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Autore: Hinny109    23/01/2018    1 recensioni
Una forte esplosione mise tutto a tacere... Tre corpi accasciati a terra... Dei passi... Delle urla di terrore... Delle ombre... Delle mani che scuotono con forza uno dei tre corpi... Un gruppo di persone che accorrono e che si mettono in cerchio attorno a quella scena atroce... E poi... Il buio più totale
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La camera da letto era completamente buia.
Aperta la porta con lentezza, la ragazza sollevò la mano destra alla ricerca dell'interruttore della luce, passando i polpastrelli fasciati sulla superficie leggermente ruvida delle pareti della stanza.
L'unico rumore che si sentiva era lo sbattere del venticello gelido contro le finestre perfettamente serrate.
Nel momento in cui le dita della rosa raggiunsero il bottoncino di accensione, una mano un po' più grande della sua, prese il polso della ragazza prima che la luce illuminasse tutta la camera e, stretta le presa, portò il braccio della kunoichi dietro la schiena per poi alzare la mano sinistra guantata all'altezza del volto pallido e spaventato di lei per tapparle la bocca.
La ragazza, sentita la pressione sulle proprie labbra e poco sotto il naso, si fece sfuggire la stampella che cadde con un rumore sordo sul pavimento e tentò di liberarsi dalla morsa, dimenandosi energicamente ma invano.
Ad un tratto, si sentì voltare verso il suo aggressore, cercò quindi di riconoscere il viso dell'uomo coperto però da una maschera tinta di nero dalle fattezza animali, più precisamente quelle di un falco, dalla quale si poteva notare unicamente, attraverso le fessure per gli occhi, il colore di quest'ultimi: rosso cremisi con delle piccole macchie nere intorno alla pupilla.
La ragazza stupita da ciò che aveva appena visto iniziò ad utilizzare tutta la forza che aveva in corpo per fuggire, ma quando l'aggressore la spinse sul letto con ferocia e le bloccò braccia e gambe con il proprio corpo, si ritrovò a fissare quelle iridi particolari. Grandissimo errore, dato che si ritrovò immediatamente in un luogo estremamente differente da casa sua.

L'aria era tesa. Dannatamente tesa.
Avevano appena sigillato e sconfitto Kaguya ma la guerra non era ancora completamente finita.
Il ninja dai capelli grigi e la maschera quasi completamente stracciata era rimasto accanto al corpo della sua giovane studentessa per parecchio tempo, troppo per un Genjutsu normale ma non per uno prodotto dal Rinnegan.
Osservò con angoscia il cielo scarlatto coperto da nubi scure portatrici di tempesta e temporali, ma lui, in fondo, sapeva benissimo a cosa erano dovute.
Un boato risuonò fino alle sue orecchie facendogli salire l'ansia sino al petto. L'unica cosa che poteva fare in quel momento era aspettare e prendersi cura dell'allieva.
Proprio quest'ultima si mosse leggermente destando così l'uomo dai propri pensieri; la figura spalancò gli occhi arrossati e con voce tremante disse:

< Kakashi-sensei? >
< Sakura. Tutto okay? > chiese con voce rauca
< Naruto e Sasuke-kun... D-dove sono? >
Era scossa e si notava evidentemente.
Kakashi non ebbe bisogno di rispondere che un altro fragoroso rumore attirò l'attenzione della rosa che, traballante si alzò e, dopo essersi massaggiata il braccio destro, bruciato precedentemente dall'acido, diede le spalle al maestro iniziò a zoppicare verso il luogo da cui provenivano le varie nubi tuonanti e piene di fulmini e lampi.

< Sakura! Non ci provare! >
La ragazza ignorò bellamente l'uomo e continuò la sua camminata aumentando il passo. Dopo poco, la rosa si fermò e, voltandosi verso Kakashi lo "rassicurò" :

< Tranquillo Sensei, non permetterò che si uccidano a vicenda... - e avendo visto lo sguardo preoccupato dell'albino aggiunse - Non sono più debole. E non sono inutile. Li salverò io questa volta... Se ce ne fosse bisogno però, allora userò questo! >
Con la mano sinistra la ragazza dai capelli rosa andò ad indicare il rombo che spiccava nel mezzo della fronte, simbolo caratteristico anche della sua maestra.
Giratasi nuovamente, si allontanò con sicurezza.
Con uno sospiro stanco Kakashi la seguì senza preoccuparsi di essere notato e, quando raggiunse l'allieva, ricevette una semplice occhiata.

Ciò che fermò la loro corsa erano due ragazzi completamente opposti che, seppur stremati, continuavano a darsele senza sosta.

