Un viaggio di sola andata
Siamo in macchina, cinque amici, si ride e si scherza, il sabato sera cos’altro si fa. Quando un mio amico vede dei fiori legati ad un palo e di colpo tutto tace.
Il silenzio diventa l’unico suono all’interno dell’auto, forse senza saperlo tutti stavano pensando a ciò che era accaduto. Avrei voluto non saperlo nemmeno io, ma non era così. Sapevo chi aveva portato quei fiori e sapevo per chi erano.
Era un sabato come questo, anche loro cinque amici di ritorno dalla discoteca, si erano divertiti, lui soprattutto, grazie a quegli occhi che lo avevano illuminato tutta la sera, lei era quella giusta. Prima di lasciarsi, con la promessa di rivedersi al più presto, si erano scambiati il numero di telefono, lui l’avrebbe richiamata l’indomani appena sveglio.
In fondo quella sera tutti avevano parlato e ballato con delle ragazze belle o brutte, noiose o simpatiche e poi avevano bevuto, così per movimentare la serata. Non sapremmo dare, se ci venisse chiesto, un’atra spiegazione al perché, alla nostra età, decidiamo di fare cose stupide. Sappiamo di dover guidare, ma questo non ci ferma.
L’autista designato per la serata aveva alzato un po’ il gomito e si era messo a fare lo scemo in mezzo alla strada, tanto era deserta…una strada buia e deserta, questo era convinto di vedere, ma non sempre le cose sono ciò che sembrano e d’improvviso uno scontro, seguito da uno schianto, urla, ferite, sangue, dolore e buio. Non quello della strada che a distanza di poche sarebbe divenuto giorno, no il buio è quello degli occhi e della mente. I cinque ragazzi privi di coscienza, svenuti sull’asfalto e una brezza che da una mano semiaperta fa scivolare un bigliettino con un numero sopra e una promessa infranta.
E passato già un anno da allora, ma ogni settimana su quel palo ci sono fiori freschi. La ragazza, che scoprì l’accaduto troppo tardi per dare al ragazzo un ultimo saluto, lascia quei fiori per ricordarsi di quegli occhi e di quel sorriso e io l’accompagno tutte le volte, faccio con lei quella strada e rivivo ogni attimo quando compare sul suo volto la prima lacrima. In fondo ragazzi è quello che faccio sempre anche con voi, ogni sabato sera sono qui e vi faccio compagnia, solo che quella notte il buio ha preso me, mi ha lasciato per strada, dove ci sono ancora i miei sogni e le mie speranze e una vita finita troppo presto.