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Autore: Be_Yourself    20/01/2018    1 recensioni
Ginevra è una giovane strega che studia nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ha una migliore amica molto affettuosa, Morgana, e un dolce fidanzato che la ama perdutamente, Merlin. Ma cosa accadrebbe se l'affascinante e popolare Artù Pendragon si mostrasse interessato a lei?
ATTENZIONE: contenuto altamente, orrendamente, oscenamente demenziale dalla prima all'ultima parola. Leggete a vostro rischio e pericolo!
Genere: Demenziale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note dell'autrice
Salve gente! Prima che leggiate volevo fare alcune premesse: prima di tutto non prendete affatto sul serio questa storia, è un'idiozia totalmente demenziale e nonsense nata per gioco, e ora vi spiego anche quale.
Praticamente io e mio fratello siamo entrambi appassionati di fanfiction, e un giorno abbiamo avuto la malsana meravigliosa idea di creare un gioco di scrittura: prendiamo dei personaggi, dei luoghi e così via e li mettiamo tutti insieme, poi sorteggiamo e insomma, quello che esce esce; a questo punto non resta che dare sfogo alla propria fantasia.
Secondo le cose che ho sorteggiato io questa storia doveva essere di genere commedia, drammatico (ma alla fine mi è uscita demenziale e il dramma si percepisce molto poco); i personaggi da inserire obbligatoriamente dovevano essere Merlino, Ginevra, Artù, la Morte e un drago (generico, ma io ci ho messo Kilgharrah); lo snodo principale della storia doveva avvenire nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ma il mondo in cui i personaggi vivono doveva essere in stile favole Disney (sapete, tutte quelle cose tipo il bosco fatato e robe così). E quindi ecco qui questo scempio altamente demenziale. Perché lo sto pubblicando? Perché nonostante sia uno scempio io ne vado maledettamente fiera! Amo le storie demenziali ma solitamente non sono molto capace a scriverle (probabilmente ero in overdose da zuccheri quando ho scritto questa) e questa è la mia prima – e probabilmente anche ultima – creaturina di questo tipo.
Se vorrete farmi sapere cosa ne pensate ne sarò felice, ma capirò anche se non lo farete, non è che ci sia molto da commentare a questa storia, me ne rendo conto.
Beh, non mi resta che augurarvi buona lettura!

 

Una storia a caso – la punizione dei saccenti

Era una tranquilla giornata di fine estate a Fairyland, gli uccellini cinguettavano sereni sui rami dell'albero cavo in cui abitava la tenera e dolce Ginevra. La ragazza era seduta sul davanzale della grande finestra circolare della sua stanza, e mentre ricamava osservava il bosco svegliarsi dal suo torpore notturno, godendosi i suoni e i profumi nella quiete più totale. Sarebbe stato tutto perfetto se non fosse stato per un improvviso ed insistente bussare alla porta. Ginevra sospirò, sapendo già chi fosse, così abbandonò il suo lavoro di ricamo sul letto dalle lenzuola rosa e si affrettò ad aprire. Subito si ritrovò stretta in un abbraccio, quello della sua migliore amica Morgana.
Come ogni anno da quando avevano cominciato a frequentare Hogwarts, le due ragazze si incontravano prima dell'inizio dell'anno scolastico per andare dalla Fattucchiera Fattucchiona ad acquistare il materiale necessario per le lezioni.
Le due ragazze uscirono di casa, attraversarono il bosco popolato di elfi e fatine ed oltrepassarono il ponte di pietra sopra il fiume che accerchiava la zona dei negozi, la famosa Diagon Valley. Non appena giunsero sulla riva opposta però una figura nera ed incappucciata, con una lunga falce nella mano scheletrica, le fermò.
<< Complimenti, siete riusciti ad attraversare il fiume costruendo un ponte con la magia, voi tre siete davvero furbi! >> disse con voce spettrale la figura davanti a loro.
<< Tre? Veramente siamo in due! >> disse Ginevra.
<< E il ponte c'era già, è lì da tipo duecento anni >> le fece eco Morgana.
Ci fu un lungo momento di silenzio carico di perplessità, durante il quale le ragazze pensarono che qualche idiota avesse di nuovo mangiato per sbaglio i funghi luminosi che la strega Frottelia coltivava vicino alla vecchia caverna.
<< Scusate signorine, dove siamo? >> domandò la figura incappucciata con una nota d'ansia nella voce.
<< A Fairyland >> rispose Morgana.
<< Vicino alla zona commerciale di Diagon Valley >> aggiunse Ginevra.
La figura incappucciata a quel punto tirò fuori dalla manica della tunica una specie di vecchia cartina stropicciata. << Scusate, ho sbagliato storia. Fate come se non mi aveste mai vista... e scusate per il disturbo! >> detto questo sparì e le ragazze poterono tornare alle loro faccende.


