell.-
-Diana perché mi devi mettere in mezzo?-
Sospirò Zell continuando a tenere la bambina sulle spalle, non voleva rimanesse ferita durante una probabile lotta, ormai gli era chiaro come sarebbero andate a finire le cose.
Una decina di ragazzi tentarono d'afferrare Diana e di strapparle il martello dalle mani, lei però lo fece roteare e colpì le braccia di ciascuno di loro.
Zell rapidamente colpì poi le schiene degli avversari colpendo nei punti che aveva imparato fossero i più dolorosi.
Perfino Sammy cercò d'aiutare e di tanto in tanto tirava dei pugnetti alle teste delle persone attorno a lei, trovava così bello essere alti.
Abbandonando il martello Diana afferrò per le caviglie il ragazzo che aveva colpito per primo, in quel momento a terra dolorante, e con un'inaspettata forza lo sollevò lanciandolo contro tre dei nemici.
Continuando a muoversi i due erano arrivati ormai schiena contro schiena.
-Scommetto che ti capita spesso di metterti in qualche pasticcio.-
-Oh Zell, questo non è un pasticcio, vedilo come un allenamento.-
Rispose sorridendo la ragazza tirando un pugno sul naso di uno degli avversari.
Ormai erano rimasti in pochi e bastò una semplice azione combinata di entrambi per vincere.
-Siamo i più forti!-
Urlò Sammy piena d'entusiasmo.
-Sei stata bravissima piccolina.-
-Ed a me non dici nulla Zell?-
Chiese Diana sorridendo.
-La prossima volta stai attenta a dove colpisci.-
Rispose sorridendo leggermente il ragazzo.
-Uff, nemmeno un complimento, sei veramente cattivo.
Una voce squillante proveniente da un megafono interruppe quel momento.
-Signori e signore!Tra poco si terrà un'importante gara di lotta e chiunque vincerà si potrà portare a casa un premio a sua scelta, tra cui un peluche di un gatto gigante, un bracciale, un mitragliatore, un abbonamento annuale in uno dei nostri centri sportivi e tante altre cose!Accorrete in molti, dimostrate il vostro valore!-
Gli occhi di Diana brillarono, una competizione non faceva mai male e quel peluche gigante sarebbe stato benissimo in camera sua. Inoltre se avesse vinto avrebbe potuto chiedere un altro premio.
-Ecco!Se vinco dovrai farmi un complimento!-
-Ci tieni veramente così tanto?-
Chiese Zell quasi intenerito.
-Allora ci stai?O hai paura?-
Ghignando la ragazza allungò la mano in attesa che lui l stringesse.
-Ci sto.-
 
 
 
 
-Ooh guarda quante cose ci sono!-
Non appena erano usciti Nadehsiko si era spostata da uno stand all'altro, ogni cosa luccicante l'attirava e tutto il suo fastidio era scomparso, lo zucchero filato non era molto distante dai due ma purtroppo muovendosi in quel modo ci stavano mettendo più tempo del necessario.
Senza disturbarla Vladimir arrivò velocemente dall'uomo che lo stava vendendo e si fece fare la forma più grande di zucchero filato che poteva esserci, voleva dare solo il meglio alla sua compagna.
-Ti stai divertendo?-
-Si!-
Rispose lei sorridendo, gli occhi le brillarono non appena vide lo zucchero e subito vi affondò la faccia all'interno.
-Mmh è così buono, non lo mangiavo da tanto.-
Il ragazzo intenerito dal viso di lei s'avvicinò per darle un bacio sulla guancia, anche quella sapeva di zucchero.
-Tu sei molto più dolce.-
Sorridendo felice Nadeshiko gli prese la mano riprendendo a camminare, non era interessata a tutti i giochi ma alcuni erano abbastanza divertenti d'attirare la sua attenzione per almeno un paio di secondi, era incredibile però quante cose ci fossero.
Collane, braccialetti, coroncine fatte a mano, sembrava d'essere in un negozio gigante e lei adorava fare shopping.
-Sai che stai proprio bene vestito da cameriere?-
-Trovi?-
-Si, magari potresti portarmi del thé e qualche dolcetto.-
Disse lei sorridendo stringendo ancor di più la mano.
-Per te probabilmente non basterebbe una pasticceria intera.-
-Non magio così tanto!-
-Oh si invece, sei una golosona.-
Ogni tanto gli piaceva punzecchiarla, anche se sapeva che avrebbe potuto reagire male, alla fine trovava sempre il modo di farsi perdonare ma il loro rapporto era anche un po' lo stuzzicarsi continuamente.
-Mii non t'azzardare sai?M'impegno molto a mantenere una buona linea e non ti permetto di dire il contrario!-
In realtà lui aveva solamente detto che era golosa ma la mente di lei aveva associato il fatto al mangiare troppo e di conseguenza all'essere grassa, un tasto che bisognava sempre evitare in qualsiasi circostanza.
-Ma lo so il tuo corpo è perfetto, non volevo dir...-
-EH NO ORMAI L'HAI DETTO!Non cercare di evitare le tue responsabilità, lo sai che mi dà i nervi mii.-
Era veramente nei pasticci, se non fosse riuscito a trovare qualcosa l'avrebbe certamente mangiato vivo.
-Hai ragione scusami, non volevo offenderti. Posso prenderti qualcosa per farmi perdonare?-
-Il mio amore non si compra!-
-Lo so non intendo certo dire questo. Il tuo amore è la cosa più preziosa di tutto il mondo, niente potrebbe eguagliare il suo valore.-
Quella frase fece molto piacere alla ragazza che sorrise leggermente addolcita, gli dava le spalle in modo da  non fargli vedere il suo viso ma la coda non riusciva comunque a star ferma.
Notandolo lui prese ad accarezzarne l'estremità.
-Qualsiasi cosa dovrò fare per te la farò...-
Con quella sua dannata voce la stava facendo impazzire.
-Mmm Vladimir sei cattivo, lo sai che non riesco a star arrabbiata quando fai così.-
Disse la ragazza girandosi, saltandogli addosso lo baciò poi con tenerezza.
-Usi degli sporchi trucchi.-
-In amore ed in guerra tutto è lecito.-
Rise lui sfregando il naso conto quello della ragazza, in quei momenti c'erano solo loro due nella sua mente, non vedeva nemmeno gli altri.
-Non pensare però che ti farò vincere così facilmente.-
Concluse lei mordendogli una guancia, la rabbia era passata e per il momento poteva continuare a divertirsi.
-Che ne dici invece di continuare la nostra passeggiata?-
-Magari con altro zucchero filato.-
Propose lei, anche se ne aveva già mangiato molto ne voleva ancora, fu un piacere per il ragazzo prendergliele un'altro e fargli prendere la forma di un cuore.
-Sei veramente dolce quando ti impegni così.-
-Lo faccio perché è ciò che meriti.-
E non aveva intenzione di regalarle solamente dei dolci, c'era qualcosa di molto più speciale che tuttavia necessitava del momento perfetto.
Una voce squillante da un megafono interruppe quel momento.
-Signori e signore!Tra poco si terrà un'importante gara di lotta e chiunque vincerà si potrà portare a casa un premio a sua scelta, tra cui un peluche di un gatto gigante, un bracciale, un mitragliatore, un abbonamento annuale in uno dei nostri centri sportivi e tante altre cose!Accorrete in molti, dimostrate il vostro valore!-
Gli occhi di Nadeshiko scintillarono, un peluche gigante  in camera sarebbe stato benissimo tra i vari mobili. Non servì nemmeno chiedere a Vladimir di partecipare, questo infatti aveva già intuito il suo desiderio.
-Vincerò per te.-
 