Kakashi non poté fare nulla quando la rosa saltò verso il centro della valle dove i due stavano combattendo, rimase lì, nascosto tra gli alberi ad osservare con angoscia la scena.

< Fermatevi! >

A quella voce conosciuta, il biondo e il moro si bloccarono per poi voltare il viso con stupore il primo dei due, e con rabbia il secondo.

< Sakura-chan... cosa ci fai qua? >
La ragazza rimase in silenzio e osservò con pena il modo in cui erano ridotti i compagni.

< Che cosa non hai capito della frase "restane fuori" ? >

La voce che invece ebbe risposta fu quella del moro, pronunciata con disprezzo.

< Non lascerò che vi uccidiate a vicenda. > la fermezza con cui la donna parlò stupì entrambi, ma questa non servì a calmare gli animi dei due ninja.

< Sakura-chan, ti prego, non voglio che ti accada qualcosa quindi vai via... È una questione tra me e il teme. >

< Sei solo d'intralcio. Una persona in più da ammazzare prima di uccidere lui. È inutile far fuori una debole quindi, meglio che tu levi le tende. >

Queste parole dette dai due compagni di squadra ferirono la ragazza che, arrabbiata rispose con veemenza:
< Non è solo una vostra faccenda Naruto! Siamo un team dannazione, lo dici sempre NO?! Quindi c'entro anche io! >
L'Uchiha alzò gli occhi al cielo e stufato, iniziò a caricare nella mano sinistra il Chidori che con uno stridolio acuto graffiò l'udito dei presenti.
< No Sakura-chan, è differente. Ti ho promesso che l'avrei riportato a casa ed è ciò che sto facendo ora, ma tu, mettendoti in mezzo, sei un peso. Per favore vattene ora. > il biondo era a conoscenza del fatto che quelle parole avrebbero colpito la compagna, ma non c'era altro modo per farla allontanare.

Seguendo così l'esempio dell'avversario, sollevò la mano destra e preparò la sfera rotante di chakra azzurro.

Rasengan contro Chidori.

Sakura sapeva. Anche Kakashi sapeva.
Quell'ultimo scontro sarebbe stato fatale a tutti e due poiché era l'ultimo rimasuglio di chakra rimasto nel corpo dei ragazzi.

Sakura affranta e furiosa, si voltò allontanandosi dal migliore amico e dall'amore della sua vita con il volto magro contratto in una smorfia.

Il tutto accadde a rallentatore.

Sasuke si lanciò verso il nemico con la potenza distruttiva del fulmine nella sinistra.
Naruto corse con nel palmo la rappresentazione del cuore di tutti gli amici e i compagni, ormai stanco di rincorrere l'amico.

In quel preciso istante Sakura si voltò e prese la rincorsa. Spiccò un balzo e con furia scaraventò un pugno sul terreno in modo tale da dividere i compagni.

Il suolo si sollevò di circa tre metri disintegrato dalla forza del colpo. Disintegrato come la mano dell'autrice della tecnica.

Per Kakashi fu come rivivere il proprio incubo.

Quattro figure e un luogo.
Naruto.
Sasuke.
Sakura.
E lui. Lui che anni prima era arrivato in tempo, ma che ora, sapeva, non avrebbe potuto fare nulla se non guardare e sperare...

L'impatto che seguì scaraventò i presenti a metri e metri di distanza, tranne una figura che rimase nel centro del cratere formatosi ancora leggermente cosciente.


La guerra era terminata. Finalmente era tutto concluso.
Ino Yamanaka incominciò a cercare le teste dei suoi due compagni di team per essere sicura che stessero bene e, quando accadde, corse da loro con foga (per quanto gliene rimanesse) e li abbracciò stremata.

Nel momento in cui si rese conto che non c'erano tracce della migliore amica dai capelli color confetto, la paura l'assalì e facendo vagare lo sguardo per il campo devastato, udì dei rumori di un combattimento ancora in corso. Decise allora, accompagnata da Shikamaru e Choji, di andare a controllare.

Nel silenzio generale giunto con la conclusione del conflitto, delle urla disumane di terrore presero possesso della tranquillità appena creatasi, facendo gelare il sangue a tutti quanti colore che le sentirono.

< Ino... > la voce dell'Hokage risuonò chiara pur essendo solo un sussurro attirando gli sguardi degli shinobi che subito, dopo essersi tirati in piedi con difficoltà, la seguirono in una corsa infinita e faticosa.

Giunti alla Valle della Fine lo scenario più raccapricciante mai visto prima si presentò loro.

Due corpi striscianti si stavano trascinando verso il centro del luogo per raggiungere una terza figura.
Su quest'ultima, era accasciata la ragazza di Konoha dalla lunga chioma biondo platino che con le sue urla aveva richiamato tutti, mentre tentava di tenere in vita la quarta persona.

