20/01/2018
2 recensioniAutore: M y r t u s
Titolo: Narcissus
Fandom scelto: Via col Vento
Personaggi principali: Rossella O'Hara, Rhett Butler
Genere: Generale, Slice of life
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Tema: I Fiori e il loro significato
Prompt: Narciso
Lunghezza: Flashfic (448 parole)
Note d'autore: //
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“Oh, Rhett, voi volete proprio tentarmi portandomi questi doni!” Il canto di Rossella parve uscirle eccitato dalla gola qual cristallo sussultante, lo stesso d’una bambina gongolante di gioia: “non dovrei accettarli, no-! Nemmeno guardarli!” asserzione esasperata dall’andirivieni di quel volto ritratto a fresca bellezza e, nel contempo, a furba tenacia- l’espressione di chi sa il fatto suo, si potrebbe dire- con gli occhi bordati di primavera e le labbra turgide come un frutto.
Il Capitano di Charleston, dal canto suo, perseverava nella burla sobillatrice, fulcro dei loro scambi vivaci sin dal pomeriggio di merenda alle Dodici Querce, in cui la parte a cedere era spesso la dama in questione: “Allora lo tornerò indietro!” e lesto, più per studio alla reazione innescata che per sincere intenzioni, seppellì il piccolo cofanetto in tasca.
“Che fate? Non intendevo disprezzare il vostro pensiero. Fatemi vedere!” impigliato lo sguardo nella fessura della giacca, quasi a volerci frugare in rimpiazzo delle mani, congiunte al petto, inibite solo dal pensiero imperante di Elena Robbilard O’Hara e l’educazione ch’ella riteneva degna d’una signora del sud.
Scoperti i denti d’avorio sotto la peluria irta e scura, l’uomo ripropose l’omaggio, non senza ghignare e sbuffare da sprovveduto- prendete!- che nel battito d’un ciglio gli fu confiscato da dita sottilmente graziose: “Che squisitezza, Rhett! Com’è elegante! Prima il cappello e ora una spilla, ci tenete proprio a viziarmi!”, svelato il contenuto con gaudio trionfante, la fanciulla volteggiò in un turbine di stoffe fruscianti- cui timbro luttuoso da vedova di guerra, però, ne mortificava il fascino- e insistette per indossare la forcina dal giallo prezioso e raffinato, stretto nel disegno d’un lungo fiore dai larghi petali che parevano lasciarne germogliare un altro più striminzito- e quale baluginio profondo rimandavano le pietre!
“Che bell’esemplare! Di che si tratta?” Ben intendeva, il Capitano Butler, la cadenza civettuola nella frase appena rivoltagli e il messaggio sottocutaneo che era deciso a saziare: ”Quello, cara signora Hamilton, è un narciso”.
Narciso? L’inventario floreale di Rossella rimaneva scevro da tutte le erbe non coltivate a Tara o nei suoi immediati paraggi: ”Ha un significato particolare?” quesito per cui Rhett pazientava sin dal principio e nondimeno era pronto a tesserci trappola. Nascose le mani nerborute nelle sacche dei calzoni e disse: “Ebbene, è il fiore di chi possiede una bellezza cui è impossibile resistere”, ma prima che la giovane potesse trovar crogiolo in tali lusinghe, allungando la bocca di ciliegia in ghigno compiaciuto, aggiunse:” e che pure pecca di esagerata vanità e incapacità di amare”.
Rossella, contrito il nasino e duro l’arco delle sopracciglia, pestò i piedi furente per il compiacimento beffardo dell’uomo: “Siete odioso, fuori da questa casa e non osate tornare mai più!”.