Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Marvel Crossover.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al “NEON Lights
challenge” a cura di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 536.
★
Prompt: NEON 01.
Cap.10
Il prigioniero nel palazzo volante
Tony
si arrampicava dietro Thor lungo la scala di
corda che ondeggiava sopra il burrone, il vento gli sferzava il viso
insieme ai
capelli scompigliati, il medaglione che aveva nascosto sotto la camicia
brillava. Le sue dita erano intirizzite, il suo corpo rabbrividiva per
il
freddo e le labbra gli erano diventate bluastre, accelerò
l’andatura sentendo
le gambe dolergli.
“Dopo
tutto quel polline un po’ d’aria fresca andava
anche bene, ma non credete che così sia un po’
troppo?!” gridò.
“Questa
è l’unica via. Desiderate tornare indietro mia
futura regina?!” tuonò Thor con voce accurata.
“Sai,
inizio a credere che tu non sia molto convinto
di farmi conoscere la vera storia” disse Tony.
Thor
sospirò e accelerò l’andatura.
“Attento
a non farvi rapire dai vampiri. Potreste
cadere in qualche loro trappola” disse.
Stark
guardò la voragine.
“Al
momento mi preoccupa ‘cadere’ e basta”
sussurrò.
Thor
raggiunse un’immensa porta di legno, la abbatté
con una testata e balzò all’interno, Stark
seguì il cacciatore di vampiri.
Percorsero il corridoio buio, la porta si richiuse alle loro spalle con
un
tonfo.
“Non
vedo molta differenza tra i castelli in aria e
quelli piantati per terra” disse Tony, mentre il riverbero
della sua voce
risuonava tutt’intorno.
“Quella
che voi ‘stranieri’ chiamate tecnologia
è
molto più marcata in questi luoghi. Essa pervade i
‘palazzi volanti’” rispose
Thor. Scesero una serie di scalinate fino a delle segrete, raggiunsero
una
cella, chiusa da delle pesanti sbarre, il cui interno era illuminato da
una
luce al neon.
Il
bagliore vermiglio della luminaria era diventato
così spento da sembrare bianco e riportava la scritta:
“Good vibes only”.
Tony
ghignò.
<
‘Solo buone vibrazioni’ > lesse mentalmente.
“Ammetto
che scritte del genere sono abituato a
trovarle in ben altri luoghi” sussurrò, leggendola.
“Concordo.
È inappropriato per un luogo di prigionia e
dolore” disse Thor. La sua voce rimbalzò sulle
pareti di pietra umida.
“…
Luoghi di perdizione e piacere. La tua voce e il
tuo modo di fare mi sono noti”. S’intromise una
massiccia voce maschile, con un
tono nobiliare. Una figura umana si fece avanti, emergendo dalle
tenebre,
mettendosi sotto la luce del neon.
“Sa
troppo da film se dico che: ‘sono venuto per delle
risposte’? Anche se, in caso ci siano delle belle ninfe con
cui avere un po’ di
perdizione, sarei disponibile anche a quello prima. Sapete, presto
dovrò
sposarmi e diventare regina, non volendo tradire il mio
‘leone cuccioloso’,
non sarebbe male divertirsi
ora” disse Stark.
“Oh,
purtroppo anche io non conosco i piaceri della
carne. Quella scritta è qui anche per ricordarmi
questo” disse il prigioniero.
Thor
corrugò la fronte.
“State
parlando delle case di piacere, vero?”
borbottò.
“Tuo
cugino è destinato, tra tutti gli animali, a
essere un leone temo anche a causa mia. Le maledizioni sanno avere un
senso
dell’umorismo crudele. Mi presento, io sono Lionel Luthor.
L’uomo che tuo padre
ha sacrificato per se stesso e per il suo amore” rispose
l’uomo. Aveva dei
capelli lunghi aggrovigliati e il viso emaciato, ma il portamento era
nobiliare. Adagiò un libro accanto al letto su cui era
accomodato, gli occhi
cerchiati da profonde occhiaie. La luce del neon faceva risaltare la
copertina
sbiadita del tomo e il titolo: “Storia medievale”.