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Autore: Mondschein    18/01/2018    1 recensioni
Ereri//AU
Lo sapevano tutti. Quei due non si sarebbero mai potuti rivolgere neanche uno sguardo, ma il destino o semplicemente la scuola, aveva deciso che le loro vite da studenti dovessero finalmente intrecciarsi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una persona disastrosamente disordinata e una persona ossessivamente ordinata diventano compagni di stanza

* * *

Il povero ragazzo dalla spiccata ossessione dell'ordine, si ritrovò a osservare con vero terrore la camera da letto messa tutta a soqquadro. Era stato assente solo nel weekend, possibile che quel deficiente del suo compagno di stanza avesse causato tutto quel bordello? Vestiti ovunque, libri abbandonati sul letto e sul pavimento, la scrivania piena di pacchetti di patatine e altri alimenti sbriciolati sulla sua superficie scura. Sentiva di poter svenire da un momento all'altro.
Dal bagno uscì Eren, il suo disordinato compagno di stanza che, come se tutto quel caos non esistesse, aveva anche il coraggio di sorridergli.
«Oh, Levi! Sei tornato!»
Lo avrebbe strozzato.
«Cosa diavolo è successo qui dentro?» chiese Levi fulminandolo con lo sguardo. Nel frattempo, aveva superato la caterva di vestiti sul pavimento e raggiunse il suo letto perfettamente ordinato.
«Ieri sera sono venuti dei miei amici» rispose Eren esitante. Levi gli lanciò l'ennesima occhiataccia.
«Sbaglio, o la regola numero uno è che non devi far entrare nessuno dei tuoi amici?» la sua voce era alterata. Eren si strinse le spalle «Nessuna regola mi vieta di portarci una ragazza»
Appena udite quelle parole, il sangue di Levi iniziò a ribollire. Aveva addirittura osato portarsi dentro la loro camera una ragazza e chissà cos'altro avranno fatto! A grandi falcate raggiunse Eren, lo prese per l'orecchio e "l'accompagnò" verso la porta. L'aprì e, con un calcio, buttò letteralmente fuori il povero ragazzo. Chiuse la porta alle spalle, ignorando le grida di protesta di quest'ultimo e si preparò a una lunga mattinata di pulizie.
Era successo per caso o forse per un brutto scherzo del destino, dipendeva dal punto di vista. Tutto il campus di cui i due ragazzi facevano parte era a conoscenza che quei due, anche se facevano parte dello stesso gruppo di coetanei, non sarebbero mai e poi mai andati d'accordo. Perché, vi chiedereste voi?
Uno era l'opposto dell'altro.
Levi prestigioso studente modello, amante del silenzio, della solitudine e con una pesante ossessione riguardo l'ordine e la pulizia.
Eren era il tipico studente medio, amante delle feste d'istituto, di uscite tra amici, baldorie, fumo, alcol e con un bruttissimo vizio: il disordine.
Lo sapevano tutti. Quei due non si sarebbero mai potuti rivolgere neanche uno sguardo, ma il destino o semplicemente la scuola, aveva deciso che le loro vite da studenti dovessero finalmente intrecciarsi.
L'urlo di Eren mentre imprecava contro la porta della sua stanza si udì per tutto il corridoio dei dormitori maschili. Sbatté ripetutamente un pugno sulla superficie bianca facendo sobbalzare la lavagnetta con su scritto i nomi dei due studenti.
«Fanculo!» tirò un ultimo calcio e si sedette appoggiato al muro davanti alla porta, ad attendere.
«Ehi Yeager! Ancora sbattuto fuori dalla camera?» si avvicinò Jean divertito per la scena vista e rivista che si trovava davanti. Non era raro trovare un povero Eren abbandonato in mezzo al corridoio.
«Gn, stai zitto.» borbottò stringendosi a sé le gambe.
«Ma ormai dovresti saperlo come è fatto, è colpa tua se ti ritrovi sempre in questa situazione.» se la rise Jean.
«Non è di certo un principino, anche lui dovrebbe rispettare me e come sono fatto.» disse irritato guardando male la porta che da dietro si sentivano spostamenti e rumori che conosceva fin troppo bene.
«Sopportalo ancora per un po', vedrai che dopo l'esperienza con te, il prossimo anno deciderà di stare in una stanza singola.» disse Jean prendendo un mazzo di chiavi.
«Stanza singola? No, dai non credo.»
«Io credo di sì, tanto chi lo vuole a quello lì? È sempre così serio e asociale. Mi chiedo come tu possa sopportarlo.»
