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Autore: SOULVATORE    25/01/2018    2 recensioni
Elena Gilbert stava girando il sugo quando le squillò il telefono.
Sì, il sugo.
Ed era strano, curioso, perché lei non cucinava mai, aspettava sempre che fosse lui a farlo, con il suo grembiulino bordeaux e quel sorriso che sapeva di primavera.
Lei lo guardava, seduta su una sedia, dopo aver apparecchiato la tavola, e lui le parlava della sua giornata, di quanta gente era entrata nella sua piccola libreria, di tutte le storie che gli avevano raccontato, del sogno che aveva fatto la notte precedente o di quel film che dovevano obbligatoriamente andare a vedere.
Ed Elena lo ascoltava, sorridendo, dava ad ogni sua parola un peso enorme, perché non basta una vita intera per conoscere una persona, si diceva sempre, ma lei voleva imparare ad amare ogni piccola parte di Stefan.
Per questo si disse che forse era stato un segno del destino il fatto che avesse scelto, proprio quella sera, di cucinare, per fargli una sorpresa.
Perché nessuno avrebbe mai mangiato quell'orrenda lasagna.
Damon/Elena/Stefan
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine, Elena/Stefan, Katherine/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Does this feel wrong? '
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“My theory is about moments, moments of impact.
My theory is that these moments of impact, these flashes of high intensity that completely turn your life upside down, actually end up defining who we are.
The thing is, each one of us is the sum total of every moment that we ever experienced, with all the people we've ever known and it's these moments that become our history.
Like our own personal greatest hits of memories that we play and replay in our minds over and over again.
So that's my theory.
That these moments of impact define who we are.
But what I never considered was what if one day you could no longer remember any of them.”
Channing Tatum, The VOW




Elena Gilbert stava girando il sugo quando le squillò il telefono.
Sì, il sugo.
Ed era strano, curioso, perché lei non cucinava mai, aspettava sempre che fosse lui a farlo, con il suo grembiulino bordeaux e quel sorriso che sapeva di primavera.
Lei lo guardava, seduta su una sedia, dopo aver apparecchiato la tavola, e lui le parlava della sua giornata, di quanta gente era entrata nella sua piccola libreria, di tutte le storie che gli avevano raccontato, del sogno che aveva fatto la notte precedente o di quel film che dovevano obbligatoriamente andare a vedere.
Ed Elena lo ascoltava, sorridendo, dava ad ogni sua parola un peso enorme, perché non basta una vita intera per conoscere una persona, si diceva sempre, ma lei voleva imparare ad amare ogni piccola parte di Stefan.
Per questo si disse che forse era stato un segno del destino il fatto che avesse scelto, proprio quella sera, di cucinare, per fargli una sorpresa.
Perché nessuno avrebbe mai mangiato quell'orrenda lasagna.
   
 
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