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Autore: Lire    17/01/2018    0 recensioni
Roh è un avventuriero ed un esploratore e si trova proprio in mezzo ad uno dei suoi viaggi quando gli elementi naturali stanno per sopraffarlo. A salvarlo sarà un anziano che in qualche modo Roh sembra conoscere e rispettare, ma in cambio gli affida una missione di grande importanza.
Sarà in grado di portare a termine l'impresa ed evitare che il pericolo dilaghi?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giunse infine nella stanza che reputava la più strana della casa, ovunque c'erano scrittoi, fogli di carta scarabocchiati e ampolle con le più variopinte sostanze. Questa volta però non ci fece caso, ai suoi occhi erano inutili suppellettili.
Sentendolo entrare il mago si voltò.
– Oh, caro amico! Come stai?
– Non troppo male, per ora almeno – e sapendo che il mago tendeva a dilungarsi troppo in chiacchiere inutili lo interruppe subito, più bruscamente di quanto in verità avrebbe voluto – Non sono qua per questo, mi serve il tuo aiuto.
Zofus corrucciò la fronte, sembrava preoccupato, Roh non chiedeva mai aiuto se non era indispensabile. Si raddrizzò e sospirò – Dimmi cosa c'è che non va, ti aiuterò come posso.
– Ed ecco che arriviamo al problema: cosa c'è che non va? Devi sapere che sono stato incaricato dal Cavaliere di investigare su qualcosa che sta minacciando queste terre e mi è anche stato detto che una gilda di assassini vuole la vita della ragazza che ospito a Torrefredda. Sono venuto nella speranza che tu potessi dirmi qualcosa di più: nessuno degli altri guardiani ti ha riferito di fatti strani o inquietanti? Ormai sei divenuto il nostro coordinatore poiché ti trovi nella posizione più facilmente raggiungibile e più centrale...
– Sì, sì, lo so! Me lo avete detto un'infinità di volte! ... Bene, per rispondere alla tua domanda non posso fare altro che dirti di non saperne nulla. Se puoi fermarti qualche giorno qui da me potrei inviare dei messaggeri a tutti gli altri e farti sapere le loro risposte.
– No, troppo tempo!
Roh si fermò a riflettere, senza quella risposta tanto cosa poteva fare? Attraversare tutto il regno avanti e indietro un paio di volte? Sarebbe stata una perdita di tempo ancora maggiore!
– E va bene, hai ragione, per quanto tempo tu possa impiegarci è la soluzione più rapida.
– Allora preparo tutto, lasciami da solo, mi serve tutta la concentrazione possibile.
Schioccò le dita e improvvisamente riapparve lo spettrale servitore al quale ordinò di fare strada all'ospite verso il piano sottostante, ma Roh declinò l’offerta, dicendo che avrebbe fatto un giro per la città, troppo in ansia per restare semplicemente fermo ad aspettare.
Lasciato lo sfarzoso e allo stesso tempo solenne edificio l’uomo si trovò ancora una volta per le strade della cosiddetta capitale della magia, anche nota come Rasnot, nome che a sua volta era anticamente portato dal primo fondatore di un ordine di incantatori nel regno. Sebbene la città in sé fosse molto ricca e offrisse innumerevoli passatempi, nessuno di essi era adatto al genere di missione che ora Roh doveva portare a termine e di sicuro non poteva sprecare del tempo prezioso a divertirsi. Guardandosi intorno cominciò a pensare. Qualcuno dei suoi contatti all’interno della città forse lo avrebbe potuto aiutare; di certo non si aspettava di ricevere molte informazioni, ma alcune monete date alle giuste persone potevano essere più che sufficienti per sciogliere qualche lingua. Dopo aver camminato per più di un’ora raggiunse una via stretta e buia, decisamente diversa dalla maggior parte delle altre dove il passaggio tra un edificio e l’altro era sufficiente per allestire bancarelle su entrambi i lati della strada. La via in questione portava ad un quartiere della città separato dal resto, era il distretto degli alchimisti i quali avevano bisogno di una minima esposizione alla luce solare per evitare il deterioramento dei loro ingredienti più delicati. Al contrario di quello che uno straniero potesse pensare, il luogo godeva di un’ottima fama e gli affari erano numerosi e proficui come in qualunque altro angolo della città, anche se alcuni degli alchimisti ultimamente avevano cominciato a vendere merce di natura più discutibile.