 
 
 
Per la lotta era stato allestito un grosso palco al centro del giardino, numerose persone erano arrivate per osservare gli scontri e altrettante gareggiavano per vincere uno dei premi, questi erano stati sistemati al bordo del palco.
Era trascorsa un'ora da quando il torneo era iniziato ed ormai rimanevano solo due concorrenti.
Diana aveva battuto facilmente la maggior parte dei suoi avversari, nessuno di loro era stato in grado di batterla e così il suo obbiettivo era sempre più vicino, Zell e Sammy osservavano tra il pubblico in attesa di vederla vincere.
Vladimir a sua volte non aveva avuto la minima difficoltà nell'arrivare fino a quel punto, spinto dal desiderio di rendere felice Nadeshiko, la quale continuava a tifare per lui, era certo di vincere.
I due si fissavano seri mantenendo la concentrazione, Vladimir era un ostacolo arduo da superare ma non per questo lei si sarebbe arresa. Tuttavia dopo ciò che era successo l'altro giorno in palestra lui non era particolarmente entusiasta di lottare nuovamente con lei, sapeva quanto fosse orgogliosa e se avesse perso il suo orgoglio ne avrebbe risentito, lui non mirava ad umiliarla.
Ormai però lo scontro era iniziato e non poteva far altro che combattere.
Entrambi si misero in posizione d'attacco osservandosi per qualche secondo, Diana richiamò a sé tutta la sua forza e con uno scattò arrivò dall'altra parte del palco tentando di colpire Vladimir con un pugno, non erano permesse armi ma non le importava. Il ragazzo purtroppo riuscì a schivarla con un semplice salto, prima però che toccasse terra lei fece lo stesso e con un calcio tentò di ferirlo al fianco.
Con solo il ginocchio lui riuscì a pararla ma il suo atterraggio fu tutt'altro che dolce.
Doveva approfittare di quel momento, non erano molte le volte in cui lui era indifeso, urlando e correndo lei gli si gettò addosso colpendo con pugni e calci il punto in cui lui era caduto, la velocità del ragazzo lo aiutò a schivare la maggior parte dei colpi ma alcuni fu costretto a pararli.
Anche lui cercò d'attaccare calciandola allo stomaco ma lei allontanandosi evitò il colpo, in questo modo però Vladimir riuscì a rialzarsi e prese a correre intorno alla ragazza per confonderla, di tanto in tanto gli tirava alcuni pugni ma lei riuscì comunque a pararli, la determinazione della ragazza la stava portando ad un nuovo livello di forza.
Stufa di quella situazione lei iniziò a correre in un punto preciso e così facendo ruppe il percorso del ragazzo.
Prese poi a dondolare e ad oscillare per evitare che le sue mosse fossero troppo prevedibili, così facendo si avvicinò con l'intenzione di colpirlo prima al meno, poi allo stomaco ed infine sul naso.
Non c'era effettivamente alcun scema logico e questo mise in difficoltà Vladimir, ma certe volte per togliersi da una brutta situazione bastava far poco, in quel caso la strategia consisteva nell'imitare le mosse di lei.
Muovendosi quasi come se fosse davanti ad uno specchio riuscì a farle perdere il controllo di quel comportamento costringendola a tornare alle basi classiche.
Doveva ammettere che quando s'impegnava e non si lasciava guidare dalla rabbia o dalla testardaggine era veramente una combattente formidabile, aveva ancora molta strada da fare ma non per questo avrebbe fallito.
Lei però stava iniziando ad irritarsi per quella situazione di stallo, voleva vincere e più il tempo aumentava più rischiava di perdere.
La pazienza stava andando sempre più a calare e per questo gli attacchi si fecero più frequenti, notò che aveva iniziato a spingere Vladimir verso il confine del palco e se l'avesse buttato fuori avrebbe vinto, iniziò a pensare d'esser ad un passo dal vincere.
Sorridendo fiduciosa la ragazza mirò nuovamente al petto di lui ma qualcosa andò storto, Vladimir si fece da parte esattamente nell'ultimo secondo, lei ormai sbilanciata aveva iniziato a cadere in avanti e vide che la situazione si era capovolta, era lei ad esser sul bordo.
L'ultima cosa che sentì prima di cadere a terra fu una leggera spinta sulla schiena.
-Signori e signore abbiamo un vincitore!-
L'urlo della folla era quasi come un eco lontano alle orecchie di Diana, aveva perso, nonostante fosse stata così vicina.
Ignorando le grida d'esultanza Vladimir scese dal palco tendendo una mano alla ragazza.
-E' stata una bella lotta.-
Lei lo guardò per qualche istante, la stava aiutando per pietà?
O era un semplice gesto dei gentilezza?
In quel momento però non le importava, senza rispondere si alzò senza il suo aiuto ed in silenzio, con fare cupo, s'allontanò da quel luogo.
Era inutile, sarebbe rimasta sempre nell'ombra di quel ragazzo...
Vladimir non se la prese per quel rifiuto, poteva capire come Diana si sentisse, ma qualsiasi altro pensiero venne interrotto dalle braccia di Nadeshiko.
-Bravissimo amore!-
Felice della vittoria lei gli baciò più volte la guancia, guardarlo lottare l'aveva emozionata ed era felice non si fosse fatto male.
-Ragazzo quale premio vorresti?-
Chiese l'uomo che aveva organizzato quella gara.
-Il peluche.-
Effettivamente quell'oggetto era gigantesco, ma anche molto tenero, saltellando Nadeshiko l'abbracciò entusiasta guardando il regalo in ogni dettaglio.
-Nadeshiko, c'è qualcosa che vorrei darti.-
-Uh?-
Sistemandosi dietro al peluche afferrò entrambe le braccia del pupazzo, mettendo al loro interno una minuscola scatolina, aprendola rivelò al suo interno un anello d'argento con uno zircone incastonato al suo interno.
Emozionata la ragazza si portò le mani alla bocca, non era il primo gioiello che le regalava ma ogni volta lo faceva in un modo che la faceva innamorare ancora di più.
-Ti amo tanto Vladimir.-
Disse gioiosa la ragazza infilandosi l'anello, baciando poi il proprio ragazzo con tutto l'amore che sentiva.
Nel frattempo  qualcuno stava affogando i propri dispiaceri all'all you can eat della scuola, dopo esser stata battuta Diana aveva vagato con fare sconsolato arrivando in quel luogo quasi per caso.
Il cibo era in assoluto il miglior amico dell'uomo, c'era nei momenti di bisogno e non faceva domane o diceva cose stupide.
Normalmente si sarebbe pensato che con la tristezza lo stomaco si chiudesse ma non era quello il caso, infatti non era lì da nemmeno mezz'ora ed aveva già mangiato una quantità enorme di cibo.
Zell e Sammy intanto l'avevano cercata a lungo, a causa della folla avevano faticato a raggiungerla.
Entrambi ad un certo punto avevano iniziato a preoccuparsi fino a quando non l'avevano notata dalla finestra del ristorante.
Sospirando Zell era entrato tenendo per mano la bambina e si era seduto  vicino a Diana.
-Hey.-
-Hey...-
-Diana va tutto bene?-
Chiese Sammy accarezzandole la schiena.
-Ho perso...-
-Non è stata però una lotta pessima, ti sei fatta valere.-
Disse Zell cercando di consolarla.
-Però non ho vinto...-
-Non ci sono solo le vittorie, è importante anche imparare. Hai fatto un ottimo lavoro oggi.-
Sconfortata la ragazza appoggiò la testa al tavolo e con la mano spinse il cibo nella propria bocca.
-Lo pensi veramente Zell?-
-Si, non ti mentirei credimi.-
Parlava con tutta la sincerità di cui era capace, non c'era bisogno di mentirle in questi casi, un piccolo sorriso comparve sul viso della ragazza.
-Volete mangiare con me?-
-Volentieri.
 