Serio sicuramente non lo era, avevano fatto talmente tante litigate che non si sarebbe mai abituato al modo in cui riusciva a chiuderle Levi. Molto spesso con freddure che ad Eren facevano sempre un po' ridere.
«Ci vediamo, io adesso vado a studiare fisica.»
«Okay, ciao Jean.»
Proprio nel momento in cui la porta del suo amico si chiuse, un'altra si aprì rivelando la figura del suo compagno si stanza.
«Oh.» si alzò sorpreso ed entrò dentro, sentendo lo sguardo di fuoco su di lui fino a che la porta si chiuse. Si ritrovò ancora una volta a osservare il puntiglioso lavoro di Levi come se fosse l'ultima meraviglia del mondo. Deglutì e si sedette sul suo letto accuratamente rifatto e ordinato. Osservò poi Levi che si sfilava il fazzoletto dalla testa e lasciava liberi i capelli corvini.
Ripensò in un lampo alla conversazione avuta con Jean e si pose una domanda: «Sceglierai di stare da solo il prossimo anno?»
Levi si girò sorpreso da quella strana domanda, gli occhi verdi di Eren trapelavano curiosità da tutti i pori.
«Perché ti interessa?» chiese mentre metteva dentro un cassetto del comodino il suo fazzoletto.
«Così.» rispose Eren alzando le spalle.
«Così?» ripeté a tono basso Levi, chiuse con un forte tonfo il cassetto e si alzò di scatto, lanciando ad Eren uno sguardo di puro furore «Se lo vuoi sapere così tanto perché sei uno stupido bambino curioso, allora faresti meglio a farti gli affari tuoi.»
«No, non intendevo... »
«Voi non intendete mai un cazzo, sapete solo giudicare il libro dalla copertina. Tu sei proprio come tutti gli altri, chiedi aspetti la risposta e se è soddisfacente ti dimentichi il motivo per cui l'hai chiesto.»
Eren ascoltava con la bocca schiusa e gli occhi spalancati. Come erano arrivati a questo discorso? Possibile che sia sempre così esagerato nell'interpretare una semplice domanda? O era lui quello superficiale che come aveva detto Levi, non andava mai a fondo della questione?
Si chiese di nuovo perché volesse stare in una camera singola e si ritrovò la risposta sulla punta della lingua: nessuno lo voleva.
Gli anni scorsi aveva sentito delle lamentele di alcuni ragazzi del campus capitati per "sfortuna" nella stessa stanza di Levi. Ma convivendoci in prima persona, poteva confermare che non era poi così male come lo descrivevano gli altri.
«A me dispiace.» affermò Eren risoluto.
«Eh?»
«Levi ho deciso!» si alzò in piedi e si avvicinò al suo compagno di stanza in poche falcate. Levi indietreggiò sorpreso ma venne fermato dopo che le mani calde di Eren si intrecciarono con quelle del corvino.
«Da adesso mi impegnerò a migliorare, sarò più gentile e meno volgare! Farò uno sforzo anche per quanto riguarda le pulizie e ti aiuterò... nel limite del possibile, ovviamente.» Levi non sapeva cosa dire, che gli avesse tirato un calcio troppo forte e che avesse sbattuto la testa? Non lo sapeva ma Eren pareva così serio che quasi non lo riconosceva.
«Farò tutto questo poiché tu possa arrivare il prossimo anno e scegliere di nuovo me come compagno di stanza!» disse euforico e strattonando le braccia di Levi che ancora una volta era rimasto senza parole.
«Per te va bene?» chiese più timidamente dopo quel lungo discorso. Levi non ci pensò minimamente «Faresti questo per me?»
«Sì, capiranno che sotto sotto non sei così serio e asociale... oddio forse asociale lo sei davvero ma comunque non sei poi così serio come un vecchietto.»
«Grazie per questo paragone.» disse offeso Levi.
Il suo compagno di stanza ridacchiò contento dando inizio così a un lungo processo che avrebbe portato al ragazzo conosciuto come ossessivamente ordinato e  quello disastrosamente disordinato a creare una sana e bilanciata amicizia tra due opposti.
O forse anche di più?

 
* * *
Buon dì/pomeriggio/sera, ecco la mia terza one shot! Questa è più corta e il titolo che vedete in alto esisteva già e mi ha dato lo spunto per buttare giù questa storia, e chi poteva interpretare la persona maniaca dell'ordine? Ma ovviamente Levi! Ci sarebbe anche Yato ma vabby.
Fatemi sapere se è stato di vostro gradimento! Alla prossima.
   
 
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