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Autore: LightingThief    19/01/2018    1 recensioni
L'annuncio del Torneo Tremaghi, che quell'anno si terrà ad Hogwarts, scuote particolarmente gli animi degli studenti e chiunque vuole partecipare per ottenere fama e gloria. Ma il Ministro della Magia Sengoku impone un'unica regola: solamente i ragazzi appartenenti al sesto ed al settimo anno potranno prendervi parte.
Così iniziano le avventure dei ragazzi, che dovranno affrontare un anno più difficile degli altri sia per via del torneo sia per la convivenza con gli studenti provenienti dalle altre scuole. Affronteranno il famoso Ballo del Ceppo e soprattutto dovranno risolvere enigmi e prove.
Ma chi verrà scelto dal Calice di fuoco?
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Questa è una ff Crossover con i personaggi di One Piece catapultati nel mondo di Harry Potter. Spero che l'idea possa piacere e che soprattutto diverta.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Famiglia Vinsmoke, Mugiwara, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11. Monsters

L’aria frizzante di quasi fine Ottobre iniziava a farsi sentire, specialmente non appena il sole iniziava a calare, lasciando posto alle tenebre. Sulle spalle, prima di uscire dal castello, Bibi indossò il proprio mantello scuro, che le arrivava fino all’altezza delle ginocchia, avvolgendone l’intera figura. I lunghi capelli, raccolti in una disordinata coda, venivano smossi leggermente dalla brezza serale mentre si dirigeva ad ampi passi verso la dimora del Guardiacaccia Kuma. Non aveva idea di che cosa Ace potesse volere, soprattutto considerato che qualsiasi cosa venisse in mente a quel ragazzo si trattava solo di guai, ma aveva detto che era importante e per averle addirittura fatto distruggere quel bigliettino così doveva essere. Lungo la discesa che l’avrebbe condotta fino al luogo designato per l’incontro, si ritrovò a rabbrividire per il freddo, ma assottigliando lo sguardo, a valle, vide le figure di più persone riunite davanti l’ingresso. 
Non si trattava di Kuma, lui era grande e massiccio, ma erano altre figure altrettanto conosciute. Fra tutti spiccava il professore spilungone Satch, che si ravvivava il ciuffo di capelli con una mano, al suo fianco vi era un irrequieto professor Phoenix ed infine, accanto ad i due, c’era Ace. 
La cosa diventava sempre più strana, anche perché in teoria il coprifuoco impediva agli alunni di girare per i giardini anche dopo il tramonto. Probabilmente le avrebbero tolto dei punti per qualche strana idea del ragazzo. Ebbe addirittura voglia di scappare e tornare indietro alla svelta, ma ormai tutti e tre l’avevano vista, ed il moro aveva addirittura alzato un braccio facendole chiaramente segno d’avvicinarsi. Così Bibi, anche se un po’ incerta, percorse gli ultimi metri che la separavano da quello strano gruppo, ritrovandosi addosso gli occhi di tutti quanti. 
«Finalmente sei arrivata, signorina Nefertari.» commentò il professore di trasfigurazione rivolgendole un sorriso incoraggiante. 
Stranamente Marco, perché era così che si chiamava, non aveva mai esitato a mostrare il proprio supporto in quella competizione in cui lei non voleva neanche esserci.
Il professor Satch, invece, le diede un colpetto sulla spalla con fare amichevole, lui era sempre così informale. 
«Non preoccuparti, Bibi, non siamo qui per togliere punti a nessuno.»
La ragazza annuì convinta, prima di voltarsi verso Ace con un’espressione eloquente.
«Che vuol dire tutto questo, Ace?»
Il moro, che le mostrò un sorrisetto decisamente divertito, s’avvicinò a lei e si mise le mani in tasca. Stava chiaramente stringendo qualcosa fra le braccia, forse un mantello perché faceva freddo. 
«Non è nulla di cui preoccuparti, anzi, sei arrivata giusto in tempo perché dobbiamo nasconderci.» 
«Nasconderci?» replicò lei con aria decisamente confusa, al punto da non capire minimamente ciò che stavano facendo. 
«Sì, Portuguese, sbrigatevi, Bay sarà qui a momenti e voi due non dovete farvi vedere.» s’aggiunse rapidamente Phoenix spingendo indietro i ragazzi. 
Ace le sorrise con fare divertito e mostrò con orgoglio il mantello che teneva fra le braccia. 
«Avvicinati a me e non preoccuparti, non farò niente di sconveniente per questa volta, lo giuro.» 
