Il letto era bianco e la stanza era luminosa. Presi una ciocca di capelli neri tra le dita e mi fermai per chissà quanto tempo a fissarne i riflessi blu. Se le avessi detto quanto mi piacevano forse mi avrebbe guardato di nuovo. Tutto ciò che volevo era poterla vedere di nuovo sveglia e sorridente. Volevo bearmi del suo sorriso e volevo rivedere ancora una volta quegli occhi azzurri come l'acqua. Volevo solo questo visto che dormiva da troppo tempo.
Era come una principessa delle favole, come la bella addormentata ma molto più... bella.
Le erano cresciuti i capelli ed io li avevo tenuti sciolti senza più legarglieli. Quanto tempo era passato ormai? Sei o sette mesi? L'avevo nascosta, come potevo spiegare ai suoi genitori che era addormentata da una magia? Meglio per me in ogni caso, visto che dormivamo insieme nella mia stanza. In verità, lei dormiva ed io rimanevo sveglio, pensando che si sarebbe potuta svegliare in piena notte. E non si era mai svegliata, ovviamente.
Sospirai e mi sdraiai accanto a lei. Incomincia a parlarle come facevo troppo spesso ormai.
" Mio padre è morto, alla fine, ..." un altro sospiro, " ...anche il Maestro è morto, sai? Ha compiuto il sacrificio per salvare le nostre vite. Mi ha detto che il suo potere sta nel guarire le persone. Non so come abbia fatto ma alla fine è riuscito a salvarci entrambi. Prima che morisse gli ho chiesto perché non avesse tentato di salvare mio padre...lui ha risposto, che certe ferite non possono essere curate." Afferrai la sua mano, fredda come il ghiaccio.
"Mi chiedo come andrà a finire...tra noi due, intendo. Ma poi mi dico che non mi importa molto, l'importante è che tu ti svegli. E sai perché?"
Ovviamente lei non rispose ed io confessai quello che davvero mi spaventava.
"Perchè ci sono ferite che non possono essere curate. E tu ne hai aperta una enorme nel mio cuore."
Mi girai a guardare il volto che amavo più di ogni altra cosa. I suoi occhi erano aperti e lei mi sorrideva come aveva sempre fatto.