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Autore: alessandroago_94    18/01/2018    9 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il muro di una chat

IL MURO DI UNA CHAT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contro il muro

di un gruppo, in una chat,

da Facebook a Whatsapp,

mi sento disperso,

non so cosa dire,

non so cosa inventare,

leggo bestialità e parole vane,

mi sento perso,

perduto,

sconfitto,

inutile.

Mi avvilisco,

appassisco

interiormente,

flebilmente.

In ogni gruppo c’è

chi parla per tre,

chi parla per te,

vogliono avere sempre ragione,

comandano su ogni discussione,

al dibattito scelgono una piega

e guai se questa da loro non è scelta;

chi non si fa sotto è emarginato,

ai margini lasciato

e chi se ne importa se uno è escluso…

muto,

muto il dolore,

il dolore che si applica con il silenzio imposto

in ognuna delle sue molteplici forme.

Vorrei tanto scrivere la mia opinione,

ma so che nessuno mi risponde,

tanto a nessuno importa;

se sei sfigato, nessuno ti ascolta.

Tutti ad additarti,

a emarginarti;

le nuove frontiere del sociale

attraversano un mondo tutt’altro che reale,

qualcosa di sleale,

fatto di silenzi ancora più pesanti,

recalcitranti,

perché se pure su una chat nessuno ti ascolta,

pensi che tu non vali nulla, che hai la mente distorta,

che qualcosa in te non quadra,

e allora si getta la spugna,

e la testa si china.

Socializzare chattando,

la scoperta del nuovo mondo,

un mondo senza confini,

ma con leggi ancora più fini;

l’unica convinzione che ti fai

è che non devi neppure provare,

se interverrai

contro il silenzio di massa finirai,

nessuno ti leggerà, e se ti leggono ti ignorano,

la massa cerca persone da sogno,

cerca ricconi,

cerca chi si spaccia per ricconi,

con i soldoni,

nelle tasche i dobloni,

i lingotti nelle banche,

le mani pronte ad arraffare,

affatto stanche.

Se la massa ti ritiene sfigato,

puoi anche morire crepato,

il silenzio della realtà virtuale

è volubile,

è indiscutibile,

ti avvolge se non sei nessuno

e ti abbandona in un vicolo buio.

Non sei affascinante;

non sei elegante,

l’eleganza la fa la tua vanità.

Giocando d’egoismo, giovani e adulti

si confrontano con un universo senza scrupoli,

ma nessuno capisce che al di là di uno schermo

c’è vita ed intelletto,

non ci sei solo tu,

non c’è solo il tuo parere,

non c’è solo ciò che tu hai da dire,

non c’è solo la tua opinione,

anche se ti credi un amatissimo istrione.

Il mondo della chat è la realtà

che sta ingerendo l’umanità,

senza fine, senza meta,

tutti la seguono quasi fosse

una splendida cometa.

E il silenzio, eh,

il silenzio,

è quello che avvolge chi va controcorrente,

chi afferma qualcosa di decente,

si adora però il futile,

il dilettevole,

ciò che è ingannevole,

le doppie facce e i doppi giochi,

alla fine sembra di aver a che fare

solo con un gran numero di piatti sporchi,

luridi e senza speranze,

ormai imbrattati dalle continue e stolte sregolatezze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

Una poesia sull’egoismo immenso, e spesso funesto, che molte volte regna nelle chat, in modo particolare quelle comuni.

Grazie per il fedele supporto ^^

   
 
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