Nel vicolo, fino ad alcuni mesi prima, viveva uno di quelli che non si faceva problemi a commerciare in qualunque tipo di merce, informazioni comprese. Conosceva inoltre molte persone e riusciva spesso ad indicare qualcuno in grado di aiutare, se il problema era al di là delle sue competenze. Come prima tappa della giornata sembrava essere una buona scelta e con una certa fortuna poteva anche rivelarsi la soluzione alla missione che il Cavaliere gli aveva affidato. Ci mise quasi mezz’ora per raggiungere la bottega cercando di dare il meno possibile nell’occhio, ma con sollievo ritrovò il negozio ancora aperto. Anche il proprietario non era cambiato: dietro ad un massiccio tavolo sedeva un individuo che a prima vista poteva sembrare un bambino. Jeref era di bassa statura e, osservato con più attenzione, si riconoscevano in lui i tratti tipici dei nani anche se, al contrario dei suoi cugini che lavoravano la pietra e i metalli, la sua famiglia si era stabilita da molte generazioni in città e alcune delle caratteristiche tipiche della sua razza sembravano essere scomparse. Era di corporatura sottile e fisicamente molto meno temprato, inoltre non portava la barba, elemento quasi distintivo tra i nani. L’individuo, illuminato dalla sola luce di un focolare portò una mano al volto per togliersi lo spesso paio di occhiali con i quali stava leggendo le istruzione da un vecchio e consunto formulario. Vedendo l’ospite di eccezione posò immediatamente tutto quello che aveva con sé per andare a salutare Roh.
– Cominciavo a pensare che non ti avrei più rivisto dopo tutto questo tempo, in quali pasticci ti eri andato a cacciare, vecchio mio?
– Suvvia, non è trascorso tutto questo tempo dall’ultima volta che ci siamo visti! Da allora non ho nemmeno fatto molto, un breve viaggio verso le coste e poi negli ultimi tempi una lunga, ma infruttuosa, scalata. – rispose Roh con fare sbrigativo.
– Conoscendoti, però, non sei qua per fare due chiacchiere, vero? In cosa ti sei cacciato questa volta? Devi comprare qualche antidoto, cercare qualche pozione, svelare qualche mistero dell’occulto o semplici informazioni?
– Subito agli affari, eh? Va bene… Ho sentito dire che ci sono stati dei disordini ultimamente, qualche subbuglio nei ‘piani bassi’ – disse queste ultime parole con un tono tale da lasciar intendere una cosa soltanto: le organizzazioni che si nascondevano dalle autorità – e che stiano dando la caccia a qualcuno. – Sebbene fosse alla ricerca di notizie certe non poteva lasciar trasparire il motivo per il quale le voleva ottenere, quindi rimase il più possibile vago, anche se sapeva che la probabilità di ottenere una risposta soddisfacente in questo modo diminuiva drasticamente.
– Oh, davvero? Qual è la tua fonte?
– Gente affidabile, non ti preoccupare, ma tu non mi sai dire nient’altro?
– Fammi pensare… Avevo sentito dire che dopo l’intervento delle spie del sovrano le acque si erano calmate. Ma se mi dici che c’è sotto qualcosa di grosso lo devono tenere ben nascosto.
L’uomo comprese che viste le circostanze doveva affidarsi alla domanda di riserva.
– E a chi potrei chiedere per sapere qualcosa di più?
– Ci sarebbe un mio cliente che mi deve un po’ di soldi, se coprissi per lui quel debito credo che potresti ricavarne qualcosa.
– Di chi si tratterebbe per avere delle informazioni che tu non hai?
– Se fidarti o meno è una scelta tua, si tratta di un giovane indovino che si sta facendo una certa fama. Inoltre, se non ricordo male, prima di intraprendere questa professione lavorava con una gilda di assassini. Le sue doti erano utilizzate per rintracciare e tenere sott’occhio gli obiettivi della gilda. Una capacità molto ricercata, non trovi?
Gli occhi di Roh si illuminarono, forse era davvero la persona giusta da avvicinare, ma d’altro canto poteva essere pericoloso. Soppesò per un momento i rischi e i vantaggi di una tale azione.
– È sicuro chiedere ad una persona simile? Se fosse ancora in contatto con i suoi vecchi ‘datori di lavoro’ rischio grosso a cercare informazioni di questo tipo.
– Credi davvero che qualcuno possa lasciare un’associazione di assassini? Se sapessero che è ancora vivo di sicuro … non lo resterebbe a lungo. – Concluse con una sonora risata.
– Probabilmente hai ragione… Quanti soldi ti deve?
La contrattazione per saldare il debito durò poco, il nano ricevette meno del previsto ma se le voci riportate da Roh erano vere avrebbe, in futuro, ricavato ben altro.
   
 
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