 
 
 
Per le competizioni sportive erano state usati alcuni luoghi più isolati rispetto ad altri, uno di questi era un campo allestito normalmente per il calcio che per l'occasione era stato modificato per una gara di corsa.
Essendo un evento sportivo non avrebbe avuto nessun premio ma comunque varie persone stavano partecipando, tra queste c'erano Astral, Seraph e Lacie.
I primi due erano decisamente più agguerriti, stavano addirittura facendo un riscaldamento, Lacie invece si limitava a comportarsi come al solito, divertendosi senza alcuna preoccupazione.
-Spero non ti offenderai quando vincerò Seraph.-
-Sei troppo ottimista, non riuscirai nemmeno a vedermi da lontano.-
-Credi veramente sia possibile?-
Quel piccolo battibecco lo stava divertendo, c'erano dei momenti in cui punzecchiarla era veramente divertente, soprattutto se lei stava al gioco.
-Nya vincerò io invece.-
Effettivamente Lacie partiva avvantaggiata visto era già molto veloce.
-Questo è lo spirito Lacie, ma non preoccuparti il secondo posto non è così male.-
-Nya Astry sei proprio antipatico!-
Disse la sorella facendogli la linguaccia, sorridendo leggermente Astral si mise accanto a lei pronto per iniziare la corsa, ormai mancava molto poco all'inizio della gara e tutti si dovevano posizionare, Seraph più distante dai due fece un ultimo esercizio di respirazione e controllo.
Non appena tutti i corridori si furono posizionati iniziò il conto alla rovescia seguito poi da uno sparo, dopo di che la gara iniziò.
Subito Lacie, Astral e Seraph erano già in testa contendendosi il primo posto,  Lacie sorridendo correva facendo alcuni saltelli e salutando con la mano tutti quelli che li guardavano, Astral e Seraph invece mantenevano una rigida concentrazione visualizzando solo la loro corsa.
Per molto tempo nessuno riuscì a raggiungerli ma non mancava ovviamente chi cercava di giocare sporco, con una sottile corda qualcuno stava cercando d'afferrare la caviglia di Seraph e di farla cadere, non appena se ne accorse la bionda utilizzò la propria spada per tagliare il filo e la forza di quel gesto alzò un polverone che costrinse quelli dietro di lei a rallentare.
Astral notando il fatto si voltò irritato.
-Non vi hanno insegnato a non infastidire una signora?-
Usando la propria pistola sparò un paio di colpi che rallentarono ulteriormente i concorrenti, lo infastidiva che qualcuno potesse dar noie alla ragazza, oltretutto se doveva vincere contro di lei voleva farlo lealmente.
In quel momento Lacie aveva ottenuto un notevole vantaggio rispetto ai due ma vedendo quanto erano pericolosamente vicini rallentò di colpo.
-Nya Astral smettila di flirtare!-
Disse la ragazza spintonandolo lontano da Serph, sia quest'ultima che il ragazzo arrossirono.
-Ma che stai dicendo Lacie!Volevo solo aiutarla!-
-Non vi permetterò di scambiarvi bacini nya!Stupido stupido nya!-
Lacie iniziò a tirare dei leggeri pugni al ragazzo mentre l'imbarazzo cresceva sempre di più, a causa di questo Seraph si ritrovò a correre ancor più velocemente pur di non sentire quelle cose, era decisamente imbarazzante.
-S-Seraph aspetta!-
-Perché dovrebbe aspettarti nya!Cosa vuoi dirle nya?!-
Ancora più arrabbiata la sorella lo colpì di nuovo, per poi correre con tutta la propria velocità superandolo, lui voleva solo spiegare a Seraph che Lacie non era seria e che non voleva provarci con lei, ma a quanto pare entrambe avevano frainteso.
Ormai la gara era solamente tra Lacie e Seraph.
-Non ti lascerò avere il mio fratellone nya!-
-Non voglio tuo fratello!-
Urlò Seraph cercando di nascondere il rossore.
-E allora perché ci parli sempre nya!?-
-E' lui che mi parla a me non interessa!Voglio vincere e basta!-
-Non ti farò avere nemmeno la vittoria nya!-
Lacie era comunque in parte animale perciò aveva una parte di sé che tendeva ad essere fortemente territoriale, non capitava spesso che agisse in maniera così competitiva ma doveva proteggere il proprio fratellone e dimostrare ad entrambi quanto fosse forte in tutto.
Nel frattempo Astral reggendosi il cappello stava facendo del proprio meglio per recuperarle.
-Rallentate!Avete frainteso tutto!-
Non gli importava quasi più della gara, l'ira di quelle due era molto peggio che venir battuti.
Altri cercarono di farlo cadere spingendolo o lanciandogli contro dei sassi ma lui rispondeva sempre in modo rapido facendoli cadere tutti a terra, moltissimi concorrenti erano a terra e faticavano a rialzarsi.
Ormai Seraph e Lacie stavano per arrivare al traguardo, spalla conto spalla le due correvano quasi con gli stessi passi ed allo stesso tempo, volevano vincere a tutti i costi anche se il motivo di quella ferocia non era molto chiaro.
Forse il carattere di Lacie aveva influenzato quello della bionda, ma correndo già dai primi minuti con quella velocità stavano iniziando a stancarsi, anche se entrambe non volevano ammetterlo.
-Fermateviii!-
L'unico dei tre ad avere ancora abbastanza carica era Astral che avendo trovato nuova energia nel desiderio di riappacificarsi con le due era ormai a pochi metri di distanza.
-Nya ma...i.-
Voltandosi Lacie aveva accidentalmente messo la coda in mezzo alla sua gamba ed a quella di Seraph, attorcigliandovisi le due in meno di un secondo erano cadute a terra ad ormai pochi passi dal traguardo, Asrtal non riuscendo a fermarsi immediatamente tentò di rallentare ma prima che potesse farlo aveva ormai superato il traguardo.
-Abbiamo un vincitore!-
La folla esultò il nome del ragazzo mentre questo sorpreso si rese conto di ciò che era successo, ma la gioia durò poco visto che doveva ancora parlare con le due ragazze.
-State bene?-
Chiese preoccupato.
-Nya si...-
-Va tutto bene.-
-Stupida coda nya...-
-Non è colpa della tua coda Lacie, continuando così saremmo cadute comunque.-
-Ma avrei dovuto vincere nya!-
-Non è così grave, ci saranno altre gare.-
Disse Seraph alzandosi tentando di consolarla, Astral invece l'aiutò ad alzarsi pulendola dalla polvere, lo sguardo suo e della bionda s'incontrarono il tempo necessario a farli arrossire di nuovo.
-Seraph riguardo a prima...non so perché Lacie abbia detto quelle cose ma io non ho assolutamente intenzione di provarci con te, credimi.-
-Ok.-
La risposta della bionda fu glaciale e per qualche motivo sembrava fosse anche scontenta, nemmeno lei però capiva il motivo. Non le importava di Astral e nemmeno se non gli piaceva, era questo che continuava a ripetersi, ma qualcosa dentro di lei la faceva comunque star male.
-Io vado.-
Concluse iniziando ad allontanarsi, Astral guardandola sentì come se avesse detto la peggior cosa del mondo, e questo lo faceva star male.
Perché ogni volta che si parlava di sentimento era tutto così difficile?
 
 
 