Come poteva fidarsi di chi si cacciava nei guai praticamente sempre?
Ma che altra scelta aveva visto che tutti tenevano quell’aria di mistero?
«Non preoccuparti, Nefertari, tutto ti sarà chiaro a momenti.» continuò il professore che parlottava insieme a Satch. 
Ed allora Ace le fece cenno di avvicinarsi, tanto che i loro corpi si toccarono, e con un repentino movimento fece scivolare su di loro quel mantello che teneva fino ad un attimo prima. Allora Bibi gli lanciò uno sguardo scettico, non molto convinta della cosa. Insomma si nascondevano sotto un mantello?
«Davvero? Questo è il tuo modo di nasconderti?» chiese lei sollevando il viso in direzione di quello di Ace. «Pensi per caso che questo mantello sia invisibile?»
«Beh, effettivamente è un mantello invisibile, quindi direi proprio di sì, Bibi! Sorpresa!» sussurrò in risposta il ragazzo con uno sguardo soddisfatto. 
La studentessa lo guardò sconvolta, aprendo uno spiraglio fra le pieghe del mantello, per controllare dall’esterno, e vide con suo immenso stupore che effettivamente ciò che era coperto da quella stoffa diventava—… invisibile.
Ace però la tirò nuovamente all’interno, nello spazio stretto, cercando di trattenere le risate. 
«Avresti dovuto vedere la tua faccia—…»
«Come—… come fai ad avere un mantello simile?»
«Regalo di mio padre. E’ l’unica cosa che quel vecchio mi ha lasciato, insomma lo odio ma per lo meno mi ha regalato qualcosa di utile.»
Stranamente tutte le malefatte con Sabo iniziarono ad acquistare un senso, perché certe volte era davvero impossibile riuscire a fare determinate cose passando inosservati. 
«Quindi è questo che usate per i vostri scherzi. Non ci posso credere.»
«Beh adesso lo sai anche tu e sarai vincolata al silenzio altrimenti non ti faccio uscire viva dalla foresta proibita.»
In risposta Bibi gli lanciò un’occhiata scettica come non mai ed incrociò le braccia all’altezza del seno. 
«Stai scherzando, spero! Non dirò niente, questo mi sembra ovvio ma—…»
Non riuscì a finire la frase perché improvvisamente le proprie labbra vennero tappate dalla mano di Ace, che le aveva appena serrato la bocca per non farla parlare ulteriormente. Con la mano libera, invece, indicò le figure dei professori, intente a parlare e solamente dopo Bibi si rese conto che i due non erano più soli.
Era appena giunta insieme a loro la bella ed elegante figura della professoressa Bay, con il mantello bianco e turchese a fasciarle le spalle. Sentì il professor Phoenix ridere divertito, segno che anche lui ogni tanto sapeva stare tranquillo. 
«Bay, grazie per aver accettato, nonostante la tarda ora.»  commentò il professore di Trasfigurazione porgendole elegantemente un braccio. 
«Sapevi benissimo, mio caro Marco, che non avrei mai potuto negarti una proposta simile.
» cinguettò la donna mostrandogli un sorriso sincero.
Ed allora entrambi si guardarono a lungo negli occhi, come se non vi fosse nessun altro al mondo a parte loro.
«Per me è solo un piacere renderti felice, lo sai.»
Probavilente sia Bibi che Ace notarono il modo di guardarsi di quei due, assolutamente intenso, ed anche Satch se ne accorse, infatti diede una serie di colpetti di tosse per richiamare l’attenzione su di sé.
«Oh, come sei eroico, Satch, a prenderti cura di quegli esseri nel cuore della foresta proibita. Sei decisamente fortissimo.» il professore imitò una voce femminile, quasi stesse prendendo in giro la stessa Bay, cosa che rischiò di far scoprire invece i due ragazzi. 
Entrambi dovettero trattenersi con tutte le proprie forze per non scoppiare a ridere davanti a quella scena esilarante, con Marco che lo guardava rimproverandolo. 
«Vogliamo andare?» urlò allora la fenice rivolgendosi chiaramente a tutti quanti ma soprattutto a loro due nascosti ed invisibili. 
Bibi ed Ace, sotto il mantello, ebbero qualche difficoltà a muoversi in coordinazione più totale, anche perché rischiavano di cadere ad ogni passo, ma alla fine riuscirono a trovare la giusta posizione: la ragazza stringeva il braccio del moro e lui sorreggeva in parte il mantello. 
