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Autore: Alexander No Chaos    25/01/2018    0 recensioni
Dopo una estenuante battaglia e molti sacrifici, Clear Note è stato sconfitto!
Gash Bell e Brago sono gli ultimi due Mamodo rimasti a contendersi il trono del loro mondo, il Makai. Takamine Kiyomaro, partner umano di Gash Bell, chiede a Brago e alla sua partner, Sherry Belmont, un periodo di tempo prima di combattersi, in modo che tutti e quattro possano riprendersi dalla battaglia appena conclusa. E anche perché presto si terrà la cerimonia della consegna dei diplomi nella scuola di Kiyomaro e il ragazzo desidera che il suo caro amico Gash sia presente quel giorno. La richiesta viene accettata senza problemi da entrambi e, di comune accordo, si decide che tra tre mesi a questa parte, si sarebbero incontrati per lo scontro finale!
Ma un secreto si nasconde dietro questo breve lasso di tempo...
Una storia mai raccontata, ma che ha segnato in maniera indelebile le anime dei nostri protagonisti.
La fine della Battaglia dei 100 Mamodo, non è la conclusione di questa storia, anzi... È solo l'inizio!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Sembrava una normale mattina di primavera.
L'alba era terminata da poco e il sole iniziava a risplendere nel cielo limpido, mentre i suoi raggi avevano già cominciato a diffondere luce su tutta Mochinoki.
Avanzavano lentamente, quasi come se i raggi stessero accarezzando dolcemente tutta la città, con il loro calore e l loro luminosità.
Ben presto, anche la casa del giovane Takamine Kiyomaro fu avvolta dalla candida luce di quel mattino.
I raggi attraversarono la finestra della camera di Kiyomaro, propagandosi pian piano in tutta la stanza, raggiungendo anche l’angolino in cui il piccolo Gash riposava beatamente.
I suoi capelli, illuminati dalla luce del sole, parevano risplendere come fossero d’oro.
Lentamente, il piccolo mamodo cominciò a svegliarsi.
Sbadigliò profondamente, si strofinò delicatamente gli occhi ancora chiusi, si stiracchiò un po’ e infine diresse i socchiusi occhi verso il letto dell’amico… Il suo sguardo era sempre rivolto verso il letto di Kiyomaro non appena si svegliava.
Qualcosa però non andava… Sembrava che nel letto non ci fosse nessuno.
Inizialmente Gash rimase immobile, continuava a fissare il letto dell’amico con i suoi occhioni dorati, ancora semi chiusi per il sonno… Pian piano, però si rese conto che effettivamente Kiyomaro non era nel suo letto.
Con calma si alzò dal suo futon e con passo trapelante si diresse verso il letto di Kiyomaro, per accertarsi se effettivamente ci fosse o no, ma egli non c’era veramente, anzi, ora che si era avvicinato, notò che il letto era già stato rifatto.
Ancora abbastanza assonnato, il piccolo mamodo iniziò a pensare:
- “Che strano… Kiyomaro non è solito alzarsi a quest’ora.”
- “Unu...”
Dopo l’ennesimo sbadiglio, Gash uscì dalla camera da letto, ormai divenuta tanto sua quando dello stesso Kiyomaro, e iniziò a girare per casa alla ricerca dell’amico, invocando continuamente il suo nome, mantenendo il volume della sua voce relativamente basso per via del sonno persistente. Ma il giro per le varie stanze della casa non ebbe il risultato sperato.
Sembrava che Kiyomaro non fosse da nessuna parte. Una volta che Gash iniziò a rendersene pienamente conto, cominciò a nascere dentro di lui un crescendo  di agitazione che lo portò a perlustrare nuovamente ogni affranto della casa con un giro più velocemente e rigoroso di prima.
Cercò e cercò, ancora e ancora, in ogni singola stanza, perfino nello scantinato, ma il risultato fu lo stesso di prima; Kiyomaro non c’era.
Il suo volto cambiò gradualmente sino e assunse un’espressione cupa.
In quel momento, tanto era lo sgomento che non riuscì a trattenersi dal lanciare un urlo nel ben mezzo del corridoio…
- KIYOMARO! DOVE SEI?!
Urlò talmente forte che era possibile udirlo perfino all’esterno, se qualcuno fosse stato abbastanza vicino alla casa.
In quel momento Gash ormai era seriamente preoccupato, continuando a pensare solamente:
- “Kiyomaro… Dove sei?”
Camminava (anche se sarebbe più corretto dire che ”correva”) agitatissimo, tanto che era evidente che non sapeva neppure cosa fare e dove andare. Continuò solo a camminare avanti e indietro per tutta la casa per un altro minuto pieno, poi di colpo! Gli venne una specie di illuminazione che ebbe una sorta di effetto “freno” per i suoi piedi. Pensò di andare a cercare Kiyomaro in giro per la città.
- Kiyomaro deve trovarsi fuori da qualche parte!
Disse tra se e se con un raggiante sorriso, probabilmente fiero di se stesso per essere giunto a questa epifania. Poi però la sua espressione cambiò rapidamente. Chiuse gli occhi, incrocio le braccia e alzò la testa verso l’alto. Probabilmente quella doveva essere “un’espressione pensierosa”.
