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Autore: zely    17/01/2018    1 recensioni
Sappiamo tutti quanto possa essere difficile crescere e maturare, farsi strada nella spesso dura realtà che ci circonda e trovare il proprio equilibrio e posto nel mondo. Eppure molto spesso ci scordiamo che non siamo i soli ad intraprendere tale percorso, miglioni di persone come me e come te sono perseguitate dalle stesse domande e dagli stessi problemi: amore, tristezza, amicizia, famiglia.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il mio pensiero era sempre quello: avrei avuto un fratellino, nero e pure Down. Lol Sapete cos'è la sindrome di Down? Avete mai conosciuto qualcuno con questa sindrome? (non gli incontri casuali, non gli sguardi fugaci per strada) io no, prima di Jamal. Mia madre era al terzo mese quando ci fù data la notizia, ricordo che piangeva, mio padre pure. Entrambi mi chiedevano di SPIEGARE come fosse successo, e che CURA si potesse usare. Come spiegare una MALATTIA GENETICA a qualcuno che non aveva nemmeno fatto le elementari? Fargli capire che era andato storto qualcosa all'inizio di ciò che chiamiamo vita? Fu difficile. È una di quelle cose che capita agli altri, che vedi in altre famiglie. Non si pensa mai alle cose brutte che potrebbero accadere, forse saremmo più preparati, o forse no, chissà. Lessi tanto in quei mesi, soprattutto lettere di genitori con figli con disabilità di ogni tipo e mi accorsi che vi era di peggio, imparai che invece di sindrome di Down si preferiva usare il termine trisomia 21, un po' come nero al posto di negro, cercai casi di diagnosi precoci che si erano rivelate errate. Insomma, non volevo crederci. La mia mamma pianse molto e pregò tanto, mio babbo parlava poco, ma aveva ripreso a fumare. I dottori proposero l'aborto, perché molto spesso si vorrebbe scegliere la strada più veloce, non necessariamente la più semplice. Quando 1 ANNO fa sei nato, ero così felice che credo di aver scombussolato gli equilibri dell'universo,eri così minuscolo, bello e mi somigliavi tanto. All'improvviso tutte le paure erano scomparse l'asciandone solo una: la paura di perderti. Infatti già a due mesi sei stato ricoverato per la prima volta, il tuo cuore non aveva voglia di lavorare per il verso. Visite su visite, ricoveri e dimissioni ed ancora ricoveri, poi ci fù l'operazione al cuore e in tutto quel tempo il MIO AMORE per te non faceva che aumentare. Vi sono certe cose che davvero cambiano il tuo modo di vedere e percepire le cose, in questo sono stata fortunata. Credo tu sia la cosa migliore che sia capitata alla nostra famiglia, ci hai uniti più che mai. E ora che sei qui non potrei desiderare nessun altro che non te e finalmente ho capito che nonostante tutto la vita è meravigliosa.
  
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