A Hogwarts


L'anno scolastico non era iniziato nel migliore dei modi: il professor Pitoff, l'insegnante di pozioni, sembrava essere diventato ancora più cattivo del solito; Merlino – il fidanzato di Ginevra – era riuscito a far perdere una quantità indecente di punti ai Corvonero dopo appena tre settimane dall'inizio delle lezioni. Quel deficiente stava aiutando il guardiacaccia Hasbrill a dar da mangiare agli animali di “cura delle creature magiche”, e aveva accidentalmente dimenticato di chiudere la gabbia del drago Kilgharrah... inutile dire che la bestiolina aveva rischiato di radere al suolo mezza scuola. Ma c'erano anche altri problemi che affliggevano Hogwarts: il preside, il professor Silento-lento – famoso per la lunga durata dei suoi discorsi di inizio e fine anno – era preoccupato che il gruppo di prigionieri evasi da Salzkabar, i Tranciatorte, potesse attaccare la scuola, così aveva messo a guardia di ogni ingresso i Dispenditori, orribili creature generate dalla magia oscura che se ti acchiappano ti prosciugano il portafogli, il conto in banca e perfino il credito del cellulare e quello di Steam. Quindi per la sicurezza degli studenti molte attività erano state abolite, come il Kickitch, gioco molto violento in cui bisogna prendersi a calci finché il cercatore della squadra avversaria non sputa fuori il boccino d'oro – e spesso anche qualche organo interno. Perfino le visite ad Hogsmilf erano state abolite, un ridente e “discreto” villaggio vicino la scuola, dove gli studenti potevano recarsi in cerca di... emozioni.
Tutte codeste questioni però passavano in secondo piano per Ginevra, la quale si trovava di fronte un'ardua scelta: continuare la sua storia con il gracile e sfigato Merlino – suo amico d'infanzia e poi suo fidanzato fin dal terzo anno – oppure tuffarsi in una travolgente e passionale storia con l'avvenente e muscoloso capitano della squadra di kickitch dei Grifondoro, Artù Pendragon?
La ragazza non aveva mai preso in considerazione di lasciare Merlino, lui era in un certo senso una sicurezza, l'unica che avesse dopo che i suoi genitori erano morti e suo fratello Elyan l'aveva abbandonata per cercare fortuna altrove. Ma tutto era cambiato quell'anno: Artù sembrava improvvisamente interessato a lei, la fissava spesso durante le lezioni che avevano in comune, le sorrideva e la salutava sempre con allegria quando la incrociava nei corridoi. La ragazza era confusa, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto prendere una decisione.
E suddetta decisione le si presentò chiara e indiscussa un giorno come tanti. Durante la lezione di trasfigurazione della McGrattit, Artù le passò un biglietto: “incontriamoci al limitare della Foresta Proibbita stasera a mezzanotte. Ti attenderò con impazienza.”
Ginevra era rimasta a rimuginare sulla cosa per il resto della lezione, non ascoltando minimamente le parole della professoressa. Non poteva credere a ciò che leggeva sul biglietto, era completamente basita. Il celebre Artù Pendragon, figlio del Ministro della Magia, il ragazzo più popolare, amato e desiderato dell'intera scuola – se non dell'intero modo magico – era in realtà UN CAPRONE IGNORANTE?!?!?
Proibita scritto con due “b”??? MA COME SI FA???
Finita la lezione la ragazza tentò di parlare con il biondo, ma questi si affrettò ad uscire dall'aula e sparì tra la folla di studenti. Per tutto il giorno non riuscì ad incontrare il ragazzo per parlargli, così non le restava che andare all'appuntamento.
A mezzanotte in punto Ginevra sgattaiolò fuori dal proprio dormitorio e si recò nel luogo stabilito per l'appuntamento, dove Artù già la stava aspettando.
Quando la vide un raggiante sorriso si aprì sul volto del grifondoro << Che gioia vederti qui mia principessa, la tua presenza illumina come il sole questa notte così tetra.
Chissà da quale cioccolatino scadente avrà tirato fuori questa frase. Pensò Ginevra mentre cominciava a spiegare all'altro che non era andata lì per quello che lui pensava.
Avevano appena cominciato un'accesa discussione sull'eccesso di “b” nelle parole, quando un suono gutturale e minaccioso li fece sussultare. Dalla Foresta Proibita (scritto con una sola “b”, intendiamoci) avvolto dalle tenebre, apparve Merlino a cavallo di Kilgharrah, con gli occhi arrossati e l'espressione stravolta dal dolore e dalla rabbia. << Lo sapevo che mi tradivi con lui >> gridò il ragazzo, fuori di sé, per poi ordinare al drago di incenerire i due amanti, senza dare il tempo a Ginevra di spiegarsi.
Stravolto dal dolore del tradimento e dal senso di colpa per ciò che aveva appena fatto, Merlino decise di porre fine alla sua vita gettandosi nel lago nero, cullato dal tetro abbraccio delle crudeli sirene.


Angolo autrice
Complimenti a chi ha avuto il coraggio di arrivare fin qui, soprattutto se è riuscito anche a conservare la propria sanità mentale!
Grazie per aver letto!
  
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