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Autore: Fede883    22/01/2018    2 recensioni
Sarah Freiberg è una giovane e promettente hostess della compagnia aerea Norwegian Air Shuttle. Durante un normale volo di routine tra la capitale Oslo e Londra un grave incidente al boeing 777 mette a rischio la vita di Sarah.. Dopo la tragedia Sarah scopre che ci sono state 4 vittime e che ha rischiato di morire per dissanguamento, questa esperienza la segnerà come donna e come assistente di volo ma non le farà perdere la voglia e l'amore per il volo...
Genere: Drammatico, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Sembra un giorno normale come gli altri per me, eppure oggi non mi sento tranquila, ho un gran brutto presentimento. Mi chiamo Sarah e ho 23 anni, faccio la hostess sulla Norwegian, la compagnia aerea della Norvegia. Per me essendo norvegese è un grande onore servire la mia compagnia di bandiera e volare con la compagnia che rappresenta la mia terra e la mia nazione. Sono in aeroporto ad Oslo tra poco mi imbarcherò su un volo di routine da Oslo a Londra Heatrow, un volo che faccio tutti i giorni o quasi, ci sono abituata ma oggi ho paura, sento che qualcosa non andrà come previsto. Io e i miei colleghi ci imbarchiamo, insieme c'è la mia migliore amica Margot anche lei hostess, Olsen che è uno stewart molto carino e gentile, Anita l'assistente di volo più anziana non che mio capo e poi ci sono Thomas e Daniel, il pilota e il copilota dell'aereo. Viaggiamo su un nuovissimo 777, questo aereo da un perfetto comfort ai suoi occupanti e anche noi assistenti di volo siamo molto soddisfatti. Siamo pronti per imbarcarci ma al gate mi fermo, osservo quel bestione dove tra poco mi imbarcherò, ho paura e non posso nasconderlo, guardo quel maledetto aereo impotente e confusa e Olsen viene da me dicendomi:" Sarah va tutto bene? Andiamo faremo tardi, dobbiamo preparare tutto a bordo!". Sono spaventata per la prima volta da quando faccio l'hostess, la gente pensa che noi assistenti di volo siamo abituati a salire e scendere continuamente da questi enormi mezzi di trasporto ma la verità che tu sei su un aereo, se si rompe qualcosa è finita, game over, preghi che ci sia un pilota davvero molto bravo altrimenti puoi organizzare il tuo funerale se mai troveranno il corpo una volta a terra. Olsen mi prende per mano dicendomi:" Andrà tutto bene, facciamo questa rotta ogni giorno, vieni dai! Fidati di me". Sorrido e insieme ad Olsen salgo sul 777, l'aereo si fa sempre più grande, percorro il tunnel, osservo alcuni aerei che stanno partendo, un Lufthansa rulla velocemente sulla pista mentre l'Air France per Parigi lo segue a ruota, tra poco toccherà a noi lasciare l'aeroporto e partire alla volta di Londra, non sarà un viaggio troppo stancante ma comunque ci metteremo un pò. Prepariamo il neccessario per fare in modo che i nostri passeggeri trovino tutto pronto e a loro disposizione quando saliranno. La gente sugli aerei è molto difficile, c'è chi lo usa spesso e vive l'aereo come una sorta di seconda casa viaggiante ma c'è chi lo vive come una sorta di posto dove tutto gli è dovuto perchè lui ha pagato il biglietto e quindi vuole un servizio che non si trova nemmeno in un resort di lusso, tante volte cerco di non pensare alla melducazione di certi soggetti perchè il mio lavoro di hostess mi impone di sorridere sempre e cercare di soddisfare il passaggero, non posso essere scortese altrimenti sarei stata licenziata almeno 47 volte.

