Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: LightingThief    21/01/2018    1 recensioni
L'annuncio del Torneo Tremaghi, che quell'anno si terrà ad Hogwarts, scuote particolarmente gli animi degli studenti e chiunque vuole partecipare per ottenere fama e gloria. Ma il Ministro della Magia Sengoku impone un'unica regola: solamente i ragazzi appartenenti al sesto ed al settimo anno potranno prendervi parte.
Così iniziano le avventure dei ragazzi, che dovranno affrontare un anno più difficile degli altri sia per via del torneo sia per la convivenza con gli studenti provenienti dalle altre scuole. Affronteranno il famoso Ballo del Ceppo e soprattutto dovranno risolvere enigmi e prove.
Ma chi verrà scelto dal Calice di fuoco?
-----------------------------------------------------
Questa è una ff Crossover con i personaggi di One Piece catapultati nel mondo di Harry Potter. Spero che l'idea possa piacere e che soprattutto diverta.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Famiglia Vinsmoke, Mugiwara, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 12. Don't worry for me

Halloween era decisamente una delle feste più interessanti e più divertenti dell’intero anno scolastico, forse perché facevano meno ore di lezione ed il castello era completamente addobbato a tema per il grande banchetto che si teneva la sera ad ora di cena. Reiju non era effettivamente un’amante dei grandi banchetti, ma stranamente voleva andare a cena. Eppure prima di risalire dai sotterranei fu costretta ad aspettare i suoi fratelli, perché glielo aveva permesso. La camicia leggermente sbottonata le dava un’aria più sbarazzina, mentre i capelli rosati erano tenuti sistemati da un cerchietto nero. Con le braccia intrecciate all’altezza del seno attendeva l’arrivo di qualcuno di loro e finalmente, dopo un paio di minuti, il muro della Sala comune dei Serpeverde si mosse, rivelando la figura di suo fratello Ichiji. Con le mani in tasca, il mantello scuro sulle spalle e la cravatta perfettamente ordinata, il ragazzo si voltò verso di lei e la raggiunse fermandosi esattamente dinnanzi a Reiju. Entrambi si toglievano svariati centimetri di differenza cosa che costringeva da sempre la ragazza a guardare verso l’alto quando era faccia a faccia con lui ed allora notò la stupida spilla che ormai erano settimane che girava nella sala dei Serpeverde. C’era stato qualcuno di estremamente stupido, forse addirittura lo stesso Niji, che aveva creato delle spille che recitavano lo slogan “Abbasso Nefertari!”, per citarne uno dei tanti, che ormai venivano distribuite nell’intera scuola. C’era grande scetticismo nei confronti di quella ragazzina, ma per quanto la stessa Reiju avesse trovato poco conforme la sua estrazione dal Calice, non vi era motivo di demoralizzarla fino a questo punto. Allungò una mano verso il petto del fratello, sul quale teneva appuntata la spilla e quello le rivolse un ghigno divertito.
«Quante volte dobbiamo fare questa scena, Reiju?» 
«Tutte le volte che indosserai qualcosa di simile, Ichiji.» mormorò le in risposta mentre con movimenti esperti tolse, di nuovo, la spilla dal petto del fratello. 
Ma prima che potesse conservarla nella tasca del proprio mantello il rosso la fermò, stringendole con strana delicatezza la mano. 
«Non posso perderla ogni giorno, prima o poi capiranno qualcosa—… anche se ancora non capisco perché ti ostini a farmela togliere.» 
Entrambi si guardarono negli occhi, ritrovandosi vicini, proprio come accadeva ogni volta che parlavano da soli, e così Reiju inspirò profondamente,  aggiungendo una scrollata di spalle. 
«Non unirti alla massa di stupidi che critica senza cognizione di causa.» spiegò lei in un sussurro, senza allontanare la mano dalla sua. 
«Come sei sensibile, sorellina, ma lo sai, te lo lascio fare solamente perché a me di tutta questa storia non importa niente. Voglio solamente godermi il torneo e quelle prove.» 
«E ti ringrazio di lasciarmelo fare—…» aggiunse lei prima di accennare un vago sorrisetto, che però sparì subito dopo. 