Daimonas, Jack e Milton avevano iniziato a camminare dentro una delle grandi stanze allestite come se fosse un film horror, l'atmosfera era alquanto tetra ma l'unica che sembrava essere spaventata era Milton.
Jack spesso aveva preso in giro le persone in costume, soprattutto quelli vestiti da zombie, e li faceva scappare staccandosi ad esempio un occhio.
Daimonas invece era semplicemente impassibile, nulla l'aveva spaventato, nessuna scena era stata troppo per lui.
-Quasi fate passare la paura anche a me ahah...-
-Scusaci.-
Disse Daimonas in risposta a Milton.
-No figurati, non è un problema, in effetti qui è tutto finto e dubito possa esserci qualcosa che vi terrorizza.-
-Beh alcuni loro costumi sono brutti da far paura.-
Aggiunse Jack ridacchiando, proseguendo nella stanza si ritrovarono in vari punti diversi, tutto era stato allestito in modo che sembrassero esserci più pareti, nel punto in cui i tre si trovavano tutto era completamente coperto da degli spuntoni apparentemente affilati, pezzi di carne e sangue finto macchiavano le punte.
-Spero non usino queste cose per la prossima grigliata.-
Disse Jack prendendo un pezzo di carne in mano, passarono senza dir nulla alla stanza seguente che fece venire i brividi alla povera Milton, le pareti infatti erano coperte di insetti.
-Va tutto bene, non possono farti nulla.-
Disse Daimonas cercando di tranquillizzarla.
-Lo so ma...non mi piacciono, meglio se passiamo alla prossima stanza.-
Per non far sentire troppo a disagio l'amica entrambi si mossero il più rapidamente possibile, ritrovandosi così però in una stanza che apparentemente sembrava vuota.
-Già tutto finito?-
Alla domanda di Jack arrivò presto una risposta, purtroppo per nulla entusiasmante, da delle porte nascose uscirono un gran numero di mostri, ma nessuno di loro sembrava volerli spaventare.
-Ragazzi state rovinando l'atmosfera, potreste uscire?-
Chiese pacatamente uno di loro indicando la porta.
-Ci dispiace, non volevamo rovinare il vostro lavoro.-
Disse Milton scusandosi.
-Se non avete paura di nulla è inutile star qui, meglio se andate a vedere lo spettacolo qui fuori.-
Rispose il mostro sconsolato, senza aggiungere altro i tre uscirono dalla classe.
-Forse non sarebbe una cattiva idea andare ad uno spettacolo, voi che dite?-
Chiese la ragazza guardandoli.
-Se ci tieni va bene.-
"Ovviamente, non sai nemmeno dire se ti va di fare una cosa o no, per quanto sia stupida"
Le parole di Mostro erano state forse più chiare di quelle degli altri, era insopportabile il fatto dovesse fare così anche durante le giornate tranquille.
-Neanche per me è un problema. Andiamolo a cercare, speriamo poi non sia malaccio.-
Non fu così difficile trovare il luogo dove avevano allestito lo spettacolo, ormai il festival stava giungendo alla conclusione motivo per cui c'erano molti spettacoli, quello più importante però sarebbe avvenuto solo a fine giornata
Quello che interessava i tre era decisamente più modesto, non c'erano molte persone ad assistere ma non per questo sembrava esser fatto male, c'erano solo quattro persone però ad averlo organizzato e ad esibirsi.
Per precauzione si erano messi in fondo al pubblico, sedendosi sul prato erano comunque in grado di vedere ogni cosa.
La prima esibizione consisteva in un numero con i coltelli, uno dei due era legato ad una parete di legno mentre l'altro lanciando dei coltelli affilati faceva in modo d'evitare di colpirlo, le lame si conficcarono molto vicino al corpo del ragazzo ma questo non si mosse e per tutto il tempo aveva continuato a sorridere fiducioso.
-Wow sono molto bravi!-
Disse Milton meravigliata.
-Scommetto che anche a Ailea piacerebbe questo spettacolo.-
Osservò Jack, ricordandosi della ragazza che teneva sempre con sé dei coltelli.