Arrivano le 10:23, abbiamo imbarcato tutti i passeggeri, è agosto è molti occupanti sono famiglie con i figli che vanno a godersi una bella e meritata vacanza a Londra, Thomas mi saluta dandomi un bacio veloce sulle guance, sorrido imbarazzata perchè è un gran burlone con le assistenti di volo ma è il miglior pilota che io conosca, gli sorrido dicendoli in modo ansioso:" Mi devi promettere che arriveremo giù tutti interi Thomas, oggi ho un ansia incredibile, non mi sento al sicuro per niente!". Thomas mi sorride e mi abbraccia dicendomi:" Andrà tutto bene come sempre Sarah, tu pensa a far felici i passeggeri io e Daniel penseremo a portarvi a terra sani e salvi, questo aereo è nuovo ed è il fiore all'occhiello della nostra flotta, vedrai arriveremo a Londra senza problemi!". Ci abbracciamo ed è tutto pronto per partire. Iniziamo a rullare sulla pista dell'aeroporto di Oslo. L'aereo è finalmente pronto per partire, dopo il decollo dovrò far vedere come da ruotine le varie istruzioni di sicurezza da usare in caso di emergenza, peccato di avere il talento recitativo di una saponetta e non come quella tizia inglese che non ricordo come si chiami, so so che è molto giovane. E' tutto pronto, Thomas mette i motori al massimo e partiamo. Vedo l'aereo che corre pazzamente sulla pista e finalmente ci alziamo, ho il cuore in gola e in breve tempo vediamo la Norvegia che diventa sempre più piccola, il decollo è sempre la parte più emozionante di un volo aereo, vedi tutto da un altra prospettiva, siamo in volo, adesso inizia ufficialmente il mio turno di lavoro.
Il volo procede bene, non ci sono problemi di nessun tipo e dopo 2:20 ore siamo in procinto di arrivare al mega aeroporto di Londra Heatrow, più che un aereoporto una grande gabbia di matti dove la gente corre senza sosta come se fossero dei criceti impazziti, odio quell'aeroporto perchè c'è talmente tanto casino che non riesci nemmeno a parlare con qualcuno che senti il rumore anche a chilometri di distanza, per non parlare del casino che ci sono nei vari terminal, mamma mia! Una vera e propria tortura. Ormai ci siamo ma all'improvviso tutto cambia, sentiamo un rumore potentissimo e un esplosione, vetro si spacca e il risucchio d'aria è impressionante, mi guardo la mano e vedo del sangue, sono ferita e cado a terra, vengo subito soccorsa e Olsen informa subito il capitano dell'incidente, non ho visto se qualcuno è stato risucchiato fuori dall'aereo, ma il botto che ho sentito è stato spaventoso. Olsen mi osserva dicendomi:" Sarah respira, andrà tutto bene, siamo quasi arrivati!". Olsen è molto agitato e io sto morendo dissanguata, ho schegge di vetro ovunque, il mio collega prova a tamponarmi le varie ferite che ho sul corpo ma il sangue esce troppo copioso, sto iniziano a sentire freddo e i miei occhi piano piano iniziano a chiudersi e Olsen mi fa:" Sarah resta vigile, guardami e non chiudere gli occhi per nessun motivo!". Osservo Margot che piange dietro Olsen, capisco che sto morendo, non voglio morire su un aereo, no! Devo essere forte, Sarah combatti, tieni aperti gli occhi, ce la puoi fare, vedo il motore che fa un gran rumore, non so cosa sia capitato ma se c'è un sguarcio nell'aereo rischiamo di andare in pezzi come un pezzo di carta, dobbiamo atterrare subito. Chiudo gli occhi, forse adesso posso finalmente rivedere i miei familiari, i miei amici e sopratutto Matt il mio ragazzo che mi ha lasciato nemmeno 4 mesi fa a causa di un incidente stradale, ora potrà riabbracciarli tutti.

Quando riapro gli occhi vedo delle persone che mi guardano, non riesco a capire dove mi trovo, vedo quelli chge sembrano medici correre come dei pazzi, sono su una barella, sto perdendo ancora sangue, non so quanto sia stata in questa situazione ma evidentemente siamo atterrati e mi hanno tratto in salvo, ho paura di morire come non mai, chiedo di Olsen, di Thomas, di Margot, dei passeggeri e se ci sono vittime, nessuno mi dice nulla, tutti urlano in inglese, capisco che sono in una situazione pessima e poi da qui ho il vuoto totale, sento freddo, forse una puntura e poi di nuovo il buio, sono morta di nuovo.  