«Lo fai anche perché ti preoccupi per me.» commentò lui sollevando delicatamente la mano di Reiju sulla quale lasciò un leggero bacio, che però ebbe un effetto destabilizzante sulla ragazza. Erano fratelli e per quanto s’imponesse di non arrossire Reiju proprio non ci riusciva. 
«Forse.» mormorò quella in risposta.
«Sicuro.» 
Sarebbero potuti andare avanti all’infinito con lei che negava e lui che cercava di farle ammettere qualcosa, quando il nuovo rumore della parete in pietra che scorreva li costrinse subito ad allontanarsi di un paio di passi, cosa che ad entrambi venne quasi istintiva. Reiju nascose quella stupida spilla, mentre Ichiji tornò a guardarla tenendo le mani in tasca, quando dalla porta apparvero finalmente gli altri due.
«Andiamo sto morendo di fame.» commentò Niji con quel suo solito modo di fare altamente strafottente, senza degnare nessuno di uno sguardo. Lui aveva svariate spille con quei fastidiosi slogan, che addirittura cambiavano scritta, e li mostrava sul petto con orgoglio.
Yonji, invece, s’avvicinò a Reiju e le rivolse uno sguardo divertito.
«Secondo te ci sarà la torta alla zucca? Quella è fantastica.» 
Non riuscì a nascondere un sorrisetto entusiasta davanti alla faccia del fratello spilungone dai capelli verdi, ed allora annuì convinta.
«Credo proprio di sì. Se Barbabianca non la fa preparare per Halloween credo proprio che sia inutile.»
«Appunto! Io adoro quella torta.» continuò lui raggiungendo il fratello dai capelli blu, mentre saltellava qui e li, perché in fondo Yonji si accontentava di poco, specialmente se si parlava di cibo.
Con Ichiji, che l’attese pazientemente a differenza degli altri due, si scambiò una rapida occhiata d’intesa, anche se in verità non ne avevano bisogno in quel momento. Così tutti e quattro i fratelli Vinsmoke, con aria fiera, si diressero verso la sala grande pronti a fare il loro ingresso davanti a tutti quanti.
«Sapete, dobbiamo continuare a vendere le spillette, ultimamente ne vedo troppe poche in giro.» ammise  Niji lungo la strada voltandosi a guardare di sbieco i fratelli che lo seguivano a ruota. «A proposito, Ichiji, la tua dov’è? Te ne avevo data una appena uscito dalla camera, non ci credo che l’hai persa di nuovo.»
Il rosso, in risposta al ragazzo dai capelli blu, si limitò a scrollare le spalle con un semplice gesto che fece smuovere il proprio mantello. 
«Non ho idea di che fine abbia fatto.»
Stranamente Reiju accennò un sorriso apprezzando particolarmente l’omertà di suo fratello e così decise d’intromettersi nel discorso. 
«Perché non la smetti con questa storia delle spille? Nessuno le vuole.» ma Niji, in risposta, si voltò verso di lei puntandole un dito contro, quasi con fare accusatorio. 
«Non la smetto, Reiju, e soprattutto non venire a darmi ordini, non ne hai alcun diritto. Sono libero di esprimere il mio sdegno per una scelta balorda di uno stupido calice, e lo farò indossando queste spillette e poi quasi l’intera scuola concorda con ciò che penso io.»
Il ragazzo si lasciò andare ad una risata liberatoria, cosa che costrinse Reiju a trattenersi dal voler rispondere male al fratello, quindi rimase in silenzio e s’allontanò da tutti e tre, superandoli alla svelta per poter andare da sola. C’erano volte in cui proprio non riusciva a sopportarli, o forse era Niji che non sopportava, perché in lontananza sentì chiaramente Ichiji e Yonji discutere e dare dello stupido al fratello. 
Era riuscito darle fastidio anche ad Halloween. 