Gli altri due ragazzi dello spettacolo intanto avevano preparato tutto il necessario per il loro numero, consisteva nel creare una torre di sedie e rimanere in equilibrio su di esse, erano veramente talentuosi e sembrava star andando tutto per il meglio, anche Daimonas non si sentiva così a disagio nel guardare lo spettacolo, nessuno gli stava lanciando delle occhiatacce o insultando, Mostro era perfino in silenzio.
Purtroppo però non poteva continuare così per molto.
-Per il prossimo numero abbiamo bisogno di un volontario tra il pubblico!-
I quattro camminarono lentamente in mezzo al pubblico, Daimonas cercò di farsi piccolo piccolo per evitare d'esser scelto ma la sua proverbiale fortuna l'aiutò come sempre, quasi non si stupì nel sentire una mano battergli sulla schiena
-Ecco il nostro volontario!-
-N-no io non...-
Protestare non servì a nulla, due persone sollevandolo lo trascinarono esattamente al centro del palco davanti a tutte le persone, lo stomaco del ragazzo sembrò rivoltarsi su se stesso mentre sentiva i loro occhi osservarlo.
Non riusciva nemmeno a trovare quelli di Milton o Jack per avere sicurezza, i quattro iniziarono a fare un lungo discorso tenendogli la mano sulle spalle, come ad evitare di farlo scappare, ma lui non riusciva a sentire.
Improvvisamente però notò qualcosa di strano, Milton e Jack s'erano alzati con uno sguardo preoccupato, non ne capì però il motivo almeno fino a quando un muro di fuoco non comparve davanti a lui.
Daimonas spalancò gli occhi e la bocca, il cuore parve fermarsi mentre la mente subì uno shock, l'unica cosa che fu in grado di fare fu urlare.
-AAAAAAAAAAAAAH!-
Inerme e spaventato iniziò a muoversi con degli scatti, a causa di ciò il fuoco iniziò a coprire il corpo del ragazzo partendo dal braccio, gli urli diventavano sempre più orribili mentre continuava a muoversi, incurante di ciò che lo circondava ed incapace di controllarsi.
Faceva male, era una sensazione orribile.
Queste erano le uniche emozioni, assieme al puro terrore, che riusciva a sentire.
Non riuscì nemmeno a percepire due braccia afferrarlo e portarlo via, sentiva e vedeva solamente il fuoco anche se questo aveva iniziato lentamente a svanire, qualsiasi suono alle sue orecchie era muto o ovattato.
La persona che lo stava stringendo era Jack, non appena aveva visto il fuoco aveva subito capito ciò che sarebbe successo, conosceva la reazione del ragazzo a quell'elemento avendovi assistito ma non aveva fatto in tempo ad impedirlo, non era nemmeno riuscito ad evitare che prendesse fuoco.
L'unica cosa che era riuscito a fare era stato sollevarlo, tentare di spegnere le fiamme e correre via il più velocemente possibile, Daimonas si dimenava e graffiava ma non importava, non poteva percepire il dolore fisico ma vederlo così lo faceva stare male.
L'unico luogo in cui sapeva avrebbe potuto portarlo era il tetto della scuola, per tutto il tragitto aveva cercato di parlargli per calmarlo, ormai le fiamme erano spente, ma la mente di Daimonas ancora non dava segni di ripresa.
Era passato più o meno un quarto d'ora e la situazione non cambiava, Jack iniziò a provare una forte preoccupazione fino a quando decise di agire, per quanto detestasse farlo colpì Daimonas in un determinato punto della testa per farlo svenire, se avesse perso conoscenza forse avrebbe avuto il tempo di riprendersi.
Il tempo passò molto lentamente mentre ora l'unico suono udibile era il corto respiro di Daimonas, di tanto in tanto Jack controllava alcune delle bruciature, era stata una bella giornata fino a quel momento ma a quanto pare il mondo ce l'aveva con quel povero ragazzo. Aveva anche dovuto lasciar sola Milton che certamente li stava cercando preoccupata.
-E' veramente un'ingiustizia...-
 