Qualche giorno dopo mi accorgo di essere viva e nel mio letto d'ospedale, guardo fuori dalla finestra e capisco che sono a Londra, la Norvegia è troppo lontana, mi metto a piangere, mia madre avrà saputo che cosa è successo e sarà spaventata a morte, non riesco a credere a quanto sia successo, era un viaggio che facevo ogni giorno e ora sono ridotta malissimo, ho ferite ovunque e mi dicono che per poco ho rischiato di morire dissanguata. Osservo il cielo grigio di Londra dalla finestra della mia camera d'ospedale, capisco che forse le cose non potranno mai tornare come prima e in quel momento li vedo li, Daniel, Thomas, Olsen, Margot e Anita, i miei amici, l'equipaggio del volo 245 della Norwegian Shuttle Air è qui con me. Thomas si avvicina a me e mi abbraccia piangendo dicendomi:" Sarah che bello che sei viva, pensavamo di perderti per sempre, sei qui con noi invece, ci hai fatto stare con il cuore in gola!". Osservo Thomas che mi abbraccia e dico singhiozzando:" Quante vittime sull'aereo? Ci sono stati dei morti? Ditemelo vi prego!". Thomas e tutti gli altri assumono uno sguardo triste e di rassegnazione e Thomas mi dice:" 4 persone sono volate fuori al momento dell'esplosione del finestrino Sarah, non avremo potuto fare niente, tu sei rimasta sull'aereo per miracolo!". 4 persone sono morte, poteva essere una strage, sono volate fuori da un aereo, che morte orribile, tutti mi osservano in modo triste e mi metto a piangere, Anita si avvicina a me e mi dice:" Sarah, va tutto bene ora, ci siamo qui noi ok? Sei stata forte tesoro, sei stata forte! Ti voglio bene". Sento il calore dei miei colleghi ma sopratutto dei miei amici, mi sento al sicuro tra le braccia di Anita e di Margot, penso che la vita in qualche modo mi ha dato una seconda possibilità e forse l'unica cosa che dobbiamo fare è coglierla immediatamente, da oggi vivrò la mia vita come non ho mai fatto prima.

Un anno dopo a Oslo si svolge la commemorazione dell'incidente, le vittime sono tutte di nazionalità norvegese, vicino all'aeroporto viene inagurato un monumento che le ricorda, indosso ancora la mia divisa, osservo composta la commemorazione, mi ricordo dei tragici momenti vissuti a bordo, del boato infernale che ha distrutto una parte dell'aereo come se fosse uno scontrino di carta, penso al sangue che mi usciva copiosamente, ai medici in ospedale a Londra che correvano come dei pazzi per salvarmi la vita, penso che sono ancora qui e che qualcuno mi ha dato una seconda chance e io non voglio deluderlo in alcun modo, mi chiedo ancora come sia riuscita a stare sopra l'aereo e come diavolo abbia fatto Thomas a farlo atterrare, lui è il miglior pilota della Norwegian e la cosa non mi sorprende di certo. Ho l'incarico di portare una corona di fiori ai parenti delle vittime, gli abbraccio tutti uno per uno e capisco quanto dolore, quanta tristezza e quanta rabbia ci sia nei loro occhi, piangono e piangiamo tutti, una nazione si è fermata, oggi è un giorno di dolore per la Norvegia e 4 morti sono già un bilancio pesantissimo, dopo il mio omaggio a tutti i parenti e dopo l'evento non c'è più tempo di piangere, si torna in volo, si torna su un aereo, da quell'incidente la mia voglia di fare questo lavoro non è cambiata, ho sempre adorato gli aerei, mio padre era un pilota e lui voleva che io diventassi hostess e non ho voluto deluderlo, a carnevale quando le mie amiche si vestivano da principesse o da fatine io mi vestivo da hostess, adesso lo sono diventata davvero e dopo un ultimo pianto liberatorio davanti ad una birra, che si sa bere aiuta a dimenticare, si sale, percorro il tunnel che mi porta all'aereo, nonostante l'incidente e nonostante la tragedia che ha visto il brutale decesso di 4 miei connazionali questa esperienza mi ha fatto diventare più sicura di me stessa, un donna che non ha paura di niente, una donna che può affrontare qualunque cosa, sono pronta a ripartire ma per questa ripartenza sono stata in terapia un anno per stress post traumatico prendendomi una pausa dal servizio, l'aereo è li che mi aspetta, volo 345 Oslo Gardermoen - Paris Charles De Gaulle, assistente di volo Sarah Freiberg. si ricomincia e non mi resta che allacciare le cinture per il decollo verso la capitale francese, si vive una volta sola ma solo pochi la vivono volando.
   
 
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