Quella fu decisamente una cosa divertente, perché nonostante dovessero fare silenzio si tennero a distanza dai professori, sentendo così i loro discorsi. Tutto ciò che però notarono furono gli sguardi che il professore biondo e la professoressa dalla chioma turchese, si lanciavano rimanendo alle spalle di Satch. 
«Secondo te stanno insieme?» le domandò Ace intento a studiare i due, sempre però tenendosi a distanza di sicurezza, mentre avanzavano lungo la foresta proibita. Era una fortuna che i professori avessero portato con loro delle lanterne altrimenti sarebbe stato impossibile tornare indietro. 
«Forse—… o non ancora. Però si guardano in un modo davvero bello.» rispose Bibi prima di sorridere in maniera automatica, immaginando e fantasticando sui due professori innamorati.
Stavano così bene insieme.
Però, dopo quelle risatine ed i commenti iniziali, più andavano in fondo alla foresta più l’ansia della ragazza cresceva, ed il cuore prese a batterle piuttosto rapidamente nel petto. Non le piaceva camminare in quel posto con tutto quel buio, anche perché si diceva ci fossero tante cose strane nella foresta proibita, creature pericolose tipo i centauri, ma attualmente fu grata di non aver incontrato nulla di simile. 
Bibi ricordava bene la discussione avuta con suo padre dopo avergli dato la notizia del torneo, lo avevano fatto arrivare ad Hogwarts con la metropolvere ed allora le aveva detto che gli dispiaceva di tutto. Era solamente colpa sua se adesso era lei in pericolo, colpa sua e del lavoro alla Corte.
Gli promise di fare attenzione e non fare cose stupide e pericolose, ma quella cosa non riusciva proprio a classificarla, perché era pericolosa ma non era stupida visto che c’erano ben tre professori, di cui due sapevano della presenza dei ragazzi.
Passò un po’ di tempo prima che finalmente qualcosa si sentì in lontananza, ed allora Bibi ed Ace si scambiarono una lunga occhiata scettica. 
«Che cos’è stato?!» balbettò l’azzurrina, stringendo automaticamente il braccio del ragazzo.
«Non ne ho idea, però sbrighiamoci e non perdiamo di vista i professori.
» rispose Ace cercando di essere di conforto, anche se al momento perfino lui che era un vero intrepido, non era esattamente a proprio agio.
«Quello sembrava un lamento.» continuò la ragazza.
«Dici? A me sembrava il professor Phoenix che cercava di far ridere la professoressa Bay.» 
Ironia, beata ironia di Ace, che per lo meno fece tranquillizzare per un poco la ragazza. Ma man mano che si avvicinavano sempre di più quei versi di prima si fecero sempre più forti e soprattutto vicini, segno che stavano effettivamente andando in quella direzione.
Ed allora l’azzurrina ebbe un terribile presentimento, come se quei versi anticipassero qualcosa di davvero spaventoso, ed infatti, dopo un po’ i professori s’arrestarono nelle vicinanze di un grande spiazzo proprio davanti a loro. C’erano parecchi alberi e cespugli a coprire l’intera zona, così i due ragazzi s’acquattarono non molto lontani dal professor Phoenix che si era fermato e guardava gli altri due. 
«Non ci posso credere—…» aveva sussurrato la professoressa d’incantesimi prima di portare entrambe le mani a coprirsi le labbra rosate, come se avesse visto qualcosa d’incredibile, e così, dalla loro postazione, Ace e Bibi si sollevarono per guardare oltre i cespugli e ciò che videro li lasciò a bocca aperta. 
C’erano tre enormi gabbie nello spiazzo, ognuna sembrava contenere qualcosa di differente. 
Nella prima gabbia le sbarre in ferro tenevano chiuso quello che sembrava essere un enorme uccello dal corpo di serpente, con delle piume che andavano dal verde all’azzurro, intento a covare qualcosa. Era lui ad emettere i versi che avevano spaventato i ragazzi lungo la strada. Da vicino erano ancora più forti ed ad un certo punto furono addirittura costretti a tapparsi le orecchie. Nella gabbia a suo fianco vi era un grosso, anzi, grossissimo animale, dal corpo a forma di pecora ed il viso da leone. Alle sue spalle una coda da drago saettava qui e li, mentre la bestia si agitava nella gabbia, provando a distruggere le sbarre con un colpo di zoccolo. 
Ed infine, nella terza gabbia, quella più silenziosa di tutte, una serie di ragnatele coprivano ogni spazio da cui era possibile guardare al suo interno. E stranamente fu proprio quella silenziosa a spaventare Bibi. 