- Anche se… Non esce mai a quest’ora. È veramente presto e oggi non ha scuola…
Mentre continuava a perdersi tra i suoi pensieri, improvvisamente, colto da un pensiero tra tutti, spalanco gli occhi, in maniera anche fin troppo fumettosa.
- Unu! Forse è successo qualcosa!
Dopo aver raggiunto questa (quasi banale) conclusione dopo tanto pensare, cambiò totalmente espressione. Con questo dubbio che imperava ormai nella sua mente tra tutti gli altri pensieri....
- Devo assolutamente trovarlo!
Esclamò con rinnovata risolutezza, fra sé e sé, mentre puntava l’indice della sua minuta mano destra in avanti, come per evidenziare un ipotetico orizzonte. Un’altra posa molto da “improvvisato eroe dei fumetti”. Probabilmente una parte di lui era si preoccupata, ma dall’altra parte vi era la sua infantile innocenza. Questo gli permetteva di restare relativamente calmo in questo tipo di situazioni.
Si diresse nella camera di Kiyomaro per cambiarsi, in modo da iniziare le ricerche dell’amico.
Tanto che andava veloce, e  minimamente incurante di quel che si trovava sul pavimento, Gash inciampò su qualcosa di fronte all’ingresso della stanza e cadde a terra, battendo violentemente la faccia per terra.
La sua faccia divenne completamente rossa e il dolore non tardò a farsi sentire…
- AHI! AHI! AHI! CHE MALE! CHE MALE! CHE MALE!!!
Gridò  queste parole con una tonalità di voce talmente alta che gli uccelli che sostavano sul tetto di casa sua, e perfino quelli sui tetti dei vicini più adiacenti, volarono via spaventati.
Il povero Gash si mise in ginocchio e teneva entrambe le mani poggiate sul dolorante viso.
Si voltò per vedere su cosa era inciampato, ma ciò che vide non fece che peggiorare la situazione.
Era inciampato su Vulcan 300 che sfortunatamente, dalla collisione appena avvenuta, ne rimase alquanto ammaccato.
Dagli occhi di Gash iniziarono a sgorgare lacrimoni.
- NOOOOO!!!
Raccolse subito il prezioso giocattolo che giaceva a terra, per valutare l’effettiva gravità dei danni.
Il danno non era irreparabile, era solo un’ammaccatura, comunque Gash non si calmò…
- Non preoccuparti Vulcan! Kiyomaro ti sistemerà in un attimo e tornerai come nuo…
L’incidente appena avuto, aveva fatto dimenticare al piccolo demone perché andava tanto di fretta, ma il solo pronunciare il nome dell’amico, gli fece ritornare subito tutto in mente.
- Giusto! Devo andare a cercare Kiyomaro!
Disse energicamente Gash, rimettendosi in piedi, ormai non sentiva neanche più il dolore della caduta.
Poggiò con cura il prezioso Vulcan 300 sulla scrivania di Kiyomaro, poi prese il suo solito vestito blu e cominciò a togliersi il pigiama.
Mentre si accingeva ad indossare la mantellina, Gash notò qualcosa…
Sul vestito, all’altezza del grosso fiocco bianco, c’era attaccata una lettera sulla quale c’era scritto “Per Gash”.
Incuriosito, il mamodo la prese e la aprì.
Era una lettera di Kiyomaro, naturalmente. Iniziò a leggerla:
(Se stai leggendo questa lettera, significa che ti sei svegliato prima del mio ritorno a casa e, conoscendoti, sono sicuro che per la preoccupazione, ti starai preparando a uscire per venire a cercarmi. Per questo ti ho lasciato questa lettera. Ho una commissione imprevista da sbrigare, una rottura di poco conto. Sarò di ritorno per colazione, quindi stai tranquillo e aspettami.
P.S. Sei da solo in casa, quindi vedi di non combinare guai mentre non ci sono!)
Gli occhi di Gash si erano fatti a puntini leggendo quelle poche righe:
- Che vorrebbe dire questo “non combinare guai mentre non ci sono” ?!
Sulla sua fronte divenne evidente una vena per la rabbia repressa;
- Perché da per scontato che combinerò qualcosa?! Quel maledetto… Sono perfettamente in grado di badare alla casa da solo!
Questa sfuriata non durò più di qualche secondo, dopo di che fece un respiro profondo, per allentare la tensione.
Le restanti parole scritte di quella lettera furono sufficienti a farlo calmare.
Adesso sapeva che Kiyomaro era semplicemente uscito di casa e, cosa più importante, che stava bene.
Nonostante tutto, però una domanda pervase la sua mente;
Quale genere di imprevisto avrebbe potrebbe mai farlo uscire di casa tanto presto?
In fin dei conti, in quel preciso momento, erano appena le 06:52. Kiyomaro era abbastanza mattiniero, ma cosa poteva dove fare a quest’ora?
Comunque sia, Gash decise che era meglio non pensarci troppo, in ogni caso avrebbe avuto delle risposte da Kiyomaro quando sarebbe tornato, quindi l’unica cosa da fare era aspettarlo. Fece spallucce, giusto per scacciare gli ultimi brandelli di dubbi dalla sua mente e finì di vestirsi, per poi dirigersi verso la cucina.

  
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