Il primo a raggiungerla fu Kakashi, zoppicante e ferito, ma ancora tutto intero.
Si inginocchiò accanto ai suoi allievi e li vi rimase senza proferire parola.

Alla vista di tutto quel rosso scarlatto, l'Hokage della Foglia non poté che trattenere un conato di vomito. Anche per una donna come lei, quella visuale era davvero troppo.
Il più velocemente possibile affiancò la seconda allieva e quando i suoi occhi ambra si posarono su ciò che era rimasto del corpo della sua pupilla, il cuore perse un battito e il respiro le si mozzò in gola.

Sotto Sakura Haruno si estendeva una pozza di sangue di un rosso acceso, che le sporcava i capelli rosa donando loro una tonalità simile a quella di Kushina Uzumaki.
Gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e il petto immobile spaventarono a morte la Senju, ma ciò che impressionò tutti quanti maggiormente era sotto il volto pallido e magro e il collo segnato da tagli della ragazza.
Della ninja Haruno Sakura rimanevano soltanto il busto e una parte di gamba.
Le braccia erano state completamente distrutte, bruciate e di loro, infatti, non vi era più traccia; stessa sorte era toccata alle gambe. Da una gamba, si poteva intravedere perfettamente la fine del femore e dall'altra, all'altezza dell'anca, un fiotto copioso di sangue allargava, insieme a quelli delle braccia, la pozza rossa nella quale stava affogando la rosa.

< S-Sakura-chan... > la voce rotta di Naruto Uzumaki fece voltare la kunoichi che spalancò gli occhi quando notò la mancanza del braccio destro del ragazzo; situazione tale e quale era quella del ninja traditore.
Tsunade iniziò a impartire ordini a chiunque in modo tale da salvare almeno i due ninja.
Nello stesso istante si inginocchiò accanto all'allieva prediletta spingendo via una Yamanaka traumatizzata con le lacrime agli occhi, che continuava a ripetere a scatti:
< Non c'è b-battito... Ti p-prego Sakura apri gli o-occhi, non scherzare... Tsunade-sama la prego, la aiuti... >
La Sannin controllò se la sentenza dell'altra fosse vera e quando la accertò, deglutì a vuoto.

Non poteva permettersi di fallire anche questa volta.
Non voleva dover piangere un'altra morte di una persona a lei cara. Se con Dan e Nawaki aveva fallito, con Sakura avrebbe avuto successo.
Voleva che lei vivesse, voleva rivedere ogni giorno quegli occhi smeraldini e quel sorriso fanciullesco illuminarle la giornata. Voleva scoprire cosa il futuro avrebbe riservato a quella diciassettenne che ormai era una figlia adottata per lei, quella "figlia" a cui aveva insegnato tutto ciò che sapeva senza segreti.
Ordinò a Shizune di affiancarla e, con la mora alla sua sinistra, corrugò la fronte, si morse il labbro inferiore e iniziò a curare la rosa che pareva senza speranza.

Alle tende del campo medico, il via-vai di ninja non cessava neanche di notte, soprattutto quello degli shinobi diretti nella tenda del Team 7 dove Naruto, Sasuke e Sakura riposavano incoscienti del trambusto intorno a loro.

Alla fine li avevano salvati. I medic-ninja avevano stabilizzato le condizioni dei due ragazzi che, senza più un briciolo di chakra erano entrati in coma.
Tsunade Senju invece, aveva dimostrato a tutta l'alleanza il merito della sua fama salvando la ragazza dai capelli rosa, mostrando in questo modo anche l'attaccamento nei confronti della giovane; ella aveva ripreso a respirare subito dopo il primo e tempestivo intervento della Maestra che le aveva liberato i polmoni dal mare di sangue dal quale erano stati riempiti, successivamente per le amputazioni avvenute, dovettero compiere diverse operazioni sulla rosa.
Alla fine però, era anche lei entrata in coma come i due amici, senza sapere quando si sarebbero risvegliati.

Kakashi Hatake osservò rattristato, ma sereno, i tre corpi sulle barelle per poi tirarsi alle spalle il telo verde della tenda.


Quando Sakura aprì gli occhi, si ritrovò sul letto di camera sua, la luce ancora spenta e la finestra spalancata.
Alla porta d'ingresso Ino Yamanaka stava per sfondare il legno per la tanta foga messa nel bussare.
Le iridi infuocate della rosa saettarono verso la porta della stanza che venne distrutta subito dopo dal pugno devastante che le diede.
Iniziò così a rivoltare casa con furia cieca.
   
 
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