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Autore: cool_stuff    23/01/2018    0 recensioni
!Storia ispirata al video di Fighter e CONTINUO DI "ALL IN"!
Avevamo seguito i sette ragazzi appartenenti al Clan in una lotta per la sopravvivenza e libertà... quella lotta ora deve concludersi.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[BUONSALVE A TUTTI!! 
Già, probabilmente vi sarete tutti dimentiati di me... me lo merito. Avevo promesso sarebbe passato pochissimo ed invece è trascorso già poco più di un anno. Ci ho provato giuro, ma questo non è stato un buon anno per il mio livello d'ispirazione quindi ho preferito fare le cose più con calma. Ci tengo molto a questa storia, tanto quanto la prima.
Quindi bando alle ciance, vi lascio al primo capitolo sperando vi piaccia!
BUONA LETTURA!!]

GOING ON

A chilometri e chilometri di distanza dalla propria casa, il Clan continuava a vagare senza una meta ben precisa. Avevano marciato oramai da ore per i boschi del Nord per poi continuare per zone non esplorate, lontane da ciò che conoscevano.
Riposandosi solo per tre ore a notte, facendo svariati turni di guardia, quattro giorni dopo la partenza, i sette ragazzi arrivarono in un villaggio quasi del tutto distrutto. 
-L'Armata Nera si è estesa molto più velocemente di quanto credessimo.- sussurrò con un filo di voce Minhyuk guardandosi attorno e radunando con un cenno della mano gli altri sei attorno a lui.
-Attenzione!- 
Il leader comprese subito di che voce si trattasse. Non fece neanche in tempo a girarsi che un boato si disperse tra il verde del paesaggio, accompagnato da una forte scossa sotto i loro piedi. Un corpo si sollevò malamente da terra per poi vernire scaraventato con estrema forza qualche metro più il lá. I sei ragazzi, nonostante storditi dal grade rumore, presero ad urlare il nome di Hyungwon in preda al panico mentre il più alto se ne stava inerme al di sotto di un piccolo ponte di pietricciolo grigio come il cielo sopra di loro che minacciava di piovere da un moment all'altro.
All'improvviso si trovarono circondati da figure vestite completamente di nero in contrasto con il loro abbigliamento immacolato da qualsiasi colore. Avvevano delle armi simili a pistole e fucili, e sul capo dei caschetti anch'essi neri e con una visiera.
-Merda!- urlò frustrato Shownu.
-Minhyuk cosa facciamo?!- seguì Kihyun con tono allarmato scuotendo il platino con la mano che non manteneva la pistola. Intanto Wonho si era posizionato instintivamente davanti al più piccolo del guppo sfiorandogli di poco la mano, Shownu continuava a guardarsi attorno velocemente, cercando una possibile via d'uscita. Jooheon invece si limitò ad assottigliare gli occhi puntando l'arma che teneva saldamente nella mano destra verso un nemico che gli stava una cinquantina di passi più indietro.
Minhyuk sentì la forza del proprio respiro mancare e tutto d'un tratto venne riscaraventato nuovamente in quella realtà. Le mani gli tremavano ed il cuore accellerava sempre di più, come se potesse scoppiare da un momento all'altro. Non seppe dire dopo quanto precisamente riuscì a formulare una frase che avesse senso alle proprie orecchie.
-Non posso lasciarlo qui...-
-Cosa facciamo?!- alzò il tono Kihyun sempre più angosciato.
-Scappate.-
-Cosa... Non puoi dire davvero- balbettò a malapena Wonho cercando di mantenere la calma.
-Dovete fare ciò che vi sto dicendo o presto non ci sarà una via di scampo neanche per voi.-
-No! Non vi lasciamo qua! Non puoi volere davvero questo!-
Shownu caricò la pistola, fece scivolare la mano nella fibbia del pantalone e ne estrasse un coltello affilato, rivolse un ultimo sguardo verso gli occhi sbarrati di Hyungwon e incominciò a parlare a bassa voce ma in modo che tutti potessero sentire: -Al mio tre ci disperdiamo. Ci rivediamo tra tre giorni a cinque villaggi ad est da qui-.
I.M afferrò saldamente le dita di Wonho che si voltò a fissare gli altri con occhi velati da lacrime che non poteva permettersi di svelare in quel momento.
Non era quello che avevano sognato.
Non era quello che avevano sperato per loro vite, non per le loro famiglie, per i loro amici, per i loro sogni, non per il loro paese.
-Uno.-
-Non dimenticatevi mai di noi, promettetemelo. So che ci troverete, ovunque saremo. Confido in voi ragazzi-
-Lo promettiamo Minhyuk- strillò straziato Kihyun. I Neri incominciarono a muoversi in avanti restringendo il cerchio attorno al Clan, calpestando foglie secche e rametti, spezzandoli in due con estrema facilità.
-Due.-
-Jooheon, ti lascio il comando. Prenditi cura di loro non importa cosa accada.-
-Sarà fatto- rispose il rosso chinando di poco la testa.
"Buona fortuna ragazzi..."
-Tre!-
In men che non si dica i cinque ragazzi si divisero correndo quanto più velocemente le proprie gambe potessero andare e premendo il grilletto verso le figure scure che erano alle loro calcagne. L'ultima cosa che Minhyuk notò dei ragazzi fu Changkyun che infilzava un Militare al collo per poi riprendere a correre del tutto da solo verso l'ignoto.
I suoi piedi si mossero spontaneamente, molto prima di quanto avesse potuto accorgersene, come se non fossero comandati da nulla se non da una voglia opprimente di riabbracciare la propria metà.
-Hyungwon... Hyungwon svegliati!-
Nessuna reazione dell'altro lo calmò.
-Ti prego-. Minhyuk cacciò dal taschino della giacca bianca un fiore di Delphinium, uno dei pochi che continuava a portare con se per qualsiasi necessità. Lo posò sulle labbra del ragazzo che le aprì automaticamente, ingurgitando il fiore che era stato in grado di salvargli la vita una seconda volta.
Ma quel momento non era il passato. Hyungwon si svegliò di soprassalto, ma era troppo tardi, l'Armata Nera era a qualche centimetro da loro e nessuno avrebbe provato a salvarli, non ora almeno.

(CINQUE GIORNI DOPO. UN VILLAGGIO ALL'ESTREMO EST DI COREA.)

-Shownu!- 
Wonho corse in contro al castano, che aveva l'aria del tutto esausta, e lo abbracciò dandogli ripetute pacche sulla schiena in segno di affetto.
-Porca puttana è un sollievo sapere che stai bene- continuò il biondo staccandosi dal più alto e sospirando come alleggerito da un macigno terribilmente pesante.
-Anche per me vederti. Ma dimmi, gli altri? Sono tutti qui?-
Il sorriso di Wonho si incupì di colpo, come se si fosse ricordato dal nulla un incubo da poco sognato.
-Si. Quando sono arrivato due giorni fa, Kihyun era già qui dal giorno prima. I.M è arrivato otto o nove più tardi, mentre Jooheon è arrivato ieri- prese un gran respiro e poi continuò senza interruzioni -sta studiando un piano. Sono ore che non esce da quella baracca in fondo al sentiero, dice che non vuole vedere nessuno... E non abbiamo notizie di Minhyuk e Hyungwon. Ma d'altronde come avremmo potuto averne?-
I due ragazzi si guardarono dritto negli occhi condividendo l'uno il dolore dell'altro, simile, struggente.
-Portami dagli altri. Ora le mie proprietà sono rivedere i loro volti e riposare. Troveremo una soluzione, Ho-
-Lo so, abbiamo promesso.-

  
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