Pell ha sempre trovato piacevole la serata più spaventosa dell’intero anno scolastico, ma quel giorno non era esattamente in vena di festeggiare qualcosa. Gli occhi scuri del ragazzo vagavano lungo la grande tavolata di Grifondoro, cercando ovviamente la figura di Bibi che non sembrava essere da nessuna parte. L’aveva vista un paio di giorni prima ed era quasi scoppiata a piangere, ma inizialmente non gli aveva voluto dire il motivo, solamente dopo confessò quel che aveva scoperto sulla prima prova e sui mostri che ognuno di loro avrebbe dovuto affrontare. Mentre le iridi di Pell vagarono sulla sala vide in lontananza gli altri due campioni, seduti con i Corvonero ed i Serpeverde, quelli hanno da sempre avuto una propensione in più per intrattenere bene delle belle ragazze o dei super duellanti. Niente di nuovo. Gli altri due sembravano essere molto rilassati e questo non gli fece per niente piacere. Aveva quasi costretto con la forza a togliere quelle stupidissime spille che avevano fatto fare i Serpeverde, anche perché non serviva altra demoralizzazione a Bibi visto che aveva tre quarti della scuola contro. 
A pochi metri di distanza, immerso in una intensa conversazione con una ragazza dai capelli blu scuro, vide Koza sistemarsi gli occhiali ed agitare le braccia, facendo scoppiare a ridere la sua interlocutrice. Doveva essere una di terzo anno, se non ricordava male, ma i nomi non erano il forte di Pell. Chi invece catturò la sua attenzione fu il solito gruppo di amici di Bibi, coloro con i quali stava sempre, ma con cui aveva avuto dei problemi. O meglio aveva avuto problemi solamente con Rufy, per cui si erano ritrovati a doversi dividere. 
A ricambiare il suo sguardo fu Sanji, il migliore dei Vinsmoke, che alzò una mano facendogli cenno d’avvicinarsi. Con un sono sbuffo Pell tirò indietro i capelli e poi lo raggiunse andandosi a sedere accanto a lui ed a Nami. 
Si fece largo lungo il corridoio fra i tavoli ed allora si sedette poggiando entrambi i gomiti sul tavolo. 
«Ragazzi—…» 
«Ehi, amico, sembravi spaesato. Tutto bene?» domandò Sanji mentre assaggiava uno dei tanti dolci che erano stati messi sul tavolo, lasciandosi andare ad un sussurrato “E’ delizioso!”.
«Alla grande—…» commentò il ragazzo rivolgendo il viso affilato in direzione del biondo. «Hai per caso—…»
«No, e volevo chiederti proprio questo, Pell.»
Era vagamente rilassante sapere che c’era qualche altro che si preoccupava per Bibi, ed infatti qualche attimo dopo Zoro si sporse in avanti, perché aveva captato la discussione. 
«Neanche io l’ho vista, anzi, ci siamo salutati quando usciva dalla lezione di pozioni e poi è sparita.»
Sia Sanji che Pell fissarono Zoro sorpresi come non mai che si ricordasse qualcosa. 
«Wow, perfino Testa d’alga ha capito di che cosa parlavamo. » e Sanji ghignò in direzione di Zoro. «Comunque non dobbiamo preoccuparci, sicuramente non aveva fame e sarà tornata in camera.»
Ma anche tale opzione non era esattamente ciò che Pell avrebbe voluto sentirsi dire quindi scrollò le spalle con un movimento fluido, allentandosi poi la cravatta che aveva al collo.
«Sarà sicuramente così.»
«Oggi ha passato gran parte dell’ora di storia della Magia a sfogliare dei libri, era un po’ nervosa.» aggiunse il verdino azzannando, letteralmente, un cosciotto di pollo che era sul tavolo. 
«E con questo siamo a due dettagli, sicuro di non essere sotto incantesimo, Testa d’alga?» 
«E tu perché non stai un po’ zitto, cuoco pervertito? Sei stato in cucina a sbavare per—… com’è che si chiamava? Padding.» 
Probabilmente Pell non avrebbe voluto trovarsi li in quel momento, perché Sanji tirò fuori la bacchetta con l’evidente intenzione di schiantare Zoro. 
«Pudding. Si chiama Pudding e non dirlo ad alta voce o rischiamo di farci sentire.»
Fu letteralmente costretto a fermare Sanji dall’iniziare una vera e propria rissa durante il banchetto di Halloween, quindi Pell inspirò profondamente e poggiò il viso sul tavolo, quasi con disperazione. 
«Scusa, non ti stiamo tirando su il morale.» 
«Non preoccupatevi—… a proposito come va con quella questione con Rufy?» domandò laconico lanciando uno sguardo al moro, intento a fare a gara con i fratelli a chi si ingozzava di più di cibo. 
