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Autore: Lan Shuihua    19/01/2018    1 recensioni
Lily accompagna Shun all'ospedale per un normalissimo controllo, ma l'imprevisto è in agguato. Tra viali assassini e gelosie fra pennuti, Ikki inizierà a sentir smuovere la pietra che ha messo sul proprio cuore da quel terribile giorno...
"Shun e Lily iniziarono a correre, ma dopo poco un rumore sospetto arrestò la loro corsa.
Shun si voltò all'improvviso, non vedendo più con la coda dell'occhio la babysitter, e fece la triste scoperta.
[...]
Hyoga la fece mettere comoda, poi si fece raccontare tutto mentre le teneva una mano gelida sui palmi e l'altra sul fianco vicino all'anca.
Fu quella la prima scena che si presentò ad Ikki quando rientrò, in anticipo rispetto al solito."
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Vita con i Bronze'
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COME IKKI DIVENNE PREMUROSO

Non era stato semplice convincere Lily ad accompagnare Shun all'ospedale per un banalissimo esame del sangue. La ragazza infatti non amava particolarmente quel luogo e ci andava solo per visite ad amici malati o se costretta, però per il giovincello che aveva ormai quasi in affido fece eccezione.
I due presero il pullman che li avrebbe portati dritti dritti all'edificio (quasi) nuovo di pacca e, appena videro la loro fermata in lontananza, si prepararono a scendere. Peccato che il mezzo pubblico, arrivato ad un incrocio a cui normalmente svoltava a sinistra, tirò dritto senza ricevere il minimo insulto da alcun passeggero.
Come si vede che non siamo in Italia, pensò la ragazza, che però voleva sapere il motivo di quella deviazione, anche se non si arrischiava a chiederlo direttamente.
La risposta gliela fornì involontariamente un tale che spiegò a quella che, con tutta probabilità, era la madre: "E' che stanno sistemando l'asfalto, ci vorrà qualche settimana."

Dopo un giro alternativo più lungo di un gioco dell'oca, Shun e la babysitter arrivarono finalmente davanti all'ospedale. Il quale aveva più entrate di quanti fori avesse uno scolapasta, così che ci vollero cinque minuti buoni perchè i due si raccapezzassero sulla mappa e trovassero la porta più vicina al reparto che serviva loro.
Una volta arrivati, presero il numerino e si misero ad aspettare pazientemente. Quando chiamarono in perfetto ordine crescente i tre numeri prima di quello di Shun, il ragazzo si mise in piedi pronto ad andare all'ambulatorio corretto, ma proprio in quel momento chiamarono un numero molto più piccolo.
"E chi lo sapeva che andassero a caso..." sospirò lui, risedendosi accanto alla ragazza.
Fortunatamente, dopo poco annunciarono che il numero 79 doveva recarsi all'ambulatorio 7 e il giovane vi andò. Fece così in fretta che fu di ritorno prima che la babysitter avesse controllato una sola volta l'orario sul cellulare.
"Hai già finito?" si stupì Lily, benché il batuffolo di cotone sull'incavo del gomito di Shun non lasciasse spazio a dubbi. "Se ti senti bene, direi che possiamo prendere di nuovo il pullman e tornare a casa" continuò, assicurandosi però di persona delle condizioni di salute del ragazzo.
Appurato che non avesse mancamenti o malori, i due attraversarono mezzo ospedale per poter uscire dalla porta più vicina alla fermata del pullman. Vicina per modo di dire, dato che c'era ancora un vialone di venti metri da fare.
Non si trattava di un viale fuori dal comune, anzi, e per questo non ebbero difficoltà a percorrerlo. Camminando parlavano, quando a un certo punto videro profilarsi all'orizzonte il pullman del ritorno. Siccome c'erano poche persone alla fermata e non era detto che sarebbero salite su quello dando tempo anche a loro di raggiungerlo, Shun e Lily iniziarono a correre, ma dopo poco un rumore sospetto arrestò la loro corsa.
Shun si voltò all'improvviso, non vedendo più con la coda dell'occhio la babysitter, e fece la triste scoperta. La ragazza era sdraiata pancia a terra sul vialone, in una strana posizione che solitamente aveva quando dormiva: le braccia erano buttate avanti a far da cuscino alla testa e tutto il corpo era appoggiato su fianco e ginocchio destro.
"LILY!! Stai bene?!" le chiese preoccupatissimo ma senza osare toccarla perchè, a giudicare dal rumore che aveva sentito, doveva essersi fatta parecchio male e lui non voleva peggiorare le cose.
"...eh? Ow..." rispose lei rinvenendo, rialzandosi a fatica dato che la gamba destra ancora non voleva saperne di collaborare. "S-sì... tutto a posto... dai, andiamo a prendere il prossimo pullman" continuò, soffiando sulle mani sbucciate senza però trovare sollievo perchè, avendo attutito ben più del suo peso corporeo, si erano sfaldate mica male e bruciavano.

