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Autore: Wolfgirl93    19/01/2018    2 recensioni
Piccola one shot su Lunafreya e i suoi pensieri dall'allontanamento con Noctis fino alla sua morte.
Ho integrato eventi di Kingsglaive, del gioco e anche di alcuni trailer.
"L'Oracolo che ha il compito di salvare le persone vorrebbe solo essere salvata a sua volta..."
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunafreya Nox Fleuret, Noctis Lucis Caelum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lunafreya stava spingendo la carrozzella sorridendo, sopra vi sedeva un bambino sempre con il viso corrucciato che però riusciva a sorridere fin dal profondo del cuore quando era con lei, Noctis Lucis Caelum, il re dei re, il prescelto.
Luna non si era mai mostrata triste di fronte a lui, aveva sempre nascosto la sua paura dietro quei suoi sorrisi dolci ed era felice che Noctis si fosse fidato di lei, eppure quell’idillio sembrava destinato a finire.
Gli alberi di Tenebrae furono scossi da un forte vento e quando tutti alzarono gli occhi al cielo inorridirono nel vedere le navi dell’impero di Niflheim che sorvolavano i loro cieli e lasciavano cadere soldati magitek.
Quella sera Luna perse le sue persone più importanti della sua vita: sua madre, morta per proteggere suo fratello Ravus e Noctis, scappato assieme a suo padre per salvarsi; la ragazza per la prima volta non riuscì a sorridere, lasciò che le lacrime le rigassero il viso e si accasciò a terra mentre la sua Tenebrae bruciava.
Da quando Niflheim aveva preso il controllo su Tenebrae ogni suo passo era sorvegliato, non poteva uscire dal castello, non poteva incontrare la gente che aveva bisogno di lei, era solo bambola costretta ad una prigionia forzata in una casa che ormai non sentiva più sua; però aveva ancora Noctis, Umbra e Pryna continuavano a mandare messaggi al principe grazie al loro quaderno e quella sera non fu diverso: il cane bianco entrò nella sua stanza e la trovò stesa a terra singhiozzante, era successo di nuovo, Caligo era venuto di nuovo nella sua stanza e anche quella volta le parole non erano riuscite a fermarlo.
L’oracolo si asciugò gli occhi con il dorso della mano e accennò un sorriso alla cagnolina che si avvicinò a lei, prese fra le mani il quaderno e poi strinse il muso di Pryna dolcemente, aveva così bisogno di contatto, così bisogno di qualcuno che le dicesse di non cedere.
Il cane le leccò via l’ultima lacrima sfuggita al suo controllo e la ragazza gli sorrise prima di aprire il quaderno, Noctis le aveva appena scritto del suo primo allenamento con Gladio, sorrise nell’immaginarsi il suo piccolo Noctis con una spada in mano.
“Vorrei che tu venissi a salvarmi.” Sussurrò amaramente prima di scuotere piano il capo, lei era l’Oracolo, lei era la guida di Noctis per far sì che i Siderei gli donassero i suoi poteri, lei era l’unica persona che poteva guarire il suo popolo, era lei che doveva salvare gli altri e nessuno l’avrebbe mai salvata.

Guardò il corpo di Noctis avvolto dalle armi ancestrali degli antichi re mente combatteva contro la Dea Leviathan, sentiva le forze venirle meno ma quando finalmente lo scontro si concluse Noctis fu riportato sulla terra ferma accanto a lei, si trascinò con fatica verso il ragazzo e posò la fronte sulla sua; lei era l’oracolo, era compito suo proteggere tutti e in quel momento il suo unico scopo prima di espirare fu quello di proteggere il re dei re, la sua preghiera sembrò essere ascoltata e Titan venne in loro soccorso mettendo Noctis in salvo dalla furia dell’Abissale, sorrise appena e finalmente potè chiudere gli occhi stremata.

Si ritrovò in un mondo irreale, probabilmente il mondo dei sogni dove spesso il prescelto decideva di passare il tempo, un luogo lontano dal mondo dove loro, anche se per una manciata di secondi, potevano stare nuovamente insieme.
“Poterti incontrare di nuovo… Chi l’avrebbe mai immaginato?” Chiese la piccola Lunafreya mentre guardava quel bimbo a cui tanto si era affezionata.
“Che vuoi dire? Perché pensavi di non rivedermi?” Chiese il principino guardandola confuso.
“Perché le mie preghiere sono state ascoltate, ho adempiuto al mio compito.”
“Ma… Questo non significa che dobbiamo separarci.” Disse il bambino guardandola tristemente, non voleva separarsi da Luna.
“Tu sei il prescelto, Noctis. Ora le stesse brillano su di te. Ciò che ti spetta di diritto ti sarà restituito”  Disse la ragazzina cercando di controllare la voce, si allontanò cercando di non pensare al dolore che provava “Ti ricordi i fiori di Tenebrae? Sembra passato tanto tempo… Scoprirai che ti accoglieranno ancora con tutto il loro splendore.” Era vero Tenebrae lo avrebbe sempre accolto.
“Ci sarai anche tu?”
Quella domanda fece abbassare gli occhi a Lunafreya, no, lei non ci sarebbe stata. Scosse la testa e il suo cuore pianse lacrima amare; il vento si alzò come a imitare la tempesta che stava avvenendo nel suo petto, il suo aspettò cambiò e la bambina lasciò spazio alla giovane donna che si era sacrificata per la salvezza del mondo e per la vita dell’uomo che amava.
“Come vorrei venire con te, ma dobbiamo accontentarci di questo istante.” Quelle parole erano difficili da pronunciare e la voce della ragazza stava tremando.
“Non è giusto… L’unica… L’unica cosa che ho sempre voluto era salvarti.”
Quelle parole spezzarono il cuore dell’Oracolo, lei che aveva salvato così tante vite voleva solo essere salvata e in quel momento il suo desiderio era stato accolto, Noctis la voleva salvare, sorrise amaramente pensando che anche se in un mondo irreale Noctis l’aveva salvata privandola di ogni sofferenza.
“Quando tutto intorno a te crollerà e ogni speranza sarà perduta, quando ti troverai da solo, dove non brilla la luce, guarda all’orizzonte. Ricorda che io sarò lì e ti proteggerò sempre. Addio, mio amato Noctis.” Quelle parole uscirono tremanti, era un vero addio quello, gli lasciò l’anello di Lucis che Re Regis le aveva affidato e sorrise, restò con la speranza che un giorno sarebbero potuti stare insieme per sempre, in un mondo dove non esistevano destini da compiere e dove nessuna distanza li avrebbe mai più separati.

   
 
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