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Autore: sissi04    18/01/2018    1 recensioni
Due giovani Nani.
Una Montagna Solitaria.
Una promessa infranta.
Una fanciulla dal cuore di stella.
Questa è una one shot per preparare, chi vorrà leggerla, alla venuta della mia storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Passarono all'incirca sei mesi da quel giorno; Thrain e Nara si erano appena sposati e contro ogni previsione, aspettavano già un bambino.


Athror, dal canto suo, continuava ad incontrarsi segretamente con Elanor nel bosco.

 

Parlavano di tutto, erano diventati come migliori amici, nessuno poteva disturbare la loro quiete; Elanor ogni giorno sgattaiolava al di fuori delle mura elfiche per incontrare il Nano di cui si stava progressivamente innamorando.

Sapeva di essere in errore, che la loro relazione era profondamente sbagliata per numerose ragioni, ma non poteva farne a meno.

 

Lei non avrebbe mai potuto unirsi in matrimonio a nessuno, tanto meno a un Nano; era stata mandata agli Elfi di Bosco Fronzuto per proteggerli dall’oscurità.

 

Era una loro proprietà.

 

Il sole stava tramontando all’orizzonte e i due lo guardavano bruciare il cielo con i suo ultimi raggi.

 «È bellissimo» disse Elanor stringendosi di più al Nano.

 «Sì lo è, ma non luminoso quanto te mia amata» disse Athror circondandola con un braccio.

 

Improvvisamente però la fanciulla alzò la testa e puntò i suoi splendidi occhi azzurri in quelli dell’altro, che la guardava estasiato

 «Io ti amo Athror di Erebor. Amo i tuoi occhi neri e profondi come pozzi, amo il tuo sorriso, la tua barba ispida, amo il modo in cui mi stringi a te, amo il modo in cui tu mi ami.

Athror voglio passare il resto della mia vita con te» disse tutto d’un fiato.

 

Il Nano era a bocca spalancata e non sapeva cosa dire, tale era stata la sorpresa.

Fortunatamente fu il suo istinto ad agire per lui.

 

Posò le sue labbra su quelle morbide dell’altra, baciandola ed attirandola a se.

Elanor rispose subito a quel bacio, portando le sue mani tra i capelli castani che spesso le facevano il solletico quando la abbracciava.

 

La notte calò inesorabilmente su i corpi nudi dei due amanti che, colti all’improvviso dalle stelle, si rivestirono e congedarono

 «Ti prometto che vivremo insieme alla Montagna mia amata, mai più dovrai vivere da quell’Elfo»

 «Lo spero Athror, ti amo»

Si scambiarono un lungo bacio, poi tornarono entrambi alle loro case.

 

 

Alcune settimane dopo Athor stava rientrando a Erebor dopo un incontro con Elanor, quando una voce alle sue spalle lo fece arrestare

 

 «Athror dove sei stato?» era Thrain

 «Ah Thrain, ero a caccia» disse girandosi e sorridendo all’altro

 «Caccia poco proficua a quanto vedo» disse Thrain facendo un gesto con la testa 

 «Come saprai, a volte le prede scappano» cercò di rimanere calmo Athror
 «Sì hai ragione» disse Thrain iniziò a girargli intorni, facendolo deglutire

 «Ma non oggi amico mio, mio padre vuole parlarti in vece di mio zio, si tratta di Erulia» disse prendendo l’altro per le spalle, facendogli un grande sorriso.

 

Ad Athror sembrò di non avere più la terra sotto i piedi.

 

Come poteva sposare Erulia dopo quanto aveva promesso a Elanor, come poteva però rifiutarsi?

 

 

Thrain lo portò davanti a suo padre, Erulia era lì accanto a lui e lo guardava sorridente; continuò ad avanzare senza sapere cosa dire, cosa fare.

 «Athror ragazzo mio e fidato consigliere, da tempo osservo il rapporto che lega te e mia nipote e ho pensato fosse giusto permettervi di stare insieme; quindi ti cedo la mano di mia nipote Erulia perché tu la renda una donna rispettabile e felice» si era preparato quel discorso da molto tempo.

 

Athror era fermo, non disse nulla.

Il silenzio che calò era freddo e imbarazzante.

 

 «Quindi cosa rispondi?» chiese Thror 

 «Mio Re Thror, sapete che io vi sono fedele e devoto, mi addolora enormemente ciò che vi sto per dire ma non posso sposare vostra nipote Erulia» 

 

Tutti i presenti gelarono all’istate, increduli per quanto aveva appena detto Athror.

 «Come sarebbe a dire non puoi sposarla?» chiese Thror furioso, riscosso dalla sua temporanea immobilità

 «Non posso sposarla perché mi sono innamorato di un’altra donna» disse Athror fiero.

Erulia scoppiò in lacrime e corse fuori dalla sala.

Thrain era tra l’amico e il padre, guardando ora l’uno ora l’altro.

 «E chi sarebbe colei che affermi di amare?» disse Thror stringendo i pugni

 «È un’Elfo che vive a Bosco Fronzuto ma non fa parte del loro casato».

 

Inutile dire quale fu la reazione di padre e figlio, tra i vari insulti in nanico e urla, lo accusarono di tradimento e lo condannarono all’esilio.

 

 

Alcuni giorni dopo Athror si presentò nello stesso posto degli incontri precedenti, pronto per dirle tutto ciò che era successo, ma quando arrivò lo aspettava Elanor sorridente.

 

 «Sono riuscita a scappare, posso venire a vivere con te! Possiamo iniziare una nuova vita insieme alla Montagna» disse Elanor correndogli incontro e abbracciandolo

 «Sì amor mio, staremo insieme, però non alla Montagna; Re Thror mi ha esiliato non appena ha saputo delle tue origini elfiche » 

 «Ma Athror, gli Elfi di bosco Fronzuto mi staranno già cercando, dobbiamo nasconderci»

 «Non temere, uno modo lo troveremo» cercò di rassicurarla Athror, stingendola a se.

 

Così non vi era soluzione, Athror e Elanor se ne andarono dalla Montagna Solitaria, pronti ad iniziare la loro nuova vita.

 

Loro contro il mondo.

   
 
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