 
Era tutto pronto, Grace si era cambiata d'abito ed ora indossava un succinto abito rosso senza spalline, con dei lunghi guanti viola ai lati , non era la prima volta partecipava a qualcosa di simile ma ogni volta provava sia una forte emozione che un grande imbarazzo.
Ovviamente non le importava delle prese in giro, era abbastanza forte per affrontarle tutte, ma comunque non poteva mancare l'emozione.
Quella infatti era una gara di cosplay, si era impegnata molto per il personaggio, per imparare i suoi movimenti e per evitare di sbagliare qualcosa.
Non aveva detto nulla alle sue amiche non perché temeva la deridessero ma perché pensava che fosse una cosa da fare da sola, si era addirittura cucita l'abito personalmente senza poi farsi troppo male.
Tantissime persone attorno a lei avevano dei cosplay elaborati e complessi, iniziò a temere di non aver fato un buon lavoro ma si era ripetuta più e più volte che le cose migliori sono anche le cose semplici.
Si chiese se suo fratello fosse stato lì che cosa avrebbe fatto, probabilmente l'avrebbe coperta sotto un tendone e lanciato occhiatacce a chiunque nei paraggi.
Quel pensiero la fece sorridere divertita.
-Ed ora fate un applauso alla nostra prossima cosplayer, vestita da Jessica Rabbit!-
Un coro d'applausi e fischi si fece largo da oltre la tenda che la separava dal pubblico, prendendo un profondo respiro la ragazza camminò verso il palco preparandosi.
Mentre la musica partiva anche lei iniziò a cantare.
-You had plenty money nieneteen twenty-two...-
Lasciò scivolare la gamba ed il busto tra la tenda mentre il silenzio era calato.
-You let other women make a fool of you.-
Uscendo completamente si mosse ancheggiando armoniosamente, non era abituata a muoversi sui tacchi ma se la stava cavando molto bene.
-Why don't ya do right. Like some other men do?-
Iniziando a camminare sul lato sinistro lasciò che il palco s'alzasse del tutto, un proiettore aveva creato l'immagine di un bar. Lei nel frattempo arrivata al limite del palco fece scivolare la schiena lungo una delle aste che reggevano il soffitto.
-Get outta here. Get me some money too.-
Camminando lentamente lungo il bordo del palco fece il gesto di dare un leggero calcio al bordo, come a togliere qualcosa.
-Now if you had prepared twenty years ago. Tou wouldn't be a-wanderin' now from door to door. Why don't ya do right, like some other men do?-
Camminando in maniera sinuosa la ragazza mosse le mani lungo i fianchi senza smettere di fermarsi, ogni suo movimento era perfetto.
-Get outta here, get me some money too. Get outta here, get me some money too.-
Con estrema lentezza lasciò che i guanti le scivolassero via dalle mani lasciandoli cadere a terra.
-Why don't ya do right?Like some other me...-
Sdraiandosi a terra mosse le gambe lungo il pavimento senza mai scoprirsi troppo, si mise con la schiena verso il basso e la testa ciondolante verso il pubblico estasiato.
-Do.-
Con quest'ultima parola la ragazza si rialzò continuando ad intonarla svanendo dietro alla tenda che era stata fatta nuovamente scendere, una volta dall'altra parte si portò una mano al petto sorridendo.
Tutti la stavano applaudendo e lei era riuscita a fare tutto come aveva desiderato.
Lasciò che il tempo passasse guardando anche gli altri cosplayer, al termine sarebbe stato annunciato il migliore  che avrebbe potuto ricevere tutto il necessario per creare altri costumi.
-Signori e signore...non credo ci sia molto da dire. Facciamo un applauso al cosplay migliore della giornata...Jessica Rabbit!-
Quasi urlando dalla gioia la ragazza salì sul palco, non riusciva a trattenersi dal sorridere, ce l'aveva fatta.
 
(Canzone Why don't you do right - https://www.youtube.com/watch?v=yy5THitqPBw -)
 
 
 
La fine del festival era ormai giunto, moltissime attrazioni e stand erano già stati smontati ed ora non rimaneva che un unico gigantesco palco sistemato sotto la luce del tramonto.
Per festeggiare la riuscita di quella festa era stato concesso a varie persone di cantare, il pubblico era entusiasta di questa scelta e tantissime persone stavano assistendo alle canzoni dei propri compagni, il prossimo a cantare sarebbe stato Lighneers, non aveva alcun timor d'incontrare Ayame, certo che ormai la ragazza l'avrebbe cercato altrove, sistemandosi davanti al microfono incominciò a cantare con tutta l'anima, mentre tra il pubblico vedeva varie persone a lui conosciute.
 
(Canzone D(r)own - https://www.youtube.com/watch?v=ar5XIQ7ygBc -)
 
"Ciò che non uccide ti fa desiderare di essere morto.
Ho un buco nella mia anima che cresce sempre più in profondità,
e non posso prendere un momento più di questo silenzio.
La solitudine mi si aggira,
e il peso del mondo è sempre più difficile reggere.
Si tratta di onde.
Chiudo gli occhi.
Tengo il fiato.
E lo lascio seppellire.
Io non sono ok.
E non è tutto a posto.
Non vuoi trascinare il lago,
e mi porti a casa.
Chi mi fisserà adesso?
Tuffati quando sono giù?
Salvami da me stesso.
Non lasciarmi annegare.
Chi mi farà combattere?
Mi trascini fuori vivo?
Salvami da me stesso.
Non lasciarmi annegare.
Quello che non ti distrugge ti lascia rotto.
Ho un buco nella mia anima che cresce sempre più in profondità,
e non posso prendere un momento di questo silenzio.
La solitudine mi si aggira e il peso del mondo è sempre più difficile da reggere.
Si tratta di onde.
Chiudo gli occhi.
Tengo il fiato.
E lo lascio seppellire.
Io non sono ok.
E non è tutto a posto.
Non vuoi trascinare il lago,
e mi porti a casa.
Chi mi fisserà adesso?
Tuffati quando sono giù?
Salvami da me stesso.
Non lasciarmi annegare.
Chi mi farà combattere?
Mi trascini fuori vivo?
Salvami da me stesso.
Non lasciarmi annegare.
Lo sai che non posso farlo da solo.
Chi mi risolverà ora.
Chi mi risolverà ora.
Chi mi fisserà adesso?
Tuffati quando sono giù?
Salvami da me stesso.
Non lasciarmi annegare."
 