Ovviamente all’esterno di ogni gabbia vi erano tre maghi a gestire la situazione, cercando di sedare quelle tre bestie.
«Non ci posso credere, Marco, mi hai portato a vedere un Occamy.» 
Bay continuò ad alternare lo sguardo con aria ammirata fra Marco e Satch ed ovviamente anche una delle tre creature, che additò. 
«Ebbene sì, sapevo che volevi vederne uno da tantissimo tempo così—… ho colto l’occasione per mostrartelo.» continuò la fenice mostrando un sorrisetto sghembo alla donna, mentre Ace, fece una smorfia di disgusto. 
«Come—… aspetta, non mi dire che questi sono—…» balbettò ancora una volta la donna, cercando di trattenere la propria felicità ed allo stesso tempo il proprio stupore.
«Ebbene sì, questi sono—… le creature della prima prova.» 
Ecco che il cattivo, anzi cattivissimo, presentimento di Bibi divenne realtà, perché quegli esseri tenuti in gabbia, oltre che sembrare assolutamente pericolosi, erano addirittura parte della prima prova. 
Ace le tappò la bocca con una mano per impedirle di urlare o di scappare via, anche perché lui stesso sembrava turbato da tale scoperta.  Videro con chiarezza il professore Phoenix guardarsi intorno, forse per assicurarsi di essere stato sentito dai ragazzi. 
«Mi sono occupato personalmente di loro, sono tutti assolutamente incredibili. Non pensavo che in vita mia mi sarei ritrovato faccia a faccia con questi esseri tanto rari.
» aggiunse il professor Satch quasi con orgoglio, fissando le tre gabbie e la moltitudine di uomini che provavano a far stare buone le bestie. 
«Io ho riconosciuto solamente l’Occamy.» mormorò Bey con un pizzico di preoccupazione. «Le altre creature cosa sono?»
Ci fu un attimo di silenzio, e di estremo terrore, perché il ruggito unito al verso dell’occamy, contribuirono a rendere tutto più spaventoso.
«Dunque hanno scelto esseri di classificazione XXXXX , sono tutti molto pericolosi, e come hai detto tu, Bay, ci sono un Occamy, poi al suo fianco c’è una vera Chimera, sembra anche piuttosto infuriata.» spiegò il professore di trasfigurazione con calma.
Chimera? Possibile che esistesse un essere simile?
No. Era decisamente tutto assurdo.
«E quello la dietro cos’è?» chiese la donna dando voce alle domande dei ragazzi. 
«E’ un’Acromantula e si è chiusa dentro la gabbia da quando è arrivata.»
Probablmente in quel momento Bibi volle solamente svenire per la paura, perché aveva poche conoscenze su quegli esseri, eccezione fatta per quello che aveva letto o sentito dire, ma non pensava di doverne—… affrontare uno in carne ed ossa. Rimasero in silenzio con i versi degli  animali a fare da sottofondo, quando poi Satch decise d’interrompere tutto questo facendo cenno alla professoressa Bay di avvicinarsi e seguirlo.
«Andiamo, ti faccio vedere più da vicino l’occamy.»
In risposta la donna annuì e poi lo seguì facendosi aiutare a superare un grosso cespuglio davanti a loro.
Invece, il professor Phoenix, rimase ancora qualche momento li da solo, guardando i due allontanarsi, e fu allora che Bibi allargò appena il mantello, scoprendosi e fissando spaventata il suo insegnante.
«Quindi è questa la prima prova?» domandò la ragazza tenendo un tono di voce abbastanza basso ma allo stesso tempo preoccupato.
«Sì.» commentò in risposta l’uomo guardando i due di sbieco.
«E’ una follia.»
«Lo so. Ma almeno adesso lo sai.» inspirò profondamente e fece loro cenno di allontanarsi. «Portuguese riporta la signorina Nefertari a scuola ed andate subito a dormire. Affronteremo il discorso con calma in questi giorni.» 
Non andava per niente bene, anzi, era decisamente tutto un disastro, perché affrontare un essere del genere equivaleva a morte certa. Come potevano non rendersene conto?
Bibi ed Ace annuirono all’unisono ed il ragazzo richiuse il mantello, cingendole le spalle con un braccio, come a volerla aiutare e rassicurarla.
«D’accordo forse questi mostri possono essere un problema.» le disse lui provando a farla riprendere e rivolgendole un sorriso incoraggiante, ma Bibi era certa che non solo quei mostri erano un problema, ma sarebbero stati anche la causa della propria morte.
   
 
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