Tornati a casa, la ragazza continuava a soffiarsi sulle mani e non era in grado di afferrare alcunché. In più stava seduta a fatica per colpa del fianco dolorante, ma il cavaliere di Andromeda seppe trovare una soluzione.
"Per favore Hyocchan, rinfresca un po' i lividi di Lily intanto che vado in cucina a preparare del ghiaccio" chiese al compagno che stava entrando in salotto giusto in quel momento.
Hyoga la fece mettere comoda, poi si fece raccontare tutto mentre le teneva una mano gelida sui palmi e l'altra sul fianco vicino all'anca.
Fu quella la prima scena che si presentò ad Ikki quando rientrò, in anticipo rispetto al solito. Già sul pullman del rientro il fratello l'aveva chiamato e informato di tutto via cosmo, ma non gli era riuscito di liberarsi prima dal lavoro al bar. Il primo impulso della Fenice fu arrostire l'altro pennuto del gruppo, ma fortunatamente ricordò che stava dando una mano (letteralmente) a Lily e si frenò in tempo. Non avrebbe saputo dire come mai gli dava così fastidio che i due fossero così vicini, eppure vinse quella sensazione e si avvicinò.
"Va' che roba, tutta colpa delle dannatissime pietre di quel vialone" gli disse la ragazza, dal momento che lui sembrava non voler spiccicare parola. "Meno male che Hyoga-"
"Hyoga niente!" ruggì Ikki, intimando all'interpellato di andarsene. La sensazione strana si era riappropriata di lui.
Mentre Hyoga lasciava il salotto per il quieto vivere, Shun vi entrava portando il ghiaccio appena fatto. Lo lasciò al fratello, che cercò goffamente di alleviare il dolore della ragazza finché lei gli disse di andare a prendere l'antidolorifico in crema.
Intanto, i due bronzetti che erano già a casa (perchè Shiryu e Seiya si erano fermati a scuola) stavano dietro il muro del salotto a discutere.
"Secondo me lei gli piace, e molto anche" osservò Hyoga convinto.
"Al mio niisan?" chiese Shun, alquanto scettico. "No, io non credo."
"Non hai visto come mi ha mandato via, poco fa? E solo perchè la stavo toccando" continuò il Cigno, sempre più sicuro.
Quasi a dargli ragione, nel salotto la ragazza si era addormentata accoccolata vicino alla Fenice che, dopo aver accuratamente controllato di non essere visto da nessuno, le accarezzò teneramente i capelli sorridendo appena.
"Il giovane Leone marca il territorio" sussurrò Hyoga, sbirciando senza farsi vedere, ad uno Shun ancora incredulo.







ANGOLO ORCHIDEA
Anzitutto ci tengo a precisare che tutto quello che ho descritto mi è accaduto veramente. In due giorni diversi, per fortuna, ma mi è successo davvero tutto, tranne lo spiumottino che tenta di curarmi. Per quello ci stiamo ancora lavorando ^^"
Non ho nulla da aggiungere oggi, stranamente, se non che ahivoi sono ancora tutta intera, considerato che vi sto ancora tra i piedi e il fatto è successo diversi mesi fa.
Per farla breve, dato che ho un esame all'orizzonte e non ci sarà verso di evitarlo, tenetevi pronti perchè al prossimo aggiornamento avremo una coppia che io personalmente non shippo. Tuttavia la drabble l'ho fatta lo stesso perchè andava dedicata è.é
Alla prossima!
                                                                                                                                       Lan Shuihua
  
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