Terrificante. 
«E’ sempre convinto delle sue idee—… abbiamo provato a farlo ragionare ma niente, fin quando non si ritroverà davanti a fatto compiuto non lo capirà. Pensa davvero che Bibi abbia fatto tutto questo solo per rubargli la scena.» 
Ovviamente aveva chiesto loro, oltre che averci provato lui stesso, di far fare ragionare il moro, ma non era servito a nulla. Non c’era nulla che andasse bene e Pell si stava preoccupando troppo per lei. Aveva addirittura iniziato a saltare gli allenamenti di Quidditch semplicemente perché “non se la sentiva”. E dire che l’anno scolastico sembrava essere partito per il meglio, ma poi qualcuno aveva deciso di rovinare tutto mettendo in pericolo Bibi. Il signor Nefertari aveva già iniziato ad indagare con il Ministero, ma non c’erano novità e questo era frustrante. 
«D’accordo—…» mormorò prima di far leva sulle braccia per rimettersi in piedi e così dopo aver lanciato l’ennesima occhiata in direzione della sala intera trasse un profondo respiro. 
«Che fai? Vai via?» chiese Sanji che con la coda dell’occhio lo stava ancora guardando. 
Pell annuì in maniera impercettibile prima di scostarsi ed iniziare a muovere qualche passo. 
«Sì, vado a vedere se riesco a trovarla. Se Koza ti chiede digli invece che sono andato a dormire.»
Il biondo lo fissò confuso, tanto da grattarsi il capo mentre lo fissava. 
«E perché?»
«Sostiene che mi sto preoccupando troppo.»
«Mhm—… d’accordo, terrò la bocca chiusa. Se la trovi dille da parte mia che si sta perdendo il miglior banchetto di sempre, così magari verrà ed a proposito, un’ultima cosa prima di lasciarti andare—…»
Pell si fermò immediatamente, ritornando a sedere accanto al biondo prima di lanciargli uno sguardo decisamente confuso e curioso. 
«Cosa?»  domandò a bassa voce. 
«Alla fine quello di Bibi era davvero un appuntamento con Ace?» 
Quella domanda, decisamente inaspettata, fece sobbalzare il ragazzo, che rischiò di urtare Nami con un gomito, ed allora si sentì stranamente in imbarazzo. Perché stava domandando a lui? E soprattutto perché Sanji s’interessava così tanto della vita sentimentale di Bibi? Che poi, fortunatamente, quello non si era rivelato un appuntamento ma semplicemente una trovata dei professori, era una cosa da non poter dire, quindi si limitò a scrollare le spalle. 
«Direi proprio di sì.
» sentenziò cercando di risultare convincente. 
«Cosa? Davvero? Ed a te sta bene?» domandò ancora Sanji lasciando cadere un cucchiaio del dolce sul piatto. 
«E perché non—… dovrebbe?»
Ecco, quella era decisamente la risposta più logica da dare, perché effettivamente a lui non doveva importare nulla, anche se così non era. 
«Beh—… pensavo che lei ti—…»
Ma prima ancora che il ragazzo riuscì a dire un’altra parola Pell era partito per tappargli la bocca.
«Se continui la frase chiamo quella ragazza—… Pudding e le dico che la spii.» provò la carta vincente della ragazza per la quale lui aveva una cotta, nella speranza di metterlo a tacere, e questo fortunatamente riuscì nell’intento.
Il biondo si sistemò una divisa, lanciando un’occhiataccia in direzione di Pell e poi annuì.
«D’accordo sono segreti fra gentiluomini.»
Ed allora lui scosse il capo esasperato prima di inspirare profondamente e salutarlo con un cenno della mano allontanandosi prima che potesse dire altre sciocchezze.
E poi, lui, mica era geloso di Bibi se anche avesse avuto un appuntamento. Forse gli aveva dato un po’ fastidio il sapere che era uscita con Ace in piena notte, ma dopo aver saputo il motivo si era tranquillizzato.
Non poteva essere gelosia. O forse lo era?
In preda ai dubbi esistenziali, perché tali potevano essere definiti i pensieri che gli passavano per la testa, Pell s’avviò verso l’uscita della sala grande alla disperata ricerca della ragazza. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: LightingThief