Lasciò cadere il microfono a terra e soddisfatto si guardò intorno, purtroppo così facendo vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere, Ayame che quasi a petto nudo sventolava una maglietta presa chissà dove per fare il tifo per lui, lei non provava alcun tipo d'imbarazzo, sul palco c'era solo l'uomo che amava e voleva sostenerlo.
-Quello è il mio ragazzo chi lo tocca è morto!-
Urlò iniziando ad avvicinarsi al palco, nello stesso momento il povero ragazzo si gettò in mezzo alla folla per tentare di scappare, nel frattempo la musica aveva iniziato a cambiare ed una nuova canzone fu udibile da tutti.
 
 
(Canzone Be as one - https://www.youtube.com/watch?v=ja7rs3liCII -)
 
"Penso sempre a te,
anche nei giorni in cui non possiamo incontrarci.
Ogni volta sento il mio cuore e la mia anima avvolti dal calore delle tue mani."
 
Molto lentamente Daimonas aprì gli occhi, non ricordava nulla della botta che l'aveva stordito ma non poteva dimenticare il fuoco che l'aveva aggredito, scosso da potenti fremiti s'aggrappò alla prima cosa vicina alla ricerca di un riparo, Jack. Il ragazzo gli accarezzò dolcemente i capelli evitando di fargli cadere il cappello, non c'erano parole per rasserenarlo, poteva solo stare vicino mentre il suono di una canzone lontana interrompeva il silenzio. Sentì la porta del tetto aprirsi e vide Milton con gli occhi rossi dalle lacrime avvicinarsi, anche lei sentiva il peso della colpa ed il dolore per l'amico, assieme a Jack gli accarezzò la schiena in attesa che potesse sentirsi meglio. Non l'avrebbero mai abbandonato.
 
"Non lascerò il tuo fianco.
Quando ti ho incontrato per caso ed ho visto la tua gentilezza disinvolta,
volevo abbracciarti.
Sarò come uno."
 
Zell, Serena e Sammy erano ancora nel ristorante ma anche da lì riuscivano a sentire perfettamente la musica, Diana era riuscita a ritrovare il suo buon umore ed aveva ordinato da bere per lei ed il ragazzo, mentre a Sammy aveva preso un succo di frutta. Insieme ai due si stava divertendo cantando una vecchia canzone che il padre di Diana le aveva insegnato, anche se non centrava molto con quella che sentivano da lontano.
-Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Porto il liquore a Binks.
Veleggiando sopra il mar.
Vento in poppa, arriverò e glielo consegnerò!
Tutti insieme lo berrem.
E poi ci divertirem.
Mentre il sole cala già gran festa si farà!
E' già tanto tempo ormai,
che il villaggio mio lasciai,
ma per sempre, io lo so, 
nel cuor lo porterò!
Le onde spruzzan su di me,
fresche gocce d'acqua e,
mi vien voglia di cantar la mia felicità!
Porto il liquore a Binks veleggiando sopra il mar,
vento in poppa, arriverò e glielo consegnerò!
Siam pirati e se dormiam,
un cuscino non abbiam.
Ma col cielo e le sue stelle noi ci copriam!
Gran terrore sempre avrò chi da lungi scorgerà la bandiera con il teschio bianco sventolar!
Quando la tempesta poi,
D'improvviso arriverà,
se ci spaventiamo  ahimé la nave affonderà!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!
Yo-hohoho, Yo-hohoho!-
(Canzone aggiuntiva Il Liquore di Binks - https://www.youtube.com/watch?v=ZYYEgJ55ouE  -)
Era bello trovarsi in quei momenti, era come se le preoccupazioni svanissero all'improvviso, anche Zell che per quanto non fosse un tipo molto espansivo non riusciva a lasciar sola Diana ora che ne aveva bisogno, insieme a Sammy l'avevano tirata su di morale ed era felice d'aver fatto qualcosa di buono, anche se s'asteneva dal cantare con loro. Erano delle brave persone.
 
"Voglio proteggerti.
Resta con me, io ti amo.
Sì, mia amata, ti mostrerò i miei straripanti sentimenti senza nasconderli.
Tu sei un miracolo che ho incontrato una sola volta nella mia vita.
Proprio come le stelle che brillano insieme e le gocce di pioggia che presto si riverseranno in mare."
 
In mezzo alla folla Ailea non aveva ancora smesso di cercare Khal, sentendo il cuore stretto in una morsa di preoccupazione non riusciva a pensare ad altri che a lui, da quando si erano allontanati non l'aveva più ritrovato, era sorpresa lei stessa di vedere quanto ci tenesse. Nel mezzo di quella canzone però qualcuno le si avvicinò prendendola per le spalle, Khal la voltò e sorridendole l'attirò a sé, era stato il momento perfetto per tornare, poteva vedere la sua preoccupazione e la felicità che fosse tornato, era così bello vedere quelle emozioni rivolte verso di sé.
Con estrema dolcezza la baciò in mezzo alla folla accarezzandole i capelli, era un momento assolutamente perfetto, ad un bacio seguì un altro mentre i due si beavano del proprio amore.
 
"Innamoriamoci insieme.
Tu sei il mio tutto.
Anche se le nostre strade s'incrociassero per poco tempo non piangerei mai,
sono sicuro che i nostri cuori si apriranno."
 
Durante la canzone il cuore di Alexander non aveva smesso un secondo di chiamare Hope, ballavano insieme ma era come se fossero fermi, la mente di lui era ferma sulle labbra della ragazza, sul desiderio di baciarla. Lei a sua volta aveva iniziato a provare una sensazione simile, ogni singola parola di quella canzone la rimandava ad Alexander, scacciare quei sentimenti era impossibile per quanto potesse provarci.
Improvvisamente il ragazzo le si avvicinò fermandosi, rimasero a guardarsi a lungo mentre le distanze s'accorciavano, Hope chiuse leggermente gli occhi ma tutto ciò che sentì fu un dolce e tenero bacio sulla guancia, in quel punto la pelle aveva iniziato a bruciarle mentre il ragazzo tentava di contenere i sentimenti nei suoi confronti.


"Arriverò da te e ascolterò i sogni che possiedi
e ascolterò il continuo del libro che stavi leggendo.
Quando scopriamo delle piccole cose l'uno dell'altra che ancora non conoscevamo,
 il nostro legame si rafforza."
 
Nadeshiko e Vladimir vicino al palco ballavano fianco a fianco, sorridendogli lei lo guardava a pochi centimetri dal suo viso, donandogli di tanto in tanto teneri e fugaci baci. Non c'era modo di trattenere l'amore che i due provavano l'uno per l'altra e nemmeno volevano farlo. Potevano discutere o arrabbiarsi ma alla fine le mani andavano sempre ad unirsi, niente sarebbe riuscito a separarli.
Ogni loro sussurro era una parola d'amore che sarebbe stata detta all'infinito.
 
Ora sarò come uno.
Voglio provare a credere che esiste una cosa simile all'amore eterno.
Cerchiamo di imprimere noi stessi l'uno sull'altra.
In questo destino che non rimpiangeremo.
Prendiamoci per mano e sentiamo il calore di entrambi,
e sentiamo la pace nello sguardo di entrambi.
L'eternità brilla solamente perché ce ne siamo resi conto.
 
Seraph era seduta sotto un albero del giardino con il viso nascosto tra le ginocchia osservava il mondo muoversi attorno a lei sotto i colori del tramonto, era tutto così tranquillo che aveva dimenticato quasi ogni cosa.
Il suono di alcuni passi le fece alzare lo sguardo, Astral e Lacie tenendosi per mano le si erano avvicinati, la ragazza teneva le orecchie e la coda bassa come se fosse imbarazzata, dopo aver parlato con il fratello si era resa conto d'aver esagerato e voleva rimediare. Lui invece non aveva smesso di pensare al modo in cui lei se n'era andata, ed aveva capito che non poteva accettarlo, per questo motivo senza nemmeno chiederle il permesso le si mise accanto sedendosi. Non lasciò andare la sorella per ricordarle che mai l'avrebbe abbandonata, ma aveva intenzione di guardare quel tramonto anche con Seraph. 
Quest'ultima era nuovamente arrossita ed inspiegabilmente sentiva il cuore battere, ma non percepiva il bisogno di scacciare il ragazzo. 
Con la coda dell'occhio lei notò che Astral teneva la mano vicino a lei ed in un gesto incontrollato colpì con estrema delicatezza il pugno, sorridendo da sotto la maschera il ragazzo voltò la mano accarezzando il pugno di lei. Poteva sembrare dura e fredda ma dentro di sé aveva qualcosa che nessun'altra possedeva.
 
 
Che sia primavera, estate, autunno o inverno,
voglio mettere tutti i tuoi sorrisi in una storia ed ogni giorno raccontarla a tutto il mondo..
Sarò come uno.
Voglio proteggerti.
Resta con me
Io ti amo.
Ti mostrerò i miei straripanti sentimenti senza nasconderli.
 
Durante quella canzone il cuore di Johanna prese a battere rapidamente, era come se le stessero leggendo nella mente. Senza nemmeno accorgersene prese la mano di Mattia stringendola nella propria, il ragazzo rispose allo stesso modo sorridendole ed accarezzandole il dorso con il pollice. Johanna sorrise colma d'amore, lui era perfetto, nessuno la faceva stare così bene e nemmeno sapeva che l'amava. Stringendo a sé il braccio di lui gli baciò la spalla arrossendo.
Un giorno non avrebbe più potuto nascondere nulla, avrebbe stretto le sue mani e gli avrebbe detto quanto l'amava.
 
"Ora sarò come uno.
Voglio provare a credere che esiste una cosa simile all'amore eterno.
Cerchiamo di imprimere noi stessi l'uno sull'altra,
in questo destino che non rimpiangeremo."
 
Lighneers continuava a correre in mezzo alle persone spintonando e strisciando tra di loro, ma non c'era modo di sfuggir ad Ayame. La ragazza provava un profondo sentimento per lui, anche se lo conosceva da appena due giorni voleva passarci insieme il resto della vita, avrebbe fatto di tutto per riuscirci.
Era qualcosa di più forte di un'ossessione, non poteva e non voleva controllarsi.
Ogni volta che poteva tirava un pugno in testa alle persone in mezzo a lei ed al suo amore, dentro di sé sapeva che un giorno, proprio come stava facendo in quel momento, l'avrebbe raggiunto completamente e non si sarebbero più lasciati.
Con un ultimo salto la ragazza si lanciò su Lighneers che voltandosi spalancò gli occhi vedendo di non avere più alcuna chance di fuga sotto il tremendo e pazzo amore di quella donna.
 
"Prendiamoci per mano e sentiamo il calore di entrambi,
e sentiamo la pace nata dallo sguardo di entrambi.
L'eternità brilla solamente perché ce ne siamo resi conto."
 
Grace sospirando e socchiudendo gli occhi si beò di quel momento, tutto era sereno e non c'era nulla a turbare la sua pace, si sentiva soddisfatta della sua vita, era riuscita a crearsela da sé ed a non arrendersi nonostante le mille difficoltà.
Non aveva paura di mostrare chi era.
Mentre non pensava a nulla sentì il cellulare vibrare nella tasca ed aprendolo vide un messaggio del fratello.
"Ti voglio bene."
 
 


Ogni giorno centinaia di persone incrociando le vite tra di loro, i più fortunati riescono a trovare i fili delle persone che li accompagneranno per tutta la vita, non solo nell'amore ma anche nell'amicizia.
Imparare a non spezzare questi fili è qualcosa che dobbiamo imparare a fare ogni giorno, mostrando a tutte le persone a cui teniamo quanto le apprezziamo e stando vicino loro sia nei momenti felici che in quelli più duri.
Non importa il modo in cui i fili s'intrecciano, molti studenti di questa scuola stanno imparando a riconoscerli ed a tenerli per sé come preziosi tesori.
Coltivare l'amore e le amicizie createsi però dipenderà solo da loro. 





Salve a tutti!Vi ringrazio per aver letto la mia storia fino a questo punto, questo oltre ad essere uno special ha anche un altro obbiettivo, che riguarda voi lettori!Vi chiedo per favore di recensire scrivendo il nome del vostro personaggio preferito ed io creerò una fiction one shot basata su di lui/lei. Vi ringrazio ancora tantissimo e soprattutto ringrazio i miei compagni di role che mi han permesso di creare questa fiction, a presto!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Khailea